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Ferrara, Biblioteca comunale Ariostea, Fondo Statuti, Statuti, 39

Membranaceo, guardie miste: i, II' (cart.), I' (membr.); fascicoli legati; mancanze: La c. 21 è senza riscontro. Alcune cc. sono fuoriposto: c. 20 attualmente inserita fra le cc. 17/18; c. 21 segue la c. 19; c. 27 attualmente inserita fra le cc. 22/23; la c. 28 segue la 26. Si veda la Fascicolazione; 1401-1700 data stimata; cc. I + 42 + II; cartulazione a cifre arabe scritta a lapis eseguita da M. B. (2003) e collocata nel margine inferiore esterno che tiene conto del riordino delle carte attualmente fuoriposto e che sostitusce una precedente cartulazione erronea a cifre arabe scritta a lapis e situata nel margine superiore esterno. Cartulazione antica a cifre arabe scritta ad inchiostro marrone nel margine superiore esterno. Sono bianche le cc. I, 9r-10r, 16r/v, 22v, 30v, 37r-40r, 42r/v, I'

Identificatore
CNMD\0000051462
Dimensioni
mm 332 x 217 (c. 1), mm 330 x 221 (c. 21), mm 329 x 221 (c. 41)
Fascicolazione
Complesso il riscontro delle cc. alcune delle quale sono fuoriposto. 3 bifoli (cc. 1-2; 31-32; 41-42), 1 quinterno (cc. 3-12), 3 duerni (cc. 13-20; 28-30) il secondo dei quali presenta cc. invertite e il terzo mutilo dell'ultima c. bianca, 1 c. senza riscontro (c. 21), 1 ternione (cc. 22-27) le cui cc. sono fuoriposto, 1 quaderno (cc. 33-40).
Foratura
per squadratura
Rigatura
tracciata ad inchiostro. Talvolta impressa a secco, talvolta a mina di piombo.
Specchio di scrittura
Specchio rigato: tipo A. Derolez n. 13; c. 15r presa in esame: mm 229 x 140, marg. sup. 37, inf. 67, est. 45, int. 36.
Righe
in numero variabile
Disposizione del testo
a piena pagina
Richiami
di pagina orizzontali: perpetuae (c. 35).
Scrittura e mani
Scrittura:
Descrizione: Scrittura di epoche e mani diverse. Tonda, semigotica, minuscola corsiva, e cancelleresca. Note coeve e di epoca successiva ai documenti. Inchiostri marrone chiaro e scuro, e nero. Maniculae.
Sigilli e timbri
Signum tabellionis di Andrea Bischicci (c. 3r) Signum tabellionis di Malatesta Ariosti (cc. 11v, 12r) Signum tabellionis di Nicolò Bruzzi (cc. 15v, 18v) Signum tabellionis di Giovanni da Carpi (c. 17v) Signum tabellionis di Giovanni Castelli (c. 18r) Signum tabellionis di Antonio Agolanti (c. 25r) Signum tabellionis di Giovanni Maria Agolanti (c. 25r/v) Signum tabellionis di Filippo Sivieri (c. 27r) Signum tabellionis di Benassuto Benassuti (c. 28r) Signum tabellionis di Ugo Caleffini (c. 28v) Signum tabellionis di Simone Fabri (c. 29r) Signum tabellionis di Sigismondo Lardi (c. 29v) Signum tabellionis di Bongiacomo Aventi (c. 30r) Signum tabellionis di Pietro Fiornovelli (c. 32r) Signum tabellionis di Agostino Vecchi (cc. 33r/v, 34r) Signum tabellionis di Alfonso Bresciani (c. 34r/v) Signum tabellionis di Giulio Fogliani (cc. 36v, 41v).
Decorazione
Decorato
Datazione: 1445-1476
Iniziali: Presenza di iniziali semplici
Iniziali ornate: Presenza di iniziali ornate
Iniziali fitomorfe: Presenza di iniziali fifomorfe
Oro: Presenza di oro e oro in foglia
Scuola/Autore: A c. 4r frontespizio ornato su tre lati con decorazione a bianchi girari, con fregio nel margine superiore a filigrana e sferette dorate ornato da fiori ed elementi vegetali. Nel bas de page, inseriti in una decorazione a tralci di vite e uva e fondo in lamina d'oro, vi sono tre corone di lauro in cui sono inscritti: in quella centrale lo stemma Estense su base dorata e avvolto da un cerchio di perle, a destra uno scudo in cui sono rappresentati l'incudine e il martello, strumenti dell'Arte, a sinistra uno scudo in cui è presente il monogramma Cristologico. A c. 13r frontespizio ornato su tre lati con decorazione a bianchi girari, con fregio a filigrana e sferette dorate ornato da fiori ed elementi vegetali. Nel bas de page una decorazione listata d'oro in cui sono inserite tre corone di lauro in cui sono inscritti: in quella centrale lo stemma di Borso d'Este e in quelle laterali l'impresa dell'anello col diamante. A c. 14r iniziale decorata (I) a volute fogliacee su campo esterno in lamina d'oro, con fregio a filigrana e sferette dorate ornato da fiori ed elementi vegetali. Nella bordura superiore inseriti in un clipeo sono raffigurati Sant'Anna, la Vergine e il Bambino. Nel bas de page tre corone di lauro listate d'oro in cui sono inscritte: in quella centrale lo stemma di Ercole I d'Este, alla sua destra Sant'Eligio, protettore dell'Arte, intento al lavoro, e alla sua sinistra San Giorgio patrono della città di Ferrara. Nel margine laterale esterno sono disegnati gli strumenti e i manufatti che contraddistinguono l'Arte. A c. 19r iniziale decorata (I) a volute fogliacee su campo esterno in lamina d'oro, con fregio a filigrana e sferette dorate ornato da fiori. A c. 19v iniziale decorata (C) a volute fogliacee, su campo esterno in lamina d'oro e interno filigranato a biacca su fondo blu con fiore centrale, e fregio laterale a filigrana e sferette dorate ornato da fiori. A c. 21v cornice miniata di scuola ferrarese, con fregio a filigrana dorata e sferette dorate ornato da fiori ed elementi vegetali, all'interno della quale sono disposti dei medaglioni di serti d'alloro: nel margine esterno sono raffigurati insieme Sant'Anna, la Vergine e il Bambino, nel bas de page in due clipei distinti San Giorgio e Sant'Eligio, nel margine superiore un clipeo circonda lo stemma di Ercole I d'Este e nella bordura laterale interna un altro clipeo contiene l'impresa dell'anello con diamante. Iniziali in lamina d'oro su fondo miniato ad uno, a due o a tre colori: blu, fucsia, verde; fucsia e blu; verde e rosa; fucsia, blu e verde filigranate a biacca e in giallo.
Legatura
Legatura presente
Datazione: 1401-1500;
Origine: Coperta (mm 348 x 233) a decorazione impressa della cornice rettangolare e della losanga.
Materia delle assi o dei quadranti: Assi in legno
Materia della coperta: Coperta in pelle
Decorazione della coperta: A secco
Elementi metallici/altro: fermagli, borchie, cantonali, coppia di contrograffe presenti nel piatto post. a forma di asso di picche con relativa chiusura.Nel piatto ant. tre cantonali presentano un'identica decorazione; il cantonale interno superiore è invece uguale a quelli del piatto posteriore.
Note della legatura: Borchie centrali differenti. Lavorazione a sbalzo.
Storia del manoscritto
Trascrizione/descrizione di elementi storici: Lo statuto reca le firme autografe del marchese Leonello d'Este (c. 4r) e dei duchi d'Este Ercole I (c. 21v), Alfonso I (c. 22r), Ercole II (c. 22v), Alfonso II (c. 31r). Nella controguardia anteriore timbro ad inchiostro viola della «Legatoria Gozzi Cav. Uff. Rolando Via Farini 23 - Modena» che permette di identificare non solo la bottega artistica che ha eseguito il restauro del codice ma, in base agli elementi espressi della sede e della proprietà dell'esercizio, anche di determinare con maggiore precisione l'epoca a cui far risalire il restauro medesimo. E' noto che Rolando Gozzi, figlio ed erede di Dante che nel 1902 fondò a Modena la legatoria, fu insignito dell'onorificenza di Cav. Ufficiale nel 1956 e rimase titolare della bottega fintanto che il figlio Pietro nel 1972 ne assunse pienamente la conduzione registrandola presso la Camera di Commercio di Modena come "Ditta Cav. Dante Gozzi e Figlio Cav. Uff. Rolando di Gozzi Pietro". Quindi il timbro che compare sul codice può essere stato utilizzato in un arco di tempo che va dal 1956 al 1971 compreso. Anche se, certamente, la datazione può essere circoscritta poiché si è notato che sui manoscritti restaurati della Biblioteca Ariostea l'indicazione della data dell'avvenuto restauro inizia ad essere posta a partire dal 1959, sia per quanto concerne i restauri realizzati dalla Legatoria Gozzi che da altri laboratori di restauro coevi. In merito alla storia della Legatoria Gozzi si rimanda a La legatoria Gozzi. Dante, Rolando e Pietro: 1902-2002, catalogo della mostra, Modena, 4 dicembre 2004 - 25 aprile 2005. Si veda la Bibliografia - Fonti.

