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Napoli, Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III, Nazionale, ms._VIII.D.80

Cartaceo, guardie cartacee: il codice presenta tre guardie cartacee, in aggiunta alle 131 cc. del volume. La prima carta di guardia iniziale, la c. I è fissata al contropiatto anteriore per mezzo di una bacchetta pergamenacea, ricavata verosimilmente da materiali di recupero, stante la presenza sulla bacchetta di evidenti segni di rigatura. La carta non presenta alcuna filigrana ed è priva della sodale. La seconda carta di guardia iniziale, la c. II consta di una carta tallonata, filigranata e non numerata: è qui impiegata 'a modo di guardia' per contenere il primo quinterno mutilo (cc. 1-3 + 1 carta mancante + 4-5 + 1 carta mancante + 6-8). L'unica carta di guardia finale, la c. III è fissata al contropiatto posteriore per mezzo di una bacchetta pergamenacea, che presenta evidenti segni di rigatura: trattasi, con buona evidenza, di materiali di recupero. Essa consta di una carta filigranata. Sono presenti una controguardia iniziale ed una finale, entrambe di materiale cartaceo; fascicoli legati; carte tallonate: cc. II e 131. Carte prive della sodale: cc. I e III. Carte mancanti: tra c. 3 v e c. 4 r mancano la quarta carta ("a 4"), non numerata, del quinterno mutilo "A" minuscola (cc. 1-3 + 1 carta mancante + 4-5 + 1 carta mancante + 6-8), e la sodale, tra c. 5 v e c. 6 r, con relative lacune testuali, composito organizzato in sette elementi, compresivi di due indici. ; 1503-1599 data desumibile (termine 'a quo', 1503; termine 'ad quem', 1599). La c. 1 r reca l'intestazione della "Lectura sul libro VIII della Physica di Aristotele raccolta da Basilio Troiano" (cc. 1 r-38 v; titolo elaborato): «Excellentissimi phylosophi Magistri petri pomponatis Mantuani Ordinariam In patavino gymnasio phylosophiae publice profitentis lectura super 8. physicorum collecta a domino basilio seu vincentio Troiano dum idem praeceptor publice profiteretur anno 1503» (inscriptio, c. 1 r, 2 ll.). L'intestazione, a calamo, inchiostro rosso, è riconducibile ad un intervento posteriore, per opera dello stesso trascrittore (forse lo stesso B. Troiano o anche altra persona anonima), oppure di altra e più recente mano. Essa reca la data dello svolgimento della 'lectura': 'lectura' discussa da Pietro Pomponazzi nel 1503, raccolta 'in presa diretta' da B. Troiano e, successivamente, trascritta dallo stesso 'raccoglitore' o da altro estensore anonimo alle cc. 1 r-38 v del manoscritto, «... anno 1503» (inscriptio, c. 1 r, l. 2). La c. 40 r reca, mediante indicazione espressa, la data in cui viene discussa e 'raccolta' la prima (cc. 40 r-41 r) delle circa sei "Quaestiones sul libro VIII della Physica di Aristotele" (cc. 40 r-66 r; titolo elaborato). La data, a calamo, inchiostro seppia molto tenue, è riconducibile ad un intervento posteriore, probabilmente per opera dello stesso 'reportator' (sia esso B. Troiano, oppure altra persona anonima): «die 12 Iunii 1503» (inscriptio, c. 40 r, 1 l.). (nessun elemento rende verosimile l'ipotesi di una datazione del manoscritto posteriore al 1599); cc. II + 131 + I; numerate: I-II, 131, III. Sono presenti 12 carte bianche: c. 39 v, c. 41 v, c. 42 r-v, c. 66 v, c. 67 r, c. 74 r-v, c. 122 r-v, c. 123 r-v, c. 124 r-v, c. 129 r-v, c. 130 r-v, c. 131 r-v. Numerazione moderna a matita, al centro del margine inferiore delle carte, presente solo sul recto: cc. 1-31; cc. 75-131; c. III (numerata erroneamente come c. 132). Numerazione moderna a penna, inchiostro blu, al centro del margine inferiore delle carte, presente solo sul recto: cc. 32-74.

Identifier
CNMD\0000209515
Dimensions
mm 319 x 222 (c. 1), mm 319 x 215 (cc. 131), mm 319 x 207 (c. I), (le carte presentano variazioni millimetriche in ordine alle dimensioni di altezza, min. 314 mm, max. 319 mm, e di base, min. 207 mm, max. 222 mm)
Watermark

La carta presenta le seguenti filigrane. 1) Filigrana "chapeau", impossibile riscontrare la presenza di una contromarca, stante la tallonatura della sodale, plausibile provenienza veneziana, possibile datazione intorno al 1492/1504 (C. M. Briquet, fig. 3452/3401): cc. II e III. *L'esemplare di c. II si discosta dalla filigrana 3452 per la forma più schiacciata della calotta e della corona; inoltre, la tallonatura della sodale non consente di scorgere alcuna contromarca. Ancor meno evidente la somiglianza con il disegno 3401, che tuttavia, non presentando alcuna contromarca, si propone quale possibile alternativa ai fini di un eventuale raffronto. Possibile provenienza veneziana. Datazione incerta. Stesso discorso vale anche per l'esemplare di c. III, stante l'assenza della sodale. 2) Filigrana "balance", contromarca in angolo, Venezia, 1500 (C. M. Briquet, fig. 2594): c. 1, contromarca a c. 8; c. 7, contromarca a c. 2; c. 3, contromarca a c. 6; c. 4, contromarca a c. 5; c. 9, contromarca a c. 18; c. 10, contromarca a c. 17; c. 11, contromarca a c. 16; c. 12, contromarca a c. 15; c. 13, contromarca a c. 14; c. 19, contromarca a c. 28; c. 27, contromarca a c. 20; c. 26, contromarca a c. 21; c. 75, contromarca a c. 84; c. 76, contromarca a c. 83; c. 82, contromarca a c. 77; c. 81, contromarca a c. 78; c. 79, contromarca a c. 80; c. 85, contromarca a c. 94; c. 93, contromarca a c. 86; c. 87, contromarca a c. 92; c. 88, contromarca a c. 91; c. 89, contromarca a c. 90; c. 95, contromarca a c. 104; c. 96, contromarca a c. 103; c. 102, contromarca a c. 97; c. 98, contromarca a c. 101; c. 99, contromarca a c. 100; c. 114, contromarca a c. 105; c. 113, contromarca a c. 106; c. 112, contromarca a c. 107; c. 108, contromarca a c. 111. 3) Filigrana "trois monts", Padova, 1503-1509 (C. M. Briquet, fig. 11781): c. 24 (c. 23, sodale); c. 25 (c. 22, sodale); c. 38 (c. 29, sodale); c. 30 (c. 37, sodale); c. 36 (c. 31, sodale); c. 32 (c. 35, sodale); c. 33 (c. 34, sodale); c. 71 (c. 70, sodale). 4) Filigrana "chapeau", contromarca in angolo, Venezia, 1499/1501/1505 (C. M. Briquet, fig. 3456/3404/3457): c. 48, contromarca a c. 39; c. 52, contromarca a c. 49; c. 51, contromarca a c. 50; c. 56, contromarca a c. 53; c. 55, contromarca a c. 54; c. 60, contromarca a c. 57; c. 58, contromarca a c. 59; c. 60, contromarca a c. 57; c. 66, contromarca a c. 61; c. 65, contromarca a c. 62; c. 64, contromarca a c. 63; c. 74, contromarca a c. 67; c. 109, contromarca a c. 110; c. 124, contromarca a c. 115; c. 116, contromarca a c. 123; c. 117, contromarca a c. 122; c. 121, contromarca a c. 118; c. 120, contromarca a c. 119. **Si suggeriscono almeno tre possibili raffronti: le dimensioni dell'esemplare superano quelle della filigrana 3456, della quale la presente condivide, nondimeno, il disegno della contromarca; la filigrana 3404, quasi identica per caratteristiche e dimensioni all'esemplare, è invece priva della contromarca; la filigrana 3457, dalla quale la presente si discosta solo per il disegno della contromarca. 5) Filigrana "chapeau", Venezia, 1481, 1492, 1493, 1494, 1501 (C. M. Briquet, fig. 3404): c. 45 (c. 42, sodale). 6) Filigrana "balance", Venezia, 1494, 1496 (C. M. Briquet, fig. 2512): c. 47 (c. 40, sodale); c. 41 (c. 46, sodale); c. 44 (c. 43, sodale); c. 125 (c. 130, sodale); c. 126 (c. 129, sodale); c. 127 (c. 128, sodale). 7) Filigrana "trois monts", provenienza e datazione incerte: c. 73 (c. 68, sodale), c. 72 (c. 69, sodale). ***L'esemplare non sembra riconducibile alle marche presenti sul catalogo Briquet, oltre che per il disegno della filigrana, soprattutto in forza della datazione troppo alta di questi ultimi. 8) Filigrana "coronne", provenienza e datazione incerte: controguardia posteriore. ****Nessuna corrispondenza ravvisata con gli esemplari del catalogo Briquet.

Quire structure

Come segue: 2 guardie iniziali (c. I e c. II tallonata); 1 quinterno mutilo (cc. 1-3 + 1 carta mancante + 4-5 + 1 carta mancante + 6-8); tallone di c. II (1 c.); 2-5/10 (cc. 9-48); 6-8/4 (cc. 49-60); 9/6 (cc. 61-66); 10/8 (cc. 67-74); 11-15/10 (cc. 75-124); 1 quaterno mutilo (1 tallone + cc. 125-131). Contati 16 fascicoli complessivi.

