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Cartaceo, guardie cartacee; fascicoli legati; 1717-1748 data stimata (gli estremi cronologici fanno riferimento alla data del più antico consulto -8 settembre 1717, p. 430- e alla avvenuta legatura del codice, datata come da c.Ir anteriore, 12 settembre 1748); cc. I + 372 + I; il codice si presenta paginato, con l'eccezione dell'indice iniziale
Identificatore
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CNMD\0000048032
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Dimensioni
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mm 270 x 200 (p. 261), mm 200 x 145 (p. 540), mm 263 x 190 (p. 45)
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Filigrane
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La posizione della filigrana è in genere al centro del foglio. Tuttavia nella p. 506 compare nel margine interno uno stemma circondato da zampette di ragno, non misurabile; nelle pp. 546; 596; 600; 602; 690 e 692 compare ancora nel margine interno e non appare nemmeno facilmente identificabile; nella p. 598 infine compare nel margine esterno una parte di un trimonte inscritto in un cerchio di cui non sembra utile fornire le misure, data la sua mancanza di completezza. Negli altri casi la tipologia prevede in genere: Profilo di volatile sopra trimonte inscritto in un cerchio: Semplice con lettera S scritta dentro il corpo del volatile (p. 388, mm 44 x 44); Sormontato dalla lettera F nelle seguenti varianti: semplice (p. 43, mm 64 x 48); centrato da lettera A (p. 71, mm 62 x 44), da lettera L (p. 13, mm 61 x 44) da lettera N (p. 187, mm 65 x 45), da lettera P (p. 225, mm 62 x 48), da lettera T (p. 27, mm 64 x 44); Sormontato dalla lettera S e sovrastante lettera L (p. 429, mm 61 x 44); Sormontato dalla lettera V (p. 165, mm 56 x 41); Ancora inscritta in un cerchio nelle seguenti varianti: sovrastata da stella a sei punte (p. 9, mm 64 x 43); sormontata da stella a sei punte e sovrastante lettera C (p. 317, mm 80 x 44); sovrastata da stella a sei punte e sovrastante lettera F nelle seguenti varianti: con lettera S tra le braccia dell'ancora stessa (p. 267, m 82 x 44); con lettera P tra le braccia dell'ancora (p. 73, mm 82 x 41); con lettera C tra le braccia dell'ancora (p. 175, mm 78 x 40 (p. 175); sovrastata da stella a sei punte e sovrastante lettera R (p. 636, mm 82 x 41), o da stella a sei punte e sovrastante lettera P con lettera A tra le braccia dell'ancora (p. 642, mm 87 x 42); Stella a sei punte inscritta in un cerchio e circoscritta da un altro cerchio, sormontata da croce latina, sovrastante lettera F nelle seguenti varianti: con lettera L dentro il cerchio più piccolo (p. 47, mm 78 x 42); con lettera C dentro il cerchio più piccolo (p. 51, mm 82 x 42); con lettera S dentro il cerchio più piccolo (p. 356, mm 78 x 41); Scudo fatto con tre palle sovrapposte sormontate da un pennacchio (p. 321, mm 65 x 15); scudo fatto con tre palle sovrapposte e sormontato da croce latina a braccia raddoppiate (p. 346, mm 73 x 18); Spade incrociate (p. 514, mm 30 x 30); Giglio fiorentino a tre volute inscritto in un cerchio sovrastato da lettera S e sovrastante lettera S (mm 75 x 40, carta di guardia posteriore).