Nomi legati alla descrizione esterna:
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Gozzi Cav. Uff. Rolando, citato a controguardia ant.

Stato di conservazione e restauro
Restauro: Ha subito interventi di restauro: il codice è stato restaurato presso la Legatoria Gozzi di Modena in data non precisata;
Contenuti
Autore
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Alfonsus Dux Ferrarie, citato a 22r (nome scritto in caratteri capitali)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Clemens, citato a 35r (nome scritto in caratteri capitali)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Giudice dei Savi negli anni 1445, 1446, 1447, 1452)
Augustinus Villa Iudex Officij xii Sapientum, citato a 10v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Luogotenente del Giudice dei Savi nel 1579)
Jo. Baptista Bettinus, citato a 34v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Luogotenente del Giudice dei Savi negli anni 1568, 1574, 1575, 1576, 1577, 1578, 1586, 1588)
Hippolytus Riminaldus, citato a 32r, 33r/v
Hippolitus Riminaldus Locotenens, citato a 32v
Hippolito Riminaldo, citato a 40v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Giudice dei Savi negli anni 1461, 1463, 1464, 1465, 1467, 1468, 1469, 1471)
Antonius Sandeus Judex Officij xij Sapientum, citato a 14r
Antonius Sandeus Judex xii Sapientum, citato a 15r, 18v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Giudice dei Savi nel 1535)
Hector Sacratus eques et comes Ducalis consiliarius secretus et Judex xij Sapientum, citato a 24v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Giudice dei Savi negli anni 1453, 1454, 1456, 1457, 1460, 1461, 1462, 1463)
Paulus Costabilis, citato a 11r, 17r
Paulo Costabile dignissimus xij Sapientum Iudex, citato a 11v
Paulo Costabile dignissimus xij Sapientum, citato a 12r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Giudice dei Savi negli anni 1439, 1440, 1441, 1443)
Johannes de Gualenguis Iudex Officij xij Sapientum, citato a 3r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Hercules Dux Ferrarie, citato a 19v, 21v
Du. d., citato a 29r
Ducalis D., citato a 28v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Alfonsus Dux secundus Ferrarie, citato a 31r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Hercules secundus Ferrariae, citato a 22v (nome scritto in caratteri capitali)
Dominus dux, citato a 26v
Dux, citato a 25v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Giudice dei Savi negli anni 1472, 1473, 1474, 1475, 1476, 1477, 1478, 1480, 1481, 1482)
Iacobus Trottus ducalis consiliarius et Judex XII Sapientum, citato a 28r
Iacobus Trottus ducalis Consiliarius secretus et Judex xij Sapientum, citato a 28v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Leonellus Marchio Estensis, citato a 4r (nome scritto in caratteri capitali)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Luogotenente del Giudice dei Savi nel 1504)
Bernardinus a Caligis Juris utriusque doctor, citato a 29v
Bernardinus Juris utriusque doctor locumtenens, citato a 29v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Borsius Dux Mutine et Regij, citato a 13r (nome scritto in caratteri capitali)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Antonius Raimondus honoran, citato a 19r