Quire signature
Numerazione antica e progressiva dei fascicoli in corrispondenza dell'angolo inferiore destro, a calamo, inchiostro seppia scuro, riportata sul recto delle carte: cc. 1-4 ("A" minuscola); cc. 9-13 ("B" minuscola); cc. 20-23 ("C" minuscola); cc. 29-33 ("D" minuscola); cc. 67-68 ("K" minuscola); cc. 75-79 ("L" maiuscola); cc. 85-89 ("M" maiuscola, minuscola post c. 85); cc. 95-99 ("N" minuscola); cc. 105-109 ("O" maiuscola, minuscola 'post' c. 105); cc. 115-119 ("P" maiuscola, minuscola 'post' c. 115); cc. 125-127 ("Q" minuscola). Inchiostro seppia più chiaro, forse di altra mano: c. 39 ("E" maiuscola); c. 49 ("F" maiuscola); c. 53 ("G" maiuscola); c. 57 ("H" maiuscola); c. 61 ("I" maiuscola). Numerata la sola carta iniziale del quinterno "E" maiuscola (cc. 39-48, num. c. 39 r), dei 3 duerni "F" maiuscola (cc. 49-52, num. c. 42 r), "G" maiuscola (cc. 53-56, num. c. 53 r), "H" maiuscola (cc. 67-60, num. c. 67 r) e del terno "I" maiuscola (cc. 61-66, num. c. 61 r); numerate le sole due carte iniziali del quaterno "K" minuscola (cc. 67-74, numm. cc. 67 r-68 r). I fascicoli "E" maiuscola, "F" maiuscola, "G" maiuscola, "H" maiuscola, "I" maiuscola sembrano numerati da altra mano, o con diversa grafia rispetto agli altri fascicoli, inchiostro seppia più chiaro; la progressione è tuttavia coerente.
Ruling
Rigatura a secco. Le variazioni della rigatura dipendono dal differente 'criterio' d'incisione, a secco, impiegato altresì per definire le dimensioni dello specchio rigato: cc. 1 r-38 v; cc. 39 r-67 v; cc. 68 r-73 v; c. 74 r-v; cc. 75 r-124 v; cc. 125 r-128 v; cc. 129 r-131 v. Eccentrici rispetto alla rigatura delle carte sono i due indici: c. 67 v; c. 122 r.
Ruling pattern
Dimensioni variabili. 1) 260 X 165 (dimensioni approssimative): cc. 1 r-38 v. 2) 250 x 110 (dimensioni approssimative): cc. 40 r-66 r. 3) 225 X 130 (dimensioni approssimative): cc. 68 r-73 v. 4) 270 X 175 (dimensioni approssimative): cc. 75 r-121 v. 5) 110 X 260 (dimensioni approssimative): cc. 125 r-128 v.
Ruling
Numero delle righe variabile. cc. 1 r-38 v: ca. 31 rr. per carta. c. 39 r: 6 rr. (titolo). cc. 40 r-v: 63 rr. c. 41 r: 30 rr. c. 43 r: 57 rr. c. 43 v: 27 rr. cc. 44 r-48 r: ca. 57 rr. per carta. c. 48 v: 19 rr. cc. 49 r-61 r: ca. 57 rr. per carta. c. 61 v: 22 rr. cc. 62 r-66 r: ca. 57 rr. per carta. c. 67 v: 18 rr. (comprensive di due intestazioni). cc. 68 r-73 v: ca. 33 rr. per carta. cc. 75 r-121 v: ca. 35 rr. per carta. c. 122 r: 5 rr. (comprensive di un'intestazione). cc. 125 r-128 r: ca. 67 rr. per carta. c. 128 v: 13 rr.
Catch words
Note di richiamo: c. 18 v, «diens ex», inchiostro rosso; c. 28 v, «nondum potes», inchiostro seppia scuro; c. 40 v, «Seguitur», inchiostro seppia chiaro, tipo grafite; c. 44 v, «Ad argumentum [...]», inchiostro seppia chiaro, tipo grafite; c. 45 v, «Queritur», inchiostro seppia chiaro, tipo grafite; c. 46 v, «mobili», inchiostro seppia chiaro, tipo grafite; c. 47 v, «strari», inchiostro seppia chiaro, tipo grafite; c. 49 v, «16 Cum Complevit», inchiostro seppia chiaro, tipo grafite; c. 50 v, «maturata» (cfr. A. Cappelli, rist. 1987, p. 213), inchiostro seppia chiaro, tipo grafite; c. 51 v, «qua ex parte» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 52 v, «algazel» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 53 v, «effectum» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 54 v, «utique» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 55 v, «Et noto» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 56 v, «12 [...]» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 57 v, «ponit» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 58 v, «Noto novitas» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 59 v, «Qualitates» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 60 v, «24 Presens» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 61 v, «25 Presens» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 62 v, «ista post Generis» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 63 v, «idest realiter» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 64 v, «Circa commentum 33» (inchiostro seppia chiaro, tipo grafite); c. 84 v, «In esse et quantum» (inchiostro rosso); c. 104 v, «causae finalis» (inchiostro seppia); c. 114 v, «Et inferioribus» (inchiostro seppia).
Script and hands
Script:
Description: Scrittura corsiva umanistica. Si distinguono circa 6 differenti mani. 1*) La "Lectura sul libro VIII della Physica di Aristotele raccolta da Basilio Troiano" (cc. 1 r-38 v; titolo elaborato) e la "Super libello De substantia orbis expositio" (75 r-121 v; titolo identificato) con le relative "Super libello De substantia orbis quaestiones quattuor" (cc. 93 r-106 r e 112 v-113 v; titolo identificato) sono vergate da stessa e identica mano. Non è dato stabilire se si tratti della stessa mano la quale ha stilato altresì lo "Indice I: Quaestiones sul libro VIII della Physica di Aristotele e sul libello De substantia orbis di Averroè" (c. 67 v; titolo elaborato) e lo "Indice II: Quaestiones sul libello De substantia orbis di Averroè" (c. 122 r; titolo elaborato), come anche i titoli (c. 39 r), alcune intestazioni, correzioni, annotazioni, cancellature, sottolineature, singole e doppie, a calamo, inchiostro rosso, presenti su quasi tutta l'estensione del codice (vd. infra, pt. 3). 2) Le "Quaestiones sul libro VIII della Physica di Aristotele" (c. 39 r-66 r; titolo elaborato) sono di altra mano. 3*) Lo "Indice I: Quaestiones sul libro VIII della Physica di Aristotele e sul libello De substantia orbis di Averroè" (c. 67 v; titolo elaborato) e lo "Indice II: Quaestiones sul libello De substantia orbis di Averroè" (c. 122 r; titolo elaborato) sono entrambi di mano posteriore, come anche i titoli (c. 39 r), alcune intestazioni, correzioni, annotazioni, cancellature, sottolineature, singole e doppie, a calamo, inchiostro rosso, presenti su quasi tutta l'estensione del codice. Non è dato stabilire se si tratti della stessa mano la quale ha stilato altresì la "Lectura sul libro VIII della Physica di Aristotele raccolta da Basilio Troiano" (cc. 1 r-38 v; titolo elaborato) e la "Super libello De substantia orbis expositio" (75 r-121 v; titolo identificato) con le relative "Super libello De substantia orbis quaestiones quattuor" (vd. supra, pt. 1). 4) La “Quaestio sul libro VIII della Physica di Aristotele: Utrum genita ex putri et genita per propagationem sint eiusdem speciei” (cc. 68 r-73 v; titolo elaborato) è di nuova e diversa mano. 5) Le 'quaestiones' sul libro VIII della Physica di Aristotele raccolte/possedute da Onofrio Fontana (cc. 125 r-128 v) sembrano anch'esse di altra mano. 6) Di mano posteriore sembrerebbero essere le annotazioni, le correzioni, le cancellature, le sottolineature, a calamo, inchiostro seppia, tipo nero, presenti su ampia parte del codice. Difficile stabilire la responsabilità di alcuni segni di scrittura, vergati a calamo, inchiostro seppia, chiaro e scuro, ricorrenti per tutta l'estensione del manoscritto(ad es. l'inscriptio a c. 1 r, 2ll.). D'altronde, la natura di questo composito organizzato suggerisce la possibilità di diversi interventi posteriori alla sua compilazione, alcuni dei quali rendono persino ipotizzabile la supervisione da parte di un 'curatore' anonimo. L'assenza di riscontri probanti impedisce tuttavia di stabilire con esattezza la responsabilità di suddetti interventi e l'identità degli 'autori'.
Seals and stamps
c. 1 r: timbro della Biblioteca dei Cappuccini della Concezione di Napoli («Bibliotheca Nova Capuccinorum Conceptionis Neapolis»).
Decoration
Decorato
Initials: Presenza di iniziali semplici
Note to initials/friezes: Inchiostro color seppia con differenti gradazioni (inchiostri chiaro, scuro, tipo grafite e tipo nero), talvolta ripreso da diversa o stessa mano, a calamo, inchiostri rosso e seppia (anche in questo caso, possono riscontrarsi differenti gradazioni del colore).
Binding
Legatura presente
Date: 1507-1599;
Origin: legatura antica in cuoio su cartone. Tre nervi doppi. Due capitelli. Dimensioni dei piatti: 322 x 230 mm (x 2).
Material of boards : Assi in cartone
Material of cover: Coperta in pelle, cuoio su cartone. Lungo il dorso e sulle estremità dei piatti (quelle che insistono sul lato dell'indorsatura) permangono segni della presenza di una fascia pergamenacea, impiegata sia come rinforzo del dorso sia come supporto di scrittura verticale e/o orizzontale; i residui della fascia sono visibili su ambedue i piatti e sono fissati (incollati) alla coperta.
Decoration of cover: A secco, ambedue i piatti presentano, ciascuno, due cornici concentriche di forma rettangolare, composte da quattro filetti ognuna. Dai quattro angoli della cornice rettangolare esterna si dipartono, verso il centro del rettangolo esterno, quattro fascette, composte ciascuna da tre filetti paralleli, le quali s'intersecano con i quattro angoli della cornice rettangolare interna. Dai quattro angoli della fascia rettangolare interna si dipartono due fasce diagonali, costituite da tre filetti ciascuna (ma leggermente sfalsate rispetto alle quattro fascette filettate secanti i quattro angoli della cornice esterna) le quali s'intersecano, grossomodo in corrispondenza del centro, con una fascetta orizzontale, composta da quattro filetti paralleli alla lunghezza delle due cornici rettangolari e del piatto. La fattura complessiva dei filetti angolari e diagonali risulta piuttosto imprecisa; stesso discorso vale anche a proposito della fascia filettata centrale, visibilmente decentrata rispetto al punto d'intersezione delle diagonali. All'interno del riquadro triangolare superiore del piatto anteriore, formato dal lato corto superiore della cornice rettangolare interna e dalle due mezze diagonali convergenti verso il centro del piatto, in posizione sfalsata rispetto all'asse verticale accentrato, campeggia un antico stemma: scudo partito a testa di cavallo con svolazzi simmetrici che si dipartono, l'uno, dal fianco destro, l'altro, dal fianco sinistro della sezione superiore dello scudo (capo); altri due svolazzi simmetrici si dipartono dalle due estremità superiori della cimasa, l'uno da destra e l'altro da sinistra; la sezione destra dello scudo partito è riempita da una campitura non meglio identificata. La fattura complessiva dello stemma è piuttosto grossolana; eccentrica la sua posizione nel riquadro superiore del piatto, sfalsata rispetto all'asse di centratura.
Metal pieces/Other: bindelle, sono presenti otto fori, distribuiti in numero di quattro su ciascuno dei due piatti, per serrare il taglio davanti e i tagli di testa e di piede; all'interno dei fori alloggiano i residui dei lacci, in tessuto, impiegati per sigillare il codice e per proteggere le carte dalla polvere.
History of manuscript
Date of entry in library: 1880
Transcription/description of historical information: Il ms. VIII.D.80 è un composito organizzato in sette elementi, comprensivi di due indici. Trattasi di un cartaceo: probabilmente, una raccolta di 'quaestiones' e di commenti eterogenei, dedicati ai testi della 'physica' aristotelico-averroista, in specie al libro VIII della "Physica" di Aristotele (o "De physico auditu"), con il relativo commento averroista, e al libello "De substantia orbis" di Averroè. Essi vengono esposti da Pietro Pomponazzi negli anni del suo ‘secondo' magistero padovano (1499-1509): al 1503 e al 1507 si riferiscono, difatti, le uniche due datazioni riconducibili con esattezza al manoscritto in questione - presente la prima (vd. intestazione, c. 40 r, 1 l.), precisamente desumibile la seconda (cfr. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Regin. lat. 1279, c. 3 r). Il 'criterio' di composizione del codice è di natura eminentemente ‘contenutistica'. I singoli elementi codicologici si trovano accorpati sotto un titolo ‘generale': «in octavo libro Petri Pomponatii de phisico auditu» (c. I r, 2 ll.). Quest'ultimo sembra aggiunto da mano posteriore, a calamo, inchiostro seppia scuro, tipo nero: il medesimo inchiostro impiegato per indicare l'antica collocazione del manoscritto presso la Biblioteca dei Cappuccini della Concezione di Napoli (vd. timbro, c. 1 r), «Scansia G num 4 lib. 13 Superioris» (c. I v, 1 l.). Eppure, suddetto titolo trascura di menzionare la presenza, all'interno del codice medesimo, delle carte recanti la trascrizione ‘calligrafica' degli appunti concernenti il corso pomponazziano sul libello “De substantia orbis” di Averroè (cc. 75 r-121 v) - trascrizione comprensiva delle ‘quattuor quaestiones' di argomento ‘naturalistico' istituite da Pomponazzi contestualmente all'esposizione cursoria del libello averroista (cc. 93 r-106 r e 112 v-113 v). Il codice compendia una trascrizione 'calligrafica' (cc. 1 r-38 v) degli appunti raccolti dal ‘dominus' Basilio Troiano, uditore di Pomponazzi presso lo Studio padovano (cfr. Napoli, Biblioteca Nazionale, ms. VIII.D.81, c. 76 r). La trascrizione restituisce il contenuto di una 'lectura ordinaria' sul libro VIII della "Physica" di Aristotele, circoscritta all'esposizione dei primi 46 'texti commenti' (del relativo commento averroista). Pomponazzi conduce questa 'lectura' in corso dell'anno d'insegnamento 1503, alla presenza dell'uditorio della facoltà artista di Padova, ove esercita in qualità di docente ‘ordinario' sulla cattedra di ‘philosophia naturalis' (vd. Venezia, Archivio di Stato, Senato di Terra, 13, c. 99 r-v). Viene espressamente segnalato nell'intestazione: «Excellentissimi phylosophi Magistri petri pomponatis Mantuani Ordinariam In patavino gymnasio phylosophiae publice profitentis lectura super 8. physicorum collecta a domino basilio seu vincentio Troiano dum idem praeceptor publice profiteretur anno 1503» (inscriptio, c. 1 r, 2 ll.). L'intestazione sembra però inserita ad uno stadio successivo della compilazione, da stessa o, forse, da diversa mano, a calamo, inchiostro rosso. Sulla responsabilità di questa scrittura non è dato al momento pronunciarsi, quantunque Antonino Poppi proponga di confrontarla con una nota vergata al margine inferiore di c. 100 r (2 ll.): nota contestuale alla trascrizione 'calligrafica' dell'esposizione pomponazziana sul libello "De substantia orbis" di Averroè (cc. 75 r-121 v). A tal proposito, si veda A. Poppi, "Introduzione" in P. Pomponazzi, 1966, p. XXX. Tuttavia, la grafia o, perlomeno, l'inchiostro rosso ricorrono più volte all'interno del manoscritto: titoli, intestazioni, annotazioni marginali, correzioni, cancellature, sottolineature, singole e doppie, e persino i due indici delle cc. 67 v e 122 r. Nemmeno l'identità dell'estensore materiale della trascrizione può essere stabilita con assoluta certezza, stante la diversa tipologia, 'calligrafica' la prima e 'corsiva' la seconda, delle uniche due scritture le quali siano in qualche modo riconducibili alla 'reportatio' troianea di cui sopra. Vale a dire: la trascrizione 'calligrafica' (cc. 1 r-38 v) che viene espressamente ricondotta a un'antecedente 'reportatio' per opera di B. Troiano (cfr. inscriptio, c. 1 r, 2 ll.); e gli appunti 'corsivi' (cc. 39 r-66 r) dei quali non è esplicitamente menzionato né l'estensore materiale, né l'eventuale 'beneficiario' (non è difatti consuetudine infrequente tra gli studenti padovani lo scambio reciproco o il prestito di appunti personali). Sulla natura di queste trascrizioni (la trascrizione delle cc. 1 r-38 v e quella simile delle cc. 75 r-121 v) A. Poppi si pronuncia suggerendo di attribuirle alla responsabilità di uno 'scriba di professione' al quale gli studenti parrebbero rivolgersi, non disponendo, dopo tanti anni d'insegnamento, neanche di 'una sola riga' a stampa delle 'dispense' pomponazziane (cfr. A. Poppi, "Introduzione", in P. Pomponazzi, 1966, p. XXX). Alla trascrizione 'calligrafica' seguono gli appunti 'corsivi' delle 'quaestiones' sul libro VIII della "Physica" di Aristotele (cc. 39 r- 66 r), la cui discussione è intessuta prevalentemente sui luoghi testuali esposti da Pomponazzi nel corso della sua ben nota 'lectura' sulla "Physica" aristotelica (c. 1 r-38 v), dal prologo di Averroè fino al 'textus commenti' 38. Il titolo recita: «Super Octavo Physicorum dubia et quaestiones clarissimi phylosophi magistri Petri mantuani» (c. 39 r, 6 ll.). Esso sembrerebbe qui aggiunto da mano posteriore, a calamo, inchiostro rosso: vale, cioè, quanto su detto a proposito dell'intestazione di c. 1 r, dei due indici delle cc. 67 v e 122 r, e dei numerosi segni di scrittura presenti sul manoscritto che sembrano tutti riconducibili alla responsabilità di un medesimo estensore (vd. supra). Verosimilmente, questi appunti restituiscono l'antica 'reportatio' troianea delle 'quaestiones physicae' discusse da Pomponazzi contestualmente alla 'lectura' sul libro VIII della "Physica" di Aristotele - 'lectura' e ‘quaestiones' che risalgono entrambe all'anno d'insegnamento 1503 (cfr. inscriptio, c. 40 r, 1 l.). Si lesinano tuttavia informazioni più esplicite in merito all'effettiva attribuzione delle ‘quaestiones', ossia riguardo all'identità dell'estensore materiale del documento che le tramanda. Nondimeno, la peculiare collocazione di questi appunti all'interno del codice, inseriti dappresso alle carte contenenti la 'lectura' pomponazziana sul libro VIII della "Physica" (c. 1 r-38 v), e la presenza di una datazione espressa al principio della prima 'quaestio' ivi disputata (“An ad motum ultimum pro bono substantias abstractas sint”, cc. 40 r-41 r), suggeriscono di ricondurre la discussione dell'intero blocco delle 'quaestiones physicae' all'anno 1503. La datazione, in specie, è qui riportata, assai verosimilmente, proprio dall'estensore degli appunti, a calamo, inchiostro seppia chiaro, come per il corpo del testo, ma leggermente sbiadito: «die 12 Iunii 1503» (c. 40 r, 1 l.). Non è dato peraltro escludere che gli appunti siano opera del summenzionato B. Troiano, sebbene si necessiti al momento di ulteriori riscontri per quanto attiene alla grafia. Di mano posteriore è invece l'indice delle 'quaestiones' a c. 67 v (a calamo, inchiostro rosso). Esso rubrica, all'interno di una prima 'tavola', le ‘quaestiones' sul libro VIII della "Physica" di Aristotele, che il compilatore (dell'indice) evidentemente attinge alle precedenti cc. 39 r-66 r. La 'quaestio' “Utrum genita ex putri et genita per propagationem sint eiusdem speciei”, riportata con nuova e chiara grafia alle successive cc. 68 r-73 v, viene anch'essa annoverata all'interno della medesima 'tavola' cui sono accluse anche le predette 'quaestiones' sul libro VIII della "Physica": come per suggerire, di là dall'evidente ‘affinità contenutistica', l'appartenenza della 'quaestio' sulla ‘generatio ex putri' al corso pomponazziano sulla "Physica" del 1503 - notizia peraltro sostanzialmente confermata dal contenuto del rispettivo incipit (c. 68 r, ll. 1-5 di testo). L'indice rubrica anche le 'quattuor quaestiones' sul libello "De substantia orbis" di Averroè, intercalate nel corso dell'esposizione pomponazziana (cc. 75 r-121 v) e riprodotte con la stessa grafia della ‘expositio' alle successive cc. 93 r-106 r e 112 v-113 v. Le ‘quattuor quaestiones' si trovano annoverate all'interno di una seconda 'tavola', collocata subito di seguito alla prima. Nonostante l'informazione contraria desunta dall'indice di c. 67 v, la trascrizione 'calligrafica' della 'quaestio' “Utrum genita ex putri et genita per propagationem sint eiusdem speciei” (cc. 68 r-73 v) non consente di stabilirne un'attribuzione precisa: né per quel che concerne la responsabilità della 'reportatio', né per quanto riguarda la sua trascrizione materiale. In breve, restano ignote sia l'identità dell'uditore che ha trasmesso ‘ab origine' la discussione della presente ‘quaestio', sia quella dello scriba che ne ha eseguito la successiva trascrizione, ammesso che si tratti di due distinte persone. La grafia non presenta affinità con alcuna delle scritture presenti nel codice; mentre la sua riconduzione alla più antica 'reportatio' troianea dei corsi pomponazziani sulla "Physica" di Aristotele costituisce ipotesi tanto seducente quanto, al momento, non concretamente verificabile. Dal contenuto dell'incipit si può tuttavia concludere che si tratti di una 'quaestio' disputata da Pomponazzi durante l'anno d'insegnamento 1503, contestualmente alla 'lectura' e al commento sul libro VIII della "Physica" di Aristotele. Da c. 75 r a c. 121 v si estende la trascrizione 'calligrafica' e anonima della 'reportatio' recante l'esposizione pomponazziana sul libello "De substantia orbis" di Averroè. L'esposizione e la 'reportatio' sono entrambe databili al 1507, grazie al confronto con una 'reportatio' parallela, restituita da un noto codice Reginese (vd. infra). La trascrizione reca, oltre all'esposizione commentata sul prologo e sui cinque capitoli del trattatello averroista, le tre 'quaestiones' discusse da Pomponazzi al termine della sua esposizione dedicata al capitolo I del libello ("Utrum caelum sit compositum ex materia et forma"; "Utrum in composito sint plures formae substantiales"; "Numquid dentur quantitates interminatae": cc. 93 r-106 r) e la quarta ‘quaestio' ("Numquid Deus sit causa efficiens omnium rerum et non solus finalis", cc. 112 v-113 r) istituita a conclusione della 'prima pars' del capitolo II. Segue l'indice delle sole 'quaestiones' sul libello "De substantia orbis" a c. 122 r: identiche la mano e la grafia rispetto al precedente indice di c. 67 v, e medesimo inchiostro di colore rosso. Infine, completano il codice gli appunti 'corsivi' raccolti da Onofrio Fontana (da Piacenza) e concernenti la discussione di alcune 'quaestiones' sul libro VIII della "Physica" di Aristotele (cc. 125 r-128 