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Decorazione
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Decorato
Altri elementi:
Note ad altri elementi: le didascalie degli otto disegni, ripartiti nel numero di 4 tavole la prima delle quali presenta tre figure, si trovano nelle pagine subito precedenti, 333-336. Le misure sono mm 209 X 295 per tutte, tranne per la tav. IV a c. 342, di mm 197 X 278
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Legatura
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Legatura presente
Datazione: 1748;
Materia delle assi o dei quadranti: Assi in cartone
Materia della coperta: Coperta in pergamena, tinta di verde
Note della legatura: auspicabile un restauro della legatura in particolare per il dorso, piuttosto rovinato, che presenta una pergamena particolarmente secca
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Storia del manoscritto
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Trascrizione/descrizione di elementi storici: Timbro in inchiostro nero di forma ovale ripetuto due volte sul recto della I carta n. n. dopo la guardia anteriore tra il titolo e la datazione del manoscritto ed a p. 1 con legenda "BIBLIOTHECA LANCISIANA" e l'arma del Lancisi: due lance in Sant'Andrea accompagnate in capo da tre stelle e in basso dal trimonte; lo scudo è timbrato da un cappello di prelato con due ordini di nappe.
Sulla controguardia anteriore compare l'attribuzione "Bibliothecae Lancisianae S. Spiritus in Saxia" vergata in inchiostro color seppia e, sopra di essa in inchiostro color rosso, la segnatura "LXXVI. 4".
Sul recto della guardia anteriore compare un'interessante nota di avvenuta legatura del codice: "Adì 12 settembre 1748. Il presente libro è stato rilegato e ricoperto con la spesa di giulij cinque". Tale notizia trova riscontro, sia per quello che concerne la datazione, sia per quello che concerne la spesa complessiva, nella carta 363 r del ms. 134, in cui compare, tra le altre cose, una sorta di diario delle spese relative alla gestione della biblioteca Lancisiana, compilato nel 1748 da tale signor Pagliarini.
Il Lancisi interviene alcune volte di proprio pugno a correggere la forma che ha assunto il parere, o a fornire notizie circa la buona o cattiva sorte dei pazienti in seguito alle sue cure oppure a datare, topicamente e cronicamente, i vari interventi. In alcuni casi, come a p. 171 fa esplicito richiamo ad un altro tomo, l'undicesimo, della stessa opera, in cui si tratta del medesimo caso clinico.Tale undicesimo volume dei "Consulti italiani" in realtà non esiste, per cui appare interessante il fatto che fosse stata ipotizzata una sua realizzazione dal Lancisi stesso. Ancora appare rilevante il fatto che alla p. 269 il Lancisi verghi di proprio pugno un'amara considerazione circa la fertilità delle donne come materia del tutto oscura. Sono inoltre presenti alcune minute di lettere vergate in modo autografo dal Lancisi: per esempio alla p. 485 ed alle pp. 596-598. In altri casi il Lancisi regesta l'argomento della lettera a lui inviata ed inserita nel volume. Gli interventi del Lancisi compaiono dunque alle pp. 30; 38; 57; 82; 92; 99; 139; 144; 171; 175; 200; 206; 213; 214; 223; 233; 251; 269; 284; 286; 305; 343; 384; 388; 410; 430; 454; 462; 495; 510; 528; 564; 573; 574-578; 596-598; 608; 609; 622.
Il codice viene ricordato dagli inventari insieme agli altri nove dei Consulti italiani - mss. 257. LXXVI. 3.4 - 266. LXXVI. 3.13, e datato al secolo XVIII: così compare nell'"Indice delle scanzie" del 1770 in cui tuttavia non viene segnalata la consistenza numerica dei tomi dei consulti italiani (p. 1075); nell'"Index" del 1837 (p. 2), nell'inventario a schede mobili ed in quello del Canezza (c. 12 r). In quest'ultimo però si segnalano 353 carte, invece delle corrette 372 e compare la nota riferita ai volumi dei consulti italiani nel loro complesso "Raramente autografi".
Nell'opera del De Angelis il codice è citato due volte: la prima a p. 83 tra i manoscritti del Lancisi, ove tuttavia viene confuso con i tomi dei Consulti latini - mss. 254. LXXVI. 3.1 - 256. LXXVI. 3.3, di cui si dice per errore che sono tredici (mentre sono in realtà tre e dieci sono quelli dei Consulti italiani -mss. 257. LXXVI. 3.4 - 266. LXXVI. 3.13); la seconda a p. 160 nel capitolo "Elenco dei manoscritti", ove compare lo stesso errore di numerazione delle carte presente nell'inventario del Canezza.
