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Trento, Biblioteca comunale di Trento, Fondo manoscritti, BCT1-1576

Membranaceo; fascicoli legati; 1251-1300 data stimata; cc. 299; le carte sono state paginate: pp. 1-598

Identificatore
CNMD\0000245417
Dimensioni
mm 288 x 191, (dimensioni rilevate sulla carta centrale del secondo fascicolo)
Fascicolazione

1-28, 35, 4-88, 92, 10-218, 2211, 23-328, 339, 348, 352, 36-388, 396

Segnatura dei fascicoli
segnatura a registro; inizio fascicolo lato carne
Rigatura
a colore
Specchio di scrittura
19 [198] 71 × 29 [56 (17) 56] 33
Righe
rr. 50 / ll. 25
Disposizione del testo
a due colonne
Scrittura e mani
Scrittura:
Descrizione: Note marginali e interlineari coeve
Decorazione
Decorato
Datazione: 1251-1300
Iniziali filigranate: Presenza di iniziali filigranate a penna e a pennello
Note alle iniziali/fregi: talvolta rifesse, titoli correnti e segni di paragrafo in rosso e azzurro; sottolineature e ritocchi delle maiuscole in rosso
Legatura
Legatura presente
Datazione: 1251-1350;
Materia delle assi o dei quadranti: Assi in legno
Materia della coperta: Coperta in pelle
Decorazione della coperta: A secco
Elementi metallici/altro: fermagli, borchie, cantonali, tracce
Storia del manoscritto
Trascrizione/descrizione di elementi storici: Sulle controguardie anteriore e posteriore sono stati incollati frammenti provenienti da un manoscritto membranaceo del sec. XIV, a contenuto canonistico. Sulla controguardia anteriore indice degli argomenti di mano posteriore e nota di prezzo: "X florenis". Alla p. 597B, dopo una riga erasa, si legge: "et emit duodecim florenis parvis". Il codice appartenne alla biblioteca vescovile (sulla controguardia anteriore, segnature Gentilotti: "nr. 65"; a stampa su cartellino "75") dove rimase fino al 1810. Fu quindi portato al Seminario di Trento (controguardia anteriore: "II 19 c 5") e, infine, nella Biblioteca comunale.
Antiche segnature:
65 (segnatura Gentilotti (sec. XVIII), Biblioteca comunale di Trento),
75 (Biblioteca comunale di Trento, cartellino non identificato (sec. XIX)),
II 19 c 5 (Seminario di Trento (sec. XIX), Biblioteca comunale di Trento)

Nomi legati alla descrizione esterna:
Stato di conservazione e restauro
Stato di conservazione: buono
Restauro: Ha subito interventi di restauro: dorso rifatto in epoca recente;
Contenuti
Lingua
Latino
Autore
Titoli
Titolo identificato: Isagoge ad librum Tegni Galeni.
Titolo presente: Ysagoge Iohannitii ad Tegni Galeni. (p. 1A)
Nomi presenti nei titoli:
Galenus, Claudius <129-ca. 199>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Medicina dividitur in theoricam et practicam, quarum theorica dividitur in tria (p. 1A)
expl. (testo): temporis, ordinis, boni et mali discretio (p. 18B)
Osservazioni
Ḥunayn ibn Isḥāq (in latino Iohannitius) ha scritto il Masā'il fi ṭ-ṭibb (Questioni di medicina), trattato sintetico di medicina generale, nel IX secolo. La prima traduzione in latino del risale all'ultima parte dell'XI secolo. Questa versione latina fu ampiamente utilizzata per tutto il Medioevo come introduzione allo studio di Galeno. Non esiste un elenco completo dei testimoni manoscritti dell'Isagoge, che devono essere diverse decine. Gregor Maurach ha basato la sua edizione su 12 manoscritti dei XII-XIII secoli:
–Paris, BnF, lat. 6868;
–Paris, BnF, lat. 6870;
–Paris, BnF, lat. 6871;
–Paris, BnF, lat. 7102;
–Paris, BnF, lat. 7030;
–Paris, BnF, lat. 7029;
–Paris, BnF, lat. 6871A;
–Metz, Bibliothèque municipale, Ms. 1256;
–London, Wellcome Library MS 82;
–Rouen, Bibliothèque municipale, Ms. 978;
–Montpellier, Bibl. univ. historique de médecine, H 318;
–Vaticano, BAV, Reg. lat. 1401.
Si pùo vedere un'elenco più completo su questa scheda. Rispetto all'edizione (provvisoria) di Gregor Maurach, il testo di cod. BCT1-1586 appare completo. Si segnalano note marginali e interlineari di mani coeve, spesso per indicare passaggi (libri, capitoli) in altre opere.

Edizione di riferimento: Gregor MAURACH, "Johannicius. Isagoge ad Techne Galieni", Sudhoffs Archiv 62/2 (1978), 148-174.

Altre edizione: Isagoge Iohannitii, in: Articella a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 2r-4v.

Bibliografia aggiuntiva: Mark D. JORDAN, "Medicine as Science in the Early Commentaries on Johannitius", Traditio 43 (1987), 121-145 (si veda la nota 3 p. 124). —Klaus-Dieter FISCHER, "Verbesserung zur Isagoge des Johannicius", Sudhoffs Archiv 67 (1983), 223-234. —Nicoletta PALMIERI, "Diagrammes visuels de l'Isagoge Iohannitii dans le ms.322 de Berne', in N. Weill-Parot (a cura di), De l'homme, de la nature et du monde: Mélanges d'histoire des sciences médiévales offerts à Danielle Jacquart par les élèves et les amis de sa conférence de l'Ecole pratiques des hautes études, Genève, Droz, 2019, 241-259. —Danielle JACQUART, "À l'aube de la Renaissance médicale des XIe-XIIe siècles: L'Isagoge Johanniti et son traducteur", Bibliothèque de l'École des Chartes 144/2 (1986), 209-240. —Ursula WEISSER, "Noch einmal zur Isagoge des Johannicius: Die Herkunft des lateinischen Lehrtextes", Sudhoffs Archiv 70/2 (1986), 229-235. —Francis NEWTON, "Constantine the African and Monte Cassino: new elements and the text of the Isagoge", in D. Jacquart e C. Burnett (a cura di), Constantine the African and ‘Alī Ibn al-‘Abbās al-Mağūsī. The Pantegni and Related Texts, Brill, 1994, 16-47. —Danielle JACQUART, Nicoletta PALMIERI, "Retour sur les marginalia du manuscrit 1002 de la bibliothèque municipale de Reims: une lecture parisienne de l'Isagoge Iohannitii", Medicina nei secoli 32/1 (2020), 85-116.
Lingua
Latino
Autore
Philaretus , Autore incerto
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
pp. 19A, 24A

Titoli
Titolo identificato: De pulsibus.
Titolo presente: Incipit liber philareti de pulsuum negocio. (p. 19A)
Incipit/Explicit
inc. (testo): Intencionem habemus in presenti conscriptione de pulsuum negocio (p. 19A)
expl. (testo): et hec nobis sufficiant ad presentia (p. 24A)
Note: Segue la frase: "Explicit liber philareti de negocio pulsuum" (p. 24A).

