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Trento, Fondazione Biblioteca San Bernardino, Fondo manoscritti, ms.316

Membranaceo, guardie membranacee; fascicoli legati; mutilo; 1340-1360 data stimata; cc. IV + 240 + II; le carte, comprese le c. di guardia II-IV e I', sono state numerate da c. 1 a 244

Identifier
CNMD\0000256776
Dimensions
mm 329 x 236, (dimensioni rilevate sulla carta centrale del secondo fascicolo)
Quire structure

1-512, 62, 7-1312, 1410, 15-2112

Ruling
a colore
Ruling pattern
31 [221] 77 × 34 [70 (9) 70] 53
Ruling
rr. 46 / ll. 34 (variabili)
Mise en page
a due colonne
Catch words
orizzontali
Script and hands
Script:
Description: note marginali e interlineari di mani coeve e posteriori; alle cc. Ir-IVv elenco di sinonimi di termini medici, di mano del sec. XV .
Decoration
Decorato
Date: 1340-1360
Initials: Presenza di iniziali semplici
Pen-flourish initials: Presenza di iniziali filigranate
Note to initials/friezes: Iniziali maggiori intarsiate in rosso e azzurro e filigranate; iniziali minori filigranate in rosso e azzurro; titoli correnti in rosso e azzurro, titoli e segni di paragrafo in rosso, ritocchi delle maiuscole in giallo
Binding
Legatura presente
Date: 1970-1980;
Material of boards : Assi in legno
Material of cover: Coperta in pelle
History of manuscript
Date of entry in library: 1763
Transcription/description of historical information: Il codice fu probabilmente copiato verso la metà del XIV secolo. Una mano leggermente posteriore ha aggiunto un glossario arabo-latino sui primi fogli e sul f. 244v, et un'altra un estratto da Ibn Māsawayh sul f. 65v. Sul f. 244v si notano inoltre diverse note di possesso:
– di una mano, probabilmente della seconda metà del XIV secolo: "Precium istius libri est florenos VI exstimatus per me magistrum Iohanem de Conquarecio."
– di una mano, probabilmente della seconda metà del XIV secolo: "Pretium huius artexelle est denar(iorum) V auri. Iohannes de Rodello."
– di una mano del XV secolo: "Iste liber est domini magistri Antonii de Nasis, Papie studentis, quem emit a domino domino magistro Iohanni de Enneha...o […]."
Nel 1763, il codice, allora in possesso di Simone Felice, barone di Crosina (1708-1776), fu donato al priore degli Osservanti di S. Bernardino, Benedetto Bonelli, ed entrò a far parte della biblioteca del convento di S. Bernardino a Trento. Si veda la nota di possesso di mano di Giangrisostomo Tovazzi, bibliotecario del convento, al f. 4r: "Hunc codicem donavit admodum reverendo patri Benedicto de Cavalesio Ordinis Minorum Reformatorum Illustrissimus Vir Dominus Simon Felix Sacri Roman Imperii Baro de Crosina, Dominus in Manburg, Hauzenheim, Niderbreintenbach, et Mariastain, Sacrae Caesareae Maiestatis Cubicularius ac Superioris Austriae Consiliarius Regius. MDCCLXIII", "Spectat ad Biblioth. S. Bernardini apud Tridentum."
Lo stesso Tovazzi ha aggiunto, sul f. 159r, questo breve poema: "Lasse parum, non te pegeat, remorare viator / et lege, quae nuper, marmore sculpta novo / hic sunt, (si nescis) vestigia prisca TRIDENTI. / Neptuni a sceptro scitoque nomen habet, / hic etiam Regio, Lumen, Via, Porta, Recessus, / Cui fuerat nomen fertur ut ORIOLA."

Bibliografia aggiuntiva: Giangrisostomo TOVAZZI, Familiarium Tridentinum, 1790, Trento, Biblioteca comunale, ms. 172, p. 549 Nr. 44. —Giangrisostomo TOVAZZI, Variae inscriptiones Tridentinae, a cura di Remo Stenico, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1994, Nr. 208, 277, 381, 820, 956. —Gian Maria RAUZI, Araldica tridentina, Trento, Artigianelli, 1984, p. 112. —Gian Maria RAUZI, "Alla scoperta degli stemmi araldici tridentini. Le famiglie nobiliari dei Trautmannschorf e dei Crosina", Bel Trentino, dicembre 1976, 36-37.

Annotazioni marginali: I testi medici del codice presentano un ricco apparato di annotazioni, redatto da diverse mani risalenti al XIV-XV secolo. Le glosse interlineari spiegano termini specifici del testo, mentre lezioni alternative, probabilmente tratte da altri manoscritti, sono riportate a margine. Le glosse marginali, spesso piuttosto estese, svolgono sia una funzione riassuntiva sia interpretativa. Tra le autorità citate nelle annotazioni, Avicenna è quella più frequentemente menzionata, con numerosi riferimenti. Non mancano inoltre riferimenti ad altre opere di Ippocrate e Galeno.