v), in particolare sui 'texti commenti' 15-18. Difficile stabilirne una datazione esatta, stante le incertezze che concernono la loro controversa attribuzione. Le 'quaestiones' sembrano comunque provenire dall'ambiente 'accademico' padovano. Tutte le informazioni attualmente disponibili sono contenute nell'intestazione: «Honofrii fontanae super 8. physicorum lectio quaestio super textu commenti 15» (inscriptio, c. 125 r, 1 l.). Quest'ultima sembra essere di mano dello scriba, nonostante la differente tonalità dell'inchiostro impiegato rispetto al corpo del testo. Desta qualche perplessità il fatto che il medico Onofrio Fontana da Piacenza, addottoratosi 'in artibus' a Padova prima del 1492 (cfr. Venezia, Archivio di Stato, Senato di Terra, 11, c. 122 r), figuri tra gli uditori del suo collega e vecchio conoscente Pietro Pomponazzi, del quale non soltanto avrebbe udito l'intera 'disputatio', ma si sarebbe dato briga, persino, di stilarne un breve resoconto nella forma in cui lo restituiscono gli appunti 'corsivi' delle cc. 125 r-128 v. Questo rilievo solleva alcuni dubbi circa il fatto che possa trattarsi, anche in questo caso, della 'reportatio' di 'lectiones' condotte proprio dal filosofo mantovano, così come resta altresì incerto se le suddette 'quaestiones' risalgano effettivamente a un corso posteriore al 1492 - anno in cui O. Fontana risulta saldamente attestato alla 'condotta' della cattedra 'straordinaria' di medicina teorica presso lo Studio padovano (vd. ibidem). Per giunta, nel 1496, O. Fontana ottiene il rinnovo della condotta sulla cattedra ‘straordinaria' di medicina teorica presso lo Studio padovano (vd. Venezia, Archivio di Stato, Senato di Terra, 12, c. 129 v). Pertanto, salvo che non si tratti di un corso tenuto dallo stesso medico piacentino, cosa piuttosto improbabile, o di appunti stilati da altra persona anonima, poi confluiti tra le carte di proprietà di O. Fontana, non si comprende per quale ragione un docente di medicina, ancorché ‘straordinario', abbia ritenuto opportuno redigere gli appunti sul corso tenuto da un suo collega ‘in naturalibus'. Sotto questo aspetto il legame di responsabilità da parte di O. Fontana nei confronti delle carte in questione resta alquanto incerto. In assenza di ulteriori notizie biografiche sul conto del medico piacentino, occorre comunque rimettersi all'informazione addotta dall'inscriptio di c. 125 r (1 l.). La datazione del codice può essere così desunta. La conduzione della ‘lectura' sul libro VIII della “Physica” di Aristotele raccolta da B. Troiano, trascritta, verosimilmente, da mano posteriore e restituita, in forma 'calligrafica', dalle cc. 1 r-38 v, risulta esplicitamente datata al 1503, in base alla relativa intestazione (inscriptio, c. 1 r, 2 ll.). Come si è detto, l'intestazione sembra qui inserita a uno stadio successivo della compilazione, da stessa oppure da diversa mano, a calamo, inchiostro rosso. Probabilmente posteriore o, al più, coeva deve valutarsi la trascrizione ‘calligrafica' rispetto agli antichi appunti troianei: trascrizione che, stante l'impossibilità di un raffronto risolutivo con le altre scritture presenti nel codice, occorre attribuire ad un estensore anonimo (vd. supra). Inoltre, non essendovi all'interno del manoscritto alcuna carta più antica di quelle recanti la ‘lectura' sul libro VIII della “Physica” (cc. 1 r-38 v), se si escludono le ‘quaestiones' sul libro VIII della “Physica” raccolte/possedute da O. Fontana (cc. 125 r-128 v), le quali, se 'pomponazziane', non sembrano però suggerire una datazione anteriore al 1491-92 - anno cui si suole far risalire la condotta 'straordinaria' di Pomponazzi sulla cattedra padovana di 'philosophia naturalis' (vd. Venezia, Archivio di Stato, Senato di Terra, 11, c. 126 r) -, si può assumere il 1503 quale 'terminus a quo' per la stesura dell'intero manoscritto. Al 12 Giugno 1503 è datata, in maniera esplicita, la 'quaestio' “An ad motum ultimum pro bono substantias abstractas sint” (cc. 40 r-41 r) la quale fa parte del blocco delle ben note ‘quaestiones' sul libro VIII della “Physica” (cc. 39 r-66 r): la data, «die 12 Iunii 1503», è posta sul margine superiore di c. 40 r (1 l.). La datazione dell'esposizione sul libello “De substantia orbis” (cc. 75 r-121 v), con le relative ‘quaestiones' (cc. 93 r-106 r e 112 v-113 v), può essere invece desunta dalla tardiva e parallela trascrizione effettuata da Gregorio Frediani da Lucca e da questi consegnata al codice Reginese già menzionato (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Regin. lat. 1279, cc. 3 r-36 v), recante la data del 20 Febbraio 1507 (ivi, c. 3 r): probabilmente anteriore alla trascrizione fredianea, anche se di poco, è la trascrizione anonima delle cc. 75 r-121 v, che non sembra tuttavia restituire una 'reportatio' in presa diretta ('cursim scripta') dell'esposizione cursoria, bensì una sua successiva trascrizione. Come si è sostenuto pocanzi (vd. supra) resta difficile stabilire se anche queste lezioni sul "De substantia orbis" provengano da una 'reportatio' troianea, ovverosia da appunti stilati da B. Troiano, e successivamente affidati ad uno 'scriba di professione' per essere poi riconsegnati allo stesso committente oppure ad altra persona venuta in possesso delle carte (cfr. nota, c. 100 r, 2 ll.). Resta invece incerta la datazione della ‘quaestio' sul libro VIII della “Physica” di Aristotele, ossia “Utrum genita ex putri et genita per propagationem sint eiusdem speciei” (cc. 68 r-73 v), che, stante la sua natura di trascrizione 'calligrafica' e, per giunta, anonima, potrebbe persino non appartenere al blocco delle precedenti ‘quaestiones' sul libro VIII della “Physica” (cc. 39 r-66 r), nonostante l'informazione contraria desunta dall'indice di c. 67 v - indice che sembra essere, nondimeno, di diversa e più recente mano. In base al contenuto dell'incipit e al posizionamento della 'quaestio' secondo l'ordine progressivo delle carte, si può congetturare che si tratti, ad ogni modo, di una 'quaestio' istituita da Pomponazzi contestualmente alla 'lectura' sul libro VIII della "Physica", vale a dire, durante l'anno d'insegnamento 1503. Parimenti incerta la datazione dei due indici (cc. 67 v e 122 r), entrambi vergati dalla stessa mano cui pare debba attribuirsi la responsabilità di numerose annotazioni marginali, correzioni, cancellature e sottolineature, singole e doppie, a calamo, inchiostro rosso, presenti su quasi tutta l'estensione del codice. Dubbia la datazione delle ‘quaestiones' sul libro VIII della “Physica” di Aristotele raccolte/possedute da O. Fontana (cc. 125 r-128 v), che sono qui restituite da una serie di appunti 'corsivi', verosimilmente stilati 'in presa diretta', proprio dall'uditore della 'disputatio' padovana. La carta di provenienza veneziana, impiegata per registrare gli appunti 'corsivi', suggerisce una datazione prossima al 1500 e, in base al disegno delle filigrane, comunque non anteriore al 1492: data cui risalgono sia la condotta 'straordinaria' del medico O. Fontana (vd. Venezia, Archivio di Stato, Senato di Terra, 11, c. 122 r), verosimile estensore degli appunti, sia la condotta 'straordinaria' del 'naturalis' P. Pomponazzi (vd. Venezia, Archivio di Stato, Senato di Terra, 11, c. 126 r). Le carriere magistrali dei due colleghi proseguono parallele ancora fino al 1495, allorché il secondo ottiene l'assegnazione della 'lectura' di filosofia ‘in concorrenza' con Agostino Nifo, ossia la condotta 'ordinaria', 'secundo loco' (vd. Venezia, Archivio di Stato, Senato di Terra, 12, cc. 108 v-109 r), mentre il primo, circa sei mesi più tardi (1496), si vede riconosciuto un aumento di salario per la condotta della cattedra 'straordinaria' di medicina teorica (vd. Venezia, Archivio di Stato, Senato di Terra, 12, c. 129 v). Annotazioni, correzioni, cancellature e sottolineature, singole e doppie, presenti su quasi tutta l'estensione del codice, ne costituiscono parte integrante: testimoniano, cioè, un periodo di successiva rielaborazione e revisione del manoscritto per opera di possessori e fruitori perlopiù ignoti e attivi nell'arco di circa cento anni dalla stesura dello stesso. Alcuni di questi interventi possono attribuirsi agli estensori materiali del testo; altri sono certamente di mano posteriore. Nella maggior parte dei casi, gli interventi più recenti, a calamo e inchiostro rosso, devono essere attribuiti all'estensore materiale dei due indici che si trovano, rispettivamente, a c. 67 v e a c. 122 r. Stesso discorso potrebbe valere anche per le numerose intestazioni e per i titoli aggiunti, quasi certamente, in seguito alla ‘prima' stesura del codice. Tutto ciò sembrerebbe documentare l'attività di un 'curatore', incaricatosi di supervisionare l'intero manoscritto, in seguito, oppure - meno probabile - ancor prima che esso fosse affidato alle cure del legatore. Quanto alla datazione della carta, perlopiù, di provenienza veneziana, le filigrane suggeriscono una collocazione prossima al 1500, comunque non anteriore al 1492; più bassa quelle della carta di provenienza padovana, databile tra il 1503 il 1509; in genere, sembra poco verosimile una datazione delle carte posteriore al 1509. La scrittura e la legatura, entrambe di epoca cinquecentesca, non dovrebbero essere di molto posteriori alla datazione testé suggerita. Il codice proviene dalla Biblioteca dei Cappuccini della Concezione di Napoli, alla quale viene probabilmente consegnato come legato o altra donazione: lo provano l'indicazione presente sulla prima carta di guardia, che ne reca l'antica collocazione, «Scansia G num 4 lib. 13 Superioris» (c. I v, 1 l.), e il timbro, apposto al margine inferiore di c. 1 r («Bibliotheca Nova Capuccinorum Conceptionis Neapolis»). Il "Repertorio della Libreria de Padri Capuccini dell'Immacolata Concezione di Napoli" (Napoli, Biblioteca Nazionale, ms. IX.B.58) trascura tuttavia di rubricarlo. Il manoscritto è poi confluito nel fondo della Biblioteca Nazionale di Napoli prima del 1880, sotto l'attuale collocazione, ms. VIII.D.80: il secondo timbro apposto al margine inferiore di c. 1 r verifica l'informazione testé introdotta; la data del 1880 può essere invece desunta dallo “Inventario topografico dei manoscritti della Biblioteca Nazionale di Napoli”, Aggiunte I-IX, c. 143 r, sottoscritto in data 31 dicembre 1880 (“Inventario”, Aggiunte I-XV, c.183 r). L'atto di confisca dei codici posseduti dal convento viene redatto il 9 ottobre 1865, e con la soppressione del convento anche questo codice entra a far parte del fondo della Biblioteca Nazionale di Napoli ("Catalogo dei libri della Biblioteca del soppresso convento dei SS. Capuccini di S. Efremo Nuovo della città di Napoli, donati alla Biblioteca Nazionale", ms. XIX.54.6).
Old shelfmarks:
Scansia G num 4 lib. 13 Superioris (Bibliotheca Nova Capuccinorum Conceptionis Neapolis)