Osservazioni
Il De pulsibus è un breve trattato sui polsi, attribuito inizialmente a Galeno e successivamente a un certo Philaretus nei manoscritti più recenti. Il trattato si basa sugli scritti di Galeno e faceva parte dei testi diffusi durante il Medioevo nelle università. La tradizione manoscritta latina del testo è ampia. Ivan Garofalo ha realizzato un'edizione critica provvisoria del testo basandosi su 14 codici:
–Reims, Bibliothèque municipale, Ms. 1001 (ff. 29r-31r);
–Reims, Bibliothèque municipale, Ms. 1002 (ff. 60r-62v);
–Reims, Bibliothèque municipale, Ms. 1003 (ff. 19r-21r);
–Auxerre, Bibliothèque municipale, Ms. 240 (ff. 44r-47r);
–Oxford, Bodleian Library, MS. Lat. misc. e. 2 (ff. 32r-34r);
–Oxford, Bodleian Library MS. Ashmole 399 (ff. 62rA-63rA); Oxford, Bodleian Library, MS. Laud Lat. 65 (ff. 61r-64v);
–Oxford, Bodleian Library, MS. Ashmole 1285 (ff. 181r-182v);
–Oxford, Bodleian Library, MS. Auct. F. 5. 30 (ff. 27v-29v);
–Vaticano, BAV, Vat. lat. 10281 (ff. 31r-31v);
–Firenze, BML, Plut. 73/21 (ff. 28r-31r);
–Firenze, BML, Plut. 73/28 (ff. 31r-34r);
–München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 13111 (ff. 26v-28v);
–Einsiedeln, Stiftsbibliothek, Cod. 32 (pp. 305-310).
L'edizione veneziana di 1483 deriva da un manoscritto simile al cod. Firenze, BML, Plut. 73/21. Secondo Garofalo, questi manoscritti si possono dividere in due famiglie ma la tradizione sembra essere stata contaminata. Roberta Giacomi ha aggiunto allo studio di Garofalo altre tre testimoni manoscritti:
–University of Pennsylvania, Lawrence J. Schoenberg LJS 24 (ff. 6r-7r);
–London, British Library, Harley 3140 (ff. 37v-39r);
–Vaticano, BAV, Pal. Lat. 1080 (ff. 58r-60v).

Il testo del cod. BCT1-1576 è completo rispetto all'edizione di Garofalo. Il suo posto nella tradizione testuale del De pulsibus è molto difficile da determinare. Il cod. BCT1-1576 (B) presenta un errore in comune con la famiglia α (118. caprizans] αB, caprizon β) e un altro in comune con la famiglia β (20. crasis intendit] α, crasi intenditur βB). Presenta poi varianti originali (per es. 6. canalis duabus] αβ, canalis secundum duabus B) e varianti che si trovano occasionalmente in uno o nell'altro dei manoscritti studiati da Garofalo, per es. 31. constructionem] sic codd. cett., strictionem Reims 1002 et Reims 1003, strictionem prima lectio B, constructionem corr. (al. m.?) B; 2. exoritur] oritur Auct. et B; 3. incipiendum a primo] incipiendum ergo a primo München et B.

Edizione di riferimento: Ivan GAROFALO, "Il De pulsibus di Philaretus e il Περὶ σφυγμῶν di Philaretos (con in appendice l’edizione del De pulsibus)", in M. T. Santamaría Hernández (a cura di), Textos médicos grecolatinos antiguos y medievales: estudios sobre composición y fuentes, Cuenca, Ediciones de la Universidad de Castilla-La Mancha, 2012, 55-94. [ripubblicato in Ivan GAROFALO, "Le "De pulsibus" de Philaretus et le "peri sphugmon" de Philarétos (avec en Appendice l'édition du De pulsibus)" in N. Palmieri (a cura di), L'Articella dans les manuscrits de la Bibliothèque municipale de Reims: entre philologie et histoire, Saint-Étienne, 2016, 77-110.]

Altre edizione: Liber pulsuum Philareti, in: Articella a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 4v-5r.

Bibliografia aggiuntiva: Concetta PENNUTO, "Pulsations du corps en médecine", Histoire, médecine et santé 11 (2017), 55-76. —Roberta GIACOMI; "Nuovi testimoni del De pulsibus Philareti", Galenos 7 (2014), 115-123. —Nicoletta PALMIERI, "I traduttori greco-latini dell'Articella e i loro lettori", Galenos 8 (2015), 13-33. —Alessandra SCIMONE, "Le traduzioni de pulsibus nella trasmissione universitaria del Galeno latino", in M. T. Santamaría Hernández (a cura di), Estudios sobre Galeno Latino y sus fuentes, Cuenca, Ediciones de la Universidad de Castilla-La Mancha, 2021, 75-103. —Nicoletta PALMIERI, "La science du pouls: textes d'initiation et commentaires (VIe-XIIIe siècles)" in L. Moulinier-Brogi, M. Nicoud (a cura di), Écritures médicales: Discours et genres, de la tradition antique à l'époque moderne, Lyon, CIHAM-Editions, 2019, 229-274.
Lingua
Latino
Autore
Titoli
Titolo identificato: Liber de urinis.
Titolo presente: De indicacionibus urinarum a voce theophili. (p. 24A)
Incipit/Explicit
inc. (testo): De urinarum differencia negocium multi veterum medicorum aggressi sunt (p. 24A)
expl. (testo): et species et differentias convenienter exposuimus (p. 42A)
Note: Segue la nota: "Expliciunt urine theophili" (p. 42A).

Osservazioni
La datazione di questo autore e del suo testo sulle urine, scritto in greco, è ancora oggetto di dibattito: X-XI secolo (IERACI BO 2005), VII secolo (LAMAGNA 2003) o VII-IX secolo (VAGENHEIM 2019). Datata all'XI o al XII secolo, la prima traduzione latina del De urinis ha circolato ampiamente nei circoli universitari del XIII e XIV secolo prima di essere pubblicata nella raccolta nota come l'Articella. Il testo circolò poi in forma stampata (una ventina di edizioni pubblicate tra il 1476 e il 1534). L'editio princeps fu pubblicata a Padova da Nicolas Petri nel 1476; una delle edizioni più diffuse è quella dell'editore Francesc Argilagues, pubblicata a Venezia da Hermann Liechtenstein nel 1483. A tutt'oggi non esiste un'edizione critica del testo né un elenco completo dei manoscritti (si vedano le schede su biblissima e mirabile).

Edizione di riferimento: Liber urinarum Theophili, in: Articella a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 4r-6v.