Altri nomi
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Joannes Maria de Agolantibus, citato a 25r/v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Bonjacobus de Avento, citato a 30r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu attivo negli anni 1535, 1536, 1541, 1549)
Bartholomeus Prosper, citato a 22v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Agostino di Vecchi notaro, citato a 32v
Augustinus de Vecchijs, citato a 33r/v, 34r/v
Agostino del Vecchio not.°, citato a 40v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Bonassutus de Benassuti, citato a 28r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Philippo Sivieri, citato a 8v
Philippus de Siverio, citato a 27r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ugo de Califfinis notarius, citato a 28v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Giudice dei Savi negli anni 1453, 1454, 1456, 1457, 1460, 1461, 1462, 1463)
Paulus Costabilis eques Judex XII Sapientum, citato a 13r (ha relazionato a Borso)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Antonius de Agolantibus, citato a 25r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Symon de Fabro, citato a 29r

Bendedei, Filippo < fl. 1465-1471 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Philippus Bendedeus, citato a 15r (segretario ducale sottoscrive)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu attivo negli anni 1498, 1499, 1502)
Thebaldus de Thebaldis, citato a 29r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu attivo negli anni 1505, 1506, 1507, 1508, 1513, 1514, 1534)
Hieronymus Magnaninus, citato a 22r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Marcus Brunus ab Anguillis, citato a 32r (richiedente per l'Arte)
Marcus Brunus sindicus et procurator dictae artis Fabrorum, citato a 32r

Saracco, Battista < fl. 1559-1573 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu attivo negli anni 1559, 1560, 1561, 1573)
Baptista Sarachus, citato a 31v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Thadeus Tonozzius, citato a 36v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(dal ms. emerge che fu pubblico Banditore del Comune di Ferrara nel 1579)
Iulianus Cavassinus praeco publicus, citato a 34v (riferisce al Massaro dell'Arte)

Rainaldi, Benedetto < fl. 1577 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Podestà di Ferrara nel 1577)
Benedictus Raynaldus, citato a 34r (consultore nella causa)

Giraldi, Giovanni Battista < <1504-1573> > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cynth. Io. Baptista Gyraldus, citato a 26v

Vestri Barbiani, Marcello < sec. 16.-17. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
M. Vestrius Barbianus, citato a 36v (segretario)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Iulius de Folianis, citato a 36v, 41v

Naselli, Francesco < fl. 1469-1487 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu attivo negli anni 1469, 1475, 1476, 1487)
Franciscus Nasellus, citato a 19v, 20v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Sigismondus de Lardis, citato a 29v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ioannes de Castello, citato a 18r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Jacobus de Calaffinis, citato a 19r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Petrus de Flornovello notarius publicus, citato a 32r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Bartholomeus de Isnardis, citato a 10v, 11r,18v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Joannes Carpensis, citato a 20v
Joannes de Carpo, citato a 28v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(bruzzi o Bruggia. )
Nicolaus de Bruzijs, citato a 15v, 18v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Giudice dei Savi negli anni 1543, 1544, 1545)
Joannes Paulus Macchiavillus, citato a 25v (ha relazionato al Duca)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Malatesta de Ariostis, citato a 12r/v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Andreasius de Bisthitijs notarius, citato a 3v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu Giudice dei Savi negli anni 1472, 1473, 1474, 1475, 1476, 1477, 1478, 1480, 1481, 1482)
Iacobus Trottus, citato a 19v, 20v (ha relazionato al Duca)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Alphonsus Brixianius notarius, citato a 34r/v

Guarini, Alessandro < 1486-1556 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Alexander Guarinus, citato a 25r/v
(da alcuni mss. del Fondo Statuti emerge che fu attivo negli anni 1525, 1534, 1535, 1536, 1537, 1544, 1545, 1549, 1553)

Titoli
Titolo aggiunto: Arte de' Fabbri ed Orefici
Note: Si veda [P. Cavalieri], Codices..., p. 149.

Nomi presenti nei titoli:
*Arte degli *Orefici e dei *Fabbri <Ferrara>
Osservazioni
Si riportano le parti di cui si compone lo Statuto che è preceduto da un Tavola dei Capitoli dell'Arte (c. 1r), una memoria datata 5 maggio 1639 (c. 1v) e memorie varie del secolo XVI relative ad eventi locali e non (c. 2r/v). Si precisa che la Tavola, di cui sopra, rimanda alla numerazione dei Capitoli degli Statuti. Infine, si puntualizza che la sequenza dei documenti è stata riordinata (cfr. D.E. alla voce Carte).

I - c. 3r/v (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 1r/v
Ferrara, contrada di San Romano, Palazzo del Comune, 1441 ottobre 4
Il Giudice dei Savi, Giovanni Gualenghi, e i Dodici Savi - in merito alla petizione fatta dagli orefici, che chiedono di costituire una corporazione indipendente da quella dei fabbri uniti per decreto del marchese Niccolò II d'Este il 18 dicembre 1371 e confermato da un decreto emanato da Alberto V d'Este in data 19 dicembre 1394 - deliberano che orefici e fabbri debbano stare uniti in una medesima "scola et matriculla ac societate" come in passato per un miglior governo, stabilendo che ogni anno vengano eletti tre massari dell'Arte uno per gli orefici e due per i fabbri. Qualora gli orefici non volessero accettare le deliberazioni della magistratura si dispone che i beni acquistati in comunione siano dei fabbri e non degli orefici e a quest'ultimi vengano imposte delle limitazioni nell'acquisto del carbone.
Seguono i nomi dei Sapienti e la sottoscrizione del notaio Andrea Bischicci.

II - cc. 4r-8r (in latino e in italiano ) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 2r-7r
Ferrara, Palazzo della Corte, 1445 giugno 23
Il marchese Leonello d'Este, in merito alla supplica dei Fabbri della città di Ferrara, concede lo Statuto all'Arte. Seguono i Capitoli dell'Arte in numero di trentadue, di cui si riportano i titoli, e la lettera confermatoria, del marchese Leonello, dei Capitoli in data su menzionata.

