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Milano, Archivio storico civico e Biblioteca trivulziana, Trivulzio, Triv.2161

Membranaceo, guardie membranacee; 1476-1500 data stimata (sulla base della scrittura e delle miniature presenti è stata ipotizzata la seconda metà degli anni '80 del XV secolo [cfr. il saggio della Mariani Canova del 1969]; Castiglioni ha invece proposto di posdatarlo alla metà della decade successiva, sulla base di una serrata somiglianza delle lettere decorate del Trivulziano con un'iniziale P del fascicolo della Biblioteca Civica di Verona contenente il De sanctissimorum praesulum veronensium invectione, miniato nel 1494 dalla bottega facente capo a Francesco Dai Libri, attiva a Verona nell'ultimo Quattrocento e nel primo Cinquecento); cc. III + 234; purpurei i fogli di guardia II-III; bianchi i ff. 225 rv, 234 rv; l'ultimo foglio dell'ultimo fascicolo funge da controguardia sul piatto posteriore. Nella composizione dei fascicoli è rispettata la Legge di Gregory; il primo foglio di ogni fascicolo inizia con lato carne

Identificatore
CNMD\0000210060
Dimensioni
mm 201 x 113 (f. 12)
Fascicolazione

1 (4), 2-21 (10), 22 (12), 23-24 (10)