Antiche segnature:
LXXVI.4 (sulla controguardia anteriore)
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Osservazioni
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Il codice presenta una paginazione coeva nel margine superiore esterno di ciascuna pagina, in inchiostro di colore nero, nella quale sono risultati evidenti alcuni errori: mancano le pp. 39-40 e 41-42, ma non sussiste lacuna testuale, le pp. 203 e 204 sono cartulate e non paginate; mancano le pp. 63-64; 65-66; le tavole dei disegni sono cartulate e non paginate; parimenti le pp. 345; 396; 439; 466; 467; 482; 483; 484; 485; 486; 495 sono cartulate e non paginate; il numero della p. 584 deriva da correzione da 586; il numero della p. 614 è erroneamente segnalato come 114; tra le pp. 614 e 615 ci sono due carte non numerate; ed infine il numero della p. 690 deriva da correzione da 666.
Bianche: 3 carte n. n. dopo l'indice e prima dell'inizio dei consulti e le pp. 11-12; 31-32; 43-44; 59-60; 63-64; 83-84; 115-116; 167-170; 177-178; 187-188; 207-208; 215-216; 235-236; 259-260; 275-276; 287-288; 350-351; 362-363; 386-387; 405-406; 437-438; 444-445; 456-457; 464-465; 482; 483; 484; 508-509; 580-581; 600-601; 602-603; 610-611; 638-645; 652-653; 666-669; 676-677; 700-701. Legatura: Molto simile a quella dei mss. lancisiani 193-214 e 254-265. I piatti sono connessi mediante incollatura dei nervi sotto la risguardia. Questi sono singoli, di canapa. Sul dorso compaiono cinque scomparti, che, diversamente dagli altri volumi dei "Consulti italiani", non presentano alcuna filettatura in oro. Il secondo scomparto presenta il titolo dell'opera scritto in oro su base rosso mattone: "CONSULTI ITALIANI TOMO X"; il quarto un talloncino cartaceo con l'attuale segnatura del codice: "266"; il quinto un talloncino della biblioteca Lancisiana stessa con la seconda parte dell'attuale segnatura: "LXXVI. 3. 13". |
Autore
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Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giovanni Maria Lancisi, citato a I n. n. dopo g. a.
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Titoli
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Titolo presente: Consulti italiani . Tomo X
Titolo aggiunto: Consulti italiani tomo X
Note: sul dorso |
Osservazioni
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Il volume è organizzato, come tutti gli altri dei "Consulti italiani", in una serie di casi clinici raggruppati per argomento, che si presentano con una Historia, che sarebbe la richiesta di consulto inviata al Lancisi dai medici curanti dei vari malati, ed un Consulto, che è il parere espresso dal Lancisi in merito ai vari casi. E' quasi sempre possibile collocare nel tempo i singoli casi, dal momento che o la richiesta o il parere, o entrambi, sono frequentemente datati. Alla suddivisione standard di tutti i volumi dei "Consulti italiani" fa seguito un capitolo di tipo miscellaneo, intitolato "Giudizj dati per pareri, ovvero per lettere intorno ad opere ovvero petizioni".