Names linked to external description:
*Biblioteca *apostolica *Vaticana , altra relazione di D.E.

Suriano, Antonio < 1480/1483-1542 > , altra relazione di D.E.



Averroes < 1126-1198 > , altra relazione di D.E.

Pomponazzi, Pietro < 1462-1524 > , altra relazione di D.E.
Names in the manuscript or added:
Petrus Mantuanus, citato a c. 39 r
Petrus Pomponatius Mantuanus, citato a c. 1 r


Fontana, Onofrio < 15.-16. sec. > , altra relazione di D.E.
Names in the manuscript or added:
Honofrius Fontana, citato a c. 125 r

Aristoteles < 384-322 a.C. > , altra relazione di D.E.

Troiano, Basilio < fl. 1503 > , altra relazione di D.E.
Names in the manuscript or added:
Basilius Troianus, citato a c. 1 r

State of preservation and restoration
State of preservation: cattivo stato di conservazione della coperta. Il dorso distaccato scopre i fili di cucitura dei fascicoli, attorcigliati intorno a tre nervi doppi, e i capitelli, superiore e inferiore, privi della cuffia. Permangono residui della fascia pergamenacea, impiegata sia come rinforzo del dorso, sia come supporto di scrittura verticale e/o orizzontale; i residui della fascia sono presenti su entrambi i piatti e sono fissati (incollati) alla coperta. La pelle della coperta presenta aspetto scamosciato, vaste abrasioni con rialzo di piccoli lembi su ambedue i piatti, buchi di tarli, macchie di umidità. Anche le carte presentano macchie di umidità, piccoli strappi, buchi di tarli e altri danneggiamenti dovuti a fenomeni di ossidazione dell'inchiostro.
Restoration: Needs a new restoration
Contents
Other names
Averroes < 1126-1198 > , altra relazione di D.I.

Pomponazzi, Pietro < 1462-1524 > , altra relazione di D.I.
Names in the manuscript or added:
Petrus Mantuanus, citato a c. 39 r
Petrus Pomponatius Mantuanus, citato a c. 1 r

Fontana, Onofrio < 15.-16. sec. > , altra relazione di D.I.
Names in the manuscript or added:
Honofrius Fontana, citato a c. 125 r

Aristoteles < 384-322 a.C. > , altra relazione di D.I.

Troiano, Basilio < fl. 1503 > , altra relazione di D.I.
Names in the manuscript or added:
Basilius Troianus, citato a c. 1 r

Titles
Titolo aggiunto: in octavo libro Petri Pomponatii de phisico auditu (c. I r)
Note: Titolo aggiunto da mano posteriore, a calamo, inchiostro seppia scuro, tipo nero, c. I r: l'inchiostro è pressoché identico a quello impiegato per indicare l'antica segnatura a c. I v.

Names in the title:
Aristoteles <384-322 a.C.>, Averroes <1126-1198>, Pomponazzi, Pietro <1462-1524>
Observations
Gli elementi codicologici che compongono il manoscritto si trovano accorpati sotto un titolo generale, qui rielaborato per ragioni contenutistiche:

“Lecturae e quaestiones sul libro VIII della Physica di Aristotele e sul libello De substantia orbis di Averro蔝 (cc. I-131-III). Titolo aggiunto: «in octavo libro Petri Pomponatii de phisico auditu» (c. I r, 2 ll.).

Segue la presentazione dei singoli elementi, in ordine progressivo.

1) “Lectura sul libro VIII della Physica di Aristotele raccolta da Basilio Troiano” (cc. 1 r-38 v; titolo elaborato). Titolo aggiunto: «Excellentissimi phylosophi Magistri petri pomponatis Mantuani Ordinariam In patavino gymnasio phylosophiae publice profitentis lectura super 8. physicorum collecta a domino basilio seu vincentio Troiano dum idem praeceptor publice profiteretur anno 1503» (c. 1 r, 2 ll.).

2) “Quaestiones sul libro VIII della Physica di Aristotele” (cc. 39 r-66 r; titolo elaborato). Titolo aggiunto: «Super Octavo Physicorum dubia et quaestiones clarissimi phylosophi magistri Petri mantuani» (c. 39 r, 6 ll.).

3) “Indice I: Quaestiones sul libro VIII della Physica di Aristotele e sul libello De substantia orbis di Averro蔝 (c. 67 v; titolo elaborato).

4) “Quaestio sul libro VIII della Physica di Aristotele: Utrum genita ex putri et genita per propagationem sint eiusdem speciei” (cc. 68 r-73 v; titolo elaborato). Titolo aggiunto: «Utrum genita ex putri et genita per propagationem sint eiusdem speciei» (indice, c. 67 v, l. 12 di testo).

5) "Super libello De substantia orbis expositio" (cc. 75 r-121 v), comprensiva delle relative "Super libello De substantia orbis quaestiones quattuor" (cc. 93 r-106 r e 112 v-113 v): titoli identificati (vd. P. Pomponazzi, "Corsi inediti dell'insegnamento padovano", I, «Super libello De substantia orbis expositio et quaestiones quattuor», 1507, intr. e testo a c. di A. Poppi, Padova, Antenore, 1966). Titolo presente: «Super libello De substantia orbis» (c. 75 r, 1 l.).

6) “Indice II: Quaestiones sul libello De substantia orbis di Averro蔝 (c. 122 r; titolo elaborato).

7) «Honofrii fontanae super 8. physicorum lectio quaestio super textu commenti 15» (cc. 125 r-128 v). Titolo presente a c. 125 r, 1 l.

Si distinguono con chiarezza diverse scritture e mani, alcune coeve, altre posteriori; inoltre, titoli aggiunti, intestazioni, annotazioni marginali, correzioni, cancellature, sottolineature, singole e doppie, e altri segni di scrittura, presenti su quasi tutta l'estensione del codice.
Other names
Averroes < 1126-1198 > , altra relazione di D.I.

Pomponazzi, Pietro < 1462-1524 > , altra relazione di D.I.
Names in the manuscript or added:
Petrus Pomponatius Mantuanus, citato a c. 1 r

Aristoteles < 384-322 a.C. > , altra relazione di D.I.

Troiano, Basilio < fl. 1503 > , altra relazione di D.I.
Names in the manuscript or added:
Basilius Troianus, citato a c. 1 r

Titles
Titolo aggiunto: Excellentissimi phylosophi Magistri petri pomponatis Mantuani Ordinariam In patavino gymnasio phylosophiae publice profitentis lectura super 8. physicorum collecta a domino basilio seu vincentio Troiano dum idem praeceptor publice profiteretur anno 1503 (c. 1 r)
Note: Titolo aggiunto da diversa o identica mano, a calamo, inchiostro rosso, c. 1 r: potrebbe riferirsi tanto alla sola 'lectura' (cc. 1 r-38 v), quanto, parimenti, anche alle successive 'quaestiones' (cc. 39 r-66 r).