Bibliografia aggiuntiva: Faith WALLIS, "Inventing Diagnosis: Theophilus' De urinis in the Classroom", DYNAMIS 20 (2000), 31-73. —Luciana Rita ANGELETTI, Berenice CAVARRA, "Critical and Historical Approach to Theophilus' De Urinis, American Journal of Nephrology, 14/4-6 (1994), 282–289. —Anna Maria IERACI BO, "Theophilos Protospatharios", in Karl-Heinz Leven (a cura di), Antike Medizin. Ein lexikon, München, 2005, col. 852-853. —Mario LAMAGNA, "Il trattato de urinis di Stefano d’Atene e l'uroscopia alessandrina", in Ivan Garofalo et al. (a cura di), Galenismo e medicina tardoantica. Fonti greche, latine e arabe, Napoli, 2003, 53-73. —Nicoletta PALMIERI, "Du traducteur au lecteur: les marginalia sur le Liber urinarum Theophili dans le ms. 1002 de la Bibliothèque Municipale de Reims", in Nicoletta Palmieri (a cura di), L'Articella dans les manuscrits de la Bibliothèque municipale de Reims: entre philologie et histoire, Saint-Étienne, 2016, 111-216. —Ginette VAGENHEIM, "Couleurs des urines et plantes tinctoriales dans le De Urinis Theophili: À propos du terme χυμένη", Early Science and Medicine 24/4 (2019), 391-413.
Lingua
Latino
Autore
Altri nomi
Titoli
Titolo identificato: Prognosticon (con commento).
Titolo presente: Commentum Galeni super librum prognosticarum Ypocratis. (p. 43A)
Note: A p. 125A: "Explicit commentum Galeni super librum pronosticorum".

Nomi presenti nei titoli:
Hippocrates <ca. 460-ca. 377 a.C.>, Galenus, Claudius <129-ca. 199>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Omnis qui medicine artis studio seu gloriam (p. 43A)
Note: (Ippocrate, trad. Costantino).

expl. (testo): nostro quoque sunt exposite ordine preceptorum (p. 124B)
Note: (Ippocrate, trad. Costantino).

inc. (testo): Videtur mihi de melioribus rebus (p. 43A)
Note: (Ippocrate, trad. Gerardo).

expl. (testo): cognosces per eadem signa hec si rexeris et discreveris ea (p. 124B)
Note: (Ippocrate, trad. Gerardo).

inc. (commento): Manifestum est quod Ypocrates non utitur hoc nomine (p. 43A)
Note: (Galeno, trad. Gerardo).

expl. (commento): et in quibusdam earum in die lx° (p. 125A)
Note: (Galeno, trad. Gerardo).

Osservazioni
Il Prognosticon è uno dei trattati ippocratici più popolari ed è stato commentato da Galeno nel II secolo. Il trattato di Ippocrate è stato tradotto due volte dal greco al latino nella tarda antichità ("Lat1", traduzione completa, editata da ALEXANDERSON 1963, e "Lat2", traduzione parziale editata da FISCHER 2007). Altre due traduzioni latine dall'arabo sono state fatte nel Medioevo, una attribuita a Costantino l'Africano (inc. Omnis qui medicine artis studio), l'altra attribuita a Gerardo da Cremona (inc. Videtur mihi) che ha anche tradotto il commento di Galeno (inc. Manifestum est quod). Quest'ultima traduzione è attribuita a Gerardo da Cremona solo nel cod. Madrid, Biblioteca Nacional de España, 1407 e si basa sulla versione araba di Ḥunayn ibn Isḥāq (IX sec.). Un'altra traduzione dal greco al latino del commento di Galeno con i lemmi del testo di Ippocrate si trova nel cod. Napoli, Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III, VIII D 25 (inc. Medicum videtur michi, cfr. JOUANNA e MAGDELAINE 2013).

Nel cod. BCT1-1576 si trovano insieme:
1) la traduzione del Prognosticon da Costantino (in caratteri grandi),
2) la traduzione del Prognosticon da Gerardo (caratteri piccoli sottolineati in rosso, lemmi introdotti dalla lettera Y),
3) la traduzione del commento di Galeno dallo stesso Gerardo (in caratteri piccoli, introdotto dalla lettera G).

La nota di S. Fortuna su Galeno Latino elenca 126 manoscritti contenenti almeno uno dei tre testi, oltre a 13 edizioni stampate tra il 1476 e il 1533. Nel cod. BCT1-1576 si segnalano numerose glosse marginali coeve in particolare con lezioni alternativi (per es. ad "hoc nomine" [p. 42A]: "in aliter dicione"), e riferimenti ad altre opere.

Edizione di riferimento: Liber pronosticorum, in: Articella a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 47r-75r.

Bibliografia aggiuntiva: Jacques JOUANNA, Caroline MAGDELAINE, "La tradition latine du Pronostic et son commentaire par Galien", Medicina nei Secoli 25/3 (2013), 765-796. —Bengt ALEXANDERSON, Die Hippokratische Schrift Prognostikon. Überlieferung und Text, Studia Graeca et Latina Gothoburgensia 17, Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1963. —Klaus-Dietrich FISCHER, "Praenostica - Die Rezeption des Prognostikons im Frühmittelalter", in V. Boudon-Millot et al. (a cura di), La science médicale antique: nouveaux regards: études réunies en l'honneur de Jacques Jouanna, Paris, Beauchesne, 2007, 189-226. —Stefania FORTUNA, "Les traductions du Pronostic d'Hippocrate par les humanistes", in A. Thievel e A. Zucker (a cura di), Le normal et le pathologique dans la Collection hippocratique. Actes du Xème colloque international hippocratique (Nice, 6-8 octobre 1999), Nice, Arts et Sciences Humaines de Nice-Sophia Antipolis, 2002, II, 793-813. —Johanne AUTENRIETH, "Medicus - vir iustus et bonus. Zu einer lateinischen Version des hippokratischen Prognostikon im Codex Sangallensis 44", in O. P. Clavadetscher, S. Sonderegger, Florilegium Sangallense. Festschrift für Johannes Duft zum 65. Geburtstag, St. Gallen, 1980, 1-13. —Jacques JOUANNA, "De l'utilité du Commentaire de Galien pour l'édition du Pronostic d'Hippocrate", in S. Fortuna et al. (a cura di), Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci: I commenti. Atti del IV seminario internazionale di Siena Certosa di Pontignano, Pisa, Roma, Fabrizio Serra editore, 2012, 71-90.
Lingua
Latino
Autore
Altri nomi
Titoli
Titolo identificato: De regimine acutorum (con commento).
Titolo presente: Tractatus primus libri Galeni in quo componit librum Ypocratis de regimine acutorum qui dicitur acqua ordei. (p. 127A)
Note: A p. 225B: "Explicit commentum Galeni super librum Ypocratis vel de regimine acutorum. Deo gracias".

Nomi presenti nei titoli:
Hippocrates <ca. 460-ca. 377 a.C.>, Galenus, Claudius <129-ca. 199>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Qui de egrotantium accidentibus in unum in singulis egritudinibus tractantes (p. 127A)
Note: (Ippocrate, trad. Costantino).

expl. (testo): sed in illis aliquando conveniens est (p. 223B)
Note: (Ippocrate, trad. Costantino).

inc. (testo): Illi qui sententias illorum de assidis relatas scripserunt (p. 127A)
Note: (Ippocrate, trad. Gerardo).

expl. (testo): sed possibile est uti ea in istis etiam (p. 223B)
Note: (Ippocrate, trad. Gerardo).

inc. (commento): Non solum scripserunt rememorationes sententiarum (p. 127B)
Note: (Galeno, trad. Gerardo).

expl. (commento): propter quod infirmus ipsas ei dicat (p. 225B)
Note: (Galeno, trad. Gerardo).