I. Del modo di elegere, e creare li Massari (c. 4r)
II. Della sicurtà che devono dare li Massari (c. 4v)
III. Del modo che si devono vedere le raggioni e conti de Massari, et da chi (c. 4v)
IV. Del modo d'elegere i Consiglieri delli elettori (c. 5r)
V. Del modo di elegere il Comandatore, et suo ufficio (c. 5r)
VI. Del modo che si debban assaggiare i carboni così terrieri come forestieri (c. 5v)
VII. Che la polvere de carboni sia dell'Arte (c. 5v)
VIII. Del modo di entrar nell'Arte, et pagamento per entrarvi, et quali non si debano admettere (c. 5v)
IX. Che non si possa portar fuori della città rami vecchi né altro senza licenza (c. 5v)
X. Della pena de baschirari, et spinazzari che lavorano senza boletino (c. 6r)
XI. Che i baschirari, et magnani non possino portar per la città rami novi et alte [sic] cose nove che non siano fabricate in Ferrara (c. 6r)
XII. Pena contro a biastematori del nome di Dio (c. 6r)
XIII. Contro a quelli che strapparlano contro i Massari, e che non vengono al Conseglio (c. 6v)
XIV. Carbone non si può vendere a chi non è nell'Arte senza licenza (c. 6v)
XV. Contro a quelli che fraudano l'Arte, o la daneggiano (c. 6v)
XVI. Giudei obligati vendere le sorti spettanti a fabri, alli Massari (c. 6v)
XVII. Che non si possi comprar legna per fare carbone nel distretto di Ferrara et Adria (c. 6v)
XVIII. Che non si possa comprare carbone senza licenza (c. 6v)
XIX. Che li Massari siano obligati riscottere i danari del carbone dato a credenza (c. 7r)
XX. Colte et altre gravezze da pagarsi per li huomini dell'Arte (c. 7r)
XXI. Confallone et esequie de morti (c. 7r)
XXII. Contro a quelli che vietassero li pegni (c. 7r)
XXIII. Delle feste da celebrarsi (c. 7r)
XXIV. Festività di Santo Alò, et solenità di detto giorno et oferta (c. 7r)
XXV. Oglio per l'altare di Santo Allò in Santa Anna (c. 7v)
XXVI. Che non si possa far contratto di carbone senza sei huomini della Scolla et ambedue i Massari (c. 7v)
XXVII. Che non si possa incantare al compagno cosa alcuna (c. 7v)
XXVIII. Che non si possa accettar gargione, se non haverà compito, o sarà d'accordo col suo maestro (c. 7v)
XXIX. Salario de Massari dell'Arte (c. 7v)
XXX. Salario de Consiglieri (c. 7v)
XXXI. Che non si possa contravenire alle condenationi fatte da Massari (c. 7v)
XXXII. Che non si possa raggunar [sic] la Scola senza licenza del signor Giudice de XII Savj (c. 7v)

III - c. 8v (in italiano) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 7v
, 1561 giugno 19
Attestazione del notaio Filippo Sivieri di un sodalizio tra gli uomini dell'Arte dei Fabbri e alcuni mercanti di legname che vengono autorizzati alla vendita, nelle loro botteghe, di "chioldaria, et chaechie", e così i loro eredi, previo pagamento annuo all'Università di venti soldi marchesani.

IV - c. 10v (in latino; cfr. infra, XI) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 8r/v
Ferrara, contrada di San Romano, Ufficio dei Dodici Savi, Tribunale, 1447 agosto 2
Sentenza del Giudice dei Savi, Agostino Villa, su richiesta presentata dai Massari dell'Arte dei Fabbri, pronunciata a favore dell'Arte dei Fabbri contro i merzari della città di Ferrara che vendono coltelli e altri manufatti spettanti all'Arte della Cortelleria.
Rogito del notaio Bartolomeo Isnardi.

V - c. 11r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 8v-9r
Ferrara, contrada di San Romano, Ufficio dei Dodici Savi, Tribunale, 1453 giugno 5
Sentenza del Giudice dei Savi, Paolo Costabili, pronunciata a favore dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara contro i bascherari (magnani che portano la baschiera), che obbliga i magnani che portano la baschiera nella città, nei borghi e nel contado di Ferrara a pagare dieci soldi marchesani annui all'Arte dei Fabbri, e a richiedere un bollettino per il quale pagheranno un soldo.
Rogito del notaio Bartolomeo Isnardi.

VI - cc. 11v-12r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 9v-10r
Ferrara, Ufficio dei Dodici Savi, Auditorio, 1456 novembre 24
Dichiarazione determinata dal Giudice dei Savi Paolo Costabili - in merito alla controversia sorta tra l'Arte dei Fabbri della città di Ferrara e i magnani ovvero i maestri di "chiavadure" (serrature) che portano e fanno portare baschiere per la città, i borghi e il distretto di Ferrara - che stabilisce che i magnani ossia i maestri di "chiavadure" iscritti nell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara possano andare liberamente per la città, i borghi e il distretto di Ferrara con le baschiere senza bollettini.
Rogito del notaio Malatesta Ariosti.

VII - c. 12r/v (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 10v-11r
Ferrara, Ufficio dei Dodici Savi, Auditorio, 1457 agosto 18
Sentenza pronunciata dal Giudice dei Savi, Paolo Costabili, che regolamenta l'acquisto del carbone tra l'Arte dei Fabbri della città di Ferrara e l'Arte degli Orefici della detta città. Si stabilisce che, fino alla festa della Natività, l'Università e i Massari dei fabbri siano tenuti a vendere agli orefici della città di Ferrara carbone per le loro necessità al prezzo consueto degli anni precedenti, e cioè al prezzo di sei danari marchesani per ciascuna corba. In seguito gli orefici dovranno provvedere alle loro necessità come meglio possono.
Rogito del notaio Malatesta Ariosti.

VIII - c. 13r/v (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 11v-12v
Cologna, casa dei nobili Marocelli, 1462 agosto 13
Borso d'Este, in merito alla supplica dell'Università dei Magnani della città di Ferrara, conferma i Capitoli concessi dal suo predecessore il marchese Leonello d'Este, e approva le aggiunte e le modifiche disposte ad alcuni di essi previa la relazione del Giudice dei Savi, Paolo Costabili datata 7 agosto 1462.