Names in the title:
Aristoteles <384-322 a.C.>, Pomponazzi, Pietro <1462-1524>, Troiano, Basilio <fl. 1503>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Quia prima intentio: presens Commentum in duas partes secatur prima sui divisione (c. 1 r)
Note: Precede l'incipit: «Comentum primum Octavi physicorum» (stessa mano, a calamo, inchiostro seppia). Inscriptio: «Excellentissimi phylosophi Magistri petri pomponatis Mantuani Ordinariam In patavino gymnasio phylosophiae publice profitentis lectura super 8. physicorum collecta a domino basilio seu vincentio Troiano dum idem praeceptor publice profiteretur anno 1503» (forse di mano posteriore, a calamo, inchiostro rosso). Invocazione: «yhesus» (stessa mano, a calamo, inchiostro seppia)

expl. (testo): Cum igitur declaratum sit et etiam epilogaret primum habet etc. (c. 38 v)
Observations
Le cc. 1 r-38 v restituiscono il testo della 'reportatio' troianea, recante la 'lectura ordinaria' sul libro VIII della "Physica" di Aristotele (o "De physico auditu") condotta da Pietro Pomponazzi in corso dell'anno d'insegnamento 1503, a Padova, e coprente i primi 46 'texti commenti' del relativo commento averroista.

Dall'intestazione presente al margine superiore di c. 1 r, sul lato del taglio di testa, vergata a calamo, inchiostro rosso, grafia più minuta rispetto al resto del documento, forse di mano posteriore (potrebbe trattarsi del 'raccoglitore' anonimo delle carte, da non confondere con la persona anonima del trascrittore, oppure dello stesso B. Troiano alla cui testimonianza si deve la trasmissione di questa 'lectura'), si apprende che la 'expositio litteralis' pomponazziana viene originariamente 'raccolta' («collecta») da B. Troiano, al tempo in cui il 'praector' la espone pubblicamente alla presenza dell'uditorio della facoltà artista di Padova (1503).
Recita l'intestazione: «Excellentissimi phylosophi Magistri petri pomponatis Mantuani Ordinariam In patavino gymnasio phylosophiae publice profitentis lectura super 8. physicorum collecta a domino basilio seu vincentio Troiano dum idem praeceptor publice profiteretur anno 1503» (c. 1 r, 2 ll.). Si riscontra ivi una grafia più minuta rispetto al resto della trascrizione: grafia che è opportuno confrontare, all'interno di questo stesso codice (ms. VIII.D.80), con quella di una nota al margine inferiore di c. 100 r (2 ll.), a calamo, inchiostro rosso.

Sul rigo antecedente l'intestazione, leggesi: «yhesus» (di mano dello scriba, invocazione, a calamo, inchiostro seppia, c. 1 r, 1 l.).

Le carte riproducono una trascrizione 'calligrafica' di mano piuttosto 'professionale', con sottolineature, singole e doppie, cancellature, correzioni e note marginali di mano posteriore (forse più d'una mano), vergate a calamo, inchiostri rosso (per la maggior parte delle sottolineature) e seppia (per le restanti sottolineature e per la maggior parte delle correzioni e delle note marginali).

B. Troiano dovrebbe identificarsi con il 'reportator' della 'lectura'; di mano posteriore sembrerebbe essere la trascrizione della 'reportatio' troianea della quale alle cc. 1 r-38 v; non si può infine escludere che il raccoglitore delle carte sia persona anonima, diversa tanto dallo scriba, anch'esso anonimo, quanto dal 'reportator' B. Troiano.
In breve, è pressoché certo che si tratti di una trascrizione posteriore, non già di appunti stilati 'in presa diretta' ('cursim scripti').

Sotto l'intestazione, vi è un rigo di scrittura: stessa mano e medesima grafia rispetto al resto del documento (ma grafia più chiara rispetto all'intestazione) riproducono un'iniziale sporgente, a calamo, inchiostro seppia. Leggesi: «Commentum primum Octavi physicorum» (c. 1 r, 1 l.). Esso introduce l'esposizione cursoria del 'textus commenti' 1.

I successivi 'texti commenti' sui quali viene soffermandosi, di volta in volta, la 'lectura' pomponazziana sono segnalati, all'interno del manoscritto, mediante una numerazione, a cifra araba, apposta al margine delle carte, in corrispondenza delle iniziali sporgenti, al principio dei rispettivi capoversi.

Esulano da questo criterio d'indicizzazione i soli 'texti commenti' 3 (presente la sola numerazione, a cifra araba, c. 1 v, l. 30 di testo), 5 (perduto a causa della lacuna testuale tra c. 3 v e c. 4 r), 17 (omessa la numerazione a margine, c. 13 v, l. 15 di testo), 18 (omessa la numerazione a margine, c. 14 r, l. 5 di testo), 19 (omessa la numerazione a margine, c. 14 v, l. 1 di testo), 26 (omessa la numerazione a margine, c. 21 r, l. 23 di testo), 27 (numerazione leggermente sfalsata rispetto alla rispettiva linea di testo, forse di mano posteriore, inchiostro rosso, c. 22 r, l. 30 di testo), e 42 (numerazione leggermente sfalsata rispetto alla rispettiva linea di testo, forse di mano posteriore, inchiostro rosso, c. 34 r, l. 22 di testo). La numerazione a cifra araba del 'textus commenti' 46 è stata ripresa con inchiostro rosso, forse, da mano posteriore (c. 36 r, l. 14 di testo).

A c. 3 v, un'annotazione al margine inferiore destro, sul taglio del piede, lato della legatura, a calamo, inchiostro seppia scuro, forse, di mano posteriore, o comunque successiva alla 'prima' stesura, segnala l'assenza di un'intera carta (tra c. 3 v e c. 4 r) e della sodale (tra c. 5 v e c. 6 r), con relative lacune testuali in corrispondenza dell'esposizione cursoria intessuta sui 'texti commenti' 4 e 5 ('post' c. 3 v) e 9 ('post' c. 5 v), confermata altresì dall'antica numerazione dei fascicoli. «Unde folium?»: si annota a c. 3 v, 1 l.
Segnalata un'interruzione del testo con relativa lacuna testuale, a c. 3 v, l. 33 di testo: «Sequitur et Causa Erroris Eorum haec pars in dua secatur». Ripresa a c. 4 r, l. 1 di testo: «Sequitur dico quod haec Expositio hic ponit perprimam Expositionem et in duas secatur in prima ponit perprimam Expositionem in secunda intendet taenere obiectioni ibi secunda et dixit hoc [...]» (prosegue fino a l. 7 di testo).
Anche la numerazione del 'textus commenti' 5 ne risulta pertanto omessa.
Segue un'interruzione del testo, con relativa lacuna testuale, a c. 5 v, l. 32 di testo: «Si igitur non finitur presens commentum in secundas secatur presentes. In presentem scilicet Expositivam et in presente dicit». Ripresa a c. 6 r, l. 1 di testo: «in moventibus et motis non est procedere in infinitum statim apparet motum celi esse eternum seguitur et bene potest apparere in hac parte vult multa paucis concludere et est quod si aliquis motus est primus quod ille numquam potuit incepere» (prosegue fino a l. 3 di testo).
Other names
Averroes < 1126-1198 > , altra relazione di D.I.

Pomponazzi, Pietro < 1462-1524 > , altra relazione di D.I.
Names in the manuscript or added:
Petrus Mantuanus, citato a c. 39 r

Aristoteles < 384-322 a.C. > , altra relazione di D.I.

Troiano, Basilio < fl. 1503 > , altra relazione di D.I.

Titles
Titolo aggiunto: Super Octavo Physicorum Dubia et quaestiones clarissimi phylosophi magistri Petri mantuani (c. 39 r)
Note: Titolo aggiunto da mano posteriore, a calamo, inchiostro rosso.

Names in the title:
Aristoteles <384-322 a.C.>, Pomponazzi, Pietro <1462-1524>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Incipit prologus averrois super libro octavo physicorum Et ut fisicis proemium debet habere (c. 40 r)
Note: Precede l'incipit: «die 12 Iunii 1503» (stessa mano, a calamo, inchiostro seppia chiaro leggermente sbiadito)

expl. (testo): Et hoc argumentum preceptor intelligit (c. 66 v)
Note: Segue l'explicit: «Insoluta» (stessa mano, a calamo, inchiostro seppia chiaro)

Observations
Le cc. 39 r-67 r restituiscono una raccolta di appunti 'corsivi', stilati verosimilmente 'in presa diretta' ('cursim scripti'), e coprenti la discussione di alcune 'quaestiones' estratte dalla 'lectura' pomponazziana sul libro VIII della "Physica" di Aristotele (o "De physico auditu"), dal prologo di Averroè fino al 'textus commenti' 38 del relativo commento averroista.

La discussione risale all'anno d'insegnamento 1503, ed afferisce, pertanto, alla precedente 'lectura' sul libro VIII della "Physica" condotta da Pietro Pomponazzi in quella di Padova (cc. 1 r-38 v).

La responsabilità di questa scrittura deve forse attribuirsi a B. Troiano, sebbene non si disponga al momento di un riscontro risolutivo. L'inchiostro impiegato per la stesura degli appunti è di color seppia chiaro, tipo grafite.

Gli appunti si trovano accorpati sotto un titolo 'generale', riportato a c. 39 r, da mano posteriore, a calamo, inchiostro rosso (forse la stessa mano responsabile dei due indici delle cc. 67 v e 122 r, e di numerose annotazioni, correzioni, cancellature, sottolineature, singole e doppie, presenti su quasi tutta l'estensione del manoscritto): «Super Octavo Physicorum dubia et quaestiones clarissimi phylosophi magistri Petri mantuani» (c. 39 r, 6 ll.). Diversa la mano o, quantomeno, la grafia degli appunti di cui alle successive cc. 40 r-66 r.

S'incontrano frequenti sottolineature singole, qualche annotazione a margine, piccole correzioni e cancellature, prevalentemente di mano dello scriba (inchiostro seppia chiaro), qualcuna forse di mano posteriore (inchiostro rosso).

La prima 'quaestio' sul prologo di Averroè è posta in corrispondenza delle cc. 40 r-41 r. Essa reca la data «die 12 Iunii 1503», riportata al margine superiore di c. 40 r, sul lato del taglio di testa, vergata a calamo, di mano scriba come per la restanti sezioni del documento, inchiostro seppia chiaro, leggermente sbiadito.

Alla c. 43 r-v si affrontano ulteriori 'dubia' intorno al medesimo prologo della "Physica": in particolare, se per il filosofo sia preferibile la morte oppure la vita. Quindi si passa al 'textus commenti' 1. Come da relativa indicazione al margine sinistro di c. 43 v, sul lato del taglio, in corrispondenza della l. 17 di testo, a calamo, inchiostro seppia: «Commentum primum».