Osservazioni
Il De regimine acutorum è uno dei trattati ippocratici più popolari ed è stato commentato da Galeno nel II secolo. Il testo fu tradotto in arabo, forse da un intermediario siriaco, nel IX secolo nella scuola di Ḥunayn ibn Isḥāq. Due traduzioni latine dall'arabo sono state fatte nel Medioevo, una attribuita a Costantino l'Africano (inc. Qui de egrotantium accidentibus), che ha ricostruito il trattato di Ippocrate assemblando i lemmi del commento di Galeno nella sua versione araba; l'altra attribuita a Gerardo di Cremona (inc. Illi qui sententias) che ha anche tradotto il commento di Galeno (inc. Non solum cum scripserunt).

Nel cod. BCT1-1576 si trovano insieme:
1) la traduzione del De regimine acutorum da Costantino (in caratteri grandi),
2) la traduzione del De regimine acutorum da Gerardo (caratteri piccoli sottolineati in rosso, lemmi introdotti dalla lettera Y),
3) la traduzione del commento di Galeno dallo stesso Gerardo (in caratteri piccoli, introdotto dalla lettera G).

Numerose glosse marginali coeve in particolare con lezioni alternativi ("in aliter…") e riferimenti ad altre opere. Antoine Pietrobelli cita 120 manoscritti noti contenenti il commento di Galeno in latino copiati tra il XIII e il XV secolo (compresi due manoscritti persi durante la guerra, uno di Chartres, l'altro di Tours), cfr. PIETROBELLI 2019, cclx-cclxv e la nota di S. Fortuna su Galeno Latino che segnala 8 edizioni stampate tra il 1476 e il 1527.

Edizione di riferimento: Liber regiminis acutorum, in: Articella a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 75v-107v.

Bibliografia aggiuntiva: Lynn THORNDIKE, Pearl KIBRE, A Catalogue of Incipits of Mediaeval Scientific Writings in Latin, Cambridge, MA, The Mediaeval Academy of America, 1963, col. 660. —Cornelius O'BOYLE, The Art of Medicine. Medical Teaching at the University of Paris 1250-1400, Leiden-Boston-Köln, Brill, 1998, 103-104 e 133. —Pearl KIBRE, Hippocrates Latinus. Repertorium of Hippocrates Writings in the Middle Ages, New York, Fordham University Press, 1985, 6-7. —Antoine PIETROBELLI, "De l'histoire d'un texte à l'histoire d'un livre: le commentaire de Galien au De regimine acutorum dans les recueils de l'Articella", in N. Palmieri (a cura di), L'Articella dans les manuscrits de la Bibliothèque municipale de Reims: entre philologie et histoire, Saint-Étienne, 2016, 57-76. —Antoine PIETROBELLI, "La tradition arabe du commentaire de Galien au Régime des maladies aiguës d'Hippocrate: mise au point et nouvelles perspectives", in S. Fortuna et al., Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci: I commenti. Atti del IV seminario internazionale di Siena Certosa di Pontignano, Pisa, Roma, Fabrizio Serra editore, 2012, 101-122. —Jordi BOSSOMS I COSTA, "D'Hipòcrates a Arnau de Vilanova? Aproximació a l'Abbreviacio regiminis acutorum", in J. Mensa et al. (a cura di), La recepció de l'obra d'Arnau de Vilanova. Actes de la «IV Trobada Internacional d'Estudis sobre Arnau de Vilanova», Barcelona, Universitat Autònoma de Barcelona, 2023, 111-131. —Antoine PIETROBELLI, Galien, Commentaire au régime des maladies aiguës d'Hippocrate. Livre I, Paris, Les Belles lettres, 2019.
Lingua
Latino
Autore
Altri nomi
Titoli
Titolo identificato: In Hippocratis Aphorismos.
Titolo presente: Commentum Galeni super Afforismos Ypocratis. (p. 225B)
Nomi presenti nei titoli:
Hippocrates <ca. 460-ca. 377 a.C.>, Galenus, Claudius <129-ca. 199>
Incipit/Explicit
inc. (prefazione): Licet petitionibus tuis continue hacto (sic) fili mi (p. 225B)
Note: Titolo: "Prefacio domini Constantini Affricani montis Cassianensis monachi ad Attonem discipulum suum. (p. 225B).

expl. (prefazione): et delectavit et sepe profuit. (p. 226A)
inc. (testo): Vita brevis ars vero longa, tempus autem strictum (p. 226A)
Note: (Testo Ippocrate, trad. anonima).

expl. (testo): quanto magis dabitur tanto plus peiorabitur (p. 338B)
Note: (Testo Ippocrate, trad. anonima).

inc. (commento): Plurimi interpretes huius libri in hoc maxime (p. 226A)
Note: (Commento Galeno, trad. Costantino).

expl. (commento): et non esse Ypocratica (sic) confirmare poterit (p. 339A)
Note: (Commento Galeno, trad. Costantino).

Osservazioni
Gli Aforismi sono senza dubbio il testo ippocratico più diffuso e studiato dall'Antichità al Rinascimento. L'opera fu tradotta dal greco al latino già nel VI secolo: questa traduzione tardoantica è generalmente considerata originaria di Ravenna ed è tramandata in cinque manoscritti dall'VIII all'XI secolo (versione editata da MÜLLER-ROHLFSEN 1980; cfr. VÁZQUEZ BUJÁN 2010). Sulla base di questa traduzione sono stati prodotti due commentari anonimi (VÁZQUEZ BUJÁN 2020). Sono stati documentati anche frammenti di altre traduzioni latine tardoantiche, diverse dalla cosiddetta traduzione di Ravenna (PALMIERI 2013, pp. 68-69). L'edizione degli Aforismi di Galeno e il suo commento, divenuti rapidamente molto popolari, hanno dato origine a traduzioni latine e arabe. Nel IX secolo, Ḥunayn ibn Isḥāq ha tradotto in arabo l'edizione degli Aforismi con commento di Galeno; i lemmi di Ippocrate tradotti da Ḥunayn sono stati talvolta estratti e ricomposti (MIMURA 2017). A metà dell'XI secolo, Costantino Africano ha tradotto il commento di Galeno basandosi sul testo arabo di Ḥunayn. Questa traduzione è preceduta da una breve prefazione in cui Costantino spiega di averla fatta su richiesta di Attone, suo allievo. Tuttavia, la traduzione dei lemmi di Ippocrate trasmessa con il commento tradotto da Costantino non è tratta da Ḥunayn, ma da un'anonima traduzione greco-latina prodotta nell'Italia meridionale tra l'XI e il XVII secolo, su un modello tratto dalla tradizione alessandrina (MAGDELAINE 1994 e MAGDELAINE 1999). Tra il XII e il XVI secolo furono realizzate diverse traduzioni latine dal greco del commento di Galeno: Burgundio da Pisa (traduzione continuata da Niccolò da Reggio), Lorenzo Lorenzi, Niccolò Leoniceno, Guillaume Plançon (SAVINO 2020, pp. 53-59).