Gli argomenti dei vari consulti sono: De i mali di testa (pp. 1-52), che comprende sette casi, uno dei quali continuazione del caso precedente, datati tra il 20 gennaio 1718 (p. 2) ed il 17 giugno 1719 (p. 38); De i mali degli occhi (pp. 53-60), che comprende un unico caso, di cui compare inoltre solo la cura e non la richiesta, datato 2 dicembre 1718; De i mali del petto (pp. 61-100), che comprende cinque casi, più una ricetta per la preparazione del brodo di china, datati tra il 20 settembre 1717 (p. 66) e l'8 dicembre 1718 (p. 82); De i mali del basso ventre (pp. 101-208), che comprende dieci casi, alcuni dei quali continuazione del caso precedente, ed una ricetta per la prepazione del "vero specifico stomatico del Poteri", datati tra il 4 agosto 1718 (p. 130) e l' 8 luglio 1719 (p. 156); De i mali dell'utero (pp. 209-344), che comprende quattordici casi, alcuni dei quali tuttavia continuazione del caso precedente, datati tra il 4 novembre 1717 (p. 278) ed il 2 maggio 1719 (p. 318); Delle febbri (pp. 345-395), che comprende otto casi, due dei quali tuttavia continuazione del caso precedente, datati tra il 7 dicembre 1717 (p. 357) ed il 30 novembre 1719 (p. 355); De i mali degli articoli e venerei (pp. 396-438), che comprende sei casi, datati tra l' 8 settembre 1717 (p. 430) ed il 17 giugno 1719 (p. 435); De i mali esterni (pp. 439-465), che comprende tre casi datati rispettivamente 3 settembre 1718 (p. 443), 5 ottobre 1717 (p. 454) e 5 settembre 1717 (p. 462). Nel capitolo intitolato "Giudizi dati per pareri ovvero per lettere intorno ad opere ovvero petizioni" compaiono i seguenti argomenti: una lettera indirizzata al dott. Israele Conigliano sull'opera "De noxiis paludum effluviis" (pp. 467-480), datata 18 giugno 1718 (p. 480); lettere del padre Corazzi Olivetano e risposte del Lancisi intorno alla Metalloteca Vaticana (pp. 485-501), datate tra il 25 gennaio 1719 (p. 500) ed il 28 gennaio 1719 (p. 486); un giudizio dato intorno all'opera del dottor Giacomo Vercellone "De ludendorum morbis" (pp. 502-509) datato 24 giugno 1719 (p. 506); una lettera del dottor Giovan Battista Verna in cui si parla dell'opera da lui stesso scritta "Il medico nobile" (pp. 510-514), datata 24 giugno 1719 (p. 514); la risposta del Lancisi alla lettera suddetta (pp. 516-519), datata 8 luglio 1719 (p. 518); una lettera del Morgagni con risposta del Lancisi intorno alla vena arziga (pp. 520-553), datate dal 22 aprile 1718 (p. 525) all'11 giugno 1718 (p. 553); lettere del Morgagni intorno all'indisposizione di un suo figlio ed alla dissertazione "De ganglis" (pp. 554-562), datate 29 luglio 1719 (p. 559) e 5 agosto 1718 (p. 560); risposta del Lancisi alle lettere suddette (pp. 564-567), datata 13 agosto 1718 (p. 568); ulteriore ringraziamento del Morgagni (pp. 568-570), datato 18 agosto 1718 (p. 570); proposta del dottor Bianchi, risposte del dottor Bianchi e di Lancisi intorno a varie controversie letterarie (pp. 572-621), datate tra il 12 giugno 1718 (p. 486) e l' 11 marzo 1719 (p. 617); lettera del Lancisi al dottor Bianchi concernente la controversia con il dottro Morgagni (pp. 622-628), datata 28 gennaio 1719 (p. 628); lettere e risposte date al pubblico di Pesaro intorno alla storia delle passate epidemie di quella città (pp. 630-645), datate tra il 27 marzo 1718 (p. 633) ed il 17 aprile 1718 (p. 636); lettera del dottor Giacinto Vogli di accompagnamento alle sue opere "De anthropogonia" e "De viniparorum genesi" (pp. 646-647), datata 19 novembre 1718; lettera di risposta del Lancisi (pp. 648-651), datata 21 gennaio 1719; parere del Lancisi intorno ad una supplica fatta a S. E. dal collegio degli speziali di Roma per impetrare la facoltà di ridurre le speziarie al solo numero di sessanta (pp. 654-665), non datata; parere del Lancisi intorno alla salubrità o insalubrità del macerarsi le canape (pp. 670-675), non datato; lettera di Vallisnieri per discolpa di un errore commesso nell'opera "De noxiis paludum" (pp. 678-681), datata 18 dicembre 1717 (p. 681); relazione dell'apertura di un