IX - cc. 14r-15v (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 13r-15r
Ferrara, contrada di San Romano, Ufficio dei Dodici Savi, Tribunale, 1471 marzo 21
Il Giudice dei Savi Antonio Sandei - in merito alle due suppliche, rivolte a Borso d'Este dagli uomini dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara presentatisi al cospetto del suddetto Giudice dei Savi, annesse ai rescritti e alla relazione dello stesso Antonio Sandei, datata 18 marzo 1471, con altro rescritto a seguire, riguardanti il decreto di Borso d'Este che concede, a favore dell'Arte medesima, di riformare certi Capitoli - stabilisce che gli atti, di cui sopra, siano osservati e vengano registrati, a perpetua memoria, nel decreto dell'Arte.
Si statuisce che i fabbri cittadini non originari che abbiano esercitato per quindici anni ininterrotti nella città di Ferrara l'Arte della Fabreria, in qualità di maestri, debbano essere ammessi ad eleggere i Massari e possano essere eletti Massari.
Firma di Filippo Bendedei Segretario ducale.
Rogito del notaio Nicolò Bruzzi.

X - cc. 17r-18r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 15r-17v
Ferrara, contrada di San Romano, casa dove si riuniscono i Dodici Savi, Auditorio, 1463 gennaio 1°
Deliberazione del Giudice dei Savi, Paolo Costabili, e dei Dodici Savi - in merito alla supplica fatta dai fabbri cittadini originari della città di Ferrara - che stabilisce che i beni e le entrate dell'Università dell'Arte dei Fabbri siano amministrate da fabbri cittadini originari, che possiedono beni, e sono d'integrità comprovata, ritenuti più diligenti al beneficio e all'utilità dell'Arte rispetto ai fabbri forestieri. Inoltre si dispone che ogni anno all'inizio di gennaio fra i fabbri cittadini privilegiati possano due di essi essere eletti Savi dell'Arte, secondo le modalità del decreto, affinché possano capire come le entrate dell'Università siano amministrate dai Massari. Seguono i nomi dei Dodici Savi.
Rogito del notaio Giovanni Castelli.

XI - c. 18v (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 18r/v
Ferrara, contrada di San Romano, Ufficio dei Dodici Savi, Auditorio, 1469 febbraio 15
Sentenza del Giudice dei Savi, Antonio Sandei - su richiesta presentata dai Massari, di più uomini, e specialmente dei cortellinari, dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara - pronunciata a favore dell'Arte dei Fabbri contro i merzari della città di Ferrara che vendono coltelli spettanti alla Cortelleria, con condanna di Bertolino da Pergamo cortellaro che aveva impropriamente ottenuto dal Massaro dei merzari la licenza di vendere in città coltelli provenienti dalla Lombardia. La suddetta sentenza si rifà alla dichiarazione del 2 agosto 1447 rogata dal notaio Bartolomeo Isnardi (cfr. supra, IV).
Rogito del notaio Nicolò Bruzzi.

XII - c. 19r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 18v-19r
Ferrara, Ufficio della Gabella Grossa da Riva, 1476 aprile 26
Sentenza del Massaro della Gabella Grossa di Ferrara Antonio Raimondi, su istanza presentata dai Massari dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara, contro coloro che vendono coltelli e altri ferramenti contravvenendo alle modalità del decreto dell'Arte dei Fabbri del quale si ribadisce l'osservanza.
Rogito del notaio Giacomo Caleffini.
Registrato nel registro della Gabella Grossa.

XIII - cc. 19v-20v (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 19v-20v
Ferrara, Ufficio dei Dodici Savi, Tribunale, Cortile grande, 1476 luglio 16
Supplica dei Massari dell'Università dell'Arte dei Fabbri, Giovanni Billo e Giovanni Franchino de Rondoni, con il rescritto del duca Ercole I, i Capitoli e la relazione favorevole del Giudice dei Savi Giacomo Trotti al Duca, in data 3 luglio 1476, con conferma del Segretario ducale Francesco Naselli datata 9 luglio 1476, affinché si concedano alcuni Capitoli, e vengano registrati, di questo tenore: I. che nessun Massaro o altro componente dell'Arte possa dare licenza o fare bollettini per i pagamenti ad alcun magnano, baschiraro, spinazzaro o ad altra persona che venda ferramenta di ogni tipo in città, nei borghi e nel contado di Ferrara se prima costoro non saranno iscritti nella Scola e Compagnia dell'Arte e non avranno pagato l'entrata come stabilito dal Capitolo a seguire; e se contravverranno ai Massari o ad altri dell'Arte incorreranno nella pena di venticinque lire marchesane d'applicarsi per metà alla Massaria e per metà all'Arte e nella perdita di tutta la ferramenta. II. Non sia lecito ai Massari ricevere persona, sia cittadina, che contadina, che forestiera e iscriverla nella Scola della Fabraria se non dopo averla esaminata, insieme ai Savi in congregazione, e, risultata idonea pagherà per l'entrata nell'Arte dieci lire marchesane. Qualora i Massari, o altra persona, contravvenissero al Capitolo incorreranno nella pena suddetta d'applicarsi come sopra. III. Si dispone che i libri delle matricole vengano tenuti e ben conservati. IV. Che sia lecito ad ognuno dell'Arte comprare ferramenta e cose spettanti all'Arte; nel caso in cui i venditori si lamentassero che le cose gli fossero state rubate, i compratori di dette cose non siano costretti a restituirle se prima non sarà resa loro la somma sborsata per l'acquisto. V. Si stabilisce che il salario annuo del Massaro sia di dieci lire marchesane, quello dei Savi di una lira marchesana, dei Ragionieri dei Massari di una lira marchesana.VI. Si stabilisce che i presenti Capitoli vengano osservati eccetto in quelle parti che per i presenti Capitoli altrimenti si dispone.
Firma di Francesco Naselli Segretario ducale.
Rogito del notaio Giovanni da Carpi.

XIV - c. 21v (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 21r
Belriguardo, Palazzo ducale, 1475 dicembre 12
Il duca Ercole I d'Este, in merito alla supplica dell'Arte dei Magnani della città di Ferrara, conferma, all'Arte medesima, i decreti, e altri Capitoli, dichiarazioni e ordini già concessi dai suoi predecessori dei quali si ordina che vengano inviolabilmente osservati da ufficiali e sudditi.
Firma autografa del duca Ercole I d'Este.