Alle cc. 44 r-45 v si disputa la 'quaestio' «Numquid ad metaphysicum pertineat probare substantias abstractas esse» (come da relativa indicazione, riportata al margine superiore della c. 44 r, sul lato del taglio di testa, a calamo, inchiostro seppia), intessuta sul 'textus commenti' 3.

Alle cc. 46 r- 66 r la discussione si ferma prevalentemente su problemi attinenti al moto, ovverosia sui 'texti commenti' dal 9 (come si evince dall'annotazione al margine superiore di c. 46 r, lato del taglio di testa, inchiostro seppia leggermente sbiadito: «Super commento nono») al 38, richiamando i soli luoghi testuali stimati utili, di volta in volta, per lo svolgimento della discussione. Ad esempio: t. c. 9, cc. 46 r-48 v; t. c. 16, c. 50 r; t. c. 24, c. 61 r-v; tt. cc. 25-30, cc. 62 r- 66 r.

I 'texti commenti' investiti dalla discussione cursoria sono spesso segnalati, all'interno del manoscritto, mediante numerazione, a cifra araba, apposta al margine delle rispettive carte, a calamo, inchiostro seppia, verosimilmente, di mano dello scriba.
Other names
Averroes < 1126-1198 > , altra relazione di D.I.

Pomponazzi, Pietro < 1462-1524 > , altra relazione di D.I.

Aristoteles < 384-322 a.C. > , altra relazione di D.I.

Titles
Titolo elaborato: Indice I: Quaestiones sul libro VIII della Physica di Aristotele e sul libello De substantia orbis di Averroè
Names in the title:
Aristoteles <384-322 a.C.>, Averroes <1126-1198>
Incipit/Explicit
inc. (indice): Quaestio prima: An ad motum ultimum pro bono Substantias abstractas sint (c. 67 v)
Note: Precede l'incipit: «Super 8. physicorum» (stessa mano, a calamo, inchiostro rosso)

expl. (indice): quarta: Utrum Deus sit causa efficiens omnium rerum et non Solus finalis (c. 67 v)
Observations
A c. 67 v si trova l'indice delle 'quaestiones' «Super 8. physicorum» (inscriptio, c. 67 v, 1 l.), delle quali alle precedenti cc. 40 r-66 r, che rubrica anche la 'quaestio' «Utrum genita ex putri et genita per propagationem sint eiusdem speciei» (titolo a c. 67 v, l. 12 di testo) posta in corrispondenza delle successive cc. 68 r-73 v; e, subito dappresso, l'indice delle 'quaestiones' «Super libello De substantia orbis» (seconda intestazione, c. 67 v, 1 l.) che si trovano alle successive cc. 93 r-106 r.

La grafia e l'inchiostro rosso parrebbero riconducibili alla responsabilità dello stesso estensore di numerose annotazioni, correzioni, cancellature, sottolineature, singole e doppie, ed altri segni di scrittura, a calamo, inchiostro rosso, presenti su quasi tutta l'estensione del codice.

Si riproduce di seguito l'indice delle 'quaestiones' (c. 67 v):
«Super 8. physicorum / Quaestio prima An ad motum ultimum pro bono substantias abstractas sint / secunda An quaestio de continuitate motus sit de motu in genere / tertia An motus primus sit continuus/ quarta An augmentatio sit motus continuus / quinta An alteratio sit motus continuus / sexta An Solus motus localis sit continuus / quattuor singulos posite sunt in fine / prima Utrum motus sit genitus et utrum sit corporalis / secunda Utrum rerum solam causam esse motus / tertia Utrum motus localis sit inter contraria / quarta Utrum sit causa qui [...] / Utrum genita ex putri et genita per propagationem sint eiusdem speciei / Super libello De Substantia orbis / quaestio prima Utrum caelum sit compositum ex materia et forma / secunda Utrum in composito sint plures formae substantiales / tertia Utrum in materia sint quantitates interminatae a quo [...] distinguitur / quarta Utrum Deus sit causa efficiens omnium rerum et non solum finalis».

La l. 13 di testo (l. 1 di testo, 'post' seconda intestazione) è stata erasa.
Other names
Averroes < 1126-1198 > , altra relazione di D.I.

Pomponazzi, Pietro < 1462-1524 > , altra relazione di D.I.

Aristoteles < 384-322 a.C. > , altra relazione di D.I.

Titles
Titolo aggiunto: Utrum genita ex putri et genita per propagationem sint eiusdem speciei (c. 67 v)
Note: Titolo ripreso dall'indice a c. 67 v, l. 12 di testo: indice che pare essere di mano posteriore, vergato a calamo, inchiostro rosso.

Names in the title:
Aristoteles <384-322 a.C.>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Super commento 16. occurrit pulcherrima dubitatio in digressione qua sententia commentator commentavit et enim ingenita per propagationem et genita per propagationem sint eiusdem speciei (c. 68 r)
expl. (testo): Et sic sit dictum dicitur ita concludat (c. 73 v)
Observations
Alle cc. 68 r-73 v la 'quaestio' "Utrum genita ex putri et genita per propagationem sint eiusdem speciei" restituisce la «pulcherrima dubitatio» intessuta sul 'textus commenti' 16 del libro VIII della "Physica".
Sembra però trascritta con diversa e nuova grafia, a calamo, inchiostro seppia scuro, da mano piuttosto 'professionale'. Sporadiche le correzioni e le sottolineature, tutte di mano dello scriba ed effettuate con il medesimo inchiostro color seppia scuro, ad eccezione di 5 correzioni a c. 68 v, ll. 11, 22, 23, 30 di testo, 1 correzione a c. 69 v, l. 17 di testo, e un'annotazione al margine destro di c. 70 v, sul lato del taglio, in corrispondenza della l. 17 di testo, seguita da 3 correzioni alle ll. 17-18 di testo, tutte vergate a calamo con inchiostro rosso: la mano sembra essere la stessa delle altre note marginali, a calmo, inchiostro rosso, presenti su quasi tutta l'estensione del codice.

Si tratta, evidentemente, di una trascrizione posteriore, che riproduce un'antica 'reportatio', solo in seguito aggiunta al resto delle carte componenti la raccolta, onde ultimare il resoconto della 'disputatio' padovana tenuta da P. Pomponazzi in corso dell'anno 1503.
Other names
Averroes < 1126-1198 > , altra relazione di D.I.

Pomponazzi, Pietro < 1462-1524 > , altra relazione di D.I.

Aristoteles < 384-322 a.C. > , altra relazione di D.I.

Troiano, Basilio < fl. 1503 > , altra relazione di D.I.

Titles
Titolo presente: Super libello De substantia orbis (c. 75 r)
Titolo identificato: Super libello De substantia orbis expositio et quaestiones quattuor
Note: Fonte bibliografica: P. Pomponazzi, "Corsi inediti dell'insegnamento padovano", I, «Super libello De substantia orbis expositio et quaestiones quattuor» (1507), intr. e testo a c. di A. Poppi, Padova, Antenore, 1966.

Incipit/Explicit
inc. (testo): In hoc Tractatus Quattuor perscrutaturi sumus antequam ad textum deveniamus scilicet intentionem Libri utilitatem Ordinem et nomen libri (c. 75 r)
Note: Precede l'incipit: «Super libello De substantia orbis» (stessa mano, a calamo, inchiostro seppia). Invocazione: «yhesus» (stessa mano, a calamo, inchiostro seppia)

expl. (testo): Et commentator solvit quod per se habet hoc formaliter quod aeterno tempore quia caret contrario licet effective habeat hoc a deo (c. 121 v)
Note: Segue l'explicit: «Finis Laus Deo et Virgini» (stessa mano, a calamo, inchiostro seppia)

Observations
Le cc. 75 r-121 v restituiscono la 'reportatio' dell'esposizione «Super libello De substantia orbis» (inscriptio, c. 75 r, 1 l.) e delle relative 'quaestiones' discusse da Pietro Pomponazzi in corso dell'anno d'insegnamento 1507 a Padova.
Si tratta evidentemente della trascrizione 'calligrafica' di un'antica 'reportatio' padovana: stessa mano e stessa grafia rispetto alla 'lectura' iniziale sul libro VIII della "Physica" (cc. 1-38), a calamo, inchiostro seppia. Evidenti sottolineature, singole e doppie, cancellature, correzioni e note a margine: alcune sono probabilmente di mano dello scriba, ovviamente posteriori alla 'prima' stesura, inchiostri rosso e seppia.
Potrebbe dunque trattarsi della trascrizione piuttosto 'professionale' di un'antica 'reportatio', forse di mano di B. Troiano, oppure, meno probabile, di una trascrizione effettuata dallo stesso 'reportator' sulla base di un precedente canovaccio di appunti, estesi 'in presa diretta'.
Una nota al margine inferiore di c. 100 r tradisce la stessa grafia dell'inscriptio al margine superiore c. 1 r, anche qui a calamo, inchiostro rosso: l'identificazione di questa grafia con quella di B. Troiano o con quella di altra persona potrebbe fornire un'indicazione decisiva sulla proprietà delle carte o, addirittura, dell'intero codice.
Anonima, come per tutte le carte componenti il codice, l'identità del 'raccoglitore' (delle carte stesse), che potrebbe identificarsi con B. Troiano, oppure con il trascrittore anonimo delle cc. 1 r-38 v e 75 r-121 v, o anche con altra persona anonima.
Parimenti controversa l'identificazione della persona che ha operato alcune delle correzioni e delle annotazioni presenti su numerose carte all'interno del presente codice (inchiostri rosso e seppia, laddove non riconducibili alla mano dello scriba): persona che parrebbe tuttavia opportuno identificare con il compilatore degli indici alle cc. 67 v e 122 r e con l'autore di numerose intestazioni, annotazioni, correzioni, cancellature, sottolineature, singole e doppie, a calamo inchiostro rosso, presenti su quasi tutta l'estensione del manoscritto.

Il commento copre l'intera estensione del libello "De substantia orbis" di Averroè. Gli "Oratiuncula accommodata" (c. 75 r-v). Il "Prooemium" (cc. 75 v-77 v). La "Prima pars tractati" in due capitoli: il capitolo I (cc. 77 v-92 v), cui segue la 'disputatio' di tre 'quaestiones' (cc. 93 r-106 r); l'esposizione «Super secundo capite De Substantia Orbis» (inscriptio, c. 106 r), ovverosia il capitolo II (cc. 106 r-116 r), cui è intercalata la 'disputatio' di una quarta 'quaestio' (cc. 112 v-113 v). La "Secunda pars tractati" in tre capitoli: il capitolo III (cc. 116 r-119 v); il capitolo IV (cc. 119 v-121 r); il capitolo V (cc. 121 r-121 v).

