Nacque a Firenze nel 1433 da Antonio di Francesco detto il Chierico, tessitore, e da monna Giemma. Del suo apprendistato si conosce solo l'esordio come orafo, pratica abbastanza diffusa fra gli artisti fiorentini dell'epoca. Come orafo è ricordato negli elenchi della Compagnia di S. Paolo, alla quale si iscrisse il 12 febbraio 1452. La sua presenza all'interno della confraternita fiorentina è costantemente registrata, con qualche breve interruzione, e al suo interno ricoprì varie cariche: ne fu anche governatore a più riprese, dal 1466 al 1484, anno della sua morte (avvenuta il 17 ottobre a Firenze). A capo di una delle maggiori botteghe fiorentine del secondo Quattrocento, Francesco di Antonio è protagonista di un'intensa e concentrata attività nell'arco di pochi decenni, che lo vede impegnato nell'illustrazione di testi classici e liturgici destinati a illustri committenti fiorentini (i Medici, la Badia fiesolana e l'Opera del Duomo) e al di fuori di Firenze, per alcuni tra i maggiori bibliofili del suo tempo (Federico da Montefeltro, Alfonso d'Aragona, Mattia Corvino). Tra le miniature da lui realizzate ricordiamo la sua prima opera documentata, ossia la decorazione delle Decadi di Tito Livio in tre volumi del 1455 per Alfonso d'Aragona (Firenze, Biblioteca Nazionale, B. R. 34-36), e uno dei manoscritti firmati da lui, il Plutarco in due volumi della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze (Plut. 65.26 e 65.27).

Miniatura fiorentina del Rinascimento, 1440-1525: un primo censimento. I. Le immagini, gli autori, i destinatari. II. Illustrazioni, a cura di Annarosa Garzelli, Firenze, Giunta regionale toscana, 1985.