Viale Castro Pretorio, 105
00185 ROMA
Telefono: +39 06/4989424 +39 06/49210425
Posta Elettronica Certificata (PEC): ic-cu@pec.cultura.gov.it
E-mail del servizio: ic-cu.mol@cultura.gov.it
Stai utilizzando un browser obsoleto. Per favore aggiorna il tuo browser per migliorare la tua esperienza.
Manoscritto cartaceo; fogli sciolti cuciti; 1817-1821 data espressa a pp. 1,735; cc. 770;
Identificatore
|
CNMD\0000241342
|
Dimensioni
|
mm 172 x 149 (pp. 1-2), mm 202 x 145 (pp. 96-770)
|
Legatura
|
Legatura presente
Datazione: 1907;
|
Storia del manoscritto
|
Data di entrata in biblioteca: 1907-05-19
Trascrizione/descrizione di elementi storici: Le Carte Leopardi sono pervenute alla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli nel 1907, a seguito della decisione ministeriale che approvò il lavoro della Commissione presieduta da Giosuè Carducci nominata nel 1897. La Commissione si pose come fine il riordino e lo studio del materiale, lasciato da Antonio Ranieri nel 1888, elencato nell'inventario steso dal notaio Alessandro delli Ponti nel maggio dello stesso anno e pubblicato per la prima volta da C. Antona Traversi ne Il catalogo de' manoscritti inediti di Giacomo Leopardi sin qui posseduti da Antonio Ranieri (Città di Castello, Lapi, 1889), poi nel 1897 nell'opuscolo I manoscritti Leopardiani: interpellanza di Filippo Mariotti nel Senato del Regno (Roma, Forzani e c., 1897).
Le Carte Leopardi costituiscono il fondo più ricco dell'autografia leopardiana, che comprende circa 11.000 pagine di materiali. Carducci ne pubblicò lo Zibaldone di pensieri, col titolo Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura (Firenze, Succ. Le Monnier, 1898-1900).
Si citano solo alcuni dei manoscritti del fondo: lo Zibaldone, originariamente scritto su fogli sciolti, poi rilegato in 6 volumi alla Casanatense, negli anni in cui il materiale restò a Roma a disposizione della Commissione; una serie di materiali ad esso afferenti (le polizzine richiamate, le polizzine non richiamate, i protoindici, l'indice del 1827 e lo schedario); gli autografi del quaderno degli Idilli con la prima stesura dell'Infinito, quelli del Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, del Discorso di un Italiano intorno alla poesia romantica, del Diario del primo amore, del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli Italiani, delle Operette morali, dei CXI Pensieri, dei Canti, in cui sono compresi gli autografi delle Canzoni e delle annotazioni alle stesse, gli abbozzi e le tracce in prosa delle composizioni poetiche, le poesie varie, le traduzioni, gli abbozzi di materiali afferenti alle Operette morali, i Paralipomeni della Batracomiomachia, le edizioni delle Canzoni (Bourlié 1818, Marsigli 1820), l'edizione Piatti 1834 delle Operette morali, l'edizione Starita del 1835 (con inseriti i mss del Tramonto della luna e della Ginestra).
Un posto di rilievo spetta al materiale tipico dell'officina di un poeta, linguista e filosofo qual era Lepardi. Appunti, schede di lavoro, schede di tipo linguistico, note di filologia, frammenti con trascrizioni da opere di autori, bibliografie e liste progettuali, appunti preliminari allo Zibaldone, elenchi di autori e di opere, indici delle produzioni giovanili.
Il fondo è ricco inoltre di un fitto materiale epistolare, costituito dal nucleo originario soprattutto di lettere di corrispondenti nei manoscritti in possesso di Antonio Ranieri; questo nucleo è stato arricchito, a partire dal 1923 ad opera del Moroncini, con l'acquisizione delle Carte Ranieri, di una serie di documenti inediti e di circa quattrocento lettere di corrispondenti. In questo ambito biografico venne privilegiata anche una serie di documenti che Moroncini estrapolò con le lettere, per lo più diplomi conferiti a Leopardi dalle varie Accademie dell'epoca.
Naturalmente il fondo epistolare leopardiano è stato arricchito da una serie di acquisti ministeriali a partire dal 1937.
materiale pervenne alla Biblioteca nel 1907.
Nomi legati alla descrizione esterna:
Ranieri, Antonio < 1806-1888 >
, provenienza
*Biblioteca *Casanatense
, provenienza
Carducci, Giosuè < 1835-1907 >
, altra relazione di D.E.
|
Stato di conservazione e restauro
|
Stato di conservazione: Buono:
|
Osservazioni
|
Le prime 96 carte sono rifilate. La prima carta presenta almeno tre scritture con inchiostri e strumenti scrittori diversi. Nella prima carta si legge la data scritta aposteriori dall'autore:Luglio-Agosto 1817. Prima data apposta a p. 100: 8.gen.1820. Il manoscritto è stato creato come tale dalla commissione presieduta da Carducci nel periodo in cui i manoscritti leopardiani sono stati alla Casanatense di Roma. Lo Zibaldone di pensieri di Giacomo Leopardi era scritto su bifogli sciolti che il poeta portava sempe con sé durante i suoi spostamenti. L'attuale suddivisione in sei volumi con legatura in pergamena risale probabilmente agli anni in cui rimase in deposito alla Biblioteca Casanantense di Roma. Pervenne alla Nazionale di Napoli, su parere della commissione presieduta da Carducci che ne stabilì la destinazione pubblica, nel 1907. Le carte, numerate a pagina dall'autore da 1 a 4526, compongono l'effettivo corpus del testo.