XV - c. 22r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 21v
Ferrara, Palazzo ducale, 1506 marzo 11
Il duca Alfonso I d'Este - in merito alla supplica dei Massari, e altri della Compagnia, Matricola e Scola dei Fabbri della città di Ferrara - approva e conferma, all'Arte medesima, i decreti concessi dai suoi predecessori, e laddove vi sia bisogno di nuovo concede, dei quali si ordina che vengano inviolabilmente osservati da ufficiali e sudditi, presenti e futuri.
Firma autografa del duca Alfonso I d'Este.
Firma di Girolamo Magnanini Segretario ducale.

XVI - cc. 22v-24r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 22r-24r
Ferrara, Cancelleria ducale, 1535 gennaio 11
Il duca Ercole II d'Este - in merito alla supplica dei Massari, e della Compagnia dell'Arte dei Fabbri ferrai della città di Ferrara - approva e conferma, e laddove vi sia bisogno di nuovo concede, all'Arte medesima, i decreti, Capitoli, e ordini concessi dai suoi predecessori, con l'aggiunta di undici Capitoli. Si ordina infine che vengano inviolabilmente osservati da ufficiali e sudditi, presenti e futuri. Seguono i Capitoli in numero di dodici, dei quali l'ultimo aggiunto in seguito.
Firma autografa del duca Ercole II d'Este.
Firma di Bartolomeo Prosperi Consigliere e Segretario del duca Ercole II.

XVII - cc. 24v-25r (in latino e in italiano) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 24v-25r
Ferrara, Ufficio dei Dodici Savi, Tribunale, 1535 febbraio 26
Sentenza del Giudice dei Savi, e Consigliere ducale, il conte Ettore Sacrati - in merito alla supplica dei Massari e degli uomini dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara - pronunciata a favore dell'Arte dei Fabbri contro gli uomini della Savoia ai quali si proibisce di lavorare nell'Arte medesima della città e del distretto di Ferrara, fatta eccezione che per preparare bacili, candelieri, e altri vasi in ottone, pena il pagamento di quaranta soldi marchesani d'applicarsi alla Massaria del Comune.
Atto autenticato dal notaio Antonio Agolanti che l'ha esemplato dagli originali del proprio padre, il notaio rogatario, Giovanni Maria Agolanti, il quale sottoscrive di aver fatto trascrivere l'instrumento dal notaio Antonio Agolanti, suo figlio.

XVIII - c. 25r/v (in italiano e in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 25v-26r
Ferrara, Ufficio dei Dodici Savi, 1545 gennaio 1°
Il duca Ercole II d'Este - in merito alla supplica dei Massari, dei Savi e degli uomini dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara, concede ai supplicanti un decreto che stabilisca che in avvenire non possano essere eletti Massari coloro che non sappiano leggere, scrivere e tener di conto per poter espletare le funzioni del loro ufficio. Il documento contiene la supplica degli uomini dell'Arte dei Fabbri, la relazione favorevole del Giudice dei Savi Giovanni Paolo Macchiavelli al Duca, in data 30 dicembre 1544, con conferma del Segretario ducale Alessandro Guarini.
Rogito del notaio Giovanni Maria Agolanti.

XIX - cc. 26r-27r (in latino e in italiano) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 26v-27v
Ferrara, Vescovado, 1553 ottobre 22
Registrazione della deliberazione decisa nel corso della congregazione dell'Arte dei Maniscalchi della città di Ferrara - in merito alla supplica presentata dal Massaro e dagli uomini dell'Università dei Maniscalchi medesimi - che ha stabilito che i maniscalchi della città di Ferrara non possano lavorare per qualcuno che sia debitore verso un altro maniscalco, pena il pagamento di cinque lire d'applicarsi alla Camera ducale. Approvazione ottenuta con rescritto ducale di Ercole II d'Este in data 6 ottobre 1553.
Firma non autografa di Giovanni Battista Giraldi Segretario ducale.
Rogito del notaio Filippo Sivieri.

XX - c. 28r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 28r/v
Ferrara, casa di Giacomo Trotti, camera terrena, 1478 maggio 22
Dichiarazione del Giudice dei Savi, e Consigliere ducale, Giacomo Trotti - in merito alla controversia sorta tra l'Arte dei Fabbri della città di Ferrara e alcuni artefici della città (strazzaroli, drappieri, merzari) - che stabilisce essere lecito ai mercanti e artefici della città e dei borghi di Ferrara vendere solamente falci nella città e nei borghi purché paghino alla Università dei Fabbri quaranta soldi marchesani.
Rogito del notaio Benassuto Benassuti.

XXI - c. 28v (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 28v-29r
Ferrara, casa di Giacomo Trotti, sotto la loggia, 1478 luglio 12
Dichiarazione del Giudice dei Savi, e Consigliere ducale, Giacomo Trotti, che stabilisce essere lecito ai Massari dell'Arte dei Fabbri fare ogni anno a ciascun baschiraro e spinazzaro un breve ovvero un bollettino per il quale, i suddetti baschirari e spinazzari, dovranno pagare venti soldi marchesani.
Atto redatto in pubblica forma e sottoscritto dal notaio Ugo Caleffini in data 28 aprile 1490 che lo ha ripreso dalle scritture del notaio Giovanni da Carpi.

XXII - cc. 28v-29r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 29r
[Ferrara], 1499 giugno 18
Il duca Ercole I d'Este concede, in merito alla supplica dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara, che nessun mercante o cittadino forestiero possa vendere nella città, nei borghi o nel distretto lavorieri che si producono nella città di Ferrara, pena il pagamento di venticinque lire marchesane d'applicarsi per metà alla Camera ducale e per metà all'accusatore con la perdita dei beni.
Firma del Segretario Tebaldo Tebaldi.

XXIII - c. 29r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 29v
[Ferrara], 1499 giugno 18
Il duca Ercole I d'Este concede, in merito alla supplica dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara, che i Massari e gli altri Ufficiali che si ritroveranno avere del denaro o altre cose dell'Arte al termine del loro mandato dovranno renderne conto e farne restituzione all'Arte medesima, pena l'interdizione da ogni amministrazione dell'Arte.
Firma del segretario Tebaldo Tebaldi.
Rogito del notaio Simone Fabri.