Nel cod. BCT1-1576 si trovano insieme il commento di Galeno tradotto da Costantino (paragrafi introdotti dalla lettera G) e i lemmi d'Ippocrate nella traduzione greco-latina anonima (lemmi introdotti dalla lettera Y o Ypo). Si segnalano numerose glosse marginali di almeno due mani coeve. Una, che è senza dubbio quella del copista, ha annotato numerose varianti a margine (“in aliter...”), come per gli altri testi del codice. Un'altra mano (inchiostro grigio, piccoli caratteri, molto corsiva) a scritto note abbastanza lunghe ai pp. 228, 229, 233, 240 e 242. La nota di S. Fortuna su Galeno Latino (maggio 2024) elenca 130 manoscritti del testo, oltre a 18 edizioni stampate tra il 1476 e il 1533.

Edizione di riferimento: Liber aphorismorum, in: Articella a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 9r-45v.

Bibliografia aggiuntiva: Augusto BECCARIA, "Sulle tracce di un antico canone latino di Ippocrate e di Galeno. II: Gli Aforismi di Ippocrate nella versione e nei commenti del primo medioevo", Italia medioevale e umanistica 4 (1961), 1-75. —Stefania FORTUNA e Anna Maria URSO, "Tradizione latina dell'Ars medica di Galeno: la translatio antiqua e il completamento di Burgundio", in I. Garofalo et al. (a cura di), Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci: le traduzioni. Atti del III Seminario internazionale di Siena, Pisa, Roma, 2010, 137-168. —Gerd V. M. HAVERLING, "Sulle categorie di tempo, aspetto e azionalità nella traduzione 'ravennate' degli Aforismi d'Ippocrate", in A. Ferraces Rodríguez (a cura di), Tradición griega y textos médicos latino en el período presalernitano, A Coruña, Universidade da Coruña, 2007, 161-176. —Brian LONG, "Arabic-Latin Translations: Transmission and Transformation", in P. Bouras-Vallianatos, B. Zipser (a cura di), Brill's Companion to the Reception of Galen, Leiden, Brill, 2019, 343-358 [344-348]. —Caroline MAGDELAINE, Histoire du texte et édition critique, traduite et commentée, des Aphorismes d'Hippocrate, PhD tesi, Université Paris IV, 1994. —Caroline MAGDELAINE, "La translatio antiqua des Aphorismes d'Hippocrate", in A. Garzya e J. Jouanna (a cura di), I testi medici greci greci: tradizione e ecdotica. Atti del III Convegno internazionale (Napoli, 15-18 ottobre 1997), Napoli, 1999, 349-361. —Taro MIMURA, "Ḥunayn ibn Isḥāq and the Text of the Hippocratic Aphorisms", Galenos 10 (2017), 67-71. —Inge MÜLLER-ROHLFSEN, Die lateinische ravennatische Übersetzung der hippokratischen Aphorismen aus dem 5./6. Jahrhundert n. Chr. Textkonstitution auf der Basis der Übersetzungscodices, Hamburg, Lüdke, 1980. —Nicoletta PALMIERI, "La translatio antiqua degli Aforismi di Ippocrate e la tradizione presalernitana", Galenos 6 (2012), 64-101. —Christina SAVINO, Galeno, Commento agli Aforismi di Ippocrate libro VI, Berlin, De Gruyter, 2020. —Manuel E. VÁZQUEZ BUJÁN, "Éléments complémentaires en vue e l'édition critique de l'ancienne version latine des Aphorismes d'Hippocrate", in D. R. Langslow e B. Maire (a cura di), Body, disease and treatment in a changing world: latin texts and contexts in ancient and medieval medicine, Lausanne, Éditions BHMS, 2010, 119-130. —Manuel E. VÁZQUEZ BUJÁN, "À propos des sources du commentaire Lat A aux Aphorismes hippocratiques: la doctrine de la conception", Pallas 113 (2020), 137-151.
Lingua
Latino
Autore
Altri nomi
Titoli
Titolo identificato: Ars medica (con Commentum Hali).
Titolo presente: commentum Haly super Tegni Galieni. (p. 341A)
Note: A p. 341A mg. sup.: "Tegni Gal(eni)".

Nomi presenti nei titoli:
Galenus, Claudius <129-ca. 199>, Ibn Ridwan
Incipit/Explicit
inc. (testo): Tres sunt omnes doctrine que ordine habentur (p. 341A)
Note: (Galeno, trad. Burgundio).

expl. (testo): habituris Galieni de propriis conscriptionibus (p. 500AB)
Note: (Galeno, trad. Burgundio).

inc. (testo): In omnibus doctrinis que secundum ordinem (p. 341A)
Note: (Galeno, trad. Gerardo).

expl. (testo): inscriptionem libri Galieni in rememoratione librorum suorum (p. 500B)
Note: (Galeno, trad. Gerardo).

inc. (commento): Intendimus edere sermonem exponentem (p. 341A)
Note: (Commentum Hali, trad. Gerardo).

expl. (commento): artem medicinae secundum quod magis completum est (p. 500B)
Note: (Commentum Hali, trad. Gerardo).

Osservazioni
L'Ars medica o Tegni di Galeno (Τέχνη ἰατρική), scritta nel II secolo, fu tra i testi utilizzati per l'insegnamento della medicina dai primi secoli dopo la sua stesura fino al Rinascimento. L'opera fu tradotta in siriaco più volte nel VI secolo, in particolare da Sergio di Reshaina e Ayyub Urhāyā (Giobbe di Edessa) e da Ḥunayn ibn Isḥāq nel IX secolo, oggi in gran parte perduta (BOUDON-MILLOT 2000, pp. 229-234). Fu tradotto in arabo più volte, spesso da modelli siriaci, ma l'unica traduzione araba oggi conservata è quella di Ḥunayn ibn Isḥāq del IX secolo (BOUDON-MILLOT 2000, pp. 234-242). Il primo commento latino all'Ars medica risale a un'opera scritta a Ravenna nel VI secolo, che probabilmente si basava su un commento alessandrino del testo (PALMIERI 1997; cfr. PALMIERI 2011 e FISCHER 2013). Nell'XI secolo, ʿAlī ibn Riḍwān ha scritto un commento al testo di Galeno. Nel XII secolo apparvero due traduzioni latine: una anonima (anche se talvolta erroneamente attribuita a Costantino Africano) basata su un modello greco, forse prodotta nell'Italia meridionale (inc. Tres sunt omnes doctrine) e proseguita da Burgundio da Pisa (FORTUNA e URSO 2010, BOUDON-MILLOT 1996); l'altra tradotta da Gerardo da Cremona dall'arabo, in particolare dalla versione di Ḥunayn (inc. In omnibus doctrinis que secundum). Gerardo ha anche tradotto in latino il commento di ʿAlī ibn Riḍwān (“Commentum Hali”, inc. Intendimus edere sermonem). A partire dal Rinascimento apparvero diverse nuove traduzioni latine, tra cui quelle di Lorenzo Lorenzi (Venezia, 1506), Niccolò Leoniceno (Venezia 1508) e Giovanni Mainardi (Venezia, 1541) (cfr. DURLING 1961). Alla fine del XII secolo, l'Ars medica fu anche tradotta in ebraico da un modello latino, ma questa traduzione è andata perduta. Anche il commento di ʿAlī ibn Riḍwān fu tradotto in ebraico alla fine del XII secolo da Samuel ibn Tibbon e alla fine del XIII secolo da Hillel ben Samuel.

Nel cod. BCT1-1576 si trovano insieme:
1) la traduzione anonima del XII secolo completata da Burgundio da Pisa (grandi caratteri, lemmi introdotti dalla lettera G in blu),
2) la traduzione di Gerardo da Cremona dello stesso testo (piccoli caratteri, sottolineati in rosso, lemmi introdotti dalla lettera G),
3) la traduzione di Gerardo del Commentum Hali (piccoli caratteri, paragrafi introdotti dalla lettera H).
Si segnalano glosse interlineari e marginali di mani coeve. Una, che è senza dubbio quella del copista, ha annotato numerose varianti a margine (“in aliter...”), come per gli altri testi del codice. La nota di S. Fortuna su Galeno Latino (maggio 2024) elenca 110 manoscritti del testo di Galeno nella traduzione di Gerardo, molto spesso con il Commentum Hali, oltre a 12 edizioni stampate tra il 1476 e il 1547.

Edizione di riferimento: Liber Galieni qui dicitur Tegni sive Ars parva, in: Articella a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 151r-210r.

Bibliografia aggiuntiva: Véronique BOUDON-MILLOT, "La translatio antiqua de l'art médical de Galien", in A. Garzya, J. Jouanna (a cura di), Storia e ecdotica dei testi medici greci. Atti del II Convegno internazionale (Parigi, 24-26 maggio 1994), Napoli, 1996, 31-42. —Véronique BOUDON-MILLOT, "L'Ars Medica de Galien est-il un traité authentique?", Revue des Études Grecques 109/1 (1996), 111-156. —Véronique BOUDON-MILLOT, Galien, Exhortation à la médecine, Art médical, Paris, Les Belles lettres, 2000. —Richard J. DURLING, "Lectiones Galenicae: Τέχνη ἰατρική (Kühn I 305-412)", Classical Philology 63 (1968), 55-56. —Richard J. DURLING, "A chronological census of renaissance editions and translations of Galen", Journal of the Warburg and Courtauld Institutes (1961) 24/3-4, 230-305. —Klaus-Dietrich FISCHER, "Die vorsalernitanischen lateinischen Galenübersetzungen", Medicina nei Secoli 25/3 (2013), 673-713. —Stefania FORTUNA e Anna Maria URSO, "Tradizione latina dell'Ars medica di Galeno: la translatio antiqua e il completamento di Burgundio", in I. Garofalo et al. (a cura di), Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci: le traduzioni, Pisa, Roma, 2010, 137-168. —Nicoletta PALMIERI, "Sur les traces d'une ancienne traduction latine de l'Ars medica", Latomus 3 (1997), 504-533. —Nicoletta PALMIERI, "Elementi presalernitani nell'Articella: la Translatio antiqua dell'Ars medica, detta Tegni", Galenos 5 (2011), 45-72. —Nicoletta PALMIERI (a cura di), L'Ars medica (Tegni) de Galien lectures antiques et médiévales, Saint-Étienne, Publications de l'université de Saint-Etienne, 2008.
Lingua
Latino
Titoli
Titolo identificato: Vita Gerardi Cremonensis.
Nomi presenti nei titoli:
Gerardus Cremonensis
Incipit/Explicit
inc. (testo): Sicut lucerna relucens in abscondito (p. 500B)
expl. (testo): in anno domini nostri Ihesu Christi m° c° lxxxvii. (p. 501A)
Osservazioni
Questa vita di Gerardo da Cremona, trasmessa da un numero esiguo di manoscritti noti, si trova alla fine della sua traduzione del Commentum Hali, ed è talvolta accompagnata da un elenco delle sue traduzioni e da un breve poema a sua gloria; entrambi i testi sono assenti nel cod. BCT1-1576. Charles Burnett ha basato la sua edizione critica su sei manoscritti:
–Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA 2° 266a (f. 126v);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1119 (f. 39r);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1148 (ff. 233v-234v);
–Paris, BnF, lat. 14390 (f. 223rv);
–Vaticano, BAV, Vat. lat. 2393. (f. 100v).
Oltre al cod. BCT1-1576, abbiamo altri sei manoscritti sconosciuti da Charles Burnett:
–Oxford, Bodleian Library, Merton College MS. 221 (f. 224v, non consultato);
–Salzburg, Hs 860 (f. 41rB, non consultato) secondo il catalogo (Gerold HAYER et al., Katalog der mittelalterlichen Handschriften in Salzburg, Wien, Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, 2015, p. 408);
–Trento, Fondazione Biblioteca San Bernardino, ms. 316 (f. 243v, testo mutilato, des. floreret temporalibus);
–Vaticano, BAV, Pal. lat. 1101 (f. 39r);
–Paris, Bibliothèque interuniversitaire de santé, Médecine, Ms 2046 (p. 388);
–Uppsala, Universitetsbibliotek, Ms. C 661 (f. 206rB-vA).

Il testo del cod. BCT1-1576 (B) presenta alcune notevoli differenze rispetto al testo curato da Charles Burnett. Infatti, è molto vicino a quello del manoscritto di Uppsala (U) e, in misura minore, condivide alcune varianti con il manoscritto di Lipsia, Universitätsbibl. Ms 1148 (M) e il cod. Vaticano, Pal. lat. 1101 (R):

l. 10 astrologia] astronomia BMUR;
l. 11 de commemoratione] in commemoratione BMU;
l. 31 proportionalitate] proportionato BMU

l. 4 virtutis] virtutibus BUR

l. 5 ymaginem] ymagine in BU
l. 13 connumerata] honorata BU;
l. 13 ipsorum amator de eis] ipsorum operum fuerit amator de eis BU;
l. 15 laudes] om. BU
l. 19 fortune] om. BU
l. 23 fini] filii M, finis BU
l. 25 secundum latinorum studium] per latitudinem studii BU;
l. 28 penurie] penuriam BU
l. 27 habundantiam] et copiam add. in mg. B, habundantiam copiam U;
l. 31 ut interpres preter] interpretem ut preter BU
l. 36 heredi] lingue BU.


In due occasioni, il copista del cod. BCT1-1576 (B) introduce nel margine due varianti introdotte da "in aliter": l. 14 inscriptionem] sic codd., in aliter inspirationem add. in mg. B (questa variante non è attestata altrove); l. 16 nubes et inania captando nollet dilatari] sic ed., nubes et in mania captanda nollet dilari M, in nubes et inane nollet dilatari BU, in aliter nubes et inania tentando add. in mg. B. Gli altri testimoni manoscritti non offrono quasi nessuna glossa, o quelle che non riguardano la redazione del testo stesso. Va inoltre notato che il cod. BCT1-1576 e il manoscritto di Uppsala hanno la stessa disposizione e presentazione dei testi dell'Ars medica e del Commentum Hali, e il testo della Vita Gerardi è copiato direttamente dopo il Commentum Hali; come nel cod. BCT1-1576, nel manoscritto di Uppsala mancano l'elenco delle traduzioni di Gerardo da Cremona e il breve poema.