Segnatura dei fascicoli
A partire dal III fascicolo (cfr. f. 23 v) è visibile la numerazione in lettere greche (che ha inizio da beta) alla fine di ogni fascicolo, nel margine interno inferiore. Una numerazione moderna in numeri arabi è posta in lapis nell'angolo inferiore esterno di ogni foglio.
Foratura
Sono visibili i fori guida su entrambe le linee di giustezza in corrispondenza delle rettrici orizzontali.
Rigatura
A secco le rettrici orizzontali tracciate su ogni lato pelo; a mina a piombo le linee di giustezza verticali, tracciate direttamente su ogni foglio.
Specchio di scrittura
45 [133] 23 x 19 [64] 30
Righe
rr. 25 / ll. 25. La scrittura greca è appesa alla riga superiore, mentre la latina è appoggiata su quella inferiore.
Disposizione del testo
A piena pagina. Nei margini esterni è collocata la numerazione dei salmi, in inchiostro rosso.
Scrittura e mani
Scrittura:
Descrizione: Il codice è bilingue nei ff. 5 v-217 r: sul verso il testo greco, sul recto del foglio successivo il corrispettivo testo latino (in modo tale che il testo greco e il latino risultino giustapposti in una gestione sinottica dei fogli). Con buone probabilità uno solo è il copista che vergò sia il testo greco sia quello latino: - la mano greca è una minuscola artificiosa di carattere occidentale (piuttosto estranea alla sensibilità crisolorina); è molto calligrafica e posata, contraddistinta da asse verticale e modulo rotondo; presenta tratteggi e legature lontani dalla minuscola calligrafica bizantina. Due sono, invece, le tipologie di maiuscola greca impiegata: al f. 5 v, l'incipit del I Salmo è vergato nella maiuscola antiquaria influenzata dal gusto epigrafico di Ciriaco d'Ancona; nel resto del manoscritto, la maiuscola è di tipo tradizionale bizantino; - la latina è una minuscola umanistica rotonda, molto calligrafica e dal ductus curato; asse verticale.
Inchiostro
Il testo principale è vergato in inchiostro bruno scuro. Per i titoli e le iniziali è adoperato anche l'inchiostro azzurro, verde, rosso e rosa. In particolare, i titoli sono in rosso nella sezione greca, in blu nella sezione latina.
Decorazione
Decorato
Datazione: 1476-1500
Pagine illustrate: Presenza di pagine illustrate a ff. 4 v-5 r : Miniatura su due fogli racchiusa in doppia cornice oro e blu, poggiante su un basamento verde ornato col motivo del festone e della testa di putto. L'episodio concerne il trasporto dell'Arca Santa dell'Alleanza (trainata da due buoi) preceduta e seguita dal corteo composto di ebrei, alla cui testa vi è il re David che recita il salterio; a terra giace morto Ozam, il quale ha osato stendere la mano per sostenere l'Arca. Sullo sfondo collinare è raffigurato un borgo turrito, immerso nella vegetazione e stagliato su sfondo azzurro: nella raffigurazione della città murata è evidente il richiamo al pannello centrale del famoso trittico di Andrea Mantegna, realizzato per la cappella maggiore del monastero di S. Zeno (1459).
Pagine ornate: Presenza di pagine ornate a ff. 3 v, 4 r. : Miniatura su due fogli racchiusa in doppia cornice oro e blu, poggiante su un basamento verde ornato col motivo del festone e della testa di putto. L'episodio concerne il trasporto dell'Arca Santa dell'Alleanza (trainata da due buoi) preceduta e seguita dal corteo composto di ebrei, alla cui testa vi è il re David che recita il salterio; a terra giace morto Ozam, il quale ha osato stendere la mano per sostenere l'Arca. Sullo sfondo collinare è raffigurato un borgo turrito, immerso nella vegetazione e stagliato su sfondo azzurro: nella raffigurazione della città murata è evidente il richiamo al pannello centrale del famoso trittico di Andrea Mantegna, realizzato per la cappella maggiore del monastero di S. Zeno (1459).
Iniziali: Presenza di iniziali semplici
Iniziali ornate: Presenza di iniziali ornate
Iniziali fitomorfe: Presenza di iniziali fifomorfe a ff. 2 v, 5 v, 73 v, 92 r, 113 v, 114 r, 133 v, 153 v, 154 r, 161 r, 166 v, 167 r, 170 r, 172 v, 175 v, 176 r, 177 v, 178 r, 182 v, 183 r, 188 v, 189 r
Iniziali zoomorfe: Presenza di iniziali zoomorfe a ff. 36 v, 37 r, 55 v, 158 r, 160 v, 163 r, 173 r
Iniziali antropomorfe: Presenza di iniziali antropomorfe
Altre tipologie: Presenza di altre tipologie a ff. 1 r, 6 r, 56 r, 74 r, 91 v, 134 r, 157 v, 162 v, 169 v, 217 v, 226 r
Note alle iniziali/fregi: Nella sezione greca l'iniziale di ogni nuovo salmo è realizzata in oro su sfondo sfumato, dai contorni non delineati, a colori tenui (viola, azzurro, rosa, arancione). Nella sezione latina è vergata in oro su sfondo a campitura incorniciato (blu, azzurro, verde, viola, rosso, rosa, arancione); alla sinistra di ogni cornicetta sono affiancate piccole raffigurazioni, come perle, ramoscelli, piccoli frutti, cammei, riconducibili, insieme alla colorazione viva e accesa dell'intero codice, con buona probabilità alla mano di Girolamo dai Libri. Le iniziali di ogni versetto sono semplici in entrambe le sezioni, vergate alternativamente in inchiostro rosso e verde. Iniziali abitate da visi antropomorfi
Scuola/Autore: L'apparato miniato è da ricondurre alla scuola padano-veneta della seconda metà del XV secolo da quello che è stato definito dalla Mariani Canova un «maestro veneto con generico gusto post-mantegnesco». Molteplici sono le attribuzioni ipotizzate: Porro a fine '800 assegnò a Girolamo dai Libri le miniature del nostro codice; Malaguzzi Valeri, invece, le attribuì non senza incertezza a Girolamo da Cremona; Calabi, pur ammettendo la somiglianza fra le miniature e lo stile di Girolamo, non si sbilanciò definitivamente in un'attribuzione certa, ma rimase nell'ambito delle ipotesi; Eberhardt si persuase che il codice fosse da ricondurre al padre di Girolamo, Francesco dai Libri, come anche Gino Castiglioni in contributi recenti. Altri, come Santoro, preferirono non sbilanciarsi e attribuirlo a un anonimo artista lombardo.
Legatura
Legatura presente
Datazione: 1801-1900;
Materia delle assi o dei quadranti: Assi in cartone
Materia della coperta: Coperta in tessuto, broccato verde
Decorazione della coperta: Presenza di oro, decorazione a fiorami dorati; taglio in oro
Storia del manoscritto
Data di entrata in biblioteca: 1935
Trascrizione/descrizione di elementi storici: La genesi e la stesura del manoscritto Triv. 2161 sono riconducibili all'area veneta -probabilmente alla zona di Verona-, sulla base dei seguenti elementi: 1) la miniatura risente del periodo artistico cosiddetto “post-mantegnesco” (fine del XV secolo), pertinente appunto alla suddetta area; inoltre, come detto poco sopra, la miniatura a piena pagina ai ff. 4v-5r -che parrebbe richiamare il trittico realizzato da Andrea Mantegna per la cappella maggiore del monastero di S. Zeno (1459)- rimanda di nuovo all'area veronese; 2) la scrittura maiuscola, influenzata profondamente dal gusto epigrafico coltivato e diffuso da Ciriaco d'Ancona, e la volontà di connettere questa scelta grafica a un contenuto religioso (un Salterio bilingue, nel nostro specifico caso), celano una committenza religiosa, della quale traccia fondamentale è lo stemma (ri?)disegnato al f .3 v, contenente una mitra abbaziale che rimane tuttora da identificare. Il manoscritto è entrato a far parte della Biblioteca Trivulziana nell'anno 1935.
Antiche segnature:
67. α (vergata in inchiostro bruno chiaro, nell'angolo superiore destro del f. I v),
Scaff.le N°. T.I. Palch.to N°. 4