XXIV - cc. 29v-30r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 29v-30r
Ferrara, Ufficio dei Dodici Savi, 1504 maggio 17
Sentenza pronunciata da Bernardino Caligi Luogotenente generale del Giudice dei Savi Ercole Strozzi - su istanza presentata dai Massari e dagli uomini dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara - che stabilisce non essere lecito agli uomini non appartenenti all'Arte vendere e rivendere armi di alcun tipo, né altre cose proibite, né tenerle nelle proprie botteghe, senza la licenza dei Massari.
Atto autenticato dal notaio Sigismondo Lardi che l'ha esemplato dagli originali del notaio rogatario Bongiacomo Aventi, il quale sottoscrive di aver fatto trascrivere l'instrumento dal notaio Lardi.

XXV - c. 31r/v (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 30v
Ferrara, 1560 ottobre 20
Il duca Alfonso II d'Este - in merito alla supplica dei Massari e degli uomini dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara - approva e conferma, e laddove vi sia bisogno di nuovo concede, all'Arte medesima, i decreti, Capitoli, e ordini concessi dai suoi predecessori, compresi gli undici Capitoli concessi da Ercole II (cfr. supra, XVI).
Firme autografe del duca Alfonso II d'Este e di Battista Saracco Segretario ducale e Fattore generale.

XXVI - c. 32r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 31r
[Ferrara], 1568 marzo 10
Sentenza pronunciata da Ippolito Riminaldi [Luogotenente del Giudice dei Savi] - su istanza di Marco Bruno Anguilla Sindaco e Procuratore dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara - contro l'Arte dei Marangoni, che dispone non essere lecito agli uomini dell'Arte medesima apporre, sopra alle casse di legno di loro produzione, serrature e chiavi ma di venderle così, pena per i trasgressori da stabilirsi in applicazione del Capitolo otto.
Rogito del notaio Pietro Fiornovelli.

XXVII - c. 32v (in italiano; cfr. infra, XXVII bis) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 31r/v
Ferrara, Ufficio dei Dodici Savi, 1578 dicembre 17
Sentenza pronunciata da Ippolito Riminaldi Luogotenente del Giudice dei Savi - in merito alle suppliche dei Massari dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara e al rescritto ducale a quelle annotato, in data 29 ottobre 1578 - che proibisce ai Massari dell'Arte medesima di spendere per la festa di Santo Alò una cifra superiore alle quindici lire marchesane, pena per i trasgressori il dover pagare del proprio. Si dispone inoltre che la sentenza venga registrata nei decreti dell'Arte dei Fabbri.
Rogito del notaio Agostino Vecchi.

XXVII bis - c. 33r
Si tratta del documento precedente in latino (cfr. supra, XXVII).

XXVIII - c. 33r/v (in latino; infra, XXXII) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, cc. 31v-32r
Ferrara, Ufficio dei Dodici Savi, 1577 febbraio 8
Sentenza pronunciata da Ippolito Riminaldi Luogotenente del Giudice dei Savi a favore dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara contro l'Arte degli Strazzaroli della detta città, che proibisce agli uomini dell'Arte degli Strazzaroli di comprare e di vendere cose di ferro lavorato nuovo, fatta eccezione per quelle comprate dal Sacro Monte di Pietà, ovvero dai banchieri ebrei; saranno però tenuti a venderle al Massaro dell'Arte dei Fabbri che a sua volta sarà tenuto a comprarle o a trovare un fabbro che le acquisti al prezzo stimato da uno o due periti se non vi sarà accordo. La sentenza condanna inoltre i fabbri a restituire gli scaldaletti ai maestri Lorenzo Pignata e Lorenzo de Martijs (Marzi).
Rogito del notaio Agostino Vecchi.

XXIX - c. 34r (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 32r
Ferrara, Ufficio dei Dodici Savi, 1577 novembre 8
Sentenza pronunciata dal Giudice dei Savi col consulto di Benedetto Rainaldi Podestà di Ferrara e Consultore nella causa a favore dell'Arte dei Fabbri contro l'Arte degli Strazzaroli della città di Ferrara, che conferma la sentenza precedente.
Rogito del notaio Agostino Vecchi. Segue in data 29 novembre 1577 la sentenza esecutiva rogitata dal notaio Alfonso Bresciani a cui sono stati assegnati gli atti pubblici originali del notaio Agostino Vecchi.

XXX - c. 34v (in latino) si veda il ms. Fondo Statuti, 26, c. 32v
[Ferrara], 1579 maggio 22
Precetto imposto dal Luogotenente Giovanni Battista Bettini - su istanza di [Giovanni Cabeo Sindaco e Procuratore dell'Arte dei Fabbri della città di Ferrara] - al Massaro dell'Arte degli Strazzaroli, Pietro da Poschiavo, che sotto pena di lire dieci marchesane d'applicarsi alla Massaria del Comune di Ferrara faccia notificare agli uomini della sua Arte che in futuro non vendano lavorieri di ferro lavorato nuovo come disposto nelle sentenze precedenti.
Rogito del notaio Agostino Vecchi. Riferisce il pubblico Banditore Giuliano Gavassini al Massaro dell'Arte in data 23 maggio 1579. Autentica degli atti del notaio Alfonso Bresciani a cui sono stati assegnati gli atti pubblici originali del notaio Agostino Vecchi.

XXXI - cc. 35r-36v (in latino)
Ferrara, 1598 ottobre 24
Breve del pontefice Clemente VIII col quale conferma i privilegi concessi dal duca Alfonso II d'Este, e dai suoi predecessori, alle chiese, ai monasteri, ai collegi, ai luoghi pii, ai nobili cittadini e ad altre persone particolari della città e del ducato di Ferrara, ovvero ai loro eredi, discendenti e successori, ed in aggiunta concede che i suddetti privilegiati siano assolti da qualsiasi sentenza Ecclesiastica, con Motu Proprio e non per istanza. E' obbligo dei privilegiati, che hanno beneficiato delle immunità, esenzioni e libertà, produrre una adeguata documentazione che attesti il possesso dei beni immuni ed esenti di cui godono, fornendo i loro nomi e cognomi e la descrizione di detti beni, da presentare al Commissario Generale della Camera Apostolica, che sarà Legato o Vice Legato della città e del ducato di Ferrara, affinchè vengano inseriti negli atti del notaio deputato dal Legato. Il Breve si rende necessario con il cambiamento di regime, in conseguenza della devoluzione della città e del ducato di Ferrara allo Stato Pontificio.
Firma non autografa del Segretario dei Brevi Marcello Vestri Barbiani.
Rogito del notaio Giulio Fogliani.
Segue una nota datata 17 dicembre 1663 del notaio Taddeo Tonozzi in cui segnala la presenza nei suoi atti.