Edizione di riferimento: Charles BURNETT, "The Coherence of the Arabic-Latin Translation Programme in Toledo in the Twelfth Century", Science in Context 14/1-2 (2001), 249-288.

Bibliografia aggiuntiva: Karl SUDHOFF, "Die kurze „Vita“ und das Verzeichnis der Arbeiten Gerhards von Cremona, von seinen Schülern und Studiengenossen kurz nach dem Tode des Meisters (1187) zu Toledo verabfaßt", Archiv für Geschichte der Medizin 8/2-3 (1914), 73-82. —José MARTÍNEZ GÁZQUEZ, Rubén FLORIO (a cura di), Antología del latín cristiano y medieval, Bahía Blanca, Universidad Nacional del Sur, 2006, 229-230.
Lingua
Latino
Autore
Titoli
Titolo identificato: De pulsibus (con commento).
Titolo presente: Commentum super librum magistri Egidii de differentiis pulsuum metrice compositum. (p. 503A)
Note: A p. 538: "Explicit liber magistri egidii de differentiis pulsuum".

Nomi presenti nei titoli:
Gilles de Corbeil
Incipit/Explicit
inc. (prefazione): Quatuor sunt membra principalia quibus humani (p. 503A)
expl. (prefazione): hiis prolibatis ad litteram accedamus (p. 504B)
inc. (testo): Ingenii vires modicis conatibus impar (p. 504B)
expl. (testo): Iam sterilem cultum filareti vomeris horret (p. 538B)
inc. (commento): Ingenii vires etc. Auctor iste more recte scribentium (p. 505A)
expl. (commento): metam et opus suum concludat. (p. 538B)
Osservazioni
Il De pulsibus di Gilles de Corbeil (Egidius Corboliensis, ca. 1140-ca. 1214) consiste in un lungo poema di 380 esametri, ispirato al De pulsibus di Philaretus. Steven J. Livesey sta preparando un'edizione critica e un'indagine sui testimoni manoscritti del testo. L'unica edizione critica finora disponibile è quella di Ludwig Choulant (1826), basata su quattro edizioni a stampa (Padova 1484, Venezia 1494, Lyon 1515, Basilea 1529) e sei manoscritti:
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1157 (= Choulant Ms 1144);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1173(?) (= Choulant Ms 1165);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1172 (= Choulant Ms 1164);
–Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, Cod. Guelf. 196 Gud. lat.;
–Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek Wolfenbüttel, Cod. Guelf. 47.13 Aug. 4°;
–Dresden, Sächsische Landesbibliothek, B.183.

Dopo una collazione preliminare della prima parte del prologo di Gilles e dell'inizio del poema con l'edizione di Choulant, sembra che il testo del cod. BCT1-1576 (B) sia abbastanza vicino al manoscritto di Lipsia denominato da Choulant n. 1165, che probabilmente è ora il cod. Leipzig, Universitätsbibl. 1173 (σ) e, in misura minore, il cod. Leipzig, Universitätsbibl. 1157 (ρ):
l. 5 ablatis] sublatis Bρσ
l. 7 denegatur] derogatur Bρσ
l. 24 socia] assecla Tρ, associa σ
l. 8 dominantur et] om.
l. 15 principatur seu] om.
l. 17-19 virtutum communior et utilior et latius patens ceteris est nutribilis et natura prior] virtutum virtus nutribilis communior et utilior latius patens est ceteris et natura prior Bσ
l. 28-29 tanquam a fundamento primario consurgit ideo hepar] tanquam a primario fundamento consurgere ideoque hepar Bσ
v. 19 adaurat] adunit Bσ, adaurat corr. al m. B.


Gentile da Foligno (ca. 1285-1348) era professore di medicina a Siena e a Perugia, è autore di commenti a testi di Ippocrate, Galeno e Avicenna. Nel 1484 fu stampato per la prima volta a Padova il poema De pulsibus di Gilles, accompagnato da un commento (inc. Autor more recte scribentis operi; expl. metam attingat et opus suum concludat more metrice scirbentium [sic]) che gli editori attribuirono a Gentile da Foligno. Tuttavia, questo commento appare in manoscritti che sembrano precedenti al periodo di attività di Gentile (nella prima metà del XIV secolo): i cod. Paris, BnF, Lat. 6882A (XIII sec.?); Oxford, Bodleian Library, MS. Laud Lat. 106 (fine XIII sec.); Oxford, Bodleian Library, Merton College MS. 221 (fine XIII sec.). In quest'ultimo manoscritto, il testo termina con "Explicit commentum Gilberti" (f. 241v), quindi il commento è chiaramente attribuito a Gilbertus Anglicus (prima metà del XIII secolo), così come il commento al De urinis che segue nel manoscritto.

Edizioni di riferimento:
—De pulsibus: "Magistri Aegidii Corboliensis Liber de pulsibus metrice compositus" in Ludwig CHOULANT, Aegidii Corboliensis carmina medica, Leizpig, Leopold Voss, 1826, 19-43.
—Commento: Aegidius Corboliensis De pulsibus, con commento di Gentile da Foligno, a cura di Venantius Mutius, Padova, stampa Matthaeus Cerdonis, Gennaio 1484 (eTK 0161N, Hain 103).

Bibliografia aggiuntiva: Faith WALLIS, "Gilles de Corbeil" in T. Glick et al. (a cura di), Medieval Science, Technology, and Medicine: An Encyclopedia, Routledge, 2005, 198-199.
Lingua
Latino
Autore
Altri nomi
Titoli
Titolo identificato: De urinis (con commento).
Titolo presente: Commentum magistri Gileberti super versus Egidii de urinis. (p. 539A)
Note: Colophon p. 597A: "Hunc mea respiret finito in usa labore. Expliciunt glosule magistri Gileberti super versus Egidii".

Nomi presenti nei titoli:
Gilles de Corbeil, Gilbertus Anglicus
Incipit/Explicit
inc. (testo): Dicitur urina quoniam fit renibus una (p. 541A)
expl. (testo): aggravat et cumulat mala circumstantia culpam (p. 596B)
inc. (commento): Sicut dicit Constantinus in Pantegni et hoc testatur Johanitius (p. 539A)
expl. (commento): residuum sermonis et intellectum (p. 597A)
Osservazioni
Il De urinis di Gilles de Corbeil (Egidius Corboliensis, ca. 1140-ca. 1214) consiste in un lungo poema di 352 esametri, ispirato dal De urinis di Theophilus Protospatharius; nell'epilogo del poema l'autore dice di essersi messo nella tradizione dell'insegnamento dei suoi maestri salernitani (Petrus Musandinus, Salernus, Urso e Maurus). Il poema di Gilles è stato presto accompagnato da un commento in prosa, che cita ampiamente Teofilo, Isacco, Galeno, Ippocrate e i maestri salernitani. Questo commento potrebbe essere dello stesso Gilles. Molto spesso nei manoscritti, tuttavia, il poema è accompagnato da un altro commento in prosa (inc. Sicut dicit Constantinus in Pantegni), attribuito a Gilbertus Anglicus (prima metà del XIII secolo), che aggiunge al precedente commento riferimenti ad Aristotele, Avicenna e Averroè. Questo è il commento nel cod. BCT1-1576. Steven J. Livesey sta preparando un'edizione critica e un'indagine sui testimoni manoscritti del De urinis. L'unica edizione critica del De urinis finora disponibile è quella di Ludwig Choulant (1826), basata su tre edizioni a stampa (Venezia 1494, Lyon 1515 e Basilea 1529) e dieci manoscritti:
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1215 (= Choulant Ms 1213);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1176 (= Choulant Ms 1168);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1177 (= Choulant Ms 1169);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1173(?) (= Choulant Ms 1165);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1174 (= Choulant Ms 1166);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, numerotato 1176 da Choulant (non identificato);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1172 (= Choulant Ms 1164);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1175 (= Choulant Ms 1167);
–Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, Cod. Guelf. 196 Gud. lat.;
–Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek Wolfenbüttel, Cod. Guelf. 47.13 Aug. 4°.