Nomi legati alla descrizione esterna:
Contenuti
Titoli
Titolo presente: Incipit Praefatio (f. 1 r)
Incipit/Explicit
inc. (prefazione): Incipit praefatio. David filius Iesse cum esset in regno suo (f. 1 r)
expl. (prefazione): quia David dictus est Christus. Finis. Explicit. Praefatio. (f. 2 r)
Titoli
Titolo presente: Praefatio Sancti Hironymi (f. 2 v)
Incipit/Explicit
inc. (argomento): Incipit Praefatio Sancti Hieronymi. Psalterium: Romae dudum positus (f. 2 v)
expl. (testo): purissimo fonte potare: Finis. Explicit . Praefatio. (f. 3 r)
Titoli
Titolo presente: Psalterium (f. 3 v)
Incipit/Explicit
inc. (introduzione): Incipit psalterium de translatione LXX interpretum emendatum a divo Hieronymo in novum. (f. 3 v)
Note al testo
A partire dal f. 5 v il testo greco dei Salmi è vergato sui fogli verso, mentre quello latino sui fogli recto.
Titoli
Titolo elaborato: Odi
Incipit/Explicit
inc. (primo testo): ὐ¨δὴ ἐŒννης. Ἀστερεώθη ἐ¡ καρδίας (f. 196 v)
expl. (ultimo testo): et semper et in saecula saeculorum. Amen (f. 217 r)
Incipit/Explicit
inc. (introduzione): Incipit ratio quae docet scriptorem quare et ubi istae notae idest ÷ obelu et asteriscu × in Psalterio scribere debeat ex epistola Sancti Hieronymi quae sic incipit: Dilectissimis fratribus Soniae (f. 217 v)
expl. (testo): quasi expansas manus habeat et in se cuncta suscipiat (f. 224 v)
Titoli
Titolo elaborato: Commento al Miserere
Incipit/Explicit
inc. (testo): Miserere mei domine secundum magnam misericordiam tuam: (f. 226 r)
expl. (testo): et ante omnia saecula et nunc et in perpetuum. Amen (f. 233 v)
A stampa
Giulio Porro, Catalogo dei codici manoscritti della Trivulziana, Torino, Bocca, 1884, p. 363; Caterina Santoro, I codici miniati della Biblioteca Trivulziana, Milano, Comune di Milano, 1958, pp. 38-39, nr. 40, tav. XXIV; I codici medioevali della Biblioteca Trivulziana, Catalogo, a cura di Caterina Santoro, Milano, Comune di Milano - Biblioteca Trivulziana, 1965, pp. 315-16, nr. 475; Elpidio Martini, Catalogo di Manoscritti Greci esistenti nelle Biblioteche Italiane, vol. I, Roma, Istituto Poligrafico della Zecca, 1967, pp. 384-85; Caterina Santoro, I codici miniati della Biblioteca Trivulziana, Milano, Comune di Milano, 1958, pp. 38-39, nr. 40, tav. XXIV; Maurizio Bonicatti, Contributi marginali alla pittura veneta della Rinascita, «Rivista dell'Istituto nazionale d'archeologia e storia dell'arte», 7 (1958), pp. 253, 260, figg. 11-17; Francesco Malaguzzi Valeri, La Corte di Lodovico il Moro. La vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento, vol. I, Milano, 1913, p. 601; Mario Salmi, Girolamo da Cremona miniatore e pittore, «Bollettino d'arte», 2 (1922-23), pp. 385-404, 461-478; Emma Calabi, I corali miniati del convento di S. Francesco a Brescia, «La critica d'arte», IV (1938), pp. 57-67: 64, nota 25; Giordana Mariani Canova, La miniatura veneta del Rinascimento, 1450-1500, Venezia, Alfieri, 1969, p. 76, tav. 35; Hans-Joachim Eberhardt, Liberale da Verona und die Aesop - Illustrationen von 1479, «Gutenberg Jahrbuch», (1977), pp. 244-50; Gino Castiglioni, s.v. Dai Libri, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 31, Roma, Società Grafica Romana, 1985, pp. 687-93: 688; Gino Castiglioni, Un secolo di miniatura veronese 1450-1550, in Miniatura veronese del Rinascimento, a cura di Gino Castiglioni e Sergio Marinelli, Verona, Museo di Castelvecchio, 1986, pp. 45-99: 80-82; Hans-Joachim Eberhardt, Nuovi studi su Domenico Morone, Girolamo Dai Libri e Liberale, in Miniatura veronese del Rinascimento, a cura di Gino Castiglioni e Sergio Marinelli, Verona, Museo di Castelvecchio, 1986, pp. 103-51: 118; Anna Pontani, Le maiuscole greche antiquarie di Giano Lascaris per la storia dell'alfabeto greco in Italia nel '400, «Scrittura e civiltà», 16 (1992), pp. 162-63 e 174; Fiorentini, Isabella, Un salterio greco latino per il vescovo Bernardo de' Rossi, in Aldebaran III. Storia dell'arte, Verona, Scripta edizioni, 2015, 45-56.
Riproduzioni
La digitalizzazione integrale del codice è disponibile, nell'ambito del progetto Graficheincomune® del Comune di Milano, all'indirizzo di rete: https://graficheincomune.comune.milano.it/graficheincomune/immagine/Cod.+Triv.+2161,+piatto+anteriore>
Autore della scheda
Elisa Bianchi
Ultima modifica
Loredana Minenna
Tipologia
Scheda di prima mano
Data di creazione
26/10/2012
Ultima modifica
03/06/2024
CNMS
CNMS\0000027388
Biblioteche Dettaglio
Archivio storico civico e Biblioteca trivulziana - Milano