cadavere in cui fu trovato il fegato nel sinistro e la milza nel destro ipocondrio, con considerazioni del Lancisi, (pp. 682-689), datate 19 febbraio 1718 (p. 689); lettera del Lancisi a Vasalva intono alla sede della cataratta (pp. 694-698), datata 21 settembre 1718 (p. 698); risposta del Valsalva alla lettera suddetta (pp. 702-704), datata 6 ottobre 1718 (p. 704); ulteriore risposta del Lancisi in proposito del medesimo problema (p. 705), datata 12 ottobre 1718. Il volume presenta un unico indice iniziale dei consulti organizzato per materie, che si estende per sei carte non paginate. In esso sono rilevabili due soli errori: il caso "Una febbre terzana sopravvenuta nel terzo della gravidanza in una dama di casa Spreti, in cui si cerca se convenga l'uso della china", che inizia a p. 315 viene segnalato all'interno dell'argomento "Delle febbri", anche se questo di fatto inizia alla p. 345 e non viene segnalato il "Nuovo parere intorno alla stato di s. e. il cardinale Spada", che ha inizio alla p. 360. E' caso piuttosto frequente che si siano conservati i nomi dei medici che scrivevano al Lancisi per chiedergli pareri: compaiono infatti i nomi di Francesco Albertini di Bologna (p. 2); Antonio Vallisnieri da Padova (pp. 26; 431); Giovan Battista Morgagni di Padova (pp. 34; 527; 559; 560; 570; 594); Giovan Battista Gliberio di Civita Castellana (p. 86); Traversari da Fano (pp. 104; 118); Giovan Battista Nuccarini (pp. 130; 138; 144); Giovan Antonio Stancari (p. 152); Giovan Battista Melini di Cagli (p. 182); Sperelli medico-fisico (pp. 217; 390); Francesco Maria Mazzuoli di Siena (p. 311); Flaminio Pinelli di Siena (p. 320); Barbarosa Peroni (p. 357); Gennaro Giannelli da Marino (pp. 368; 382); Francesco Antonio Scarelli protomedico di Verona (p. 398); Giacomo Angelini (p. 412); Antonio Cocchi da Cascia (p. 441); Pietro Mapucci (p. 459); Ercole Corazzi di Bologna (pp. 487; 500); Giacopo Vercellone (p. 504); Giovan Battista Verna da Biseglia (p. 514); Giovan Battista Bianchi da Torino (pp. 589; 605; 606; 607; 615; 628); Giovan Giacinto Vogli (p. 647); Filippo de Rosi (p. 692); Antonio Valcalva (pp. 698; 704). |
Non a stampa
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"Indice delle scanzie, ossia inventario de' libri esistenti nella Bibioteca Lancisiana fatto per ordine di Monsignor illustrissimo e reverendissimo Giovanni Potenzani", 1770; "Bibliothecae Lancisianae index aut. ex. Marchion. Ciojae praeceptoris", tomus I, anno MDCCCXXXVII; "Inventario a schede mobili" [s. d.]; [Alessandro Canezza], [Inventario dei manoscritti della Biblioteca Lancisiana] [1926-1945].
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A stampa
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Pietro de Angelis, "Giovanni Maria Lancisi. La Biblioteca Lancisiana. L'Accademia Lancisiana", Roma, 1965 (Collana di studi storici sull'Ospedale di Santo Spirito in Saxia e sugli ospedali romani, 26).
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Progetto
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Importazione fondi
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Autore della scheda
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Marco Fiorilla
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Ultima modifica
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Marco Fiorilla
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Tipologia
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Scheda di prima mano
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Data di creazione
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30/07/2008
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Ultima modifica
|
30/07/2008
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CNMS
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CNMS\0000024572
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Biblioteche | Dettaglio |
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Biblioteca Lancisiana - Roma
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