|
Autore
|
Testo autografo
|
Titoli
|
Titolo identificato: Zibaldone di pensieri
|
Incipit/Explicit
|
inc. (testo): "Palazzo Bello. Cane di notte dal casolare al passar del viandante" (p. 1)
Note: Si tratta dell'effettivo incipit del testo, che si conclude a p. 4526, quindi in un altro dei volumi realizzati alla Casanatense di Roma. expl. (testo): "della corruzione e dell'avidità a cui vanno portando la loro lingua" (p. 770)
Note: Si tratta di un explicit del volume creato dalla commissione carducciana nel periodo in cui i manoscritti leopardiani restarono alla Casanatense di Roma. L'effettivo explicit del testo è quello di p. 4526, nell'ultimo volume del manoscritto. |
Note al testo
|
Testo dello Zibaldone di pensieri compreso tra il luglio-agosto 1817 e l'8-14 marzo 1821.
|
Osservazioni
|
Scrittura dal ductus uniforme e regolare, con uso di diversi inchiostri e pennini.
Aggiunte marginali e interlineari per lo più coeve alla scrittura del testo. Il primo volume dello Zibaldone testimonia di una incertezza della destinazione dell'opera visibile soprattutto nelle prime 100 pagine, non datate, e che presentano un aspetto diverso dalle successive pagine del testo, in quanto la scrittura occupa tutto il foglio senza lasciare spazio per margini e capoversi, elementi che verranno individuati da p. 100, dove per la prima volta compare la data "8.Gen.1820". A questa stessa epoca risale la data apposta ai primi pensieri: "Luglio o Agosto 1817". La nuova organizzazione della pagina, la scelta di mantenere i margini e di mettere i capoversi, l'uso della data come segno paragrafale e accorpamento tematico, il metodo dei rinvii e dei richiami, sono tutti elementi che accompagneranno la scrittura zibaldonica. Il corredo di indici (schedario e polizzine richiamate e non richiamate) funzionale alla scrittura, la lemmatizzazione dei brani del testo e l'individuazione di percorsi progettuali mirati dove inserire brani scelti, la lemmatizzazione precisa dei brani di rinvio e di richiamo, sono tutti elementi che fanno dello Zibaldone un'opera aperta, che contiene diversi itinerari basati su campi semantici in comunicazione reciproca. Un'opera al cui interno i percorsi delle polizzine non richiamate costituiscono altrettanti possibili "libri", che, considerati nella loro relazione reciproca, mostrano come l'autore tendesse ad un'opera di tipo filosofico, composta da diverse aree: morale, linguistica e cognitiva, speculativa e metafisica, estetica. |
A stampa
|
S. Timpanaro, Appunti per il futuro editore delloZibaldone e dell'epistolario leopardiano, "Giornale storico della letteratura italiana", LXXV, 1958, v. 135, f. 412, pp. 607-26; J. Ugniewska, strutture saggistiche e strutture diaristiche nello "Zibaldone" leopardiano, "La Rassegna della letteratura italiana", XCI, 1987, nn. 2-3, pp. 325-38; G. Pacella, Introduzione a G. Leopardi, Zibaldone di pensieri, Milano, Garzanti, 1991; E. Peruzzi, Introduzione a G. Leopardi, Zibaldone di pensieri, Pisa, Scuola normale superiore, 1994, vol. I; F. Cacciapuoti, Dentro lo Zibaldone, Roma, Donzelli, 2010; F. Cacciapuoti.Introduzione e cura di G. Leopardi, Zibaldone di pensieri, nuova edizione tematica basata sugli indici dell'autore, Roma, Donzelli, 2014, Milano, Feltrinelli, 2019 .
|
Riproduzioni
|
G. Leopardi, Zibaldone di pensieri, edizione fototipica a cura di E. Peruzzi, Pisa, Scuola normale superiore, 1989-1994.
Riproduzione a cura di Fiorenza Ceragioli e Monica Ballerini, Zanichelli editore, 1998.
Cdrom a cura di Lucio Felici, 1998?
|
Progetto
|
Biblioteca nazionale di Napoli
|
Autore della scheda
|
Fabiana Cacciapuoti
|
Ultima modifica
|
Erika Restaino
|
Tipologia
|
Scheda di prima mano
|
Data di creazione
|
21/10/2015
|
Ultima modifica
|
23/10/2024
|
Numero di inventario
|
1241436
|
CNMS
|
CNMS\0000135724
|
Biblioteche | Dettaglio |
---|---|
Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
|
Viale Castro Pretorio, 105
00185 ROMA
Telefono: +39 06/4989424 +39 06/49210425
Posta Elettronica Certificata (PEC): ic-cu@pec.cultura.gov.it
E-mail del servizio: ic-cu.mol@cultura.gov.it
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Numero Verde: 800 99 11 99
URP: +39 06/6723 2101 - 2022 - 2970
Centralino MIC: +39 06/67231