Il testo del BCT1-1576 non contiene il testo che Choulant ha editato come proemium (inc. Liber iste novae institutionis quem legendum) né l'epilogo (inc. Nunc mea completo respira, Musa, labore). Non è stato possibile collegare il testo di BCT1-1576 con uno dei testimoni manoscritti utilizzati da Choulant. Il cod. BCT1-1576 contiene varianti alternative di mano del copista nei margini sia sul poema di Gilles (per es. v. 8 renum] aliter rerum) che sul commento (p. 596 actionem] aliter acceptionem), nonché brevi glosse marginali e interlineari di altra mano, spesso riassuntive, e frequenti segni di lettura del commento in forma di manicule. Il testo del commento attribuito a Gilbertus sembra aver avuto una circolazione abbastanza ampia; in mancanza di una lista completa di testimoni manoscritti, possiamo citare:
–Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA 2° 276;
–Auxerre, Bibliothèque municipale, Ms. 241;
–Bruxelles, Bibliothèque royale de Belgique, Ms 6123;
–Paris, Bibliothèque de l'arsenal, Ms 1080;
–Moulins, Bibliothèque municipale, Ms. 30;

Edizione di riferimento: "Magistri Aegidii Corboliensis Liber de urinis metrice compositus" in Ludwig CHOULANT, Aegidii Corboliensis carmina medica, Leizpig, Leopold Voss, 1826, 1-18.

Bibliografia aggiuntiva: Faith WALLIS, "Gilles de Corbeil" in T. Glick et al. (a cura di), Medieval Science, Technology, and Medicine: An Encyclopedia, Routledge, 2005, 198-199. —Karl SUDHOFF, "Commentatoren der Harnverse des Gilles de Corbeil", Archeion. Archivo de historia de la ciencia 11 (1929), 129-135. —Faith WALLIS, "Latin traditions of uroscopy", in S. Star (a cura di), Henry Daniel and the Rise of Middle English Medical Writing, Toronto, University of Toronto Press, 2022, 17-37. —Laurence MOULINIER-BROGI, "La science des urines de Maurus de Salerne et les Sinthomata Magistri Mauri inédits", in D. Jacquart, A. Paravicini Bagliani (a cura di), La Scuola medica Salernitana. Gli autori et I testi, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2007, 261-281. —Mireille AUSÉCACHE, "Gilles de Corbeil ou le médecin pédagogue au tournant des XIIe et XIIIe siècles", Early Science and Medicine 3/3 (1998), 187-214. —Ortrun RIHA, "Gilbertus Anglicus und sein, ‚Compendium medicinae‘: Arbeitstechnik und Wissensorganisation", Sudhoffs Archiv 78/1 (1994), 59-79.
Lingua
Latino
Titoli
Titolo identificato: De quattuor complexionibus.
Incipit/Explicit
inc. (testo): Sanguineus largus amans hylaris ridens rubeique coloris (p. 597B)
expl. (testo): Non expers fraudis timidus luteique coloris (p. 597B)
Osservazioni
Dopo il trattato sulle urine di Gilles de Corbeil si trovano otto versi sui quattro temperamenti, da un'altra mano coeva*. Gli otto versi sono tratti dal Regimen sanitatis Salernitanum e sono spesso copiati in modo indipendente come breve poema mnemonico nei manoscritti medici. Hans Walther parla di "40 manoscritti"; Barthélémy Hauréau elenca alcuni manoscritti in cui si possono leggere questi versi: Paris, BnF, Lat. 14923 (f. 308); Paris, BnF, Lat. 8564 (f. 158); Paris, BnF, Lat. 8564B (f. 32rB); Paris, BnF, Lat. 11341 (f. 109); Paris, BnF, Lat. 11382 (f. 84); Paris, Bibliothèque Mazarine, Ms 593 (f. 25); Paris, Bibliothèque de l'Arsenal Ms. 864 (f. 80); Chartres, Bibliothèque municipale, Ms. 258; München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 5595 (f. 47r); Oxford, Bodleian Library MS. Laud Lat. 112. Si può anche aggiungere i codici seguenti: Reims, Bibliothèque municipale, Ms. 680; Basel, Universitätsbibliothek, A V 23 (f. 37v); Auckland, Free Public Library, Sir George Grey Collection, GMSS 119; Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1397 (f. 12v); Wien, Österreichische Nationalbibliothek, Cod. 3067 (f. 74v); Cambridge, Harvard University Library, MS Ger 74 (f. 3rv); Reims, Bibliothèque municipale, Ms. 819.

*Questa mano ha anche scritto "et emit duodecim florenis parvis" una riga sopra.

Edizione di riferimento: Salvatore DE RENZI (a cura di), Collectio Salernitana, tomo I, Napoli, 1852, p. 484 (vv. 1178-1179, 1190-1191, 1184-1185, 1196-1197).

Bibliografia aggiuntiva: Barthélémy HAURÉAU, Notices et extraits de quelques manuscrits latins de la Bibliothèque Nationale, t. 3, Paris 1891, 307-308. —Lynn THORNDIKE, Pearl KIBRE, A Catalogue of Incipits of Mediaeval Scientific Writings in Latin, Cambridge, MA, The Mediaeval Academy of America, 1963, col. 811. —Hans WALTHER, Initia Carminum ac versorum medii aevi posterioris latinorum, Göttingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1969, 514 [N° 10131].
Non a stampa
Gian Maria BORZATTI, Elenco de' libri avanzati dallo spoglio del Castello di Trento, trasportati d'ordine della Commissione governativa che precedette l'organizzazione del Governo italico nel Seminario vescovile [1810], Trento, Biblioteca comunale, ms. 5654, p.141;
Manuscripta [Inventario dei manoscritti della Biblioteca del Seminario di Trento, 1810], Trento, Biblioteca Comunale, ms. 5648, pp. 142-143;
Carlo GIULIANI, I manoscritti della Biblioteca comunale di Trento, Biblioteca comunale di Trento, [1880], ms. 2931, p. 214.
A stampa
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Progetto
BiblioSMe - Bibliotheca Scientifica Mediaevalis
Autore della scheda
Adriana Paolini
Ultima modifica
Olivier Defaux
Tipologia
Scheda di prima mano
Data di creazione
02/09/2016
Ultima modifica
24/03/2025
CNMS
CNMS\0000180156
Biblioteche Dettaglio
Biblioteca comunale di Trento - Trento