Names linked to external description:
Names in the manuscript or added:
Iohannes de Conquarecio, citato a c. 244v

Names in the manuscript or added:
Iohannes de Rodello, citato a c. 244v

Crosina , possessore

Names in the manuscript or added:
Antonius de Nasis, citato a c. 244v


State of preservation and restoration
State of preservation: buono
Restoration: Underwent restoration: presso il Laboratorio di restauro del libro di S. Maria di Rosano (FI);
Contents
Language
Latino
Titles
Titolo presente: Sinonimi. (f. 3v)
Titolo elaborato: Glossario arabo-latino.
Incipit/Explicit
inc. (testo): Adaseph [id est] puncta rubea que sunt ut morsus palicis (f. 1r)
expl. (testo): Zardagi tinctorum. Gararsucha. Zinarcilbe. (f. 3v)
Note: Segue il colophon: "Expliciunt sinonimi" (f. 3v).

Observations
Glossario arabo-latino, vergato da una mano del XV secolo o della seconda metà del XIV secolo, che include circa 850 termini, prevalentemente legati alla medicina, alla farmacologia, alla botanica e alla zoologia. Sul f. 244v la stessa mano ha aggiunto una trentina di termini supplementari.
Language
Latino
Author
Other names
Titles
Titolo identificato: Aforismi con commento.
Titolo presente: Commentum Galieni super librorum Amphorismorum. (f. 4rA)
Names in the title:
Galieno
Incipit/Explicit
inc. (prefazione): Prefacio domini Constantini Affricani montis Cassiensis monachi ad Accionem discipulum suum (f. 4rA)
Note: Prefazione Costantino Africano.

expl. (prefazione): ponderosis et delectavit et profuit. (f. 4rA)
Note: Prefazione Costantino Africano.

inc. (testo): Incipit liber Amphorismorum Ypocratis. Vita brevis, ars vero longa, tempus acutum (f. 4rA)
Note: Testo Ippocrate.

expl. (testo): a fortibus superius debilibus vero inferius (f. 65rA)
Note: Testo Ippocrate.

inc. (testo): Plurimi interpretes huius libri in hoc maxime sunt (f. 4rA)
Note: Commento Galeno.

expl. (testo): et non esse Ypocratis confirmare poterit. (f. 65vA)
Note: Commento Galeno. Segue il colophon: "Explicit commentum altissimi Galieni super librum Amphorismorum Ypocratis. Amen." (f. 65vA).

Observations
Gli Aforismi sono senza dubbio il testo ippocratico più diffuso e studiato dall'Antichità al Rinascimento. L'opera fu tradotta dal greco al latino già nel VI secolo: questa traduzione tardoantica è generalmente considerata originaria di Ravenna ed è tramandata in cinque manoscritti dall'VIII all'XI secolo (versione editata da MÜLLER-ROHLFSEN 1980; cfr. VÁZQUEZ BUJÁN 2010). A partire di questa traduzione furono composti due commentari anonimi (VÁZQUEZ BUJÁN 2020). Sono stati documentati anche frammenti di altre traduzioni latine tardoantiche, distinte dalla cosiddetta traduzione di Ravenna (PALMIERI 2013, pp. 68-69). L'edizione degli Aforismi di Galeno e il suo commento, divenuti rapidamente molto popolari, hanno dato origine a traduzioni latine e arabe. Nel IX secolo, Ḥunayn ibn Isḥāq ha tradotto in arabo l'edizione degli Aforismi con commento di Galeno; i lemmi ippocratici tradotti da Ḥunayn furono tavolta talvolta estratti e ricomposti (MIMURA 2017). A metà dell'XI secolo, Costantino Africano tradusse il commento di Galeno basandosi sul testo arabo di Ḥunayn. Questa traduzione è accompagnata da una breve prefazione in cui Costantino spiega di averla fatta su richiesta di Attone, suo allievo. Tuttavia, la traduzione dei lemmi di Ippocrate trasmessa con il commento tradotto da Costantino non deriva dal testo di Ḥunayn, ma da un'anonima traduzione greco-latina prodotta nell'Italia meridionale tra l'XI e il XVII secolo, su un modello appartenente alla tradizione alessandrina (MAGDELAINE 1994 e MAGDELAINE 1999). Tra il XII e il XVI secolo furono realizzate diverse traduzioni latine dal greco del commento di Galeno: quelle di Burgundio da Pisa (successivamente continuata da Niccolò da Reggio), Lorenzo Lorenzi, Niccolò Leoniceno e Guillaume Plançon (SAVINO 2020, pp. 53-59).
La nota di Stefania Fortuna su Galeno Latino (accesso: maggio 2024) elenca 130 manoscritti del testo, oltre a 18 edizioni stampate tra il 1476 e il 1533.
Nel cod. Trento, Fondazione San Bernardino, 316, si trovano insieme:
1) i lemmi ippocratici degli Aforismi nella traduzione greco-latina anonima (in caratteri grandi),
2) il commento di Galeno tradotto da Costantino (in caratteri piccoli).

Edizione di riferimento: Liber aphorismorum, in: Articella a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 9r-45v.