XXXII - c. 40v
Si tratta dello stesso documento in italiano presente a c. 33r/v (cfr. supra, XXVIII).

XXXIII - c. 41r/v (in italiano)
Ferrara, Ufficio del Comune, 1598 giugno 22
Convenzione fatta in merito all'elezione degli uomini dell'Arte degli Orefici e dei Fabbri che entrano nel Gran Consiglio e Governo della città di Ferrara.
Rogito del notaio Giulio Fogliani.
Non a stampa
Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea, Codices Manuscripti Bibliothecae Pub. Ferrariensis, 1815, p. 149. [= P. Cavalieri] (nota catalografica autografa di L. N. Cittadella).
A stampa
F. Berlan, Bibliografia degli statuti municipali editi ed inediti di Ferrara, Roma, Tipografia delle scienze matematiche e fisiche, 1878, p. 47.
A. Gennari, Monografia della Biblioteca Comunale di Ferrara, Ferrara, Premiata Tipografia Sociale, 1892, p. 80.
C. G. Bulgari, Argentieri gemmari e orafi d'Italia. Notizie storiche e raccolta dei loro contrassegni con la riproduzione grafica dei bolli individuali e dei bolli di garanzia. Parte quarta: Emilia, Roma, Fratelli Palombi Editori, 1974, pp. 308-309, 311-312, 365.
A. Chiappini, Il fondo degli statuti relativi alle corporazioni d'arti e mestieri presso l'Ariostea, "Bollettino di notizie e ricerche da Archivi e Biblioteche", 1 (1980), pp. 25-32, [28].
Libri manoscritti e a stampa da Pomposa all'Umanesimo, Catalogo della mostra, Ferrara, Casa Romei 24 giugno - 15 ottobre 1982, Venezia, Corbo e Fiore Editori, p. 109, n. 89.
M. Marighelli, Spese di una terziaria domenicana, registrate in volgare dal 1449 al 1473, "Analecta Pomposiana", 16 (1991), pp. 117-197, [191].
ManuScripti. I codici della Biblioteca Comunale Ariostea, a cura di M. Bonazza, Ferrara, 2002, pp. XIV, XV.
Riproduzioni
Il manoscritto è stato riprodotto integralmente su microfilm negativo b.n. 35 mm, conservato presso la Biblioteca Comunale Ariostea (Bobina n. 37).
Fonti
Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea, ms. Fondo Statuti, 26. A. Frizzi, Memorie storiche della nobil famiglia Ariosti di Ferrara, 1717. G. Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia cioè notizie storiche, e critiche intorno alle vite, e agli scritti dei letterati italiani, Brescia, Giovanni Battista Bossini, 1753-1763, 2 voll. A. Frizzi, Catalogo de' notaj ferraresi defunti, e de' possessori de' loro protocolli, atti giudiziali, ed altre scritture pubbliche esistenti fino all'anno presente 1766, BCAFe, Collezione Antonelli, 357, ms. cart., sec. XVIII (1766). L. Ughi, Dizionario storico degli uomini illustri ferraresi, Ferrara, eredi di Giuseppe Rinaldi, 1804. Riguardo a notizie storiche sull'Arte si veda: P. Sitta, Le Università delle Arti a Ferrara dal secolo XII al secolo XVIII, "Atti della Deputazione ferrarese di storia patria", serie prima, 8 (1896), pp. 5-244, [58-59, 65 n. 3, 69 n. 10, 70 n. 2, 74-75, 80, 89-91, 99-101, 140, 150 n. 1, 153 nn. 1-3, 165, 173 n. 1, 174 n. 1, 178, 189 n. 2, 198 n. 2, 202 n. 1, 203 n. 1, 207 n. 2, 209 n. 3, 212 n. 2, 213, 217, 220 n. 1, 221 n. 1, 227 n. 1, 229 n. 1, 233]. B. Zambotti, Diario ferrarese dall'anno 1476 sino al 1504, a cura di G. Pardi, Bologna, Nicola Zanichelli, 1934-1937. L. Ferrari, Onomasticon. Repertorio biobibliografico degli scrittori italiani dal 1501 al 1850, Milano, Ulrico Hoepli, 1947. Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1960-. A. Derolez, Codicologie des manuscrits en écriture humanistique sur parchemin, II, Catalogue, Turnhout, Brepols, 1984, [sub Fiche-mémento]. F. Pasini Frassoni, Dizionario storico-araldico dell'antico Ducato di Ferrara, Bologna, Forni, 1997 (rist. anast.; ripr. facs. dell'ed.: Roma, 1914). Enciclopedia dei Papi, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2000, 3 voll. L. Chiappini, Gli Estensi. Mille anni di storia, Ferrara, Corbo Editore, 2001. Indice biografico italiano, a cura di T. Nappo, 3a edizione corretta ed ampliata, Monaco, K. G. Saur, 2002, 10 voll. La legatoria Gozzi. Dante, Rolando e Pietro: 1902-2002, catalogo della mostra, Modena, 4 dicembre 2004 - 25 aprile 2005, a cura di F. Piccinini, L. Ponzoni, testi di M. Ricci, L. Righi Guerzoni, Modena, Comune, 2004.
Progetto
Manoscritti Biblioteca Ariostea, Ferrara
Autore della scheda
Mirna Bonazza
Ultima modifica
Mirna Bonazza
Tipologia
Scheda di prima mano
Data di creazione
24/09/2008
Ultima modifica
20/03/2020
CNMS
CNMS\0000031540
Biblioteche Dettaglio
Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara