1775-06-06

Originale

lettera

Firma autografa

mm. 248 x 184; bianca c. 38r.

Galiani si impegna a inviare il prima possibile a Mehus la copia in suo possesso dell'opera di Origlia sullo Studio napoletano, la prima parte della quale, molto ben riuscita, era stata promossa e sostenuta dallo zio [Celestino Galiani], mentre la seconda dal Principe di Sansevero, che l'aveva fatta infarcire di elogi spropositati nei suoi confronti. Lo scritto, una <>, rischiò di essere proibito ed Origlia, confinato come uditore in un tribunale di provincia, ne pagava così ancora le conseguenze. In seguito G. aggiorna M. riguardo al settimo tomo Erculanense ["Le antichità di Ercolano"], dedicato alla pittura, che vedrà la luce, a suo avviso, non prima dell'anno dopo. Infine chiede ragguagli sulla bonifica della Maremma e porge i suoi saluti a Bertolini, al cavalier Mozzi e al dottor Gatti.

Elementi storici: luogo di destinazione: Firenze; tracce di sigillo e timbro postale "Napoli" a c. 38v; a c. 38v annotazione della data <<21 giugno 1775>> di mano del Mehus. Opere menzionate: <**Origlia Paolino, Giuseppe Giovanni, "Istoria delle Studio di Napoli, in cui si comprendono gli avvenimenti di esso più notabili da' primi suoi principij fino a' tempi presenti, con buona parte della storia letteraria del regno", Napoli, Di Simone, 1753-1754; <**"Le antichità di Ercolano esposte con qualche spiegazione", Napoli, nella Regia stamperia, 1757-1792, 7 voll. Bibliografia: Galiani, Ferdinando - Mehus, Lorenzo, "Carteggio (1753-1786)", Napoli, Bibliopolis, 2002, pp. 117-119 (edizione integrale).