Bibliografia aggiuntiva: Augusto BECCARIA, "Sulle tracce di un antico canone latino di Ippocrate e di Galeno. II: Gli Aforismi di Ippocrate nella versione e nei commenti del primo medioevo", Italia medioevale e umanistica 4 (1961), 1-75. —Stefania FORTUNA e Anna Maria URSO, "Tradizione latina dell'Ars medica di Galeno: la translatio antiqua e il completamento di Burgundio", in I. Garofalo et al. (a cura di), Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci: le traduzioni. Atti del III Seminario internazionale di Siena, Pisa, Roma, 2010, 137-168. —Gerd V. M. HAVERLING, "Sulle categorie di tempo, aspetto e azionalità nella traduzione 'ravennate' degli Aforismi d'Ippocrate", in A. Ferraces Rodríguez (a cura di), Tradición griega y textos médicos latino en el período presalernitano, A Coruña, Universidade da Coruña, 2007, 161-176. —Brian LONG, "Arabic-Latin Translations: Transmission and Transformation", in P. Bouras-Vallianatos, B. Zipser (a cura di), Brill's Companion to the Reception of Galen, Leiden, Brill, 2019, 343-358 [344-348]. —Caroline MAGDELAINE, Histoire du texte et édition critique, traduite et commentée, des Aphorismes d'Hippocrate, PhD Université Paris IV, 1994. —Caroline MAGDELAINE, "La translatio antiqua des Aphorismes d'Hippocrate", in A. Garzya e J. Jouanna (a cura di), I testi medici greci greci: tradizione e ecdotica. Atti del III Convegno internazionale (Napoli, 15-18 ottobre 1997), Napoli, 1999, 349-361. —Taro MIMURA, "Ḥunayn ibn Isḥāq and the Text of the Hippocratic Aphorisms", Galenos 10 (2017), 67-71. —Inge MÜLLER-ROHLFSEN, Die lateinische ravennatische Übersetzung der hippokratischen Aphorismen aus dem 5./6. Jahrhundert n. Chr. Textkonstitution auf der Basis der Übersetzungscodices, Hamburg, Lüdke, 1980. —Nicoletta PALMIERI, "La translatio antiqua degli Aforismi di Ippocrate e la tradizione presalernitana", Galenos 6 (2012), 64-101. —Christina SAVINO, Galeno, Commento agli Aforismi di Ippocrate libro VI, Berlino, De Gruyter, 2020. —Manuel E. VÁZQUEZ BUJÁN, Éléments complémentaires en vue e l'édition critique de l'ancienne version latine des Aphorismes d'Hippocrate", in D. R. Langslow e B. Maire (a cura di), Body, disease and treatment in a changing world : latin texts and contexts in ancient and medieval medicine, Lausanne, Éditions BHMS, 2010, 119-130. —Manuel E. VÁZQUEZ BUJÁN, "À propos des sources du commentaire Lat A aux Aphorismes hippocratiques: la doctrine de la conception", Pallas 113 (2020), 137-151.
Language
Latino
Author
Titles
Titolo identificato: Libro degli assiomi medici (Aforismi, prologo).
Incipit/Explicit
inc. (testo): Liberet te fili amantissime deus et a devio erroris (f. 65vA)
expl. (testo): me rogasti tue dilectioni mando. (f. 65vA)
Observations
Il Libro degli assiomi medici (Kitāb al-Nawādir al-ṭibbiyya) di Yūḥannā ibn Māsawayh (Mesuè il Vecchio), medico attivo a Baghdad nella prima metà del IX secolo, circolò per la prima volta in Europa in una traduzione latina anonima realizzata prima della metà del XII secolo, probabilmente in Italia. Questa versione, intitolata Aphorismi (inc. Liberet te deus, fili amantissime), veniva attribuita a Johannis Mansoris o a Giovanni Damasceno. Nel XIII secolo il testo fu tradotto nuovamente da Egidio da Vouzela (morto nel 1265) e venne considerato il sesto libro del De secretis in medicina di Rhazes (inc. Inquit Abubecr res in medicina expertas). Il testo arabo originale è noto in due redazioni: la redazione A, che contiene 132 aforismi (edizione SBATH 1934), e la redazione B, che ne include 135, disposti in un ordine diverso (edizione JACQUART e TROUPEAU 1980). La traduzione latina anonima del XII secolo si basò sulla redazione B; Egidio da Vouzela, invece, utilizzò un testo arabo che talvolta seguiva la redazione A, altre volte la redazione B.
Danielle Jacquart e Gérard Troupeau hanno analizzato 70 manoscritti della traduzione latina anonima, selezionandone 9 per la loro edizione critica:
–Avranches, Bibliothèque municipale, 232
–Erfurt, Universitätsbibliothek, CA 4° 182
–Milano, Biblioteca Ambrosiana, H 59 inf.
–Firenze, BML, Plut. 73/42
–London, British Library, Royal MS 12 F VII
–Bernkastel-Kues, St. Nikolaus-Hospital, Cod. 205
–Vaticano, BAV, Vat. lat. 2460
–Vaticano, BAV, Barb. lat. 179
–Vendôme, Bibliothèque municipale, 246
Sono note anche tre edizioni a stampa del Quattrocento:
–traduzione di Egidio da Vouzela: Liber medicinalis Almansoris, Milano, Leonhardt Pachel e Ulrich Scinzcenceller, 14.II.1481 (Hain 13891)
–traduzione anonima: Aphorismi, a cura di Plato de Benedictis, stamp. Benedictus Hectoris, Bologna, 29.V.1489, ff. 135r139r (Hain 10524)
–traduzione anonima: Liber Rasis ad Almansorem etc., a cura di Octaviano Scoto, stamp. Bonetus Locatellus, Venezia, 7.X.1497, ff. 149v-151r (Hain 13893).
Sulla base del solo prologo, è difficile collocare il testo del cod. Trento, Fondazione San Bernardino, 316, rispetto ai testimoni manoscritti selezionati dagli editori. Il manoscritto di Trento (T) condivide alcune lezioni con diversi testimoni e occasionalmente si avvicina ai cod. Plut. 73/42 (F), Vat. lat. 2460 (L), Vendôme 246 (V) et Barb. lat. 179 (B), per esempio l. 5 quia] quod FLVT; scribendis] in scribendum BVT; l. 9 cum considerando] temptando FLBVT; l. 14 tuam utilitatem] voluntatem tuam FLT.

Edizione di riferimento: Danielle JACQUART, Gérard TROUPEAU, Yûḥannâ ibn Mâsawayh (Jean Mesue), Le Livre des axiomes médicaux (Aphorismi), Genève, Librairie Droz, 1980.

Bibliografia aggiuntiva: Paul SBATH, Les axiomes médicaux de Yohanna ben Massawaïh, Il Cairo, 1934. —Gundolf KEIL, "Mesuë", in W. Gerabek et l. (a cura di), Enzyklopädie Medizingeschichte, De Gruyter, Berlin/New York, 2005, coll 979-980. —Jean-Charles SOURNIA, Médecins arabes anciens, Xe et XIe siècles, Paris, CILF, 1986. —Gérard TROUPEAU, "Les aphorismes de Jean Mésué, médecin du calife Hâroun al-Rashîd, et leur diffusion en Occident", Histoire des sciences médicales 31 (1997), 317-326. —Adel SIDARIUS,"Arabismo e traduções árabes em meios luso-moçárabes (Breves apontamentos)", Collectanea Christiana Orientalia 2 (2005), 207-223 [213-214].
Language
Latino
Author
Other names
Titles
Titolo identificato: Prognosticon con commento.
Titolo presente: Liber prognosticorum Ypocratis. (f. 66rA)
Incipit/Explicit
inc. (testo): Omnis qui medicine artis studio seu gloriam (f. 66rA)
Note: Testo Ippocrate, traduzione Costantino.

expl. (testo): nostro quoque sunt exposite ordine preceptorum. (f. 109vB)
Note: Testo Ippocrate, traduzione Costantino.

inc. (testo): Videtur mihi de melioribus rebus (f. 66rA)
Note: Testo Ippocrate, traduzione Gerardo.

expl. (testo): cognosces per eadem signa hec si rexeris et disscerneveris [sic] ea. (f. 109vB)
Note: Testo Ippocrate, traduzione Gerardo.

inc. (testo): Manifestum est quod non utitur Ypocrates hac dictione (f. 66rA)
Note: Commento Galeno, traduzione Gerardo.

expl. (testo): et in quibusdam earum in die lx° (f. 109vB)
Note: Commento Galeno, traduzione Gerardo. Segue il colophon: "Explicit commentum Galeni super pronosticos" (f. 109vB).

Observations
Il Prognosticon è uno dei trattati ippocratici più popolari ed è stato commentato da Galeno nel II secolo. Il testo originale di Ippocrate venne tradotto due volte dal greco al latino nella tarda antichità: "Lat1", una traduzione completa, editata da ALEXANDERSON 1963, e "Lat2", una traduzione parziale editata da FISCHER 2007. Nel Medioevo furono realizzate due traduzioni latine dall'arabo, una attribuita a Costantino l'Africano (inc. Omnis qui medicine artis studio), e l'altra a Gerardo di Cremona (inc. Videtur mihi) che tradusse anche il commento di Galeno (inc. Manifestum est quod). Quest'ultima traduzione è attribuita a Gerardo da Cremona solo nel cod. Madrid, Biblioteca Nacional de España, 1407 e si basa sulla versione araba di Ḥunayn ibn Isḥāq (sec. IX). Una diversa traduzione dal greco al latino del commento di Galeno, comprensiva dei lemmi del testo ippocratico, è conservata nel cod. Napoli, Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III, VIII D 25 (inc. Medicum videtur michi, cfr. JOUANNA e MAGDELAINE 2013).

Nel cod. Trento, Fondazione San Bernardino, 316 si trovano insieme:
1) la traduzione del Prognosticon da Costantino (in caratteri grandi),
2) la traduzione del Prognosticon da Gerardo (in caratteri piccoli),
3) la traduzione del commento di Galeno dallo stesso Gerardo (in caratteri piccoli).

La nota di Stefania Fortuna su Galeno Latino elenca 126 manoscritti contenenti almeno uno dei tre testi, oltre a 13 edizioni stampate tra il 1476 e il 1533.

Edizione di riferimento: Liber pronosticorum, in: Articella a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 47r-75r.

Bibliografia aggiuntiva: Jacques JOUANNA, Caroline MAGDELAINE, "La tradition latine du Pronostic et son commentaire par Galien", Medicina nei Secoli 25/3 (2013), 765-796. —Bengt ALEXANDERSON, Die Hippokratische Schrift Prognostikon. Überlieferung und Text, Studia Graeca et Latina Gothoburgensia 17, Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1963. —Klaus-Dietrich FISCHER, "Praenostica - Die Rezeption des Prognostikons im Frühmittelalter", in V. Boudon-Millot et al., La science médicale antique: nouveaux regards: études réunies en l'honneur de Jacques Jouanna, Paris, Beauchesne, 2007, 189-226. —Stefania FORTUNA, "Les traductions du Pronostic d'Hippocrate par les humanistes", in A. Thievel e A. Zucker (a cura di), Le normal et le pathologique dans la Collection hippocratique. Actes du Xème colloque international hippocratique (Nice, 6-8 octobre 1999), Nice, Arts et Sciences Humaines de Nice-Sophia Antipolis, 2002, II, 793-813. —Johanne AUTENRIETH, "Medicus - vir iustus et bonus. Zu einer lateinischen Version des hippokratischen Prognostikon im Codex Sangallensis 44", in O. P. Clavadetscher, S. Sonderegger (a cura di), Florilegium Sangallense. Festschrift für Johannes Duft zum 65. Geburtstag, St. Gallen, 1980, 1-13. —Jacques JOUANNA, "De l'utilité du Commentaire de Galien pour l'édition du Pronostic d'Hippocrate", in S. Fortuna et al., Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci: I commenti. Atti del IV seminario internazionale di Siena Certosa di Pontignano, Pisa, Roma, Fabrizio Serra editore, 2012, 71-90.
Language
Latino
Author
Other names
Titles
Titolo identificato: De regimine acutorum con commento.
Titolo presente: Liber de regimine acutorum Ypocratis. (f. 110rA)
Incipit/Explicit
inc. (testo): Qui de egrotantium accidentibus in singulis egritudinibus (f. 110rA)
Note: Testo Ippocrate, traduzione Costantino.

expl. (testo): sed illis aliquando conveniens est. (f. 157vB)
Note: Testo Ippocrate, traduzione Costantino.

inc. (testo): Illis qui sententias illas de assidis relatas scripserunt (f. 110rA)
Note: Testo Ippocrate, traduzione Gerardo.

expl. (testo): sed possibile est uti ea in istis etiam. (f. 157vB)
Note: Testo Ippocrate, traduzione Gerardo.

inc. (testo): Nam cum scripserunt rememorationes sententiarum (f. 110rA)
Note: Commento Galeno, traduzione Gerardo.

expl. (testo): propter quod infirmus ipsas ei dicat. (f. 158vB)
Note: Commento Galeno, traduzione Gerardo. Segue il colophon: "Explicit peryton noyon noyomaton" [pro περὶ τῶν νόσων ὀξυτάτων?] (f. 158vB).

Observations
Il De regimine acutorum è uno dei trattati ippocratici più noti e fu commentato da Galeno nel II secolo. Il testo venne tradotto in arabo nel IX secolo, probabilmente tramite un intermediario siriaco, nella scuola di Ḥunayn ibn Isḥāq. Nel Medioevo furono realizzate due traduzioni latine dall'arabo: una attribuita a Costantino l'Africano (inc. Qui de egrotantium accidentibus), che ricostruì il trattato di Ippocrate assemblando i lemmi del commento di Galeno nella versione araba; l'altra a Gerardo di Cremona (inc. Illi qui sententias), il quale tradusse anche il commento di Galeno (inc. Non solum cum scripserunt).
Nel cod. Trento, Fondazione San Bernardino, 316, si trovano insieme:
1) la traduzione del De regimine acutorum da Costantino (in caratteri grandi),
2) la traduzione del De regimine acutorum da Gerardo (in caratteri piccoli),
3) la traduzione del commento di Galeno dallo stesso Gerardo (in caratteri piccoli).
Antoine Pietrobelli cita 120 manoscritti noti contenenti il commento di Galeno in latino copiati tra il XIII e il XV secolo (compresi due manoscritti persi durante la
guerra, uno di Chartres, l'altro di Tours), cfr. PIETROBELLI 2019, cclx-cclxv e la nota di Stefania Fortuna Galeno Latino che segnala 8 edizioni stampate tra il 1476 e il 1527.

Edizione di riferimento: Liber regiminis acutorum in: Articella, Venezia, Giovanni e Gregorio di Gregori, 1500, 66r-94r.

Altre edizione: Liber regiminis acutorum, in: Articella a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 75v-107v.

Bibliografia aggiuntiva: Lynn THORNDIKE, Pearl KIBRE, A Catalogue of Incipits of Mediaeval Scientific Writings in Latin, Cambridge, MA, The Mediaeval Academy of America, 1963, col. 660. —Cornelius O'BOYLE, The Art of Medicine. Medical Teaching at the University of Paris 1250-1400, Leiden-Boston-Köln, Brill, 1998, 103-104 e 133. —Pearl KIBRE, Hippocrates Latinus. Repertorium of Hippocrates Writings in the Middle Ages, New York, Fordham University Press, 1985, 6-7. —Antoine PIETROBELLI, "De l'histoire d'un texte à l'histoire d'un livre: le commentaire de Galien au De regimine acutorum dans les recueils de l'Articella", in N. Palmieri (a cura di), L'Articella dans les manuscrits de la Bibliothèque municipale de Reims: entre philologie et histoire, Saint-Étienne, 2016, 57-76. —Antoine PIETROBELLI, "La tradition arabe du commentaire de Galien au Régime des maladies aiguës d'Hippocrate: mise au point et velles perspectives", in S. Fortuna et al., Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci: I commenti. Atti del IV seminario internazionale di Siena Certosa di Pontignano, Pisa, Roma, Fabrizio Serra editore, 2012, 101-122. —Jordi BOSSOMS I COSTA, "D'Hipòcrates a Arnau de Vilanova? Aproximació a l'Abbreviacio regiminis acutorum", in J. Mensa et al. (a cura di), La recepció de l'obra d'Arnau de Vilanova. Actes de la «IV Trobada Internacional d'Estudis sobre Arnau de Vilanova», Barcelona, Universitat Autònoma de Barcelona, 2023, 111-131. —Antoine PIETROBELLI, Galien, Commentaire au régime des maladies aiguës d'Hippocrate. Livre I, Paris, Les Belles lettres, 2019.
Language
Latino
Author
Other names
Titles
Titolo identificato: Ars medica con Commentum Hali.
Titolo presente: Liber Tegni Galieni. (f. 160rA)
Titolo presente: Commentum Haly super Tegni Galieni. (f. 160rA)
Names in the title:
ʿAlī ibn Riḍwān, Galeno
Incipit/Explicit
inc. (testo): Tres sunt omnes doctrine que ordine habentur (f. 160rA)
Note: Testo Galeno, traduzione Burgundio.

expl. (testo): quot sunt et qualia determinabo orationem in eis. (f. 242vA)
Note: Testo Galeno, traduzione Burgundio.

inc. (testo): In omnibus doctrinis que secundum ordinem (f. 160rB)
Note: Testo Galeno, traduzione Gerardo.

expl. (testo): conscriptionem libri Galieni in rememoratione librorum meorum. (f. 243vA)
Note: Testo Galeno, traduzione Gerardo.

inc. (commento): Intendimus edere sermonem exponentem (f. 160rA)
Note: Commentum Hali.

expl. (commento): artem medicinae secundum quod magis completum est. (f. 243vB)
Note: Commentum Hali. Segue la menzione: "Explicit tractatus Hali super Tegni Galieni" (f. 243vB).

Observations
L'Ars medica o Tegni di Galeno (Τέχνη ἰατρική), scritta nel II secolo, è stato uno dei testi fondamentali per l'insegnamento della medicina dal periodo immediatamente successivo alla sua stesura fino al Rinascimento. Tradotto più volte in siriaco nel VI secolo, in particolare da Sergio di Reshaina e Ayyub Urhāyā (Giobbe di Edessa), il testo fu successivamente tradotto da Ḥunayn ibn Isḥāq nel IX secolo, sebbene oggi la maggior parte di queste versioni sia andata perduta (BOUDON-MILLOT 2000, pp. 229-234). Traduzioni arabe dell'opera furono effettuate più volte, spesso a partire da versioni siriache, ma l'unica oggi conservata è quella di Ḥunayn ibn Isḥāq (sec. IX) (BOUDON-MILLOT 2000, pp. 234-242). Il primo commento latino all'Ars medica risale al VI secolo ed è attribuito a un'opera scritta a Ravenna, che probabilmente si basava su un commento di origine alessandrina (PALMIERI 1997; cfr. PALMIERI 2011 e FISCHER 2013). Nell'XI secolo, ʿAlī ibn Riḍwān redasse un commento al testo di Galeno. Nel XII secolo comparvero due traduzioni latine: una anonima (talvolta attribuita erroneamente a Costantino Africano), basata su un modello greco e forse prodotta nell'Italia meridionale (inc. Tres sunt omnes doctrine) completata successivamente da Burgundio da Pisa (FORTUNA e URSO 2010, BOUDON-MILLOT 1996); l'altra tradotta da Gerardo da Cremona dall'arabo, basandosi in particolare sulla versione di Ḥunayn (inc. In omnibus doctrinis que secundum). Gerardo tradusse anche in latino il commento di ʿAlī ibn Riḍwān (Commentum Hali, inc. Intendimus edere sermonem). A partire dal Rinascimento furono realizzate nuove traduzioni latine, tra cui quelle di Lorenzo Lorenzi (Venezia, 1506), Niccolò Leoniceno (Venezia, 1508) e Giovanni Mainardi (Venezia, 1541) (cfr. DURLING 1961).
Alla fine del XII secolo, l'Ars medica fu tradotta anche in ebraico a partire da un modello latino, ma questa traduzione è oggi perduta. Il Commentum Hali di ʿAlī ibn Riḍwān fu tradotto in ebraico da Samuel ibn Tibbon alla fine del XII secolo e successivamente, alla fine del XIII secolo, da Hillel ben Samuel.
Nel cod. Trento, Fondazione San Bernardino, 316, si trovano insieme:
1) la traduzione anonima dell'Ars medica completata da Burgundio da Pisa (in grandi caratteri),
2) la traduzione di Gerardo da Cremona dello stesso testo (in piccoli caratteri),
3) la traduzione di Gerardo del Commentum Hali (in piccoli caratteri).
Secondo la scheda di Stefania Fortuna su Galeno Latino (maggio 2024), sono stati identificati 110 manoscritti della traduzione di Gerardo, molto spesso con il Commentum Hali, oltre a 12 edizioni stampate tra il 1476 e il 1547.

Edizione di riferimento: Liber Galieni qui dicitur Tegni sive Ars parva, in: Articella, a cura di Francesc Argilagues, Venezia, Hermann Liechtenstein, 1483, 151r-210r.

Bibliografia aggiuntiva: Véronique BOUDON-MILLOT, "La translatio antiqua de l'art médical de Galien", in A. Garzya, J. Jouanna (a cura di), Storia e ecdotica dei testi medici greci. Atti del II Convegno internazionale (Parigi, 24-26 maggio 1994), Napoli, 1996, 31-42. —Véronique BOUDON-MILLOT, "L'Ars Medica de Galien est-il un traité authentique?", Revue des Études Grecques 109/1 (1996), 111-156. —Véronique BOUDON-MILLOT, Galien, Exhortation à la médecine, Art médical, Paris, Les Belles lettres, 2000. —Richard J. DURLING, "Lectiones Galenicae: Τέχνη ἰατρική (Kühn I 305-412)", Classical Philology 63 (1968), 55-56. —Richard J. DURLING, "A chronological census of renaissance editions and translations of Galen", Journal of the Warburg and Courtauld Institutes 24/3-4 (1961), 230-305. —Klaus-Dietrich FISCHER, "Die vorsalernitanischen lateinischen Galenübersetzungen", Medicina nei Secoli 25/3 (2013), 673-713. —Stefania FORTUNA e Anna Maria URSO, "Tradizione latina dell'Ars medica di Galeno: la translatio antiqua e il completamento di Burgundio", in I. Garofalo et al. (a cura di), Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci: le traduzioni, Pisa, Roma, 2010, 137-168. —Nicoletta PALMIERI, "Sur les traces d'une ancienne traduction latine de l'Ars medica", Latomus 3 (1997), 504-533. —Nicoletta PALMIERI, "Elementi presalernitani nell'Articella: la Translatio antiqua dell'Ars medica, detta Tegni", Galenos 5 (2011), 45-72. —Nicoletta PALMIERI (a cura di), L'Ars medica (Tegni) de Galien lectures antiques et médiévales, Saint-Étienne, Publications de l'université de Saint-Etienne, 2008.
Language
Latino
Titles
Titolo identificato: Vita Gerardi Cremonensis.
Incipit/Explicit
inc. (testo): Sicut lucerna relucens in abscondito (f. 243vB)
expl. (testo) (Lacking): et cum bonis floreret temporalibus (f. 243vB)
Observations
Questa vita di Gerardo da Cremona, trasmessa da un numero esiguo di manoscritti noti, si trova alla fine della sua traduzione del Commentum Hali. Talvolta è accompagnata da un elenco delle sue traduzioni e da un breve poema celebrativo; entrambi questi testi, però, sono assenti nel cod. Trento, Fondazione San Bernardino, 316. Charles Burnett ha basato la sua edizione critica su sei manoscritti:
–Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA 2° 266a (f. 126v);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1119 (f. 39r);
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1148 (ff. 233v-234v);
–Paris, BnF, lat. 14390 (f. 223rv);
–Vaticano, BAV, Vat. lat. 2393. (f. 100v).
Oltre al cod. Trento, Fondazione San Bernardino, 316, abbiamo altri sei manoscritti sconosciuti da Charles Burnett:
–Oxford, Bodleian Library, Merton College MS. 221 (f. 224v, non consultato);
–Salzburg, Hs 860 (f. 41rB, non consultato) secondo il catalogo (Gerold HAYER et al., Katalog der mittelalterlichen Handschriften in Salzburg, Wien, Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, 2015, p. 408);
–Trento, Biblioteca comunale, BCT1-1576 (pp. 500B-501A);
–Vaticano, BAV, Pal. lat. 1101 (f. 39r);
–Paris, Bibliothèque interuniversitaire de santé, Médecine, Ms 2046 (p. 388);
–Uppsala, Universitetsbibliotek, Ms. C 661 (f. 206rB-vA).

Il testo del cod. Trento, Fondazione San Bernardino, 316 (T) è mutilo, presenta tuttavia poche differenze rispetto al testo curato da Charles Burnett, e condivide alcune varianti con il manoscritto di Lipsia, Universitätsbibl. Ms 1119 (L):
l. 4 sequentibus] om. LT
l. 8 infigatur] infingatur LT
l.10 etiam] om. LT et Erfurt CA 2° 266a
l.15 pompas] om. LT.
Il manoscritto di Trento presenta anche alcune varianti proprie:
l. 1 modio] modico T
l. 6 tenebris] om. T
l. 10 astrologia] aristologia T
l. 13 fuerunt] om. T
l. 14 optaverit] occupaverit T
l. 16 fructus tamen] tamen fructus T
l. 17 enunciat] denunciat T
l. 18 is] his T.

Edizione di riferimento: Charles BURNETT, "The Coherence of the Arabic-Latin Translation Programme in Toledo in the Twelfth Century", Science in Context 14/1-2 (2001), 249-288.

Bibliografia aggiuntiva: Karl SUDHOFF, "Die kurze „Vita“ und das Verzeichnis der Arbeiten Gerhards von Cremona, von seinen Schülern und Studiengenossen kurz nach dem Tode des Meisters (1187) zu Toledo verabfaßt", Archiv für Geschichte der Medizin 8/2-3 (1914), 73-82. —José MARTÍNEZ GÁZQUEZ, Rubén FLORIO (a cura di), Antología del latín cristiano y medieval, Bahía Blanca, Universidad Nacional del Sur, 2006, 229-230.
Printed
Bibliografia relativa alla descrizione interna:
Bengt ALEXANDERSON, Die Hippokratische Schrift Prognostikon. Überlieferung und Text, Studia Graeca et Latina Gothoburgensia 17, Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1963.
Johanne AUTENRIETH, "Medicus - vir iustus et bonus. Zu einer lateinischen Version des hippokratischen Prognostikon im Codex Sangallensis 44", in O. P. Clavadetscher, S. Sonderegger (a cura di), Florilegium Sangallense. Festschrift für Johannes Duft zum 65. Geburtstag, St. Gallen, 1980, 1-13.
Augusto BECCARIA, "Sulle tracce di un antico canone latino di Ippocrate e di Galeno. II: Gli Aforismi di Ippocrate nella versione e nei commenti del primo medioevo", Italia medioevale e umanistica 4 (1961), 1-75.
Jordi BOSSOMS I COSTA, "D'Hipòcrates a Arnau de Vilanova? Aproximació a l'Abbreviacio regiminis acutorum", in J. Mensa et al. (a cura di), La recepció de l'obra d'Arnau de Vilanova. Actes de la «IV Trobada Internacional d'Estudis sobre Arnau de Vilanova», Barcelona, Universitat Autònoma de Barcelona, 2023, 111-131.
Véronique BOUDON-MILLOT, "La translatio antiqua de l'art médical de Galien", in A. Garzya, J. Jouanna (a cura di), Storia e ecdotica dei testi medici greci. Atti del II Convegno internazionale (Parigi, 24-26 maggio 1994), Napoli, 1996, 31-42.
Véronique BOUDON-MILLOT, "L'Ars Medica de Galien est-il un traité authentique?", Revue des Études Grecques 109/1 (1996), 111-156.
Véronique BOUDON-MILLOT, Galien, Exhortation à la médecine, Art médical, Paris, Les Belles lettres, 2000.
Charles BURNETT, "The Coherence of the Arabic-Latin Translation Programme in Toledo in the Twelfth Century", Science in Context 14/1-2 (2001), 249-288.
Richard J. DURLING, "A chronological census of renaissance editions and translations of Galen", Journal of the Warburg and Courtauld Institutes 24/3-4 (1961), 230-305.
Richard J. DURLING, "Lectiones Galenicae: Τέχνη ἰατρική (Kühn I 305-412)", Classical Philology 63 (1968), 55-56.
Klaus-Dietrich FISCHER, "Praenostica - Die Rezeption des Prognostikons im Frühmittelalter", in V. Boudon-Millot et al., La science médicale antique: nouveaux regards: études réunies en l'honneur de Jacques Jouanna, Paris, Beauchesne, 2007, 189-226.
Klaus-Dietrich FISCHER, "Die vorsalernitanischen lateinischen Galenübersetzungen", Medicina nei Secoli 25/3 (2013), 673-713.
Stefania FORTUNA, "Les traductions du Pronostic d'Hippocrate par les humanistes", in A. Thievel e A. Zucker (a cura di), Le normal et le pathologique dans la Collection hippocratique. Actes du Xème colloque international hippocratique (Nice, 6-8 octobre 1999), Nice, Arts et Sciences Humaines de Nice-Sophia Antipolis, 2002, II, 793-813.
Stefania FORTUNA e Anna Maria URSO, "Tradizione latina dell'Ars medica di Galeno: la translatio antiqua e il completamento di Burgundio", in I. Garofalo et al. (a cura di), Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci: le traduzioni. Atti del III Seminario internazionale di Siena, Pisa, Roma, 2010, 137-168.
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Bibliografia relativa alla descrizione esterna:
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Claudio DORIGONI, La biblioteca dei padri francescani di Trento, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1971 (Collana di pubblicazioni della Biblioteca dei PP. Francescani, 2), 20.
I manoscritti datati della provincia di Trento, a cura di Maria Antonietta CASAGRANDE MAZZOLI, Lorena DAL POZ, Donatella FRIOLI, Silvano GROFF, Mauro HAUSBERGHER, Marco PALMA, Cesare SCALON, Stefano ZAMPONI, Firenze, SISMEL Edizioni del Galluzzo, 1996 (Manoscritti datati d'Italia, 1), 22.
Remo STENICO, La biblioteca San Bernardino dei francescani in Trento, Trento, (s.e.), 1996, 78, 114, 232.
Adriana PAOLINI, I libri dei segreti nelle biblioteche del Trentino, in Emanuela Renzetti, Rodolfo Taiani (a cura di), Provato e certo: rimedi segreti tra scienza e tradizione. Pubblicazioni della Fondazione del Museo storico del Trentino. Esposizioni, Trento, Fondazione del Museo storico del Trentino, 2008, 60-79, 64.
Adriana PAOLINI (a cura di), con la collaborazione di Marina BERNASCONI e Leonardo GRANATA, I manoscritti medievali di Trento e provincia, Trento; Firenze, Provincia autonoma di Trento; SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2010, 122-123 [Nr. 119].
Project
BiblioSMe - Bibliotheca Scientifica Mediaevalis
Author of description
Adriana Paolini
Ultima modifica = last modification
Olivier Defaux
Type
Scheda di prima mano
Date of creation
25/07/2017
Last modification
25/03/2025
CNMS
CNMS\0000185747
Libraries Details
Fondazione Biblioteca San Bernardino - Trento