Alle cc. 93 r-106 r e 112 v-113 v, lo scriba intercala quattro 'quaestiones', rispettivamente: le prime tre (cc. 93 r-106 r) attengono alla 'lectura' del capitolo I del "De substantia orbis"; l'ultima (cc. 112 v-113 v) a quella del capitolo II.

Seguono i titoli delle 'quaestiones' sul libello "De substantia orbis", intercalate nel corso dell'esposizione: la prima 'quaestio' sul capitolo I del "De substantia orbis", «Utrum caelum sit compositum ex materia et forma» (cc. 93 r-99 v; titolo estratto dall'indice a c. 122 r, 'infra' seconda intestazione, l. 1 di testo); la seconda 'quaestio' sul capitolo I, «Utrum in composito sint plures formae substantales» (cc. 99 v-102 r; titolo estratto dall'indice a c. 122 r, 'infra' seconda intestazione, l. 2 di testo); la terza 'quaestio' sul capitolo I, «Numquid dentur quantitates interminatae» (cc. 101 r-106 r; titolo ricavato dall'intestazione, c. 101 r, 1 l.); la quarta 'quaestio' sul capitolo II «Numquid Deus, cum hoc quod omnes concedunt est causa finalis omnium rerum, sit etiam causa efficiens» (cc. 112 v-113 v; titolo ricavato dall'intestazione, c. 112 v, 2 ll.).

Per il contenuto dell'esposizione, come per la conduzione delle relative 'quaestiones', si rimanda all'edizione curata da A. Poppi: P. Pomponazzi, "Corsi inediti dell'insegnamento padovano", I, «Super libello De substantia orbis expositio et quaestiones quattuor» (1507), intr. e testo a c. di A. Poppi, Padova, Antenore, 1966. L'edizione testé menzionata confronta il contenuto del manoscritto Napoletano con la trascrizione fredianea restituita da un ben noto codice Reginese (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Regin. lat. 1279, 3 r-36 v).
Other names
Averroes < 1126-1198 > , altra relazione di D.I.

Pomponazzi, Pietro < 1462-1524 > , altra relazione di D.I.

Titles
Titolo elaborato: Indice II: Quaestiones sul libello De substantia orbis di Averroè
Names in the title:
Averroes <1126-1198>
Incipit/Explicit
inc. (indice): Quaestio prima: Utrum caelum sit compositus ex materia et forma (c. 122 r)
Note: Precede l'incipit: «Super libello De substantia orbis» (stessa mano, a calamo, inchiostro rosso)

expl. (indice): quarta: Utrum Deus sit causa efficiens omnium rerum et non solus finalis (c. 122 r)
Observations
A c. 122 r s'incontra l'indice delle quattro 'quaestiones' sul libello "De substantia orbis", a calamo, inchiostro rosso, di mano posteriore (la stessa di molte annotazioni, a calamo, inchiostro rosso presenti su quasi tutta l'estensione del codice).

Segue la 'tavola' delle 'quaestiones':
«Super libello De Substantia orbis / quaestio prima Utrum caelum sit compositum ex materia et forma / secunda Utrum in composito sint plures formae substantiales / tertia Utrum in materia sint quantitates interminatae a quo distinguitur / quarta Utrum Deus sit causa efficiens omnium rerum et non solum finalis» (c. 122 r).
Other names
Averroes < 1126-1198 > , altra relazione di D.I.

Pomponazzi, Pietro < 1462-1524 > , altra relazione di D.I.

Fontana, Onofrio < 15.-16. sec. > , altra relazione di D.I.
Names in the manuscript or added:
Honofrius Fontana, citato a c. 125 r

Aristoteles < 384-322 a.C. > , altra relazione di D.I.

Titles
Titolo presente: Honofrii fontanae super octavum physicorum lectio quaestio super textu commenti 15 (c. 125 r)
Note: Titolo ripreso dall'intestazione a c. 125 r: che O. Fontana sia poi 'responsabile' della presente 'reportatio' è informazione suscettibile di ulteriori approfondimenti e verifiche.

Names in the title:
Aristoteles <384-322 a.C.>, Fontana, Onofrio <15.-16. sec.>
Incipit/Explicit
inc. (argomento): Quaero super lectionis et commentis: Numquid mundus sit aeternus (c. 125 r)
Note: Precede l'incipit: «Honofrii fontanae Super octavum physicorum lectio quaestio Super textu commenti 15.» (stessa mano, a calamo, inchiostro seppia più scuro)

expl. (testo): Et necessario putri sunt genita a causa generaverit autem quae propheriri non potest (c. 128 v)
Observations
Le cc. 125 r-128 v restituiscono la 'reportatio' di un'antica discussione intorno ad alcune 'quaestiones' sul libro VIII della "Physica", intessute sui 'texti commenti' 15-18 del relativo commento averroista.
La 'reportatio', estesa 'in presa diretta' ('cursim scripta'), può ricondursi con verosimiglianza al magistero pomponazziano, e risale probabilmente ad un corso sul libro VIII della "Physica" di Aristotele (o "De physico auditu") del 'periodo padovano', forse riconducibile proprio alla 'lectura ordinaria' tenutasi nel 1503 (cc. 1 r-38 v). Il legame di responsabilità da parte di O. Fontana nei confronti delle carte qui considerate resta tuttavia oscuro. Non è facile stabilire se il medico piacentino sia il raccoglitore delle carte, l'estensore oppure un comune possessore.

Recita l'intestazione, a calamo, inchiostro rosso: «Honofrii fontanae Super octavum physicorum lectio quaestio Super textu commenti 15» (c. 125 r, 1 l.).

Frequenti le correzioni, le cancellature e le annotazioni marginali di mano dello scriba, a calamo, inchiostri seppia (come per il corpo del testo) e rosso.

Le 'quaestiones' vertono su alcuni problemi notevoli: sull'eternità del mondo, sulla causalità delle intelligenze, sulla continuità del moto locale e sulla necessità degli eventi mondani.
Unpublished
Biblioteca Nazionale di Napoli, "Inventario topografico dei manoscritti del fondo Nazionale", Aggiunte I-IX, c. 143 r.
Printed
CENCI, Cesare, "Manoscritti francescani della Biblioteca Nazionale di Napoli", 2 voll., Napoli, Real Biblioteca Nazionale, 1971, vol. II, p. 838, n. 472.
KRISTELLER, Paul Oskar, "Iter Italicum: A finding List of Uncatalogued or Incompletely Catalogued Humanistic Manuscripts of the Renaissance in Italian and other Libraries", VI (Italy, III; Alia Itinera, IV; Supplement to Italy, G-V; Supplement to Vatican and Austria to Spain), Leiden, Brill, 1991, p. 113.
NARDI, Bruno, "Studi su Pietro Pomponazzi", Firenze, Le Monnier, 1965, pp. 15, 21, 33, 311-312.
POMPONAZZI, Pietro, "Corsi inediti dell'insegnamento padovano", «Super libello De substantia orbis et quaestiones quattuor» (1507), intr. e testo a c. di A. Poppi, Padova, Antenore, 1966 (edizione critica).
Sources
A) Fonti a stampa BOTTARO, Francesco, "Studium Paduanum e Ducale Dominium nel lungo Quattrocento", Padova, 2010. BRIQUET, Charles-Moïse, "Les Filigranes: Dictionnaire Historique des Marques du Papier Dès Leur Apparition vers 1282 jusqu'en 1600", Genève, Jullien, 1907 (rist. anast.: 4 voll., Amsterdam, The Paper Pubblications Society, 1968). CAPPELLI, Adriano, "Dizionario di abbreviature latine ed italiane", Milano, Hoepli, 1987 (sesta edizione). CENCI, Cesare, "Manoscritti francescani della Biblioteca Nazionale di Napoli", 2 voll., Napoli, Real Biblioteca Nazionale, 1971, vol. II, p. 838, n. 472. KRISTELLER, Paul Oskar, "Iter Italicum: A finding List of Uncatalogued or Incompletely Catalogued Humanistic Manuscripts of the Renaissance in Italian and other Libraries", VI (Italy, III; Alia Itinera, IV; Supplement to Italy, G-V; Supplement to Vatican and Austria to Spain), Leiden, Brill, 1991, p. 113. B) Fonti manoscritte Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana: - ms. Regin. lat. 1279, cc. 3 r-36 v (restituisce la 'reportatio' parallela, secondo una tardiva trascrizione di Gregorio Frediani da Lucca, dell'esposizione sul libello "De substantia orbis" di Averroè, condotta da Pietro Pomponazzi nel 1507 e trasmessa, altresì, dalla trascrizione anonima del ms. VIII.D.80, cc. 75 r-121 v, della Biblioteca Nazionale di Napoli). Napoli, Biblioteca Nazionale: - ms. VIII.D.81 (ivi, c. 76 r, occorre il nome di Basilio Troiano, responsabile della trasmissione della 'lectura' pomponazziana sul libro VIII della "Physica" di Aristotele restituita dal ms. VIII.D.80, cc. 1 r-38v, della Biblioteca Nazionale di Napoli); - ms. IX.B.58 ("Repertorio della Libreria de' Padri Capuccini dell'Immacolata Concezione di Napoli"); - ms. XIX.54.6 ("Catalogo dei libri della Biblioteca del soppresso convento dei SS. Capuccini di S. Efremo Nuovo della città di Napoli, donati alla Biblioteca Nazionale"). Venezia, Archivio di Stato, Senato di Terra: - 11, cc. 122 r (condotta 'straordinaria' di Onofrio Fontana sulla cattedra padovana di medicina teorica con aumento di salario, in data 13 agosto 1492) e 126 r (condotta 'straordinaria' di Pietro Pomponazzi sulla cattedra padovana di filosofia naturale con aumento di salario, in data 18 settembre 1492); - 12, cc. 108 v-109 r (condotta 'ordinaria' di Pietro Pomponazzi sulla cattedra padovana di filosofia naturale 'in concorrenza' con Agostino Nifo, in data 9 settembre 1495) e 129 v (condotta 'straordinaria' di Onofrio Fontana sulla cattedra padovana di medicina teorica con aumento di salario, in data 22 marzo 1496).
Project
Biblioteca nazionale di Napoli
Author of description
Massimiliano Chianese
Ultima modifica = last modification
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Type
Scheda di prima mano
Date of creation
09/10/2012
Last modification
21/07/2022
CNMS
CNMS\0000147868
Libraries Details
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli