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Arezzo, Museo di Casa Vasari, Carte Vasari, 31

Cartaceo; Fascicoli e carte sciolte contenuti in una coperta pergamenacea. data espressa; cc. 172; numerazione delle carte moderna, a lapis: cc. 1-172

Identificatore
CNMD\0000159242
Dimensioni
mm 293 x 220 (c. 1)
Legatura
Legatura presente
Datazione: 1574-1625;
Origine: Databile tra la morte di Giorgio Vasari e quella di Giorgio Vasari il Giovane, che riordinò le carte private dello zio e al quale si deve il titolo manoscritto apposto sul lato anteriore della coperta (cfr. punto 25.1 nella scheda).
Materia della coperta: Coperta in pergamena
Elementi metallici/altro: Altri elementi, su entrambi i lati della coperta compaiono tracce di lacci non più presenti.
Storia del manoscritto
Trascrizione/descrizione di elementi storici: Sulla parte anteriore della coperta compare il titolo manoscritto di mano di Giorgio Vasari il Giovane: "Varie inventioni di messer Giorgio Vasari d'importanza"; di seguito, di mano diversa, vi è un'altra intitolazione: "sopra l'Architettura e la Pittura". Sulla costola compare l'indicazione della precedente segnatura relativa all'Archivio Rasponi Spinelli: "65"; segue un cartoncino dattiloscritto dove sono riportate la nuova segnatura, quella precedente, posta tra parentesi, e il numero delle carte contenute nella busta: "31 (65), 172 carte". Il materiale presente nella busta riguarda lettere, appunti, copie di documenti, poesie e brani estratti da opere letterarie, schizzi e disegni, per lo più utilizzati da Giorgio Vasari come fonte per la realizzazione di soggetti iconografici artistici. Questa documentazione fu presumibilmente raccolta, in una prima fase, dallo stesso Giorgio Vasari e, successivamente, risistemata dal nipote Giorgio Vasari il Giovane alla cui mano si devono il titolo presente sulla parte anteriore della coperta e alcune copie di documenti, i cui originali, ora non più esistenti, riguardavano l'opera e l'attività dello zio (per quanto concerne la sistemazione delle carte vasariane da parte di Giorgio Vasari il Giovane cfr., in particolare, "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 206-207). Dalle cc. 1r-2v a c. 48rv i documenti sono stati numerati a penna in epoca moderna con numeri arabi posti sul recto della prima carta: nn. 1-18; il documento alle cc. 46r-47v è numerato n. 18a. Le cc. 113r-139v contengono un gruppo di lettere scritte dal cardinale Alessandro de' Medici, futuro papa Leone XI, a Pietro, fratello di Giorgio Vasari. Le lettere sono state raccolte e inserite una dentro l'altra a formare un unico fascicolo presumibilmente da Giorgio Vasari il Giovane, come indica l'annotazione di sua mano apposta a c. 139v: "Lettere di mano di PP Leone XI a messer Pietro Vasari" (cfr. anche DEL VITA, pp. 31-32; "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 86). Probabilmente, al momento del restauro nel 1979 (cfr. punto 24 nella scheda), l'ordine delle cc. 113-139 è stato in parte modificato ed è stata apposta anche una nuova numerazione cancellando quella utilizzata nell'edizione del DEL VITA ("Zibaldone", pp. 269-289). La filza, insieme a tutta la documentazione relativa all'Archivio Vasari, passò, al momento della morte di Francesco Maria Vasari (1687), ultimo erede maschio della famiglia, nell'Archivio del senatore Buonsignore Spinelli, esecutore testamentario dello stesso Vasari: per volontà di quest'ultimo, i beni mobili furono lasciati in dote alle fanciulle povere di Firenze, mentre i beni immobili passarono alla Fraternita dei Laici di Arezzo, come aveva disposto a suo tempo Giorgio Vasari, in caso di estinzione della discendenza maschile. Per adempiere a tali volontà, lo Spinelli dovette esaminare il materiale presente nell'Archivio della famiglia Vasari, che confluì poi nell'Archivio dello stesso Spinelli, in seguito denominato Archivio Rasponi Spinelli, per l'unione dei due casati avvenuta attraverso il matrimonio dell'ultima discendente dei conti Spinelli, Spina, con Gabriello Rasponi, avvenuto nel 1819 (ASF, Sebregondi, Spinelli, 5032). La documentazione contenuta nell'Archivio Vasari è infatti descritta: nell'inventario manoscritto dell'Archivio Spinelli, redatto da Francesco Cavini alla fine del sec. XVIII, conservato, insieme all'Archivio stesso, alla Beinecke Library, Yale University, New Haven (USA), di cui esiste un microfilm presso la Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, a Firenze; nell' "Inventario dell'Archivio Vasari di proprietà del Nobil Conte Luciano Rasponi Spinelli", dattiloscritto, allegato all'atto notarile di "Deposito perpetuo" del medesimo Archivio, effettuato dallo stesso conte Rasponi Spinelli e redatto a Firenze, il 30 luglio 1921, dal notaio Alfredo de Saint-Seigne (una copia del quale si trova presso la Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, a Firenze). Nel 1908, Giovanni Poggi, Soprintendente delle Reali Gallerie a Firenze, individuò la presenza dell'Archivio della famiglia Vasari nell'Archivio Rasponi Spinelli; in seguito, con l'atto notarile suddetto, il conte Luciano Rasponi Spinelli decise di depositare in perpetuo presso il Comune di Arezzo l'Archivio Vasari, pur mantenendone la proprietà, affinché fosse conservato nella casa di Giorgio Vasari, adibita a Museo. Durante il trasferimento dell'Archivio furono dimenticate per errore tre filze (nn. 34, 35 e 66 dell'Archivio Rasponi Spinelli), oggi conservate alla Beinecke Library, Yale University, New Haven (USA).
Antiche segnature:
Archivio Rasponi Spinelli, 65

Nomi legati alla descrizione esterna:
Stato di conservazione e restauro
Stato di conservazione: la coperta presenta alcune lacerazioni e tracce di muffe; i legacci in canapa della coperta, indicati come presenti in DEL VITA, p. 9, risultano mancanti. I documenti contenuti nella busta sono stati restaurati a cura della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, nel 1979, presso il laboratorio di legatoria e restauro dell'Archivio di Stato di Firenze, come indicato in un cartoncino incollato all'interno della scatola in cui è stata riposta la stessa busta.
Contenuti
Altri nomi
Bartoli, Cosimo < 1503-1572 > , altra relazione di D.I.

Vasari, Giorgio < il Giovane ; 1562-1625 > , altra relazione di D.I.

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Scipione, citato a c. 2r

Tarquinio : Prisco < sec. 7.-6. a. C. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
re Tarquinio, citato a c. 1v

Salomone <re d'Israele 961-922 a.C.> , altra relazione di D.I.

Alexander : Magnus < 356-323 a.C. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Alessandro magno, citato a c. 1v

Caesar, Gaius Iulius < 100-44 a.C. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cesare, citato a c. 1v

Flaminio, Tito Quinzio < 229ca.-174 a.C. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Tito quintio, citato a c. 1v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Luceio principe dei Celtiberi, citato a c. 2r

Licurgo < sec. 9. a C > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ligurgo, citato a c. 1v

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 293x220; bianca la c. 2v.
Osservazioni
Descrizione di trentanove figure allegoriche nel seguente ordine: Tempo, Verità, Falsità, Frode, Giudizio, Felicità, Immortalità, Dilezione, Gloria, Astuzia, Onore, Liberalità, Fede, Vigilanza, Perseveranza, Fermezza, Prestezza, Facilità, Diligenza, Accuratezza, Bontà, Liberalità, Felicità, Prudenza, Bontà, Libertà, Autorità, Sagacità, Sapienza (Salomone che dorme), Giustizia (Licurgo che scrive le leggi), Risentirsi a ragione, Gloria (re Tarquinio [Prisco?] che riceve le insegne dell' "impero toscano"), Occasione (Alessandro Magno che taglia il nodo gordiano), Gratitudine (Tito Quinzio [Flaminio] che presenta una corona d'oro nel tempio), Vigilanza, Tolleranza (Giulio Cesare che porta in salvo i "Commentarii"), Accuratezza, Accortezza, Continenza (Scipione [l'Africano] che, durante la conquista di Nuova Cartagine, riporta a Luceio, principe dei Celtiberi, la moglie [Arsinda] inviolata).


Elementi storici: il documento è stato vergato dalla stessa mano che ha compilato i documenti presenti in 31, c. 46rv e 31, c. 159rv; si tratta della grafia di Giorgio Vasari il Giovane che avrebbe quindi copiato alcuni documenti originali appartenuti allo zio contenenti suggerimenti per la realizzazione pittorica di figure allegoriche. In particolare, le ultime 11 allegorie (dalla Sapienza alla Continenza) descritte in questo documento sono da mettere in relazione con i soggetti iconografici forniti a Giorgio Vasari da Cosimo Bartoli, per la decorazione pittorica della camera del duca Cosimo de' Medici in Palazzo Vecchio a Firenze, conservati in 31, cc. 3r-4v (sui dipinti eseguiti dal Vasari nella camera del duca Cosimo cfr. 14, cc. 21r-22v e 30, c. 25r /n. 283). Le figure allegoriche dalla 22 (Liberalità) alla 27 (Sagacità) tornano in un altro documento autografo del Bartoli, dove fornisce al Vasari suggerimenti per alcune figure da dipingere nella Sala di Leone X nello stesso Palazzo Vecchio: cfr. 31, cc. 20r-21v. In "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 140, le restanti figure allegoriche riportate in questo documento sono messe in relazione con alcune personificazioni descritte dal Bartoli nei "Ragionamenti accademici" e con le immagini dipinte dal Vasari e dai suoi aiutanti sulla facciata di Palazzo Almeni a Firenze (sul quale cfr. 30, c. 21r /n. 222). A c. 1r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 1".

Bibliografia: DEL VITA, p. 27; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 7-10 (ed. integr.); "Principi, letterati", cat. mostra, pp. 139-140.
Altri nomi
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pompeo, citato a c. 7r

Traiano, Marco Ulpio < 53-117 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Traiano, citato a c. 7r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Augusto, citato a c. 7r

Alexander : Magnus < 356-323 a.C. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Alexandro M, citato a c. 7r

Caesar, Gaius Iulius < 100-44 a.C. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Iulio Cesare, citato a c. 7r

Pompeo Magno, Gneo < 106-48 a.C. > , altra relazione di D.I.

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.


Note al testo
mm. 286x211.
Osservazioni
Il documento contiene un elenco di figure allegoriche di cui si descrivono i relativi attributi; talvolta compaiono accanto ad alcune allegorie i nomi di personaggi storici di epoca classica che si ricollegano ad esse. Si tratta di appunti per la decorazione pittorica della Sala dei cento giorni nel Palazzo della Cancelleria a Roma: all'inizio del documento si legge: "per la storia della Cancelleria delle speditioni".
Le figure allegoriche sono le seguenti: Giustizia, Giulio Cesare [poi cassato]; Industria, Pompeo [poi cassato]; Liberalità, Alessandro M[agno]; Fecondia, Pirro; Merito; Onore; "per la pace" [in corrispondenza della scena raffigurante la pace di Nizza] il Furore, rappresentato legato; Pace, Augusto e Traiano; Concordia; Carità; Amore; Ilarità; Beatitudine; "per la fabbrica" il Vaticano [la personificazione del Colle Vaticano in corrispondenza della scena raffigurante Paolo III che supervisiona la fabbrica di San Pietro]; Religione, Numa Pompilio; Eternità; Fama, Tito e Marco Agrippa; Ricchezza; Animo; "per la rimuneratione della virtù" [in corrispondenza della scena raffigurante Paolo III che accorda benefici] l'Invidia che muore; Premio; Copia, Cesare; Studio; Virtù; Sapienza; Fede; Pazienza; Speranza; Prudenza; "Le imprese".

Elementi storici: il documento è autografo di Giorgio Vasari; a c. 7v compare l'annotazione di mano dello stesso Vasari: "Cose della Cancelleria, 1545". Il documento costituiva un foglio di appunti per la realizzazione delle figure allegoriche e dei busti di personaggi storici che dovevano circondare le scene principali, celebranti papa Paolo III, affrescate a partire dal 1546 nella Sala dei cento giorni del Palazzo della Cancelleria a Roma (su cui cfr. 30, c. 16r /n. 164). A c. 7r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 4".
<****Vasari, Giorgio e aiuti, "La pace di Nizza, Paolo III riceve l'omaggio delle Nazioni, Paolo III supervisiona la fabbrica di San Pietro, Paolo III accorda benefici, Virtù teologali e cardinali", affreschi, Roma, Palazzo della Cancelleria, Sala dei cento giorni.
Bibliografia: DEL VITA, p. 27; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 22-25 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 120-121.
Altri nomi
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
gran duca di Toscana, citato a c. 9v

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 302x223; macchia di inchiostro a c. 8r.
Osservazioni
Descrizione dei soggetti iconografici per la tappezzeria di un letto per il granduca di Toscana [Cosimo I de' Medici]. Le immagini riguardano divinità e personaggi della mitologia classica connessi col tema della notte, del sonno e dell'aurora. In particolare, nel "sopracielo" del letto [cioè nella parte corrispondente al soffitto del cortinaggio], si suggerisce di raffigurare Aurora e Titone; nel fregio della parte esterna del cortinaggio, Cefalo Prochi e il Sole che insegue Aurora e le Ore alate; nella cortina alla testata del letto la Notte e l'Oceano con il suo seguito di Tritoni, Ninfe, orche e balene; in una delle cortine laterali la Luna, Endimione e il dio Pan; nella cortina ai piedi del letto Arpocrate dio egizio del Silenzio e Argerona dea della Segretezza; nell'altra cortina laterale Atlante che sostiene il Cielo; nel fregio della parte interna del cortinaggio Mercurio, i Lari, i Geni e il Crepuscolo; nella coperta la casa del Sonno con Morfeo, Icalo, Fantaso e Brinto dea dei vaticini; nel tornaletto [fregio orizzontale che decora uno dei bordi del letto] varie figure di uomini e animali che agiscono nella notte e nel momento dell'aurora.


Elementi storici: il documento è autografo di Giorgio Vasari; a c. 8r il testo è preceduto dall'indicazione di mano dello stesso Vasari dell'argomento trattato: "Per l'inventione d'un letto"; a c. 9v compare l'annotazione sempre di mano del Vasari: "Inventione d'un letto per il Gran Duca di Toscana". DEL VITA, "Zibaldone", p. 26, nota 1, ipotizza che questo documento vergato con una grafia posata e ordinata con caratteri dal modulo ampio e senza cancellature fosse la "bella copia" del programma iconografico per la tappezzeria di un letto presentato dal Vasari a Cosimo I de' Medici per ottenerne l'approvazione; a questo proposito si noti che nel testo è usata la prima persona singolare: "farei", come se il Vasari si rivolgesse direttamente al committente dell'opera. Il documento si può collocare cronologicamente dopo il 1569, anno in cui il Medici ottenne il titolo granducale. L'invenzione prende spunto da quella fornita da Annibal Caro a Taddeo Zuccari per gli affreschi della camera del Sonno nel Palazzo Farnese a Caprarola, riportata in una lettera del Caro che il Vasari stesso trascrisse nella biografia dello Zuccari nell'edizione giuntina de "Le vite": cfr. VASARI-BAROCCHI, V, pp. 576-585. A c. 8r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 5".
Bibliografia: DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 26-29 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 129-130.
Altri nomi
Bartoli, Cosimo < 1503-1572 > , altra relazione di D.I.

Vasari, Giorgio < il Giovane ; 1562-1625 > , altra relazione di D.I.

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Caro, Annibale < 1507-1566 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 291x217.
Osservazioni
Descrizione delle allegorie dei dodici mesi e delle quattro stagioni. Gennaio: un cacciatore; Febbraio: un uomo che si scalda al fuoco; Marzo: un soldato; Aprile: un pastore con zampogna e una capra; Maggio: un uomo con fiori; Giugno: un contadino che taglia il fieno; Luglio: un contadino in un campo di grano; Agosto: un uomo uscito dal bagno con un fiasco alla bocca; Settembre: un uomo che mangia l'uva colta da una vite; Ottobre: un giovane con gabbie di uccelli; Novembre: un contadino che ara il campo; Dicembre: un contadino che semina. Inverno: un vecchio che trema dal freddo; Primavera: una giovane che sparge fiori; Estate: una donna con spighe di grano; Autunno: un giovane con un corno dell'abbondanza pieno di frutti.

Elementi storici: a c. 11v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventione de' Mesi"; nel documento sono infatti riportate le allegorie dei dodici mesi fornite al Vasari da Annibal Caro per la decorazione pittorica di una loggia nel Palazzo di Bindo Altoviti a Roma iniziata il 10 settembre 1553: cfr. 30, c. 21r /n. 215. Presumibilmente si tratta della copia del documento originale autografo del Caro, di cui si è conservato un frammento relativo ai mesi di luglio agosto e settembre contenuto in 31, cc. 63r-64v. Nell'Archivio vasariano è presente anche la lettera inviata dal Vasari al Caro il 20 novembre 1553 in cui si chiedeva con sollecitudine l'invio dell' "inventione de' XII mesi", mentre il Caro, in un rescritto apposto sulla stessa lettera, informava di aver prestato quello " 'stratto " ad un amico impegnandosi a recuperarlo quanto prima: cfr. 11, c. 6rv. Le medesime allegorie furono utilizzate nuovamente dal Vasari per realizzare i mesi raffigurati nel fregio del soffitto della Sala di Opi in Palazzo Vecchio a Firenze; non a caso, sempre a c. 11v, Giorgio Vasari il Giovane ha copiato le descrizioni delle allegorie delle quattro stagioni fornite al Vasari da Cosimo Bartoli per la decorazione pittorica della Sala di Opi e riportate in un documento autografo dello stesso Bartoli contenuto in 31, cc. 25r-26v. A c. 10r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 6".
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio, "Tributo a Cerere, i dodici mesi dell'anno, Flora e l'Arno, Roma e il Tevere", affreschi staccati, Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia (già Palazzo Altoviti); <****Vasari, Giorgio e aiuti, "La dea Opi sul carro trainato da leoni, allegorie delle quattro Stagioni e dei Mesi", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere degli Elementi, Sala di Opi, decorazione del soffitto e del fregio.
Bibliografia: FREY, I, pp. 385-386; DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 30-33 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 127-128; "Bindo Altoviti", Cat. mostra, pp. 426-427 (ed. integr).
Altri nomi
Borghini, Vincenzio < 1515-1580 > , altra relazione di D.I.

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Scipione, citato a c. 34r

Romulus , altra relazione di D.I.

Ennio, Quinto < 239-160 a.C. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ennio, citato a c. 34r



Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 288x208; bianche le cc. 34v, 35r, 36r. Le cc. 34 e 36 erano in origine unite a formare un bifolio.
Osservazioni
Descrizione del soggetto iconografico "per un quadretto" [destinato a Francesco de' Medici] relativo alla caccia d'Amore: vi si dovrebbe raffigurare in un prato una cerbiatta con volto di donna che fugge, circondata da alcune figure allegoriche che cercano di difenderla, tra cui la Pudicizia e la Sobrietà, accompagnate dal liocorno ed il leone. A inseguire la cerbiatta sono alcuni cacciatori, rappresentanti altre figure allegoriche, accompagnate da animali simbolici: il Desiderio con il leopardo, il Piacere con la lonza, la Bellezza raffigurata da Narciso, Bacco con le tigri, l'Ozio con le linci, l'Avarizia con i lupi, l'Inganno con la iena, la volpe le faine e i gatti, l'Ostinazione con il rinnoceronte, la Servitù con la chimera. Nel cielo compare un angelo che tiene un cartiglio con un motto, mentre assistono alla caccia, da un lato, Pallade e Vesta e, dall'altro, Venere e Amore. Segue la proposta per un motto da inserire nello "scudo del quadrino" [altro dipinto per Francesco de' Medici] con il suggerimento di tre possibilità, ricavate da tre versi di Ennio, scrittore latino in contatto con la famiglia degli Scipioni: il primo riferito dall'autore a Romolo: "Qualem te patriae custodem" [Ennio, "Annalium fragmenta", I, 3, 119]; il secondo, riguardante Scipione [l'Africano] difensore di Roma, con la sostituzione del nome di questa città con quello di Firenze: "Desine Flora tuos hostes" [Cicerone, "De finibus bonorum et malorum", II, 32, 106]; il terzo riportato dalla tragedia "Achilles": "Serva cives defende hostes" [Ennio, "Tragoediarum fragmenta", 8 J.].


Elementi storici: A c. 36v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari relativa alla prima invenzione contenuta a c. 33rv: "Inventione della caccia d'Amore per lo illustrisssimo principe nostro [Francesco de' Medici]"; a c. 35v vi è l'annotazione del Vasari riguardante la seconda invenzione contenuta a c. 34r: "motto per lo scudo di S[ua] E[ccellenza] I[llustrissima]". Sono state vergate dalla stessa mano identificabile con quella di un copista di Vincenzo Borghini che ha scritto le lettere contenute in 31, cc. 12r-15v e 14, cc. 52rv, 59rv. Il Borghini è identificabile con sicurezza come ideatore di entrambe le invenzioni, in quanto queste sono riportate una dopo l'altra in un manoscritto appartenutogli, conservato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (ms. II. X. 114, cc. 54r-55r, cc. 55v-57r), accompagnate rispettivamente dai titoli: "Pensando a un motto per lo scudo del quadrino"; "Per un quadretto". I motti presenti a c. 34r sono da riferirsi in particolare al quadretto del Vasari raffigurante la "Fucina di Vulcano", dipinto per Francesco de' Medici, ora conservato agli Uffizi e il cui soggetto fu sempre fornito dal Borghini (cfr. ms. II. X. 114, c. 50r): uno dei motti doveva essere inserito nello scudo che nel dipinto Vulcano mostra ad Atena, idea poi non realizzata. Il quadretto con la "Caccia d'Amore" eseguito dal Vasari è andato perduto; se ne conosce però il disegno preparatorio conservato al Musée du Louvre di Parigi: cfr. MONBEIG-GOGUEL, p. 175, n. 225. Secondo BERTI, p. 128, nota 50, questo documento costituirebbe la "bella copia" presentata a Francesco de' Medici per l'approvazione delle due invenzioni. A c. 33r, in alto, compare la numerazione a penna: "nr. 15".
Opere letterarie menzionate: <**Ennio, Quinto, "Annalium fragmenta", I, 3, 119; <**Ennio, Quinto, "Tragoediarum fragmenta", 8 J;
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio, "Caccia d'Amore", opera perduta; <****Vasari, Giorgio, "Caccia d'Amore", disegno, Parigi, Musée du Louvre, Cabinet des Dessins, inv. 2169; <****Vasari, Giorgio, "Fucina di Vulcano", olio su rame, Firenze, Galleria degli Uffizi, inv. 1890, n. 1558.
Bibliografia: DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 84-89 (ed. integr.); KLIEMANN, p. 188; "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 153-154; BERTI, pp. 127-129.
Altri nomi
Note al testo
mm. 281x205; bianca la c. 37v.
Osservazioni
Sonetto riguardante la caduta di un fulmine sulla cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. Inc.: "D'eccelsa mole, aurata cima altera"; Expl.: "punto 'sì breve, opra 'sì lunga atterra".


Elementi storici: l'autore del sonetto non è identificato. A c. 37r, dopo il sonetto, compare un'annotazione di mano di Giorgio Vasari il Giovane: "Quando venne il fulmine sopra la cupola di Firenze che guastò la palla, la croce, et la pergamena". DEL VITA, "Zibaldone", p. 90, nota 1, ritiene che i versi non siano cronologicamente attribuibili all'epoca in cui visse Giorgio Vasari ma siano stati composti successivamente, in quanto la caduta della palla e della croce alla sommità della cupola è registrata per la prima volta il 27 gennaio 1601; la presenza dell'annotazione del nipote del Vasari confermerebbe tale ipotesi, anche se resta da chiarire per quale motivo il documento sia stato inserito nello "Zibaldone". Nella "Vita di Filippo Brunelleschi" Giorgio Vasari accenna all'abbattersi continuo di fulmini sulla cupola, quasi che il cielo avesse invidia di quella grandiosa opera (cfr. VASARI-BAROCCHI, III, p. 180); pertanto, si potrebbe anche ipotizzare che il sonetto sia stato raccolto per inserirlo poi nel testo de "Le vite" come testimonianza di tali avvenimenti; l'identificazione del suo autore sarebbe fondamentale per risolvere la questione.
Bibliografia: DEL VITA, p. 29; DEL VITA, "Zibaldone", p. 90 (ed. integr.).
Altri nomi
Giovio, Paolo <vescovo 1483-1552> , altra relazione di D.I.

Karl V <imperatore 1500-1558> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Carlo Quinto, citato a c. 38r (dall'annotazione di mano di Giorgio Vasari)

Mattia < santo ; apostolo > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
San Matthia, citato a c. 38r

*basilica di *San *Petronio < Bologna > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
chiesa di San Petronio, citato a c. 38v

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Clemens <papa ; 7. 1478-1534> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Clemente VII, citato a c. 38r (dall'annotazione di mano di Giorgio Vasari)

Note al testo
mm. 290x214. Databile al 1556 (cfr. OSSERVAZIONI, Elementi storici).
Osservazioni
Il documento contiene un'ampia e dettagliata descrizione dell'incoronazione di Carlo V da parte di papa Clemente VII, avvenuta nella basilica di San Petronio a Bologna il giorno di San Mattia apostolo [il 24 febbraio 1530]. Sono descritte tutte le fasi del cerimoniale e sono nominati tutti i partecipanti all'evento [si rimanda, per la complessità del testo all'ed. integr. in DEL VITA, "Zibaldone", pp. 91 sgg.].


Elementi storici: a c. 38r, sul margine superiore della carta, compare un'annotazione di mano diversa da quella del copista relativa al contenuto del documento: "Incoronatione successa in Bologna inel [sic, nel] '29 [stile fiorentino] di Carlo Quinto per mano di papa Cle[mente] VII, alli 24 di febbraio, giorno di San Matthia, che si parla delli venetiani imbasciatori"; dalla stessa mano sono state apposte alcune aggiunte al testo nei margini delle carte; inoltre, numerose parole sono state sottolineate. A c. 45v vi è un'altra annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Incoronatione di Carlo V". Il testo riguarda, infatti, una libera traduzione dal latino della descrizione dell'evento fatta da Paolo Giovio nell'opera "Historiarum sui temporis", Florentiae, in officina Laurentii Torrentini, 1552, pp. 86 sgg.: cfr. DEL VITA, "Zibaldone", p. 91, nota 1. Il Vasari utilizzò il documento per realizzare il dipinto raffigurante l'episodio nel soffitto della Sala di Clemente VII in Palazzo Vecchio a Firenze: cfr. la lettera contenuta in 13, cc. 6r-7v, scritta dal Vasari al duca Cosimo de' Medici il 1556-12-26, in cui lo informava che questa scena era già stata realizzata: tale lettera costituisce quindi il termine "ante quem" per l'attribuzione cronologica del documento. Le carte presentano una numerazione coeva con lettere maiuscole: "A-H". A c. 38r, in alto, compare la numerazione a penna: "nr. 17".
Opere menzionate: <**Giovio, Paolo, "Pauli Iovii Nouocomensis episcopi Nucerini Historiarum suis temporis", Florentiae, in officina Laurentii Torrentini, 1550-1552, 2 voll.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Straet, Jan van der (Stradano), "Clemente VII incorona Carlo V in San Petronio a Bologna", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Clemente VII, scomparto centrale del soffitto.
Bibliografia: DEL VITA, p. 29; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 91-107 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, p. 167.
Altri nomi
Vasari, Giorgio < il Giovane ; 1562-1625 > , altra relazione di D.I.

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 287x207; bianche le cc. 46v, 47rv.
Osservazioni
Descrizione di nove figure allegoriche nel seguente ordine: Virtù; Onore; Fama; Prudenza; Fatica; Vigilanza; Fedeltà; Verità; Liberalità.

Elementi storici: il documento è stato vergato dalla stessa mano che ha compilato quelli contenuti in 31, cc. 1r-2v e 31, c. 159rv; si tratta della grafia di Giorgio Vasari il Giovane che avrebbe quindi copiato alcuni documenti originali appartenuti allo zio, contenenti suggerimenti per la realizzazione pittorica di figure allegoriche. In particolare, le allegorie di questo documento sono le medesime di quelle riportate in 31, c. 159rv, dal momento che coincidono sia l'ordine con cui sono citate, sia le relative descrizioni, seppure con qualche variante testuale. A c. 46r, in alto, compare la numerazione a penna: "nr. 18a".
Bibliografia: DEL VITA, p. 29; DEL VITA, "Zibaldone", pp.108-109 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 139-140.
Altri nomi

Giuliano, Giuseppe < n. 1851 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giuliano, citato a c. 57v

Feltrini, Andrea < 1477-1548 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Andrea di Cosimo, citato a c. 57v

null <monsignore 1810-1892> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Domenico, citato a c. 57v

Bachiacca < 1494-1557 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Bachiaca, citato a c. 57v

Cellini, Benvenuto < 1500-1571 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Benvenuto Cellini, citato a c. 57v

Tasso, Torquato < 1544-1595 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Tasso, citato a c. 57v

*Tribunale della *Mercanzia < Firenze > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Sei di Mercatanzia, citato a c. 57r

*Arti < Firenze > , altra relazione di D.I.

Del_Tasso, Giovanni Battista < 1500-1555 > , altra relazione di D.I.

Particino, Antonio < fl. 1536-1567 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Particino, citato a c. 57v

Baglioni, Domenico < 1511-ante 1568 > , altra relazione di D.I.


Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Nanunghero, citato a c. 57v

*Giudici e *notaio *Proconsolo < Firenze > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Proconsolo, citato a c. 57r

Note al testo
mm. 299x216.
Osservazioni
Nel recto della carta, di mano di Giorgio Vasari, compaiono in colonna l'elenco dei quattro quartieri di Firenze e dei rispettivi gonfaloni e l'elenco delle arti maggiori e delle arti minori di Firenze; sono anche indicati il tribunale della Mercanzia ed il Proconsolo dell'Arte dei giudici e notai. Nel verso della carta, sempre di mano di Giorgio Vasari, compare un elenco di nomi di artisti disposti su una colonna: "Benvenuto Cellini / Andrea di Cosimo [Feltrini; accanto a questo nome il Vasari ha posto una "S", o "5"] / [Francesco] Bachiacca [accanto a questo nome ne compare un altro cancellato, illeggibile] / Nanni Unghero, [Giovanni Battista del] Tasso, [Antonio] Particino, Giuliano e Domenico [di Baccio d'Agnolo] /[Iacopo] Vignola / Bronzino / Don Giulio [Clovio] / Daniello [Daniele da Volterra] / [Francesco] Salviati / Nannoccio [da Costa San Giorgio] / Giuseppe Porta / Giovanni Strada [lo Stradano], Giovanni Bologna [Giambologna], Tomaso Laurati / Pellegrino [Tibaldi] / Vincenzo Rossi / Vincenzo Danti / Francesco [dal] Prato / Tadeo [Zuccari] / il fratello [Federico Zuccari] / Luca Longhi, Iacopo franzese / Et Miruolo [Girolamo Miruoli] / Marco [Marchetti] da Faenza, Domenico Benci [Beceri] / Prospero Fontana / Livio "da frulli" [Livio Agresti da Forlì] / Tintoretto / Bresciani [riferimento ai pittori attivi a Brescia di cui si parla in VASARI-BAROCCHI, V, pp. 429-231?] / Federigo del Padovano / Carlo [Portelli] da Loro [Ciuffenna] / Roviale / Pirro Ligorio / B[artolom]eo Torri, Lion [Leoni] d'Arezzo / Iacopino Zucchi / Sandrino [Alessandro Allori] / Tofano [Cristofano dell'Altissimo] / la cremonese [Sofonisba Anguissola] / la Monacha [Plautilla Nelli]/ la contessa [Lucrezia Quistelli]".


Elementi storici: DEL VITA, "Zibaldone", p. 139 nota 1, collega l'elenco dei quartieri con i rispettivi gonfaloni e quello delle arti presenti a c. 57r alla decorazione pittorica del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, mettendolo in rapporto con una lettera scritta dal Vasari al duca Cosimo de' Medici, il 3 marzo 1563, in cui l'artista suggeriva di raffigurare nel soffitto della sala anche le insegne dei quartieri e delle ventuno arti [ASF, Med. del Princ., 497, c. 1598 (FREY, I, pp. 717-719)]. Il progetto fu poi effettivamente realizzato con alcune varianti rispetto alle indicazioni della lettera: gli stemmi delle Arti compaiono nel pannello centrale del soffitto raffigurante l' "Apoteosi di Cosimo I", mentre in altri due riquadri sono rappresentate, rispettivamente, l' "Allegoria dei quartieri di Santa Maria Novella e San Giovanni" e l' "Allegoria dei quartieri di Santa Croce e Santo Spirito". Il presente documento potrebbe, quindi, essere datato intorno al 1563. L'elenco in colonna delle Arti maggiori è preceduto dall'annotazione sempre del Vasari: "CAPITUDINE MDVII [1507]"; a fianco sono ripetuti i nomi delle Arti maggiori, preceduti dall'annotazione: "et ora sono queste". I nomi degli artisti presenti a c. 57v si ritrovano quasi tutti nella seconda edizione de "Le vite" del Vasari, dove ad alcuni di essi è dedicata un'intera biografia. Potrebbe, dunque, trattarsi di un foglio di appunti utilizzato dal Vasari stesso durante la stesura dell'opera.
Opere menzionate: <**Vasari, Giorgio, "Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori e architettori. Scritte da m. Giorgio Vasari pittore et architetto aretino. Di nuovo dal medesimo riviste et ampliate con i ritratti loro et con l'aggiunta delle vite de' vivi, et de' morti dall'anno 1550. infino al 1567", In Fiorenza, appresso i Giunti, 1568.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Apoteosi di Cosimo I, allegorie dei quartieri e dei domini fiorentini, storie di Firenze antica, episodi delle guerre di Pisa e di Siena", tavole, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, soffitto.
Bibliografia: DEL VITA, p. 29; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 124-127, 139-140 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, pp. 239, 243, 246; "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 232-233.

Altri nomi citati: "Bronzino" = Bronzino EI; "Don Giulio" = Clovio, Giulio <1498-1578> DBI; "Daniello" = Daniele : da#Volterra , AKL-Index; "Salviati" = Salviati, Francesco EI; "Nannoccio" = Nannoccio : da#Costa San Giorgio , AKL-Index, VASARI-BAROCCHI, IV, p. 396 e V, pp. 511-513; "Giuseppe porta" = Porta, Giuseppe <1520/25-1573/75>, AKL-Index; "Giovanni Strada" = Straet, Jan : van der AKL - Index; "Giovanni Bologna" = Giambologna DBI (voce: Boulogne, Jean de); "Tomaso Laurati" = Laureti, Tommaso <1530ca.-1602>, AKL-Index; "pellegrino" = Tibaldi, Pellegrino <1527-1596> AKL-Index, DEL VITA, "Zibaldone", p. 125, nota 9; "Vincentio Rossi" = Rossi, Vincenzo : di#Raffaello <1525-1587> AKL-Index, IBI; "Vincentio Danti" = Danti, Vincenzo <1530-1576> DBI; "Francesco Prato" = Prato, Francesco : dal AKL-Index; "Tadeo" = Zuccari, Taddeo <1529-1566>, AKL-Index; Zuccari, Federico <1540/41-1609>, AKL-Index; "Luca Longhi" = Longhi, Luca <1507-1580>, AKL-Index; "Miruolo" = Miruoli, Girolamo , AKL-Index; "Marco da Faenza" = Marchetti, Marco : da#Faenza , AKL-Index; "Domenico benci" = Beceri, Domenico : di#Iacopo AKL, ALLEGRI-CECCHI, p. 261; "prospero fontana" = Fontana, Prospero <1512-1597> DBI; "Livio da frulli" = Agresti, Livio , DBI; "Tintoretto" = Tintoretto , EI; "Carlo da Loro" = Portelli, Carlo , AKL-Index; "Roviale" = Roviale, Pedro <1511?-1582?> AKL-Index; "pirro ligorio" = Ligorio, Pirro <1512/13-1583>, DBI; "Beo Torri" = Torre, Bartolomeo <1529-1554ca.>, AKL-Index; "Lion d'arezzo" = Leoni, Leone <1509-1590>, DBI; "Iacopino Zucha" = Zucchi, Iacopo <1542?-1596> CECCHI, "Iacopo Zucchi", p. 10 ; "Sandrino" = Allori, Alessandro <1535-1607>, DBI; "Tofano" = Cristofano : di#Papi dell'Altissimo <1530ca.-1605> AKL - Index, DBI; "La cremonese" = Anguissola, Sofonisba <1527-1623> DBI; "La Monacha" = Nelli, Pulisena <1523-1588> AKL-Index; "La contessa" = Quistelli, Lucrezia AKL-Index.
Altri nomi
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Donato Roselli, citato a c. 58r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Michelangelus Papii Magistri Francisci de Ascherellis de Areti, citato a c. 58r


Gonzaga, Francesco <cardinale 1444-1483> , altra relazione di D.I.

Pius < papa ; 3. > , altra relazione di D.I.

Sixtus < papa ; 4. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Sixtus pontifex quartus, citato a c. 58r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Thomaso Marzi, citato a c. 58r

Magi, Bartolomeo < sec. 15. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Bartolomeus Magii de Rogialla, citato a c. 58r

Bernardino : da#Siena <santo 1380-1444> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Santo Bernardino, citato a c. 58r

Neri : di#Bicci < 1419-1491 > , altra relazione di D.I.

Lorentino : d'Andrea < ca. 1430-1506 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lorentino aretino, citato a c. 58v

Traditi, Pietro < sec. 15. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Traditi, citato a c. 58r

Nardi, Giuliano < sec. 15. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giuliano Nardi, citato a c. 58r

Note al testo
mm. 254x179; grossa macchia d'inchiostro a c. 58v.
Osservazioni
Nel recto della carta, sono riportate tre iscrizioni riguardanti alcune opere artistiche [presenti nel santuario di Santa Maria delle Grazie ad Arezzo]: la prima è relativa alla committenza [di un affresco, eseguito da Lorentino d'Andrea], da parte di Tommaso Marzi, Pietro Traditi, Donato Rosselli e Giuliano Nardi, [ritratti nel dipinto], in occasione di una indulgenza concessa da papa Sisto IV per i frequentatori del santuario nel 1477; sono riprodotti anche gli stemmi presenti nel dipinto relativi ai due cardinali, [rappresentati anch'essi nell'affresco], di cui non figurano i nomi nell'iscrizione [Francesco Gonzaga e Francesco Todeschini Piccolomini, futuro Pio III]. La seconda iscrizione trascritta compare nella "tavola di San Bernardino" [la "Madonna della misericordia" di Neri di Bicci] e riporta il nome del committente, Michelangelo di Papi di maestro Francesco Ascherelli, e la data, 8 marzo 1456 [stile fiorentino]; la terza compare, invece, in una statua "di coccio" [terracotta] raffigurante San Bernardino, con il nome del comittente, Bartolomeo Magi.


Elementi storici: Le iscrizioni riportate a c. 58r sono di mano di un ignoto informatore di Giorgio Vasari, che utilizzò tali notizie nella seconda edizione de "Le vite": cfr. VASARI-BAROCCHI, II, p. 321 e III, p. 265. A c. 58v, di mano di Giorgio Vasari, compare un elenco in colonna di nomi di artisti, ciascuno preceduto da un numero arabo, affiancato dai nomi di personaggi illustri, dei quali gli stessi artisti avrebbero eseguito il ritratto: così indicherebbe il verbo "ritrasse" che compare nel secondo rigo dell'annotazione; ciò è inoltre confermato dal riscontro effettuato ne "Le vite" del Vasari, dove è citata la maggior parte dei ritratti presenti in questo elenco. Ci sono casi però in cui manca tale corrispondenza: infatti, ne "Le vite", alcuni personaggi illustri, presenti nell'elenco a c. 58v, si trovano menzionati semplicemente come committenti degli artisti che vi sono associati nella lista, senza indicazione della realizzazione del loro ritratto; di altri, invece, non non se ne trova proprio menzione. Tutti gli artisti presenti nell'elenco sono stati cassati, così come i nomi dei personaggi illustri sono stati spuntati, presumibilmente dallo stesso Vasari. Alcuni nomi di artisti sono stati completamente cancellati tanto da renderli illeggibili e, accanto al corrispettivo ritratto, è stata aggiunta, sempre dallo stesso Vasari, l'indicazione di un altro pittore, correggendo la prima attribuzione. Altri nomi di artisti sono ripetuti una seconda volta di fianco all'elenco principale. Secondo DEL VITA, "Zibaldone", p. 132, nota 3, i numeri annotati a fianco dei ritratti indicherebbero gli anni presunti dal Vasari stesso per la relativa esecuzione, ipotesi confermata in "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 233. Si noti però che in molti casi risulterebbe un divario troppo grande tra la cronologia qui indicata e la datazione effettiva dei dipinti; si potrebbe invece ipotizzare che si tratti del riferimento a numeri di pagine di un libro, o di un quaderno di appunti, oppure di un'altra lista di artisti; in ogni caso è presumibile che l'elenco costituisca un foglio di lavoro del V., compilato durante la stesura della seconda edizione de "Le vite". Si riporta qui di seguito l'elenco, indicando fra quadre il passo corrispondente contenuto ne "Le vite": "vescovo [d'Arezzo Guglielmo] Ubertini, [Angelo] Gambiglioni / Nicolò d'Arezzo [Niccolò Lamberti?] ritrasse Lorentino [d'Andrea], Galeotto [Tarlati] da Pietramala, Lorentino aretino [VASARI-BAROCCHI, III, p. 265]/ Pavolo Ucello [ripetuto due volte], Giovanni Acuto [VASARI-BAROCCHI, III, p. 68] / 1395, fratel di fra' Giovanni [Beato Angelico], Angiolo cardinale Acciaioli, in certosa [di Firenze] [VASARI-BAROCCHI, III, p. 269] / 1399, Lorenzo Costa, Giovanni Bentivogli [VASARI-BAROCCHI, III, p. 416] / 1399, Matteo ... [cancellato, illeggibile] Pavolo Ghinigi [Guinigi], Cosimo Rosselli [VASARI-BAROCCHI, III, p. 444] / 1400, fra' Giovanni [Beato Angelico] Giovanni Bicci de' Medici, Fra' Giovanni [? Cancellato] / 1400, fra' Giovanni [Beato Angelico], Niccolò [sic, Bartolomeo] Valori, Zanobi Strozzi [sottolineato] [VASARI-BAROCCHI, III, p. 278] / 1401, Pisanello, Braccio da Montone [Andrea Fortebracci] [VASARI-BAROCCHI, III, p. 369] / 1403, Pisanello, Giovanni Galeazzo [Visconti] [VASARI-BAROCCHI, III, p. 369] / 1403, Lorenzo Bicci [cancellato], Veri [sic, Lorenzo?] de' Medici, Alesso Baldovinetto [sottolineato] [riferimento alla Cappella Gianfigliazzi in Santa Trinita a Firenze? VASARI-BAROCCHI, III, p. 314] / 1404, Lorenzo Bicci, Piero Corsini cardinale [VASARI-BAROCCHI, II, pp. 319-320] / Bernardo Rossellino [in margine, fuori della colonna], 1414, Pisanello, Carlo Malatesta [VASARI-BAROCCHI, III, p. 369] / 1417, Bernardo Rosselli[no], Leonardo Bruni segretario Repubblica [VASARI-BAROCCHI, III, p. 393] / 1421, Pisanello, Giovanni Caracciolo gran siniscalco [VASARI-BAROCCHI, III, p. 369] / 1421, Benozzo [Gozzoli], Tomaso Frigosi [Fregoso]/ 1424, ...[nome cancellato, illeggibile], Cosimo de' Medici, Benozzo [riferimento alla Cappella dei Magi in Palazzo Medici Riccardi? VASARI - BAROCCHI, III, p. 376] / 1425, Pisanello, Carlo Malatesta / 1429, Pisanello, Guidantonio da [Monte]feltro, Piero della Francesca [VASARI-BAROCCHI, III, p. 369] / 1430, Lorenzo Bicci, Niccolò da Uzzano [VASARI-BAROCCHI, II, pp. 318-319]/ 1431, Pisanello, Carlo 7. re di Francia [VASARI-BAROCCHI, III, p. 369] / Benozzo [Gozzoli] nella Cappella de' Cesarini [nella chiesa di Ara Coeli a Roma; in margine, fuori della colonna] / 1431, Benozzo [Gozzoli] a Cesarini, Antonio Colonna principe di Salerno, Bramantino [VASARI-BAROCCHI, III, p. 376, 259] /1431, Andrea Castagno, Niccolò da Tollentino [VASARI-BAROCCHI, III, p. 356] / 1431, Benozzo [Gozzoli], Giovanni Vitellesco, Bramantino / 1431, Benozzo [Gozzoli], Francesco Picinino, Benozzo [Gozzoli] / 1431, Filarete, Francesco Sforza, Filarete [VASARI-BAROCCHI, III, p. 246] / Squarcione [in margine, fuori della colonna], 1433, Squarcione, Marsilio da Carrara / 1435, Pisanello [cancellato], Alfonso [I] d'Aragona, Modanino [Guido Mazzoni da Modena] [VASARI-BAROCCHI, III, p. 255] / 1435, Pisanello, Niccolò Fortebraccio / 1438, Donato [Donatello], Gattamelata [VASARI-BAROCCHI, III, p. 214] / 1439 Geremia da Cremona, Borso d'Este, Geremia da [Cremona] / Rondinino, Ostasio da Polenta, Rondanino [Niccolò Rondanelli] / 1440, [Benedetto da] Maiano, Mattia re d'Inghilterra [sic, Mattia Corvino re d'Ungheria] [VASARI-BAROCCHI, III, pp. 524-525] / fratello di fra' Giovanni [Beato Angelico], cardinal Santa Croce [Angelo Acciaioli] in certosa [del Galluzzo; VASARI-BAROCCHI, III, p. 269; in realtà Angelo Acciaioli non ebbe nel cardinalato il titolo di Santa Croce; il V. compie il medesimo errore in un passo della vita di Andrea Orcagna: cfr. VASARI-MILANESI, I, p. 609, nota 1] / 1444 Pisano [soprascritto su un nome cancellato illeggibile], Niccolò Piccinino, Pisanello / 1444, Squarcione [cancellato; segue un nome illeggibile soprascritto], Giovanni Francesco Gonzaga, Francesco di Monsignor veronese [VASARI-BAROCCHI, III, p. 308] / 1447 / Dessiderio [da Settignano], Carlo [Marsuppini] aretino [VASARI-BAROCCHI, III, p. 401] / 1448, ... [nome cancellato, illeggibile], Biondo da frulli [Flavio Biondo da Forlì] / fra' Giovanni [Beato Angelico; sottolineato] [VASARI-BAROCCHI, III, p. 272] / 1448, Piero della Francesca, Federigo [Monte]feltro, Pier della Francesca [sottolineato] / 1450, Domenico Ghirlandaio [cancellato] Domenico Grilla [Ghirlandaio, riscritto sotto la cancellatura], Pandolfo Malatesta / 1448, Antonello da Messina [cancellato], Fernando D'Aragona, fra' Giovanni [Beato Angelico, nome sottolineato] [VASARI-BAROCCHI, III, p. 272] / 1448, Benozzo [Gozzoli], Pier Fregoso / 1448, [spazio] Alfonso da ... [Nolo?] / 1448, [Antonio] Rossellino, Antonio Picoliomini [Piccolomini] duca di Malfi".
Opere menzionate: <**Vasari, Giorgio, "Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori e architettori. Scritte da m. Giorgio Vasari pittore et architetto aretino. Di nuovo dal medesimo riviste et ampliate con i ritratti loro et con l'aggiunta delle vite de' vivi, et de' morti dall'anno 1550. infino al 1567", In Fiorenza, appresso i Giunti, 1568.
Opere artistiche menzionate: <****Lorentino d'Andrea, "Papa Sisto IV in trono con il cardinale Gonzaga e il cardinale Piccolomini in atto di concedere l'indulgenza per i frequentatori del santuario", affresco, Arezzo, santuario di Santa Maria delle Grazie; <****Neri di Bicci, "Madonna della misericordia", tempera su tavola, Arezzo, Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna (già santuario di Santa Maria delle Grazie).
Bibliografia: DEL VITA, p. 29; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 131-138 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 232-233.


Altri nomi citati: "Niccolò d'Arezzo" = Lamberti, Niccolò : di#Piero <1370ca.-1451> DBI ; "Ganbiglioni" = Gambiglioni, Angelo , DBI; "vescovo Ubertini" = Ubertini, Guglielmo : degli , IBI; "Galeotto da Pietramala" = Tarlati, Galeotto : da#Pietramala , EUBEL, I, p. 22; "Pavolo Uccello" = Paolo : Uccello AKL-Index; "Giovanni acuto" = Acuto, Giovanni EI; "fratel di fra' Giovanni" = Benedetto : da#Fiesole AKL-Index; *Certosa , T.C.I., "Firenze", pp. 584-588; "fra' Giovanni" = Beato : Angelico DBI; "Angiolo cardinale Acciaioli" = Acciaioli, Angelo , DBI; "Giovanni Bicci de' Medici" = Medici, Giovanni : de' ; "Niccolò Valori" = Valori, Bartolomeo , IBI; "Fernando d'aragona" = Ferdinando : d'Aragona DBI; " Biondo da Frulli" = Biondo, Flavio <1392-1463>, DBI; "Lorenzo Costa" = Costa, Lorenzo <1460-1535> DBI ; "Giovanni Bentivogli" = Bentivoglio, Giovanni , DBI; "Cosimo Rosselli" = Rosselli, Cosimo <1439-1507>; "pavolo ghinigi" = Guinigi, Paolo <1372-1432>, DBI; "Zanobi Strozzi" = Strozzi, Zanobi <1412-post 1471>; "Pisanello" = Pisanello AKL-Index; "Carlo Malatesta" = Malatesta, Carlo , LITTA, XIII, disp. 159, tav. VII; "Giovanni Galeazzo" = Visconti, Giangaleazzo <1347-1402> EI; "Braccio da Montone" = Fortebracci, Andrea , DBI; "Giovanni Caracciolo gran sinischalco" = Caracciolo, Giovanni <1372?-1432>, DBI; "Carlo 7 re di Francia" = Carlo , EI; "Guidantonio da feltro" = Montefeltro, Guidantonio : da EI; "Alfonso da Ragona" = Alfonso : d'Aragona DBI; "Nicolò fortebraccio" = Fortebracci, Niccolò www.capitanidiventura.it; "Niccolò piccinino" = Piccinino, Niccolò <1386-1444> IBI, www.capitanidiventura.it; "Veri de' Medici" = Medici, Lorenzo : de' EI, id. presunta; "Alesso Baldovinetto" = Baldovinetti, Alessio <1425-1499> DBI; "Lorenzo Bicci" = Lorenzo : di#Bicci <1350ca.-1410/20> DBI; "Piero Corsini" = Corsini, Pietro , DBI; "Niccolò da Uzzano" = Uzzano, Niccolò : da <1359-1431>, EI; "Bernardo Rossellino" = Rossellino, Bernardo DBI; "Leonardo Bruni Segretario Repubblica" = Bruni, Leonardo , DBI; "Benozzo" = Gozzoli, Benozzo <1420-1497> DBI; "Tomaso Frigosi" = Fregoso, Tommaso , DBI; "Cosimo de' Medici" = Medici, Cosimo : de' EI; *chiesa di *Santa *Maria in *Aracoeli , T.C.I., "Roma", pp. 101-102; "Antonio Colonna principe di Salerno" = Colonna, Antonio , DBI; "Cesarini" = Cesarini, Giuliano , DBI; "Francesco Picinino" = Piccinino, Francesco IBI; "Pier fregoso" = Fregoso, Pietro <1417ca.-1459>, DBI; "Piero della Francesca" = Piero : della#Francesca <1410/20-1492> EI; "Federigo Feltro" = Montefeltro, Federico : da , DBI (voce: Federico da Montefeltro) ; "Bramantino" = Bramantino AKL-Index; "Giovanni Vitellesco" = Vitelleschi, Giovanni , IBI; "Andrea Castagno" = Del_Castagno, Andrea DBI; "Niccolò da Tollentino" = Nicola : da#Tolentino <1350ca.-1435> IBI; "Filarete" = Filarete DBI ; "Francesco Sforza" = Sforza, Francesco DBI; "Squarcione" = Squarcione, Francesco <1397-1468> AKL-Index; "Marsilio da Carrara" = Carrara, Marsilio : da , DBI; "Modanino" = Mazzoni, Guido : da#Modena <1450-1518> AKL-Index; "Donato" = Donatello DBI; "Gatta melata" = Gattamelata , DBI; "Geremia da Cremona" = Geremia : da#Cremona , AKL-Index; "Borso da Este" = Este, Borso : di , DBI (voce: Borso d'Este); "Rondinino" = Rondinelli, Niccolò <1450ca.-1510>, AKL-Index; "Ostasio da Polenta" = Da_Polenta, Ostasio , LITTA, XI, disp. 143, tav. VI, id. presunta; "Maiano" = Benedetto : da#Maiano < Bendetto di Leonardo, detto ; 1442-1497> DBI; "Mattia re d'Inghilterra" = Mattia : Corvino EI; "Francesco di monsignor Veronese" = Bonsignori, Francesco <1460-1519>, DBI; " Giovanni Francesco Gonzaga" = Gonzaga, Gianfrancesco <1446-1496>, DBI, id. presunta; "Dessiderio" = Desiderio : da#Settignano <1429ca.-1464> DBI; " Carlo aretino" = Marsuppini, Carlo IBI; "Domenico Ghirlandaio" = Ghirlandaio, Domenico DBI (voce: Bigordi, Domenico); "Pandolfo Malatesta" = Malatesta, Sigismondo Pandolfo <1417-1468> EI; "Antonello da Messina" = Antonello : da#Messina AKL, DBI (voce: De Antonio, Antonello); "Rossellino" = Rossellino, Antonio IBI; "Antonio Picoliomini duca di Malfi" = Todeschini Piccolomini, Antonio Maria IMHOFF, pp. 160-161, 176, LITTA, disp. 31, tav. II, EI, vol. 9, p. 651 sub voce "Celano".
Altri nomi
Borghini, Vincenzio < 1515-1580 > , altra relazione di D.I.

Eugenius <papa ; 4. 1383-1447> , altra relazione di D.I.

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 286x214; bianca la c. 60v; macchie d'umidità.
Osservazioni
Elenco di avvenimenti, con relative indicazioni cronologiche, riguardanti la storia di Firenze e le guerre intraprese contro Pisa (1496-1509) e contro Siena (1552-1555): unione di Firenze e Fiesole (1010); allargamento di Firenze con la costruzione della terza cinta muraria (1283); [Clemente IV consegna] l'insegna ai Capitani di parte guelfa (1265); l'arrivo di papa Eugenio IV a Livorno (1434); deliberazione della guerra contro Pisa (1494); battaglia di Barbagianni, presso Pisa, e assalto della batteria francese [alleata dei Fiorentini] (1500); sconfitta dei Veneziani [alleati dei Pisani] in Casentino (1498); presa di Vicopisano (1493, sic 1498); presa di Cascina (1498, sic 1499); trionfo su Pisa (1509); deliberazione della guerra contro Siena (1552); presa di Monteriggioni (1554); sottomissione di Pistoia (1331) e Pescia (1337); presa di Casole (1554); battaglia di Marciano (1554); trionfo su Siena (1555); rotta dei Turchi a Piombino (1555); presa di Monastero (1553, secondo lo stile fiorentino); presa alla foce dell'Arno [da parte delle truppe fiorentine] dei brigantini venuti in soccorso dei Pisani [da Lucca e Genova] (1509); sottomissione di Cortona (1412), Arezzo (1384), Borgo San Sepolcro (1440), Volterra (1258), San Gimignano e Colle Val d'Elsa (1338), Fiesole (1010) e Poppi (1440).


Elementi storici: il documento, presumibilmente di mano di Vincenzo Borghini, contiene appunti utilizzati da Giorgio Vasari per la realizzazione della decorazione pittorica del soffitto nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze eseguita tra il 1563 e il 1565; tutti gli avvenimenti storici elencati in questo documento sono infatti illustrati nei diversi riquadri del palco, dove per ciascuno di essi è riportato anche l'anno in cui avvenne l'episodio, che nella maggior parte dei casi coincide con quello indicato nel testo (cfr. ALLEGRI-CECCHI, pp. 239-247, dove sono messe a confronto nella descrizione dei singoli episodi le iscrizioni dei dipinti e le annotazioni del documento). A c. 59v Giorgio Vasari ha riportato le iscrizioni che compaiono, entro cartigli, nella cornice del pannello centrale del soffitto, raffigurante l' "Apoteosi di Cosimo I", e che si riferiscono, come indicato nelle annotazioni dello stesso, rispettivamente a "Pisa al Trionfo nel mezzo" e a "Siena al Trionfo nel mezzo"; i trionfi sulle due città toscane sono infatti raffigurate nei riquadri centrali del soffitto che fiancheggiano il tondo con l' "Apoteosi di Cosimo I".
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Apoteosi di Cosimo I, allegorie dei quartieri e dei domini fiorentini, storie di Firenze antica, episodi delle guerre di Pisa e di Siena", tavole, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, soffitto.
Bibliografia: DEL VITA, p. 29; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 141-144 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, pp. 239-247.
Altri nomi
Pius < papa ; 5. > , altra relazione di D.I.

Simon, Edouard , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Simon, citato a c. 61r

Coligny, Gaspard < 2. ; 1519-1572 > , altra relazione di D.I.

Petrus < santo > , altra relazione di D.I.

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Siciolante, Girolamo < 1521-1575 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Girolamo Sermoneta, citato a c. 62v

Gregorius < papa ; 13. > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 274x208; bianche le cc. 61v, 62r; macchie d'inchiostro a c. 62v. Databile al 1573.
Osservazioni
Il documento contiene un elenco di versetti tratti dal Nuovo Testamento, nel testo latino della "Vulgata", relativi a episodi della vita di San Pietro: "Staterem illum da pro me et te [Mt 17, 22-27]"; "Simon dormis non potuisti una hora vigilare [Mc 14, 37]"; "Domine si pircutimus in gladio [Lc 22, 49]"; "Eripuit me Dominus de manu Herodis [Epistole di San Paolo, Timoteo II]"; "Oratio fiebat sine intermissione ab ecclesia ad Deum pro eo [Atti degli Apostoli 12, 5]"; "Domine non tantum pedes meos sed et manus et caput [Gv 13, 9]"; "Pasce oves meas [Gv 21, 15-17]".


Elementi storici: il documento contiene le iscrizioni per gli affreschi raffiguranti le storie di San Pietro, realizzati nelle scale dei Palazzi Vaticani dal Vasari e dai suoi collaboratori tra il 1571 e il 1573, commissionati da papa Pio V e completati sotto papa Gregorio XIII, oggi solo in parte conservati: cfr. "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 100, e CORTI, p. 141. A c. 62v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Lettere delle scale di palazzo di N[ostro] S[ignore]". Sempre a c. 62v vi sono numerosi appunti in colonna, in parte di mano del Vasari, in parte di mano ignota, relativi ad una serie di interventi da effettuare nella Sala Regia dei Palazzi Vaticani per completarne la decorazione pittorica; vi è anche un accenno alle scale dei Palazzi Vaticani in riferimento all'inserimento delle iscrizioni nelle pitture. Alcuni appunti sono stati spuntati a indicare l'esecuzione del relativo intervento. Di mano del Vasari: "Fuori l'arme di metterla dole [sic, dove] le figure di stucco / la figura del Canto / Nettar la storia di Girolamo Sermoneta ["Donazione di Pipino a papa Stefano II"] / et far quelle lettere / lavare i mischi / finir tutte le lettere della sala et le scale / dar di mano allo epitaffio [l'iscrizione celebrativa dell'impresa decorativa, nella sala] et farvi le lettere / aconciare i decretali ["Gregorio IX scomunica Federico II", dove il papa è ritratto con in mano i Decretali] / spazzar la Rotta [la battaglia di Lepanto] dalla polvere / intonicar la volticciola [?] di stucho / l'impannate / Nettare l'envetriate / nettare la storia della Rotta / lettere dello Ammiraglio [Coligny, che compare negli episodi relativi alla "Notte di San Bartolomeo"] il Sant'An[drea?] al collo levallo [sic, levarlo] / et aconciar le sue lettere / levare il formaglio [sic, fermaglio] all'amiraglio [Coligny]"; segue, di mano ignota: "lavare [sic, levare] e' piedi a Scarinci / Racconciar la barba di Stangone / Ritoccar Bussetto calzolaio / far maggiore Giovachino stovigliaio / senza piedi il cavalier che ha in mano / el foglio, et altre cose necessarie." Secondo DEL VITA, "Zibaldone", p. 147, nota 4, questi ultimi appunti sono presumibilmente di un collaboratore del Vasari, che indicò le modifiche da effettuare nei vari personaggi raffigurati, riferendosi per comodità ai nomi dei popolani che servirono come modelli per realizzare le figure. Seguono, di fianco agli appunti, alcuni conti, presumibilmente di mano del Vasari, in parte illeggibili per la presenza di una macchia d'inchiostro: "146 /[+] 160 /[=] 306 / 75 / 188"; [serie di numeri in colonna illeggibili] / 842 [risultato della relativa somma?]. Il documento è databile al 1573, in quanto negli appunti sopra riportati si fa riferimento anche alle scene relative agli episodi della "Notte di San Bartolomeo", realizzate su commissione di papa Gregorio XIII a completamento della decorazione pittorica della Sala tra il novembre 1572 e il maggio 1573; inoltre gli interventi da effettuare indicano una fase ormai avanzata dei lavori, caratterizzata dall'inserimento di alcune modifiche, nuovi particolari pittorici, ripuliture, e inserimento delle iscrizioni, prima dell'innaugurazione della stessa Sala, avvenuta il 22 giugno 1573.
Opere menzionate: <**Bibbia, Nuovo Testamento.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Storie di San Pietro", Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Scale; <****Sermoneta, Girolamo, "Pipino III dona a papa Stefano II l'Esarcato di Ravenna e la Pentapoli", affresco, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia; <****Vasari, Giorgio e aiuti, "La flotta della Lega davanti a Messina, La battaglia di Lepanto", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia; <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Gregorio IX scomunica Federico II, Ritorno di Gregorio XI da Avignone a Roma, Scene della Notte di San Bartolomeo (Il Coligny ferito, La strage degli Ugonotti, Giustificazione di Carlo IX davanti al Parlamento)", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia.
Bibliografia: DEL VITA, p. 29; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 145-147 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 100-101; JONG, in "Vasari's Florence", pp. 224, 299, nota 12.
Altri nomi
Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Caro, Annibale < 1507-1566 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Anibal Caro, citato a c. 63v, 64r (dalle annotazioni di mano di Giorgio Vasari)

Note al testo
mm. 239x217 (c. 63); 105x216 (c. 64). Databile all'incirca al 1553.
Osservazioni
Descrizione delle allegorie dei seguenti mesi: Giugno: un contadino che taglia il fieno; Luglio: un contadino in un campo di grano; Settembre: un uomo che mangia l'uva colta da una vite.


Elementi storici: si tratta di due frammenti, autografi di Annibal Caro, di un documento che conteneva le allegorie dei dodici mesi, fornite al Vasari dal letterato per la decorazione pittorica di una loggia nel Palazzo di Bindo Altoviti a Roma, iniziata il 10 settembre 1553: cfr. 30, c. 21r /n. 215. Di questo documento esiste una copia completa contenuta in 31, cc. 10r-11v. Nell'Archivio vasariano è conservata anche la lettera, inviata dal Vasari al Caro il 20 novembre 1553, in cui si chiedeva con sollecitudine l'invio dell' "inventione de' XII mesi", mentre il Caro, in un rescritto apposto sulla stessa lettera, informava di aver prestato quello " 'stratto " ad un amico impegnandosi a recuperarlo quanto prima: cfr. 11, c. 6rv. A c. 63v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventione d'Anibal Caro per i mesi"; a c. 64r, sempre di mano del Vasari, vi è scritto: "Anibal Caro, Inventione". Alle cc. 63r, 64r compare la medesima annotazione a lapis presumibilmente di mano di Karl Frey: "Autograph Caros".
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio, "Tributo a Cerere, i dodici mesi dell'anno, Flora e l'Arno, Roma e il Tevere", affreschi staccati, Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia (già Palazzo Altoviti).
Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 148-149 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 127-128.
Altri nomi
Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Armonio, Giovanni < 1475/1480-post 1552 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
cavalier Armodio, citato a c. 65v (dall'annotazione di mano di Giorgio Vasari)

Note al testo
mm. 280x109; lacerazione della carta, con perdita di parte del testo a c. 65r (ora integrata con carta di restauro). Databile all'incirca al 1553.
Osservazioni
Descrizione delle allegorie dei seguenti mesi: [Gennaio?]: [una figura con due volti?], uno giovane e uno vecchio, che tiene nelle mani una verga e delle chiavi, con ai piedi una serpe che si morde la coda; Febbraio: un sarcedote vestito di pelli di pecora, che sacrifica su di un altare un capro; Aprile: Venere con colombe e due amorini, uno che sparge fiori e uno con delle frecce rotte; Marzo: Marte armato, con vicino un lupo ed un "pico" [picchio?] su un ramo di fico.


Elementi storici: a c. 65r compare l'annotazione di mano dello stesso Vasari: "mesi del cavalier Armodio". Il "cavalier Armodio" è stato identificato da FREY, I, p. 386, seguito da DEL VITA, "Zibaldone", p. 150, nota 1 e da "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 129, con Gaspare Omodeo, o de Amadeis (fl. 1549-1555), mercante e antiquario romano (su cui cfr. LANCIANI, II, pp. 83, 105, III, pp. 28-29, 149); questi però non risulta fosse cavaliere. Si ritiene tuttavia che il personaggio in questione sia da identificare con Giovanni Armonio (Harmonius, Harmodius Marsus), letterato di origine abruzzese, attivo a Venezia a partire dal 1500, dove fu socio dell'Accademia musicale. Al riguardo gli studiosi hanno notato alcune corrispondenze iconografiche tra i mesi di marzo e di aprile qui descritti e quelli raffigurati dal Vasari negli affreschi di una loggia di Palazzo Altoviti a Roma, iniziata il 10 settembre 1553 (su cui cfr. 30, c. 21r /n. 215): ciò ha fatto ipotizzare che per la realizzazione del programma iconografico degli affreschi romani il Vasari abbia interpellato, oltre ad Annibal Caro, anche altri letterati, fra i quali vi era forse lo stesso Omodeo. Dalla corrispondenza con l'artista risulta infatti che il Caro fosse in ritardo nel fornire la sua "inventione": cfr. 11, c. 6rv e 31, cc. 63r-64v. Ma i contatti con l'Armonio da parte del Vasari vanno più verosimilmente fatti risalire al periodo del soggiorno veneziano dell'artista, cioè al 1541-42 (su cui cfr. 30, c. 11r /n. 119 - c. 11v /n. 126).
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio, "Tributo a Cerere, i dodici mesi dell'anno, Flora e l'Arno, Roma e il Tevere", affreschi staccati, Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia (già Palazzo Altoviti).
Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", p. 150 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 129.
Altri nomi
Bartoli, Cosimo < 1503-1572 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cosimo Bartoli, citato a c. 66v (dall'annotazione di mano di Giorgio Vasari)

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 145x215. Datato 1552.
Osservazioni
Descrizione dell'allegoria della vita dell'uomo: un uomo anziano, accompagnato da quattro donne, sale verso un monte dove, seduto su un trono, appare Giove; incapace di sostenere lo sguardo del dio, l'uomo, con l'aiuto delle donne, si toglie le vesti, che vengono gettate verso il mondo, raffigurato in basso, dove si vedono numerosi uomini impegnati in diverse azioni; una volta nudo il vecchio alza le braccia al cielo e può così guardare verso Giove.


Elementi storici: Il documento è presumibilmente autografo di Cosimo Bartoli. A c. 66v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventione di messer Cosimo Bartoli per il suo capriccio della vita del'huomo, 1552". BRYCE, p. 70, ricollega tale soggetto iconografico agli affreschi realizzati nel 1555 sulla facciata di Palazzo Almeni a Firenze (cfr. VASARI-BAROCCHI, V, pp. 295-300 e 30, 21r /n. 222) ed anche alla serie di arazzi della "Vita dell'uomo", realizzati tra il 1559 e il 1565 nelle manifatture fiorentine, su disegno di Giovanni Stradano, per un salotto di Palazzo Vecchio a Firenze: cfr. MEONI, p. 68, figg. 43-44. Si noti che, anche in BARTOLI, "Ragionamenti accademici", nel quarto ragionamento viene descritto un ciclo di affreschi sulla vita dell'uomo presente in una loggia di Palazzo Pandolfini a Firenze. A c. 66r vi è un'annotazione a lapis presumibilmente di mano di Karl Frey: "Autograph Bartolis". A c. 66v compaiono alcuni scarabocchi in inchiostro.
Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", p. 151 (ed. integr.); BRYCE, p. 70.
Autore
Altri nomi
Bartoli, Cosimo < 1503-1572 > , altra relazione di D.I.

Titoli
Titolo presente: Estratto de' Papi dal Platina, dal 943 insino al 1471 (c. 67r)
Note al testo
mm. 293x214; bianche le cc. 67v, 78rv; macchie d'inchiostro a c. 78v.
Osservazioni
Il documento contiene un estratto, in lingua volgare, dal "Liber de vita Christi ac omnium pontificum" del Platina, con notizie di tutti i pontefici da Martino III a Paolo II.


Elementi storici: DEL VITA, "Zibaldone", p. 152, nota 1, sottolinea come dalla stessa mano che ha vergato l'estratto siano state aggiunte delle annotazioni marginali, in corrispondenza dei diversi pontefici, con l'indicazione del luogo in cui sono stati sepolti; pertanto, il documento viene messo in relazione con la stesura de "Le vite" da parte di Giorgio Vasari, ipotizzando che sia stato utilizzato per rintracciare le tombe dei papi e darne notizia nell'opera nel caso si trattasse di monumenti sepolcrali di pregio artistico. DEL VITA, loc. cit., nota inoltre come la grafia somigli a quella di Cosimo Bartoli, anche se avanza qualche riserva su tale attribuzione per la presenza di numerose imprecisioni nel testo.
Opere menzionate: <**Platina, "Liber de vita Christi ac omnium pontificum"; <**Vasari, Giorgio, "Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori Italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri: descritte in lingua Toscana, da Giorgio Vasari Pittore Aretino. Con una sua utile et necessaria introduzzione a le arti lor", In Firenze, [Lorenzo Torrentino], 1550; <**Vasari, Giorgio, "Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori e architettori. Scritte da m. Giorgio Vasari pittore et architetto aretino. Di nuovo dal medesimo riviste et ampliate con i ritratti loro et con l'aggiunta delle vite de' vivi, et de' morti dall'anno 1550. infino al 1567", In Fiorenza, appresso i Giunti, 1568.
Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 152-176 (ed. integr.); JONG, in "Vasari's Florence", pp. 223, 299, nota 10.
Altri nomi
Borghini, Vincenzio < 1515-1580 > , altra relazione di D.I.

Ricci, Giovanni <cardinale 1497-1574> , altra relazione di D.I.

Stilicone, Flavio < 360-408 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Stellicone, citato a c. 79r

Benci, Spinello < m. 1596 > , altra relazione di D.I.

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 103x144.
Osservazioni
Appunti relativi a notizie storiche riguardanti Firenze con indicazioni cronologiche: sconfitta dei Goti da parte di Stilicone nel 400; fondazione di Firenze nel 700. Segue un suggerimento relativo alla rappresentazione dell'allegoria di Montepulciano, che potrebbe essere caratterizzata da attributi religiosi, essendo stata la città recentemente elevata a sede vescovile [nel 1561], e avendo avuto come primi vescovi i cardinali [Giovanni Ricci e Spinello Benci].


Elementi storici: l'autore di questi appunti è da identificare con Vincenzo Borghini sulla base di confronti grafici con le lettere autografe contenute nelle filza 14 dell'Archivio vasariano. Si tratta forse di un frammento di un documento più ampio relativo ad una serie di informazioni e suggerimenti dati a Giorgio Vasari per la realizzazione di alcune scene nel soffitto del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze eseguite tra il 1563 e il 1565; queste, in particolare, si riferiscono agli episodi concernenti la "Sconfitta di Radagasio sotto Fiesole", la "Fondazione di Firenze" e l' "Allegoria di Montepulciano e Cortona". A c. 79v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventione per la Sala [Salone dei Cinquecento]"; seguono altre annotazioni riferentisi agli avvenimenti storici di cui si parla nel documento, presumibilmente sempre di mano del Borghini: "Creatione di Firenze / ANNO / ab / U[rbe] C[ondita] / DCCXII / TRIBU /SCAP/.TIA."; più in basso: "ANNO / SALUTIS / CCCC / Goti [?]".
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Apoteosi di Cosimo I, allegorie dei quartieri e dei domini fiorentini, storie di Firenze antica, episodi delle guerre di Pisa e di Siena", tavole, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, soffitto.
Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 177-178 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, pp. 242, 246.
Altri nomi
Manfroni, Giovanni Paolo < secc. 15.-16. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Gian Pagolo Manfrone condottiere de' Venetiani, citato a c. 80r

Borghini, Vincenzio < 1515-1580 > , altra relazione di D.I.

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Marco Martinengo, citato a c. 80r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Duca di Milano, citato a c. 80r

Bentivoglio, Ercole < 1459-post 1506 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ercole Bentivogli, citato a c. 80r


Note al testo
mm. 294x209; bianca la c. 80v; presenza di una lacerazione nel margine inferiore restaurata con un pezzo di carta.
Osservazioni
Appunti relativi ad episodi della guerra di Firenze contro Pisa (1496-1509).


Elementi storici: la stesura del documento è attribuibile ad uno scrivano di Vincenzo Borghini: si tratta, infatti, della stessa mano che ha vergato i documenti contenuti in 31, cc. 5r-6v e 31, c. 85rv, dove compaiono annotazioni autografe dello stesso Borghini. DEL VITA, "Zibaldone", p. 179, nota 1, ritiene che si tratti di uno dei tanti fogli di appunti forniti dal Borghini a Giorgio Vasari per la realizzazione della decorazione pittorica del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze; ipotesi confermata da quanto è scritto nel documento stesso riguardo all'episodio del naufragio della flotta imperiale che aveva assediato Livorno: "Tempesta nell'armata di Cesare [Massimiliano I] et questa ha a ire nella storia grande", rappresentato nel grande riquadro centrale della parete ovest del Salone. Ne consegue che gli altri avvenimenti storici descritti dovevano servire alla realizzazione delle "storie piccole", identificabili con quelle del soffitto. Infatti, nonostante le pareti del Salone siano state realizzate a partire dal 1567, due anni dopo il completamento del palco eseguito tra il 1563 e il 1565, la loro decorazione era già stata prevista nel programma iniziale, ideato nel marzo del 1563: cfr. ASF, Med. del Princ., 497, c. 1598 (FREY, I, pp. 717-719). Sempre DEL VITA, "Zibaldone", p. 179, nota 1, ipotizza che i numeri arabi che compaiono accanto a ciascun episodio indichino le pagine dell'opera storica utilizzata come fonte, identificabile con la "Storia d'Italia" di Francesco Guicciardini: cfr. 14, cc. 2r-3v, dove il Borghini suggerisce al Vasari di leggere il Guicciardini proprio in riferimento all'episodio del naufragio della flotta imperiale nelle acque di Livorno. Si noti che, sia accanto ai numeri arabi, sia al lato delle descrizioni degli episodi, compaiono dei segni di vario tipo, probabilmente di rimando al testo consultato, e delle "maniculae".
Opere menzionate: <**Guicciardini, Francesco, "L'historia d'Italia di m. Francesco Guicciardini", In Fiorenza, appresso Lorenzo Torrentino, 1561.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Apoteosi di Cosimo I, allegorie dei quartieri e dei domini fiorentini, storie di Firenze antica, episodi delle guerre di Pisa e di Siena", tavole, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, soffitto; <****Vasari, Giorgio - Naldini, Giovanni Battista, "L'imperatore Massimiliano toglie l'assedio a Livorno", affresco, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, parete ovest.
Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 179-180 (ed. integr.).
Autore
Altri nomi
Bembo, Carlo < 1473-1503 > , altra relazione di D.I.

Titoli
Titolo identificato: In morte del fratello Carlo
Incipit/Explicit
inc. (testo): Alma cortese che dal mondo errante (c. 81r)
Note: Mutilo in fine; mancano i versi conclusivi della canzone (vv. 201-214) presumibilmente contenuti in una carta non conservata.

expl. (testo): che di sì dura vita homai mi sgombre (c. 84v)
Note: Mutilo in fine; mancano i versi conclusivi della canzone (vv. 201-214) presumibilmente contenuti in una carta non conservata.

Note al testo
mm. 292x217; macchie di umidità.
Osservazioni
Opere menzionate: <**Bembo, Pietro, "Alma cortese, che dal mondo errante", Rime, CXLII.
Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 181-190 (ed. integr.).
Autore
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Antonii Renerii Collensis, citato a c. 86r

Altri nomi
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cosmi D., citato a c. 86r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Joannem Medicem Cosmi D. F. cardinalem, citato a c. 86r

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Titoli
Titolo presente: Ad Ioannem Medicem Cosmi D. F. Cardinalem Antonii Renerii Collensis Aegloga Iolas (c. 86r)
Incipit/Explicit
inc. (testo): Purpureis crines ornatus floribus, ipsi (c. 86r)
expl. (testo): Intonuit levum claro cum lumine fulmen (c. 87r)
Note al testo
mm. 294x215.
Osservazioni
Il documento contiene una trascrizione in latino dell'egloga composta da Antonio Renieri da Colle Val d'Elsa e dedicata a Giovanni de' Medici, figlio del duca Cosimo, eletto cardinale il 30 gennaio 1560.

Elementi storici: a c. 87v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Versi latini del Reverendissimo Medici".
Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 193-195 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 85.
Autore
Altri nomi
Titoli
Titolo presente: Nelle nozze della Cristianissima (c. 88a)
Incipit/Explicit
inc. (testo): Per rimirar Donna reale e bella (c. 88a)
expl. (testo): Frenando il corso l'Ocean disprezza (c. 88b)
Note al testo
mm. 289x214; la carta era in origine piegata a metà a formare un bifolio; il giusto ordine per la lettura dei versi è pertanto: c. 88a, metà superiore; c. 88b, metà superiore; c. 88b, metà inferiore; c. 88a, metà inferiore.
Osservazioni
Il documento contiene la trascrizione di alcuni versi poetici composti in occasione del matrimonio tra la "Cristianissima" Maria de' Medici ed il re di Francia, Enrico IV, nel 1600.

Elementi storici: DEL VITA, "Zibaldone", p. 196, nota 1, identifica il copista dei versi contenuti nel documento in Giorgio Vasari il Giovane; OLIVATO, "Profilo", p. 221, nota 56, conferma questa identificazione e ipotizza che lo stesso Vasari il Giovane sia anche l'autore del componimento.
Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 196-197 (ed. integr.); OLIVATO, "Profilo", p. 221, nota 56 (ed. integr.).
Note al testo
mm. 294x214.
Osservazioni
Il documento contiene sia nel recto che nel verso della carta i disegni abbozzati di alcune scuri o alabarde; a c. 89v compare anche lo schizzo di un vaso ornamentale, con coperchio e due anse, che poggia su una specie di sgabello.


Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", p. 198.
Altri nomi
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Religione di Santo Stefano, citato a c. 90v

Zanobi < doratore ; sec. 16. > , altra relazione di D.I.

Anguillotto : da#Pisa < m. 1530 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Anguilotto pisano, citato a c. 90v

Fabbrini, Cesare : di#Vinci < m. 1593? > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ceseri di Vinci, citato a c. 90v




*Guidacci di *Firenze , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Guidacci, citato a c. 90v

*basilica di *Santa *Croce < Firenze > , altra relazione di D.I.

Rosso < pittore ; sec. 16. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Rosso pittore nella Piazza di San Giovanni, citato a c. 90v

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Santa Maria Novella, citato a c. 90v

Note al testo
mm. 295x217;
Osservazioni
Il documento contiene un disegno di mano di Giorgio Vasari, raffigurante in maniera schematica e sommaria la pianta della città di Firenze, in cui sono indicati il fiume Arno, con i ponti che lo attraversano, e il perimetro delle mura, con le porte, delle quali viene riportato il nome: [dal margine inferiore della carta, in senso orario], San Frediano, il Prato, Faenza, San Gallo, "a' Pinti" [presso Borgo Pinti], Porta "alla croce" [Santa Croce], la Giustizia, San Niccolò, San Miniato, San Giorgio, San Pier Gattolini, Camaldoli. Tutt'intorno alla città sono indicate alcune località, rappresentate da dei quadratini a indicare degli edifici stilizzati, col corrispondente nome accanto: [dal margine inferiore della carta, in senso orario], il Corno, Monteoliveto, Bellosguardo, San Donato, un castelletto con l'annotazione "5 bande di spagnioli intorno a queste ville", Settignano, San Salvi con l'annotazione "scaramuccia dove morì Anguilotto pisano" [Anguillotto da Pisa], San Miniato, Giramontino, Giramonte, [Poggio del] Gallo, "Baroncello" [Poggio Baroncelli, poi Poggio Imperiale], San Gaggio [quest'ultima annotazione, riportata da DEL VITA, "Zibaldone", p. 198, è oggi quasi del tutto scomparsa]. Sono anche accennati i profili collinari intorno a Firenze e alcune traiettorie che collegano le località alla Porta fiorentina corrispondente.


Elementi storici: si tratta di un disegno preparatorio per la scena relativa all'assedio di Firenze da parte delle truppe di Carlo V nel 1529-1530, che è stata raffigurata in uno dei riquadri alle pareti della Sala di Clemente VII, in Palazzo Vecchio a Firenze, decorata tra il 1556 e il 1562. Lo schizzo riguarda il modo con cui il Vasari lavorò alla realizzazione di questo dipinto, come descritto in un passo dei "Ragionamenti" (VASARI-MILANESI, VIII, pp. 174-175). L'artista spiega, infatti, di aver ritratto Firenze ed i luoghi limitrofi dal vero, facendone il disegno da differenti punti di osservazione particolarmente elevati e con l'aiuto di una bussola per ritrovare ogni volta la medesima visuale e riprodurre "in scala" le effettive distanze tra i luoghi raffigurati.
A c. 90v compaiono numerose annotazioni di mano di Giorgio Vasari relative ad una serie di spese che l'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano a Pisa e il duca Cosimo de' Medici dovevano rimborsargli, per alcuni lavori che aveva effettuato con i suoi aiutanti, presumibilmente riferibili alla realizzazione degli arredi lignei per la chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri a Pisa (cfr. 13, cc. 62r-63v). Vi sono poi riferimenti ad una serie di interventi ancora da effettuare, riguardanti opere di doratura: in particolare, le cornici lignee delle tavole che il Vasari aveva realizzato per le Cappelle Guidacci e Buonarroti nella basilica di Santa Croce a Firenze (cfr. 14, cc. 144rv, 149rv), di quelle compiute per i dipinti del Vasari e del Bronzino nella chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri a Pisa, raffiguranti rispettivamente la "Lapidazione di Santo Stefano" e la "Natività di Cristo" (cfr. 30, c. 29v /n. 363), e la cornice di una delle tavole eseguite dal Vasari per Santa Maria Novella (presumiblimente la "Madonna del Rosario", l'ultima in ordine cronologico: cfr. 30, 27v /n. 327, 28r /n. 339, c. 28v /n. 348). Si tratta di opere realizzate tra il 1569 e il 1572 successivamente all'epoca a cui risalirebbe l'esecuzione del disegno sul recto della carta. Si trascrivono qui di seguito le annotazioni. Nella metà superiore di c. 90v, in alto: "Conti della Religione di Santo Stefano con Cesare di Vinci"; seguono scritti in senso contrario i seguenti appunti: "Gli angeli si metteranno d'oro / se'l Duca [Cosimo de' Medici] strigne, se no si lasceranno /stare [o "fare"] alla tornata di Cesare [Fabbrini]. / L'ornamento di Santa Maria Novella [cornice per la "Madonna del Rosario"?] / lo farà Zanobi che si ripar /a bottega del Rosso pittore nella Piazza di S[an] G[iovanni] / L'ornamento del Buonarroto [cornice per l'"Andata al Calvario" in Santa Croce a Firenze] si starà alla / tornata di Cesare [Fabbrini]. / L'ornamento de' Guidacci [cornice per "L'incredulità di San Tommaso" in Santa Croce a Firenze] il medesimo. / L'ornamenti de' Cavalieri [cornici delle tavole del Bronzino e del Vasari, nella chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri a Pisa], uno, se lo vorranno, / lo farà Zanobi, / l'altro, che a [sic, ha da] essere finito a agosto, si serberà / a Cesare [Fabbrini]". Nella metà inferiore di c. 90v: "Crediti: / dalla Religione di Santo Stefano / si resta avere per tutto l'oro / messo et quello che s'è tolto [?], scudi 77. / Assene a mettere ancora / pezzi 1500 che monta la mettura [sic, mettitura?], scudi 7 e mezzo. / Da Sua Altezza [Cosimo de' Medici] s'ha d'avere per / gli angeli fino a ora per metti-/tura di 5 migliaia e mezzo, scudi 25. / Agli angeli v'anderà ancora 8 / migliaia che porterà la manifattura, scudi 70 / che mandi Giovanni, 16 scudi"; segue a fianco: "E' Cavalieri hanno a mandare e per l'oro messo / et per quello che s'ha da mettere, scudi 9. / 84 e mezzo / 93 e mezzo / Ceseri [Fabbrini] ha d'avere per danari spesi per me, scudi 10. / per il viaggio si spenderà scudi 6 / per un migliaio d'oro, scudi 6 / per l'iolo [sic, olio] et colori et / gessi per Ceseri [Fabbrini], scudi 20 / [totale =] 32. / Per quello che s'è messo degli angeli per metà, scudi 12 e mezzo / Angeli ancora di metà per ogni resto, scudi 10 / il resto della Religione pagato Ceseri [Fabbrini], scudi 16 / [totale =] 38."
Opere artistiche menzionate: <****Straet, Jan van der (Stradano), "L'assedio di Firenze", affresco, Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Clemente VII, parete; <****Vasari, Giorgio (su disegno di) - Nigetti, Dionigi, chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri a Pisa: sedia lignea del Gran Maestro, organo e altari lignei per le tavole pittoriche del Vasari e del Bronzino, opere perdute; <****Vasari, Giorgio, "Lapidazione di Santo Stefano", tavola, Pisa, chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri; <****Bronzino, "Natività di Cristo", tavola, Pisa, chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri; <****Vasari, Giorgio, "Andata al Calvario", olio su tavola, Firenze, basilica di Santa Croce, Cappella Buonarroti; <****Vasari, Giorgio, "L'incredulità di San Tommaso", olio su tavola, Firenze, basilica di Santa Croce, Cappella Guidacci; <****Vasari, Giorgio - Zucchi, Iacopo, "Madonna del Rosario", olio su tavola, Firenze, basilica di Santa Maria Novella, Cappella Capponi.
Bibliografia: DEL VITA, pp. 30-31; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 198-203 (ed. integr.; ripr. facs. del disegno); ALLEGRI-CECCHI, p. 171; "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 147.
Autore
Altri nomi



Alessandro Severo < 208-235 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Alessandro imperatore, citato a c. 91r

Note al testo
mm. 290x214.
Osservazioni
Il documento contiene una parte della descrizione, effettuata dal Vasari per il principe [Francesco I de' Medici], riguardante le pitture realizzate nella Sala d'Ercole [nel Quartiere degli Elementi a Palazzo Vecchio a Firenze] con riferimento al relativo insegnamento morale. L'eroe greco, rappresentato nell'atto di compiere alcune "fatiche", diviene simbolo dei re greci e romani che si sono distinti per le loro virtù e, soprattutto, del duca [Cosimo de' Medici] che lotta contro i vizi a difesa dell'onore e della patria. Per esempio, Ercole che uccide l'Idra di Lerna è paragonabile all'imperatore Alessandro [Severo] che cacciò da Roma gli adulatori che circondavano il suo predecessore [Eliogabalo]; mentre l'episodio relativo ai pomi d'oro nel giardino delle Esperidi, rubati da Ercole uccidendo il serpente dalle cento teste che li custodiva, rappresenta il valore mostrato da [Cosimo de' Medici] nel vincere i suoi numerosi nemici a Montemurlo.


Elementi storici: il documento è autografo del Vasari; si tratta chiaramente degli abbozzi di alcuni brani dei "Ragionamenti" vasariani, in particolare del "Ragionamento settimo" della "Giornata prima", dedicato alla Sala d'Ercole, poi modificati, ampliati e integrati nella stesura finale del testo: cfr. VASARI-MILANESI, VIII, pp. 79-83. Si tratta di due frammenti distinti, uno trascritto a c. 91r, e l'altro nella metà inferiore di c. 91v, dove compaiono numerose cancellature.
Opere menzionate: <**Vasari, Giorgio, "Ragionamenti del Sig. Cavaliere Giorgio Vasari pittore et architetto aretino, sopra le inventioni da lui dipinte in Firenze nel Palazzo di Loro Altezze Serenissime, con lo Illustris. & Eccellentis. Signor Don Francesco Medici, allora Principoe di Firenze. Insieme con la inventione della pittura da lui cominciata nella cupola. Con due tavole, una delle cose più notabili, & l'altra delli huomini illustri che sono ritratti e nominati in quest'opera", In Firenze, appresso Filippo Giunti, 1588.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Marchetti, Marco da Faenza, "Ercole fanciullo strozza i serpenti, le fatiche di Ercole, fregio con putti paesaggi e globi", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere degli Elementi, Sala di Ercole, decorazione del soffitto e del fregio.
Bibliografia: DEL VITA, p. 31; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 204-206 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 211-212.
Altri nomi
Karl V <imperatore 1500-1558> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Carolo V imp., citato a c. 92r

*Olivetani , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Olivetani Ordinis, citato a c. 92r

Note al testo
mm. 225x138.
Osservazioni
Riproduzione di un'iscrizione latina che si riferisce al decreto di protezione dell'Ordine olivetano emanato dall'imperatore Carlo V [il 27 giugno 1558].


Elementi storici: l'iscrizione è trascritta in lettere maiuscole entro un rettangolo che rappresenta presumibilmente la lapide dove si trovava l'epigrafe; in basso è disegnata una "A" maiuscola, forse indicante la forma delle lettere utilizzate nell'epigrafe. A c. 92v compaiono alcune annotazioni frammentarie di mano ignota: "sotto detta coccovaia [...] parole [...] RI BENEMERITAE GRATA PROLIS"; seguono alcuni conti e nell'angolo inferiore destro il numero: "190".
Bibliografia: DEL VITA, p. 31; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 207-208 (ed. integr.).
Autore
Altri nomi
Sustris, Lambert < 1515/20-1584ca. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lambertus Lombardus, citato a c. 93r

Note al testo
mm. 305x210 (c. 96); presenza di numerose lacerazioni nei margini delle carte e in tutta la c. 102 (le carte sono state restaurate con velatura); macchie d'umidità a c. 99.
Osservazioni
Il documento contiene la biografia in latino del pittore fiammingo Lamberto Sustris.


Elementi storici: il documento è da identificare con il manoscritto di Domenico Lampsonio da Liegi inviato a Giorgio Vasari, in allegato alla lettera del 25 aprile 1565 (ASF, Carteggio d'Artisti, 2, inserto 5, n. 2: FREY, II, pp. 158-162 e SCIOLLA, pp. 36-40), e contenente la vita di Lamberto Sustris composta in latino dallo stesso Lampsonio, citata nella seconda edizione de "Le vite" come principale fonte per la biografia vasariana del pittore fiammingo: cfr. VASARI-BAROCCHI, VI, p. 228. Nel medesimo anno il testo del Lampsonio fu stampato dall'editore Hubert Goltzius a Bruges in pochi esemplari con numerose varianti testuali rispetto al documento dell'Archivio vasariano: cfr. SCIOLLA, pp. 43-60. In questo manoscritto compaiono alcune cancellature, correzioni ed aggiunte nei margini delle carte. A c. 102v vi è l'annotazione di mano ignota (presumibilmente la stessa che compare a c. 144v: cfr. 31, cc. 141rv, 144rv): "Diversi Componimenti latini".
Opere menzionate: <**Vasari, Giorgio, "Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori e architettori. Scritte da m. Giorgio Vasari pittore et architetto aretino. Di nuovo dal medesimo riviste et ampliate con i ritratti loro et con l'aggiunta delle vite de' vivi, et de' morti dall'anno 1550. infino al 1567", In Fiorenza, appresso i Giunti, 1568.
Bibliografia: DEL VITA, p. 31; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 209-224 (ed. integr.); SCIOLLA, pp. 33, 40 (nota 19), 43.
Altri nomi
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Maturino, citato a c. 104v

Bastiano : da#Sangallo < 1481-1551 > , altra relazione di D.I.

Sansovino, Iacopo < 1486-1570 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Iacopo Sansovino, citato a c. 104v

Jacopo : della#Quercia < ca.1374-1438 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Iacopo della quercia, citato a c. 104r

Polidoro : da#Caravaggio < ca. 1499-1543 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pulidoro, citato a c. 104v

Pseudo-Aristoteles , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Aristotile, citato a c. 104r

Giulio : Romano < ca. 1492-1546 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giulio Romano, citato a c. 104v

Pontormo < 1494-1557 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Puntormo, citato a c. 104v

Gherardi, Cristofano < 1508-1556 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Doceno, citato a c. 104r

Redi, Donato < fl. 1679-1681 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Donato, citato a c. 104v

Primaticcio, Francesco < 1504-1570 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Primaticcio, citato a c. 104v

Sansovino, Andrea < 1467ca.-1529 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Andrea Sansovino, citato a c. 104v

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Donatello < ca. 1386-1466 > , altra relazione di D.I.

Giovanni : da#Udine < 1487-1561 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giovanni da Udine, citato a c. 104r

Note al testo
mm. 293x218; presenza di lacerazioni nei margini inferiori delle carte restaurate con velatura.
Osservazioni
Il documento contiene appunti su avvenimenti storici riguardanti Firenze ed i suoi rapporti con lo Stato della Chiesa, il Regno di Napoli, il Ducato di Milano, Arezzo e la Repubblica di Siena, tra il 1381 e il 1400.


Elementi storici: il documento è autografo di Giorgio Vasari; si tratta di appunti presumibilmente utilizzati per scegliere le scene di argomento storico da raffigurare nei cicli pittorici dei quartieri monumentali di Palazzo Vecchio a Firenze. A c. 103r compare l'annotazione di Giorgio Vasari: "dal 1381 fino al 1400". A c. 104r, in corrispondenza degli avvenimenti storici relativi all'anno 1390 (guerra tra Firenze e il Ducato di Milano, con particolare attenzione agli accadimenti in Siena), il Vasari ha annotato sui margini della carta alcuni nomi di artisti: "Iacopo della Quercia", ripetuto due volte nel margine interno in riferimento alla citazione relativa ai "Capitani de' Senesi" coinvolti nella guerra, e, una seconda volta, in relazione alla descrizione della peste e della carestia che colpirono Siena; "Giovanni da Udine et Aristotile, Boceno", lungo il margine esterno, riguardo ai medesimi eventi. Si noti che questi appunti relativi all'anno 1390 sono gli unici cassati con alcuni freghi e che la seconda annotazione concernente Iacopo della Quercia è stata spuntata. A c. 104v compare un'altra annotazione di mano del Vasari dove sono riportati in colonna alcuni nomi di artisti, cui corrispondono in certi casi dei numeri arabi (numeri di pagine?): "Donato [Donatello], 39 / Puntormo, Magnino [?] / Giulio Romano [cancellato], Primaticcio, 174 / Iacopo Sansovino la tela et Andrea Sansovino [cancellati], 179 / Pulidoro [Polidoro da Caravaggio], Maturino [da Firenze], 178 / Perino [Perin del Vaga], 196 / Giorgione, 116 / [Raffaello del] Brescia, 176 / Martino Todesco / Andrea [Ferrucci] da Fiesole, Silvio Giulio [cancellati], Duca Tagliapietra [Antonio di Gregorio, detto], 69 / Baccio Pontegli [Pontelli], Michelozzo / Leonbatista [Alberti] / Antonio da San Gallo [il Vecchio? il Giovane?] / Baccio d'Agniolo [Bartolomeo Baglioni, detto] / Amannato [Bartolomeo Ammannati]". L'intero elenco è stato spuntato con un lungo frego; più in basso compare l'annotazione sempre di mano del Vasari: "messi al posto". Si tratta pertanto di un elenco di artisti dei quali il Vasari doveva inserire notizie biografiche nella seconda edizione de "Le vite", dove effettivamente sono tutti citati.
Opere menzionate: <**Vasari, Giorgio, "Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori e architettori. Scritte da m. Giorgio Vasari pittore et architetto aretino. Di nuovo dal medesimo riviste et ampliate con i ritratti loro et con l'aggiunta delle vite de' vivi, et de' morti dall'anno 1550. infino al 1567", In Fiorenza, appresso i Giunti, 1568.
Bibliografia: DEL VITA, p. 31; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 225-232 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 232-233.

Altri nomi citati: "Perino" = Perin : del#Vaga , DBI (voce: Buonaccorsi, Pietro); "Giorgione" = Giorgione , DBI; "Brescia" = Piccinelli, Raffaello AKL-Index, VASARI-BAROCCHI, V, p. 513; "Andrea da Fiesole" = Ferrucci, Andrea DBI; "Duca Tagliapietra" = Antonio : di#Gregorio , AKL, VASARI-BAROCCHI, III, p. 423; "Baccio Pontegli" = Pontelli, Baccio <1450ca.-1492/94> AKL-Index; "Michelozzo" = Michelozzo AKL-Index; "Leonbatista" = Alberti, Leon Battista <1404-1472>, DBI; "Antonio da San Gallo" = Sangallo, Antonio : da DBI; Sangallo, Antonio : da DBI; "Baccio d'Agnolo" = Baglioni, Bartolomeo DBI; "Amannato" = Ammannati, Bartolomeo <1511-1592> DBI.
Altri nomi
Bartoli, Cosimo < 1503-1572 > , altra relazione di D.I.

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 215x150.
Osservazioni
Il documento contiene in forma di elenco una serie di informazioni relative al dio Giove [fornite dal Bartoli al Vasari]: i nomi delle ninfe che nutrirono Giove bambino, cioè Amaltea e Melissa; gli appellativi latini del dio; i tre simboli di Giove, cioè il fulmine a tre punte, la quercia e l'aquila con relativi motti; le forme assunte dal dio per consumare i suoi amori, cioè la pioggia d'oro [per Danae], l'aquila [per Ganimede], il toro [per Europa], il cigno [per Leda], Anfitrione per unirsi alla moglie di quest'ultimo, Alcmena, e generare Ercole. Segue il suggerimento di raffigurare [nella Sala di Giove in Palazzo Vecchio a Firenze] l'episodio relativo alla lotta contro i Titani.

Elementi storici: il documento, autografo del Bartoli, è da riferire alla decorazione pittorica della Sala di Giove in Palazzo Vecchio a Firenze, per la quale il Bartoli stesso, in un altro suo scritto contenuto in 31, cc. 25r-26v, si era impegnato a fornire al Vasari il relativo soggetto iconografico. A c. 105r compare, infatti, l'annotazione a lapis, presumibilmente di mano di Karl Frey: "..... at 26", che indica, appunto, come questo documento vada ricollegato a quanto il Bartoli aveva promesso, come è riportato a c. 26 dello "Zibaldone". I brevi appunti contenuti in questo documento non costituiscono certo l' "inventione" vera e propria, sicuramente fornita al Vasari in forma discorsiva, ed ora non più conservata. Lo conferma anche l'annotazione che compare a c. 105v di mano di Giorgio Vasari: "Informationi di Giove". Presumibilmente si tratta di una nota preliminare alla stesura dell'invenzione stessa, oppure di un frammento di un documento più ampio che conteneva l'intera spiegazione del soggetto iconografico. In "Vasari's Florence", Exhibition, p. 15, si ipotizza che questi appunti siano stati tratti dalle "Genealogie deorum gentilium libri" del Boccaccio, fonte utilizzata dal Vasari per la realizzazione dei cicli pittorici nel Quartiere degli Elementi di Palazzo Vecchio. Nel documento l'indicazione dei nomi "Amaltea et Melissa" è da riferirsi alla scena dell' "Infanzia di Giove", raffigurata al centro del soffitto della sala di Giove; le indicazioni delle trasformazioni attuate da Giove vanno riferite alle scene degli amori del dio, rappresentati nel fregio della sala e nei perduti arazzi per le pareti; l'ultima affermazione del Bartoli "farei che egli fulminassi i Giganti", cioè i Titani, sembrerebbe un suggerimento poi non accolto dal Vasari; la serie di appellativi latini con cui era noto il dio Giove si trova citata nello stesso ordine nei "Ragionamenti" del Vasari (cfr. VASARI-MILANESI, VIII, p. 63), in riferimento ai templi fatti edificare dal dio per se stesso. La descrizione delle figure di Amaltea e Melissa, i riferimenti ai tre simboli di Giove e agli amori del dio, elencati in questo documento, sono pure riportati nei "Ragionamenti". Si potrebbe ipotizzare che questo manoscritto sia stato utilizzato anche come "promemoria", o foglio di appunti, per la compilazione del "Ragionamento" relativo alla Sala di Giove (Giornata prima, Ragionamento quinto: cfr. VASARI-MILANESI, VIII, pp. 62-71).
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Infanzia di Giove, allegorie di virtù, scene di sacrifici, putti e paesaggi", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere degli Elementi, Sala di Giove, decorazione del soffitto.
Bibliografia: DEL VITA, p. 31; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 233-234 (ed. integr.); "Vasari's Florence", Exhibition, p. 15.
Altri nomi

Giuliano, Giuseppe < n. 1851 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giuliano, citato a c. 106v

Medici, Piero : de' < 1472-1503 > , altra relazione di D.I.



Leo < papa ; 10. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Leon X, citato a c. 106v


Magalotti, Lorenzo < 1637-1712 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lorenzo, citato a c. 106v


Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.


Note al testo
mm. 295x213.
Osservazioni
Il documento contiene una serie di appunti relativi ai principali eventi della vita di papa Leone X, con riferimento anche ad episodi relativi ai suoi fratelli Piero de' Medici e Giuliano de' Medici, duca di Nemours, e a suo nipote Lorenzo de' Medici, duca d'Urbino.


Elementi storici: gli appunti, autografi del Vasari, sono disposti su due colonne; ciascun appunto riguarda un diverso episodio storico ed è preceduto da un numero arabo che indica presumibilmente la pagina della cronaca, al momento non identificata, da cui sono state estratte le notizie. Il documento è stato redatto in fretta, come testimoniano il ductus scrittorio e soprattutto le ripetizioni ed i numerosi errori grammaticali presenti nel testo. Sono appunti da riferire alla realizzazione della decorazione pittorica della Sala di Leone X in Palazzo Vecchio a Firenze (su cui cfr. 30, c. 24r /n. 262 e 31, cc. 20r-21v), utilizzati con molta probabilità per scegliere gli episodi della vita del pontefice da raffigurare. A c. 106v, alla fine della serie di appunti di argomento storico, il Vasari ha aggiunto alcune annotazioni relative ai ritratti e ai busti marmorei di membri della famiglia Medici, presenti nella Sala di Leone X e alla "chimera d'Arezzo", che era originariamente collocata nella sala stessa, presso le scale che conducono al Quartiere degli Elementi: "Eroi di casa [Medici] fatti di marmo / Dua primi papi [Leone X e Clemente VII] et dua duchi [Giuliano duca di Nemours e Lorenzo duca d'Urbino] / con arme et imprese loro [dei due duchi] così dipinti i tre [sic] / Dopo Clem [cancellato] Cardinali [Giovanni, figlio del duca Cosimo, e Ippolito] et dua duchi ultimi [Alessandro e Cosimo, duchi di Firenze] / con le medesime arme et imprese / Epilogho sopra l'ordine delle storie di sopra / degli Elementi [il Quartiere degli Elementi in Palazzo Vecchio] i quali obedirono alla / grandezza di questa casa non solo in Leone [X] / ma in tutti i suoi nipoti / Dichiaratione della chimera". Queste annotazioni costituiscono una specie di "promemoria" per la composizione da parte del Vasari del "Ragionamento" dedicato alla Sala di Leone X (Giornata seconda, Ragionamento terzo: cfr. VASARI-MILANESI, VIII, pp. 122-164), che effettivamente segue l'ordine qui indicato nella descrizione della sala, partendo dalle pitture di argomento storico, passando ai busti e ai ritratti dei membri della famiglia Medici e concludendo con il riferimento alla chimera (manca, invece, quello relativo all' "epilogo" delle Sale del Quartiere degli Elementi, anticipato al Ragionamento primo della Giornata seconda: cfr. VASARI-MILANESI, VIII, pp. 85-86). Si può dunque ipotizzare che il presente documento abbia avuto un doppio utilizzo, sia per la realizzazione del programma iconografico del ciclo pittorico nella sala di Leone X, sia per la stesura dei "Ragionamenti".
Opere menzionate: <**Vasari, Giorgio, "Ragionamenti del Sig. Cavaliere Giorgio Vasari pittore et architetto aretino, sopra le inventioni da lui dipinte in Firenze nel Palazzo di Loro Altezze Serenissime, con lo Illustris. & Eccellentis. Signor Don Francesco Medici, allora Principoe di Firenze. Insieme con la inventione della pittura da lui cominciata nella cupola. Con due tavole, una delle cose più notabili, & l'altra delli huomini illustri che sono ritratti e nominati in quest'opera", In Firenze, appresso Filippo Giunti, 1588.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Marchetti, Marco da Faenza - Straet, Jan van der (Stradano), "Storie di Leone X, ritratti di membri di Casa Medici legati al papa, stemmi e imprese", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Leone X, decorazione del soffitto e delle pareti; <****Arte etrusca (400-350 a.C.), "Chimera d'Arezzo", bronzo, Firenze, Museo Archeologico.
Bibliografia: DEL VITA, p. 31; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 235-244 (ed. integr.).
Altri nomi
Alexander < papa ; 3. > , altra relazione di D.I.

Innocentius < papa ; 3. > , altra relazione di D.I.

Agresti, Livio < ca. 1508-ca. 1580 > , altra relazione di D.I.

Fredericus < imperatore ; 1. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Federigo Barbarossa, citato a c. 107r



Gregorius < papa ; 7. > , altra relazione di D.I.

Zuccari, Taddeo < 1529-1566 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Tadeo, citato a c. 107r

Livius, Titus < 59 a. C.-17 d. C. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Livio, citato a c. 107r

Pedro < re d'Aragona ; 2. > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 299x218; bianca la c. 107v; presenza di lacerazioni nel margine superiore della carta restaurata con velatura.
Osservazioni
Il documento contiene la descrizione di alcune delle scene dipinte nella Sala Regia dei Palazzi Vaticani: quella [iniziata da Francesco Salviati e completata da Giuseppe Porta] in cui Federico Barbarossa si riconcilia con papa [Alessandro III], accompagnata da un'iscrizione [trascritta nel testo]; quella dipinta da Taddeo [Zuccari] dove compare "un re che scrive" [la donazione di Carlo Magno], priva di iscrizione; quella [di Taddeo e Federico Zuccari] dove è rappresentato papa [Gregorio VII] che benedice [l'imperatore Enrico IV, rievocandone la scomunica], senza iscrizione; quella dipinta da Livio [Agresti] raffigurante [Pietro d'Aragona] in ginocchio di fronte a papa [Innocenzo III], accompagnata da un'iscrizione [trascritta nel testo]; quella cominciata dallo stesso Taddeo [Zuccari] raffigurante la presa della rocca [di Tunisi], senza iscrizione.


Elementi storici: Il documento, di mano ignota, contiene le descrizioni di cinque scene dipinte nella Sala Regia dei Palazzi Vaticani precedentemente all'intervento di Giorgio Vasari, che ne completò la decorazione pittorica in due momenti diversi: prima, dal gennaio al maggio 1572, realizzando la battaglia di Lepanto su commissione di papa Pio V, poi, dal novembre 1572 al maggio 1573, raffigurando altre scene relative alla strage degli Ugonotti e ad episodi della vita di Gregorio IX e Gregorio XI, su commissione di papa Gregorio XIII (si veda in proposito la corrispondenza con Guglielmo Sangalletti nella filza 15 dell'Archivio vasariano). Questo documento va riferito al secondo intervento vasariano; è noto che il Vasari compilò un elenco delle scene già esistenti nella Sala e lo inviò a Vincenzo Borghini affinché questi potesse completarne il programma iconografico: cfr. la lettera del Vasari al Borghini del 1572-12-11, in cui promette di "scrivere" al più presto l'elenco di tutti i dipinti presenti nella Sala [ASF, Carteggi d'Artisti, 2, inserto I, n. 65 (FREY, II, p. 729)], e la lettera del Borghini al Vasari del 1572-12-26, in cui afferma di avere ricevuto "la distesa delle historie nella sala" (14, cc. 145rv, 148rv). È però fortemente improbabile che questo documento possa essere identificato con l'elenco suddetto, trattandosi di una descrizione parziale dei dipinti estremamente approssimativa ed imprecisa. Sembrerebbe comunque riguardare un frammento di un manoscritto in origine più ampio.
Opere artistiche menzionate: <****Salviati, Francesco - Porta, Giuseppe, "Federico Barbarossa si sottomette a papa Alessandro III, a Venezia", affresco, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia; <****Zuccari, Taddeo, "Donazione di Carlo Magno a papa Adriano I", affresco, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia; <****Zuccari, Taddeo e Federico, "Gregorio VII rievoca la scomunica ad Enrico IV, a Canossa", affresco, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia; <****Agresti, Livio, "Pietro II d'Aragona offre il suo regno a papa Innocento III", affresco, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia; <****Zuccari, Taddeo, "La presa di Tunisi", affresco, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia
Bibliografia: FREY, II, p. 730 (ed. integr.); DEL VITA, p. 31; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 245-246; "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 99.
Altri nomi
Beaumont, Charles : de < fl. 1500 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Buemonte Franzese, citato a c. 108r

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 154x215.
Osservazioni
Il documento contiene una breve descrizione di un episodio della guerra di Pisa relativo alla battaglia di Barbagianni [30 giugno 1500]: essendo stata creata una breccia nelle mura pisane di 60 braccia, tra Porta delle Piagge e Porta di Calci, i Francesi alleati dei Fiorentini, capeggiati da "Buemonte Franzese" [Charles de Beaumont], tentarono un assalto alla città ma furono bloccati da un fossato e da altri ripari costruiti dai Pisani al di là delle fortificazioni. Segue un appunto relativo alla raffigurazione di questo avvenimento, [che fu poi realizzata in uno dei riquadri del soffitto nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze], in cui si precisa di rappresentare i soldati che entrano dentro le mura e i ripari costruiti dai Pisani "et non altro".

Elementi storici: il documento è autografo di Giorgio Vasari e fu utilizzato per la realizzazione di uno dei riquadri del soffitto nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, raffigurante appunto la "Battaglia di Barbagianni presso Pisa". Le notizie storiche sono presumibilmente tratte da "La storia d'Italia" di Francesco Guicciardini, fonte ripetutamente utilizzata dal Vasari per la decorazione pittorica del Salone dei Cinquecento (cfr. 14, cc. 2r-3v e 31, c. 80rv). A c. 108r compare, sempre dei mano del Vasari, un'annotazione di dubbia lettura: "La po..tiera [?]". A c. 108v compare uno schizzo a lapis della parte inferiore di una figura maschile forse in posizione seduta: se ne distinguono le gambe piegate.
Opere menzionate: <**Guicciardini, Francesco, "L'historia d'Italia di m. Francesco Guicciardini", In Fiorenza, appresso Lorenzo Torrentino, 1561.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Straet, Jan van der (Stradano), "Battaglia di Barbagianni, presso Pisa", olio su tavola, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, soffitto.
Bibliografia: DEL VITA, p. 31; DEL VITA, "Zibaldone", p. 247 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, p. 245.
Altri nomi
Medici, Lorenzo : de' < 1395-1440 > , altra relazione di D.I.

Medici, Giovanni : de' < 1360-1429 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giovanni di bicci, citato a c. 110r

Giuliano, Giuseppe < n. 1851 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giuliano, citato a c. 110r

Medici, Piero : de' < 1416-1469 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Piero figliol di Cosimo V., citato a c. 110r

Medici, Piero : de' < 1472-1503 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Magnifico Piero figliol di Lorenzo et fratello di Giovanni, citato a c. 110r

Leo < papa ; 10. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giovanni Cardinale primo de' Medici, citato a c. 110r

Medici, Giuliano : de' < 1453-1478 > , altra relazione di D.I.

Medici, Lorenzo : de' < 1449-1492 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Magnifico Lorenzo Vecchio, citato a c. 110r


Magalotti, Lorenzo < 1637-1712 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lorenzo, citato a c. 110r

*Guardaroba *ducale , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Guardaroba, citato a c. 110r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Santa Maria Novella, citato a c. 110r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Santa Maria Nuova, citato a c. 110r

Medici, Giovanni : de' < 1421-1463 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giovanni figliol di Cosimo V., citato a c. 110r

*Guardaroba *medicea < Firenze > , altra relazione di D.I.


Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Medici, Cosimo : de' < 1389-1464 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Magnifico Cosimo V., citato a c. 110r

Note al testo
mm. 285x207; bianca la c. 110v.
Osservazioni
Il documento contiene un elenco dei nomi dei membri della famiglia Medici, seguiti dall'indicazione dei luoghi dove si conservano i relativi ritratti, [che dovevano servire da modelli per le raffigurazioni delle loro effigi nelle sale del Quartiere di Leone X in Palazzo Vecchio a Firenze]; accanto sono riportate le imprese araldiche di ciascun personaggio [omesse in questa sede]. Per [la Sala di] Cosimo il Vecchio: ritratti di Giovanni di Bicci, Cosimo il Vecchio e Piero il Gottoso, nella Guardaroba medicea; ritratto di Lorenzo, fratello di Cosimo il Vecchio, nella basilica di Santa Maria Novella [nella Cappella Tornabuoni affrescata da Domenico Ghirlandaio]; ritratto di Giovanni, figlio di Cosimo il Vecchio, nella medesima Cappella Tornabuoni in Santa Maria Novella e nell'[ospedale] di Santa Maria Nuova. Per [la Sala di] Lorenzo il Magnifico: ritratti dello stesso Lorenzo, del fratello Giuliano e del figlio Piero, nella Guardaroba medicea; ritratto del cardinale Giovanni [futuro Leone X], a Roma, nelle [Stanze Vaticane, nella "Disputa dei dottori" dipinta da Raffaello]; ritratto di Giuliano, duca di Nemours, in casa di Ottaviano [de' Medici]. Per la Sala di Leone [X]: ritratti dello stesso Leone, di Lorenzo duca [d'Urbino], del cardinale Giulio [futuro Clemente VII], del cardinale Ippolito, della duchessa di Firenze [Eleonora di Toledo], nella Guardaroba medicea; ritratto del duca [di Firenze] Alessandro, in un monastero; ritratti della regina di Francia [Caterina de' Medici] e della duchessa di Parma [Margherita d'Austria; manca l'indicazione dei luoghi di conservazione]; ritratto di Clemente VII, in casa di Bernardetto [de' Medici]. Per [la Sala di] Giovanni [dalle Bande Nere]: ritratti dello stesso Giovanni, di Maria [Salviati] e del duca Cosimo giovanetto, nella Guardaroba medicea; ritratti del padre di Giovanni dalle Bande Nere, Giovanni [di Pierfrancesco] e della signora di Imola [Caterina Sforza], nel [convento di San Vincenzo di] Annalena. Segue l'elenco dei personaggi da raffigurare nella [Sala di Cosimo I]: il duca Cosimo con la duchessa [Eleonora di Toledo] ed i figli Francesco, Giovanni, Garzia, Ferdinando, Pietro, Maria, Isabella, Lucrezia.
A fianco, compare un elenco di personaggi illustri [da ritrarre nella Sala di Cosimo il Vecchio, nella scena relativa al "Ritorno di Cosimo dall'esilio" nel 1434], con accanto l'indicazione dei luoghi dove si conservano i relativi ritratti da prendere a modello. Sono suddivisi in: "Cittadini Amici di Cosimo il Vecchio": Angelo Acciaioli, nella Certosa [del Galluzzo, presso Firenze: cfr. 31, c. 58rv]; Puccio Pucci, nell'[ospedale] di Santa Maria Nuova [[negli affreschi perduti di Andrea del Castagno nella chiesa di Sant'Egidio]; Luca di Maso degli Albizi, nella chiesa di Santa Trinita [nella Cappella Sassetti affrescata da Domenico Ghirlandaio]; Piero Guicciardini, Tommaso e Niccolò Soderini, nella [Cappella Brancacci, nella chiesa di Santa Maria del] Carmine [nelle storie realizzate da Filippino Lippi]. "Neutrali": Neri di Gino Capponi e Nerone di Nigi Neroni, nella chiesa di Santo Spirito; Palla Strozzi, nella basilica di Santa Maria Novella [sic, nella chiesa di Santa Trinita, Cappella Sassetti: cfr. VASARI-MILANESI, III, p. 256]. "Nemici": Rinaldo degli Albizi, Bernardo Guadagni, che fu comprato dal danaro, Federico Malavolti, che si occupò di Cosimo il Vecchio quando questi fu rinchiuso nell'Alberghettino [la prigione nella torre di Palazzo Vecchio], sono ritratti nell'[ospedale di] Santa Maria Nuova [negli affreschi perduti di Andrea del Castagno nella chiesa di Sant'Egidio]; Niccolò da Uzzano e Niccolò Barbadori, nella chiesa di Santa Lucia [dei Magnoli, nella cappella maggiore affrescata da Lorenzo di Bicci].
Segue un elenco di condottieri da ritrarre nella Sala di Lorenzo il Magnifico, [nella scena raffigurante "Lorenzo il Magnifico riceve l'omaggio degli ambasciatori"]: Niccolò Vitelli di Città di Castello, Giacoppo Petrucci di Siena, Giovanni Bentivoglio di Bologna, "Malatesta Manfredi da Rimino" [presumibilmente il V. fa confusione tra le famiglie Malatesta di Rimini e Manfredi di Faenza; nei "Ragionamenti" nomina per questa scena un "capitano dei Manfredi di Faenza": cfr. VASARI-MILANESI, VIII, p. 113] e Braccio Baglioni di Perugia.
Segue l'appunto: "papa Leone X con il numero di XXXVIII cardinali / papa Clemente [VII] con il numero di XXXVII cardinali" [il numero non corrisponde alle nomine cardinalizie effettuate dai due pontefici, che ammontano rispettivamente a quarantatré e trentatré: cfr. EUBEL, III].
Vi è quindi un elenco di scultori e pittori fiorentini, nuovamente seguiti dall'indicazione dei luoghi in cui si conservano i relativi ritratti e, in molti casi, autoritratti: Simone Martini, nella sala capitolare di Santa Maria Novella; Lorenzo Bicci e Michelozzo, nella chiesa di Ognissanti [autoritratto di Lorenzo di Bicci nella Cappella Lenzi]; Luca della Robbia, "ne' Servi" [chiesa della Santissima Annunziata] o nella chiesa di Santa Trinita; Paolo Uccello, Filippo [Brunelleschi], Donatello, "in il San Gallo" [nella tavola appartenuta a Giuliano da Sangallo, oggi al Louvre]; Masolino e Filippino [Lippi], nella chiesa del Carmine [autoritratti negli affreschi della Cappella Brancacci]; Fra' Giovanni [Beato Angelico], nel convento di San Domenico a Fiesole; Andrea del Castagno, nell'[ospedale] di Santa Maria Nuova [autoritratto nei perduti affreschi della chiesa di Sant'Egidio]; Alesso Baldovinetti, nella basilica di Santa Maria Novella [Cappella Tornabuoni]; Filippo [Lippi], nella chiesa di Sant'Ambrogio [autoritratto nella tavola con l' "Incoronazione della Vergine" ora conservata alla Galleria degli Uffizi]; Benozzo [Gozzoli], nel Campo Santo a Pisa [autoritratto nell'affresco raffigurante il viaggio della regina di Saba].
A fianco compare un elenco di nomi di letterati, sempre seguiti l'indicazione dei luoghi dove si conservano i relativi ritratti: Paolo dal Pozzo Toscanelli, nella chiesa di Sant'Ambrogio; Giovanni [sic, Antonio] Manetti, presso "il San Gallo" [nella tavola appartenuta a Giuliano da Sangallo, oggi al Louvre]; [Marsilio] Ficino, [Angelo] Poliziano, [Cristoforo] Landino e Demetrio Calcondila, nella basilica di Santa Maria Novella [Cappella Tornabuoni]; Marullo, il Platina e Pico della Mirandola, sono presenti nei ritratti di [Paolo] Giovio [Serie Gioviana]; Poggio Bracciolini, nel Palazzo del Proconsolo; Leonardo Aretino [Bruni], nella basilica di Santa Croce [monumento sepolcrale di Bernardo Rossellino]; Luigi Pulci, nella chiesa del Carmine [affreschi di Filippino Lippi nella Cappella Brancacci]; Giano Lascaris, nella chiesa di Santa Trinita [Cappella Sassetti]; il ritratto di Francesco Accolti è presso Sforza [Almeni]. [Molti degli artisti e letterati citati in questo documento compaiono nelle scene di "Cosimo circondato da letterati e artisti", nella Sala di Cosimo il Vecchio, e di "Lorenzo il Magnifico fra filosofi e letterati", nella Sala di Lorenzo il Magnifico].

Elementi storici: a c. 109r compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "i ritratti di tutti gl'eroi di casa Medici". Sempre a c. 109r, in alto, vi sono alcuni appunti frammentari sempre di mano del Vasari: "...eni [?] a Cortona / I marmi al Bastar / do per X.ofano [Cristofano Gherardi] et lo schi / zzo suo / La cappella de' Medici in / casa Medici [la Cappella dei Magi in Palazzo Medici Riccardi?]". L'annotazione relativa a Cortona e al Gherardi si riferisce presumibilmente alla decorazione pittorica dell'ex oratorio del Gesù, eseguita in collaborazione tra i due artisti nel 1555, su cui cfr. VASARI-BAROCCHI, V, pp. 300-301 e 30, c. 21v /n. 224. Gli appunti contenuti nel documento furono presumibilmente utilizzati una seconda volta dal Vasari stesso per la composizione dei "Ragionamenti" corrispondenti alle Sale del Quartiere di Leone X, in cui vi sono ricche e dettagliate descrizioni dei diversi personaggi raffigurati nei cicli pittorici, nonché riferimenti alle fonti iconografiche usate per realizzarne i ritratti (cfr. VASARI-MILANESI, VIII, pp. 87 sgg.).
Opere menzionate: <**Vasari, Giorgio, "Ragionamenti del Sig. Cavaliere Giorgio Vasari pittore et architetto aretino, sopra le inventioni da lui dipinte in Firenze nel Palazzo di Loro Altezze Serenissime, con lo Illustris. & Eccellentis. Signor Don Francesco Medici, allora Principoe di Firenze. Insieme con la inventione della pittura da lui cominciata nella cupola. Con due tavole, una delle cose più notabili, & l'altra delli huomini illustri che sono ritratti e nominati in quest'opera", In Firenze, appresso Filippo Giunti, 1588.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Marchetti, Marco da Faenza, "Storie di Cosimo il Vecchio, figure allegoriche e virtù, ritratti di membri di Casa Medici legati a Cosimo, armi e imprese medicee", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Cosimo il Vecchio, decorazione del soffitto; <****Vasari, Giorgio - Marchetti, Marco da Faenza, "Storie di Lorenzo il Magnifico, figure allegoriche e virtù, ritratti di membri di Casa Medici legati a Lorenzo e loro imprese", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Lorenzo il Magnifico, decorazione del soffitto; <****Vasari, Giorgio, "Ritratto di Caterina Sforza", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Giovanni dalle Bande Nere, ovali sulle pareti; <****Vasari, Giorgio, "Ritratti di Maria Salviati, Giovanni di Pierfrancesco de' Medici il Popolano, Cosimo de' Medici giovane, Giovanni dalle Bande Nere", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Giovanni dalle Bande Nere, ovali della volta; <****Vasari, Giorgio, "Ritratti di Francesco de' Medici, Don Pietro de' Medici, Eleonora di Toledo, Giovanni e Garzia de' Medici", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Cosimo I, ovali della volta; <****Vasari, Giorgio - Gherardi, Cristofano, "Trasfigurazione, Conversione di Saulo, Cristo al Limbo, Sacrifici dell'Antico Testamento, Virtù", affreschi, Cortona, ex chiesa del Gesù (Museo Diocesano), oratorio inferiore.
Bibliografia: DEL VITA, p. 31; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 261-268; ALLEGRI-CECCHI, p. 121, 139, 140, 157, 158; "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 262-263.

Altri nomi citati: (c. 110r) "Signor Giuliano che fu poi duca di Nemors" = Medici, Giuliano : de' LITTA, II, disp. 25, p. 4, tav. X; "Ottaviano" = Medici, Ottaviano : de' <1482-1546> "Profili medicei", pp. 65-66; "Duca Lorenzo figliol di Piero" = Medici, Lorenzo : de' LITTA, II, disp. 25, p. 4, tav. X; "Giulio Cardinale de' Medici II"/ "Clemente VII" = Clemente EP; "Ippolito Cardinale de' Medici III" = Medici, Ippolito : de' EI; "Duca Alessandro" = Medici, Alessandro : de' DBI; "Regina di Francia" = Caterina : de' Medici DBI; "Duchessa di Parma" = Asburgo, Margherita : di , "Stirpe de' Medici", I, pp. 444-445; "Duchessa di Fiorenza" = Alvarez de Toledo, Eleonora "Stirpe de' Medici", pp. 55-70; "Bernardetto" = Medici, Bernardetto : de' "Profili medicei", p. 81; ASF, Tratte, 81, c. 189v (la registrazione della nascita riporta "Bernardetto di Galeotto di Lorenzo de'Medici", invece di: "Bernardetto di Ottaviano di Lorenzo de'Medici"; l'indicazione del patronimico è tuttavia verosimilmente erronea in quanto non risulta che lo stesso Galeotto, fratello di Ottaviano, abbia anch'egli avuto un figlio di nome Bernardo: cfr. "Profili medicei", p. 56); "Signor Giovanni" = Medici, Giovanni : de' EI; "Giovanni" = Medici, Giovanni : de' , "Profili medicei", p. 43; "la madonna di Imola" = Sforza, Caterina <1462-1509> LITTA, I, disp. 1, tav. V; "Anna lena" = *convento di *San *Vincenzo di *Annalena , Luoghi della fede, "Firenze", p. 201; (c.109v) "La signora Maria" = Salviati, Maria <1499-1543> HURTUBISE, pp. 148, 151-152; "Duca Cosimo" = Medici, Cosimo : de' DBI; "Don Francesco" = Medici, Francesco : de' DBI; "Don Giovanni" = Medici, Giovanni : de' IBI; "Profili medicei", p. 73; "Don Gratia" = Medici, Garzia : de' <1547-1562> "Profili medicei", p. 73; "Don Arnando" = Medici, Ferdinando : de' DBI; "Don Pietro" = Medici, Pietro : de' <1554-1604> ; "Donna Maria" = Medici, Maria : de' <1540-1557>; "Donna Isabella" = Medici, Isabella : de' <1542-1576> "Profili medicei", p. 82; "Donna Lucrezia" = Medici, Lucrezia : de' <1544-1561> "Profili medicei", p. 72; "messer Agniolo Acciaiuoli" = Acciaioli, Angelo : di#Iacopo <1399-post 1467>, ASF, Tratte, 78, c. 14r, DBI; *Certosa , T.C.I., "Firenze", pp. 584-588; "Luca di messer Maso degli Albizi" = Albizi, Luca : degli , DBI; "Puccio Pucci" = Pucci, Puccio <1389-1449>, LITTA, XIII, disp. 158, tav. III; "Santa Trinita" = *chiesa di *Santa *Trinita , T.C.I., "Firenze", pp. 249-253; "Piero Guicciardini" = Guicciardini, Piero <1376-1441>, DBI; "Tommaso Soderini" = Soderini, Tommaso <1403-1485>, LITTA, XI, disp. 141, tav. IV; "Niccolò Soderini" = Soderini, Niccolò <1401-1474>, LITTA, XI, disp. 141, tav. III; "Neri di Gino Caponi" = Capponi, Neri <1388-1457>, DBI; "Neri di Nigii" = Neroni, Nerone : di#Nigi di Nerone Dietisalvi <1377-1459> ASF, Tratte 79, c. 148r, Grascia 190, c. 17v, "Palazzo Neroni", ad indicem ; "messer Palla Strozzi" = Strozzi, Palla <1373ca.-1462>, EI; "Carmine" = *chiesa di *Santa *Maria del *Carmine T.C.I., "Firenze", pp. 459-464; "messer Rinaldo degli Albizi" = Albizi, Rinaldo : degli <1370-1442>, DBI; " Niccolò da Uzzano" = Uzzano, Niccolò : da <1359-1431>, EI; "Niccolò Barbadori" = Barbadori, Niccolò , DBI; "Santa Lucia" = *chiesa di *Santa *Lucia dei *Magnoli T.C.I., "Firenze", p. 443; "Bernardo Guadagni" = Guadagni, Bernardo <1367/68-1434>, DBI; "Federigo Malavolti" = Malavolti, Federico , "Pompe sanesi", II, p. 281, n. VII; "Ogni Santi" = *chiesa di *Ognissanti T.C.I., "Firenze", pp. 433-435; "Servi" = *chiesa della *Santissima *Annunziata T.C.I., "Firenze", pp. 334-341; "San Domenico a Fiesole" = *convento di *San *Domenico T.C.I., "Firenze", pp. 556-557; "Santo Ambrogio" = *chiesa di *Sant' *Ambrogio T.C.I., "Firenze", pp. 417-418; "Santa Croce" = *basilica di *Santa *Croce T.C.I., "Firenze", pp. 398-408; "Niccolò Vitelli di Città di Castello" = Vitelli, Niccolò <1428-1486> LITTA, III, disp. 35, tav. I; "Iacopo Petrucci Senese" = Petrucci, Giacoppo , MONDOLFO, p. 21; "Giovanni Bentivogli" = Bentivoglio, Giovanni , DBI; "Malatesta Manfredi da Rimino" = *Manfredi di *Faenza IBI, VASARI-MILANESI, VIII, p. 113; "Braccio Baglioni" = Baglioni, Braccio <1419-1479>, DBI; "Lorenzo Bicci pittore" = Lorenzo : di#Bicci <1350ca.-1410/20> DBI; "Luca della Robbia scultore" = Della_Robbia, Luca <1399/1400-1482>, DBI; "Paolo Ucello pittore" = : Uccello AKL-Index; "Pippo scultore" = Brunelleschi, Filippo <1377-1446> DBI; "San Gallo" = Sangallo, Giuliano : da DBI; "Donato scultore" = Donatello DBI; "Michelozzo scultore" = Michelozzo AKL-Index; "Masoljno pictore" = Masolino : da#Panicale AKL-Index; "Fra' Giovanni pictore" = Beato : Angelico DBI; "Andrea del Castagno" = Del_Castagno, Andrea DBI; "Alesso Baldovinetti" = Baldovinetti, Alessio <1425-1499> DBI; "Fra' Filippo" = Lippi, Filippo <1406ca.-1469> DBI; "Benozzo" = Gozzoli, Benozzo < Benozzo di Lese, detto ; 1420ca.-1497> DBI; "Filippino" = Lippi, Filippino <1457-1501> DBI; "Iovio" = Giovio, Paolo <1483-1552> DBI; "Sforzo" = Almeni, Sforza BNCF, Passerini, Sforza, 185; "maestro Pavolo dal Pozzo Toscanelli" = Toscanelli, Paolo dal Pozzo <1397-1482>, EI; "Giovan Manetti Matematico" = Manetti, Antonio : di#Tuccio <1423-1497>, EI, "Nel segno di Masaccio", p. 32; "Il Ficino" = Ficino, Marsilio <1433-1499> DBI; Poliziano, Angelo DBI; Landino, Cristoforo <1424-1498>, DBI; "Demetrio Calcolide" = Calcondila, Demetrio <1423-1511> DBI; "Marullo" = Marullo, Michele , EI; "il Platina" = Platina EI; "Pico della Mirandola" = Pico della Mirandola, Giovanni <1463-1494>, EI; "il Poggio" = Bracciolini, Poggio <1380-1459>, DBI; "Leonardo aretino" = Bruni, Leonardo , DBI; "Luisgii Pulci" = Pulci, Luigi <1432-1484> EI; "Giovanni Lascheri" = Lascaris, Giano <1445-1534>DBI; "Francesco Accolti Aretino" = Accolti, Francesco <1416-1484>, DBI; (c. 109r) "Cristofano" = Gherardi, Cristofano DBI.
Altri nomi
Karl V <imperatore 1500-1558> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Carolus V Romanorum imperator, citato a c. 141r

Vecellio, Tiziano < ca. 1488-1576 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Titiano Vecellio, citato a c. 141r

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 291x202; bianche le cc. 141v, 144r.
Osservazioni
Il documento contiene la copia del privilegio concesso dall'imperatore Carlo V a Tiziano Vecellio il 10 maggio 1533, con cui si conferiva al pittore il titolo di cavaliere e gli si concedeva una provvigione annua di 200 scudi d'oro in virtù della sua attività di ritrattista ufficiale dello stesso imperatore.


Elementi storici: a c. 144v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Privilegio di Carlo V a Titiano Vecellio"; segue un'altra annotazione di mano ignota (presumibilmente la stessa che compare a c. 102v: cfr. 31, cc. 93r-102v): "Privilegio di Titiano". Questo documento fu utilizzato dal Vasari come fonte per un passo della biografia di Tiziano nella seconda edizione de "Le vite", dove si dà notizia della nomina a cavaliere e della provvigione annua che l'artista ricevette dall'imperatore: cfr. VASARI-BAROCCHI, VI, p. 165. Presumibilmente questo documento fu spedito in allegato ad una lettera inviata da un informatore non identificato. Nel titolo apposto a c. 141r il nome "Titiano Vercellensi" è stato poi cassato e corretto in "Vecellio", da una mano diversa da quella del copista.
Opere menzionate: <**Vasari, Giorgio, "Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori e architettori. Scritte da m. Giorgio Vasari pittore et architetto aretino. Di nuovo dal medesimo riviste et ampliate con i ritratti loro et con l'aggiunta delle vite de' vivi, et de' morti dall'anno 1550. infino al 1567", In Fiorenza, appresso i Giunti, 1568.
Bibliografia: DEL VITA, p. 32; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 292-293 (ed. integr.).
Altri nomi
Charles <re di Francia ; 9. 1550-1574> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
rege Carolo IX, citato a c. 142r

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 283x213; lacerazioni nei margini esterni restaurate con velatura.
Osservazioni
Il documento contiene la descrizione, in lingua latina, riguardante l'intervento del re di Francia, Carlo IX, di fronte al Parlamento francese per giustificare la strage degli Ugonotti avvenuta a Parigi il 26 [sic, 28] agosto [1572].


Elementi storici: a c. 143v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "per la storia di Carlo re di Francia contro gli Ugonotti". Presumibilmente questo documento fu inviato in allegato ad una lettera scritta da un informatore non identificato. Fu utilizzato dal Vasari per la realizzazione di una delle tre scene relative alla "Notte di San Bartolomeo", dipinte nel 1572-1573, su commissione di Gregorio XIII, nella Sala Regia dei Palazzi Vaticani, fra le quali vi è la "Giustificazione di Carlo IX davanti al Parlamento" (sulla Sala Regia cfr. anche 31, c. 107rv).
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Gregorio IX scomunica Federico II, Ritorno di Gregorio XI da Avignone a Roma, Scene della Notte di San Bartolomeo (Il Coligny ferito, La strage degli Ugonotti, Giustificazione di Carlo IX davanti al Parlamento)", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia.
Bibliografia: FREY, II, p. 731 (ed. integr.); DEL VITA, p. 32; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 294-295 (ed. integr.).
Altri nomi
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Michelagniolo Buonarroti, citato a c. 158r

Iulius <papa ; 3. 1487-1555> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
papa Giulio, citato a c. 158r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Luca Torrigiani, citato a c. 158r

Ghirlandaio < 1449-1494 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Domenico di Tommaso di Currado, citato a c. 158r

Caro, Annibale < 1507-1566 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Anibal Caro, citato a c. 158r

Medici, Ottaviano : de' < 1482-1546 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ottaviano de' Medici, citato a c. 158v

Bartoli, Cosimo < 1503-1572 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cosimo Bartoli, citato a c. 158r

Vasari, Giorgio < il Giovane ; 1562-1625 > , altra relazione di D.I.

Aretino, Pietro < 1492-1566 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Aretino, citato a c. 158v

Buonarroti Simoni, Lodovico < 1444-1531 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lodovico di Lionardo di Buonarrota, citato a c. 158r

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio Vasari, citato a c. 158r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Davit di Tommaso di Currado, citato a

Agustini, Marcello < morto 1648 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Signore Balì di Siena, citato a c. 158r

Note al testo
mm. 289x211.
Osservazioni
Il documento contiene la copia di quattro manoscritti appartenuti a Giorgio Vasari, donati dal nipote Giorgio Vasari il Giovane al Balì di Siena [Marcello Agostini]:
1.Documento autografo di Michelangelo Buonarroti contenente la copia di un "ricordo" del padre Lodovico di Leonardo, datato 16 aprile 1488, relativo al contratto stipulato con Domenico e Davide di Tommaso di Corrado [Domenico e Davide Ghirlandaio] perché per tre anni Michelangelo lavorasse nella loro bottega dietro compenso di 24 fiorini d'oro. Si registra che, al momento della stipula, lo stesso Lodovico ricevette 12 soldi e Michelangelo 2 fiorini.
2. Manoscritto autografo di Annibal Caro contenente l'invenzione per la decorazione pittorica di una loggia [di Villa Giulia a Roma], commissionata a Giorgio Vasari dal papa Giulio [III] nel 1550: si suggeriva di raffigurare nello scomparto centrale i Fontanalia, in quello sinistro i Baccanalia e in quello destro i Cerealia [sull'ideazione del programma decorativo di Villa Giulia da parte del Caro e la parte avuta dal Vasari cfr. "Oltre Raffaello", pp. 174 sgg, in particolare pp. 181-183; cfr. anche 10, cc. 173rv, 178rv, cc. 175r-176v].
3. Manoscritto autografo di Cosimo Bartoli fornito a Giorgio Vasari nel 1558 per un dipinto commissionato da Luca Torrigiani: si suggeriva di raffigurarvi il mito di Dedalo e Icaro.
4. Lettera autografa di Pietro Aretino a Ottaviano de' Medici: Venezia, 1538-02-26. L'Aretino chiede al Medici di favorirlo presso il duca Cosimo [de' Medici] in virtù dei buoni rapporti intercorsi fra lui e il padre dello stesso duca [Giovanni dalle Bande Nere].


Elementi storici: il documento è autografo di Giorgio Vasari il Giovane che ha apposto a c. 158r l'annotazione: "Copia di alcuni fogli donati al Signore Balì di Siena"; ciascuna trascrizione è preceduta dall'indicazione di chi ha vergato il manoscritto e della relativa datazione.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio, Villa Giulia a Roma: progetto e lavori di realizzazione architettonica e decorazione pittorica.
Bibliografia: DEL VITA, p. 32; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 307-311 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 126.
Altri nomi citati: "duca Cosimo" (c. 158v) = Medici, Cosimo : de' DBI; Medici, Giovanni : de' , EI.
Altri nomi
Vasari, Giorgio < il Giovane ; 1562-1625 > , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 276x207
Osservazioni
Descrizione di nove figure allegoriche nel seguente ordine: Virtù; Onore; Fama; Prudenza; Fatica; Vigilanza, o Diligenza; Fedeltà; Verità; Liberalità.


Elementi storici: il documento è stato vergato dalla stessa mano che ha compilato i documenti contenuti in 31, cc. 1r-2v e 31, cc. 46r-47v; si tratta della grafia di Giorgio Vasari il Giovane, che avrebbe quindi copiato alcuni documenti originali appartenuti allo zio contenenti suggerimenti per la realizzazione pittorica di figure allegoriche. In particolare le allegorie del presente documento sono le medesime di quelle riportate in 31, cc. 46r-47v, coincidendo sia l'ordine con cui sono citate, sia le relative descrizioni, seppure con qualche variante testuale.
Bibliografia: DEL VITA, p. 32; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 312-313 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 139-140.
Altri nomi
Pius < papa ; 5. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
papa Pio V, citato a c. 160r

Muḥammad < 570ca.-632 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Macometto, citato a c. 160r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Iac.o di Meglio, citato a c. 160v

Asburgo, Giovanni : di < 1545-1578 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Don Giovanni d'Austria, citato a c. 160r

Paolus < santo > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
San Pavolo, citato a c. 160r

Marco : Evangelista < santo ; sec. 1. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
San Marco Evangelista, citato a c. 160r

Petrus < santo > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
San Piero, citato a c. 160r

Giacomo : Maggiore < santo ; m. 44 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
San Iacopo maggiore Apostolo, citato a c. 160r

Mocenigo, Alvise <1. ; doge 1507-1577> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Doge di Venezia, citato a c. 160r

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Felipe <re di Spagna ; 2. 1527-1598> , altra relazione di D.I.

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
re Filippo, citato a c. 160r

Note al testo
mm. 280x204.
Osservazioni
Il documento contiene i soggetti iconografici delle tre storie da raffigurare [nella parete occidentale della Sala Regia nei Palazzi Vaticani relative alla battaglia di Lepanto]. Nella prima, al centro, si rappresenterà Don Giovanni d'Austria che riceve lo stendardo del comando dell'armata cristiana e viene benedetto da papa Pio V; vi compariranno anche Filippo re [di Spagna] e il doge di Venezia [Alvise Mocenigo], oltre alle allegorie della Speranza, della Fortezza e della Vittoria o Grazia divina [questa scena non fu poi eseguita]. Nella seconda storia, a sinistra, si raffigurerà lo spiegamento delle due armate, cristiana e turca, accompagnate da figure allegoriche e putti: dalla parte della flotta cristiana, in basso, appariranno la Chiesa, la Spagna e Venezia e, in alto, putti che gettano corone, palme e fiori; dalla parte della flotta turca, in basso, il Timore, la Rovina, la Superbia e la Morte e, in alto, putti che gettano fulmini, fuoco e il vaso di Pandora. Nella terza storia, a destra, sarà raffigurata la battaglia: dalla parte dei Cristiani, in alto, compariranno su una nuvola Cristo, San Pietro, San Paolo, San Giacomo Maggiore e San Marco Evangelista con spade in atto di combattere, mentre, in basso, saranno raffigurati la Fede e alcuni Turchi prigionieri; dalla parte dei Turchi si rappresenteranno, in alto, alcuni demoni e Maometto con la bocca tappata.

Elementi storici: il documento è autografo di Giorgio Vasari. A c. 160v compaiono alcuni conti sempre di mano del Vasari; si tratta, presumibilmente, di spese relative all'acquisto di materiale e al pagamento degli aiutanti che presero parte al lavoro di decorazione delle cappelle di Pio V nei Palazzi Vaticani a Roma realizzato dal dicembre 1570 al giugno 1571 (cfr. 30, c. 29v /n. 360); vi è anche un riferimento probabile alla decorazione delle scale negli stessi Palazzi Vaticani sempre commissionata dal pontefice all'artista (cfr. 15, cc. 166rv, 173rv): "8, Viag[gio?] / 40, Lo [Lorenzo?] / 20, Ca [Camillo?] / 15, Do[nato] / 20, Ia [Iacopo di Meglio?] / 15, Gb[Giovambattista] / 12, Be / 40, Col[colori?] / 20, Spe [spese?] / 10, Ma [Matteo?] / [totale] 200"; di fianco: "30, Lo / 15, Cor [Cornelio?] / 15, Camil. [Camillo] / 15, Donato [da Formello?] / 12, Gian. / 2, Mat [Matteo] / 6, blu colori / 8, le spese / 16 Iac[op]o di Meglio / [totale] 100"; seguono altri conti e, ancora, di fianco: "G[ennaio], 200 / F[ebbraio], 200 / M[arzo], 200 / [Aprile], 200 / M[aggio], 200 / G[iugno] 200 / [totale] 12.000"; di sotto: "1000, storie / 300, scale / 200, tavole / [totale] 1.500"; di sotto: "Le misure delle scale / [?] per carboni / il cannone [?]"; più in basso: " 36, Ca [Camillo?] / 36, Cor [Cornelio?] / 36, Do[nato] / 18 Mat[teo?] / [totale] 126"; seguono altri conti. A fianco ad alcune parole, compaiono le loro trascrizioni, a lapis, presumibilmente di mano di Karl Frey.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "La flotta della Lega davanti a Messina, La battaglia di Lepanto", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia.
Bibliografia: FREY, II, pp. 649-650 (ed. integr.); DEL VITA, p. 32; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 314-316 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 97-100.

Altri nomi citati: (c. 160v) "Camil." = Camillo FREY, II, p. 650; "Donato" = Donato : da#Formello FREY, II, p. 650, id. presunta; "Cor." = Cornelio FREY, II, p. 650; "Mat." = Matteo FREY, II, p. 650; "L.o" = Lorenzo FREY, II, p. 650, id. presunta;
Autore
Altri nomi
Ghiberti, Lorenzo < 1378-1455 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lorenzo Ghiberti, citato a c. 161r

Masaccio < 1401-1429? > , altra relazione di D.I.

Bramante, Donato < 1444-1514 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Bramante, citato a c. 161v

Jacopo : della#Quercia < ca.1374-1438 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Iacopo della quercia, citato a c. 161r

Parmigianino < 1503-1540 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Francesco Parmigiano, citato a c. 162r

Sansovino, Andrea < 1467ca.-1529 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Andrea Sansovino, citato a c. 162v

Vasari, Lazzaro < 1399-1468 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lazaro Aretino, citato a c. 161v

Donatello < ca. 1386-1466 > , altra relazione di D.I.

Correggio < ca. 1489-1534 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Antonio da Coreggio, citato a c. 162r

Pollaiolo < ca. 1431-1498 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Antonio Pollaiuolo, citato a c. 162v

Note al testo
mm. 293x214.
Osservazioni
Il documento contiene dieci epitaffi in latino riguardanti i seguenti artisti: Iacopo della Quercia, Donatello, Lorenzo Ghiberti, Masaccio, Lazzaro [Vasari] aretino, Bramante, Francesco Parmigianino, Antonio da Correggio, Antonio Pollaiolo, Andrea Sansovino.


Elementi storici: tutti gli epitaffi si trovano inseriti alla fine della biografia di ciascun artista nella prima edizione de "Le vite" di Giorgio Vasari; nella seconda edizione dell'opera sono riportati soltanto quelli di Donatello, Ghiberti, Masaccio, Lazzaro Vasari, Correggio: cfr. VASARI-BAROCCHI, III, pp. 28, 106, 134, 224, 298, 507; IV, 85, 55, 282, 547. Sempre nella seconda edizione il Vasari indica Fabio Segni come autore degli epitaffi di Masaccio e Correggio: cfr. VASARI-BAROCCHI, III, p. 134 e IV, p. 55. Il fatto che il documento sia vergato da un'unica mano non costituisce un elemento sufficiente per attribuire al Segni anche gli altri versi latini.
Opere menzionate: <**Vasari, Giorgio, "Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori Italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri: descritte in lingua Toscana, da Giorgio Vasari Pittore Aretino. Con una sua utile et necessaria introduzzione a le arti lor", In Firenze, [Lorenzo Torrentino], 1550; <**Vasari, Giorgio, "Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori e architettori. Scritte da m. Giorgio Vasari pittore et architetto aretino. Di nuovo dal medesimo riviste et ampliate con i ritratti loro et con l'aggiunta delle vite de' vivi, et de' morti dall'anno 1550. infino al 1567", In Fiorenza, appresso i Giunti, 1568.
Bibliografia: DEL VITA, pp. 32-33; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 317-319 (ed. dei primi otto epitaffi); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 219-220 (ed. del nono e del decimo epitaffio).
Altri nomi
Vasari, Giorgio < il Giovane ; 1562-1625 > , altra relazione di D.I.

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Carolus Quartus Imperator et Boemiae Rex, citato a c. 163r

Note al testo
mm. 288x215.
Osservazioni
Il documento contiene una copia del privilegio concesso il 5 maggio 1355 alla città di Arezzo dall'imperatore Carlo IV, con cui erano restituiti e confermati i diritti e la proprietà di castelli e di terre [elencati nel testo].


Elementi storici: il documento è autografo di Giorgio Vasari il Giovane. Il privilegio originale è andato perduto, ma se ne conserva una copia, datata 30 novembre 1357, da cui presumibilmente deriva il presente documento: cfr. PASQUI, "Documenti", III, n. 823, pp. 131-133 (ed. integr.).
Bibliografia: DEL VITA, p. 33; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 320-322 (ed. integr.).
Altri nomi
Donato <santo ; vescovo di Arezzo m. 362> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Santo Donato Vescovo d'Arezzo et martire, citato a c. 164r

Note al testo
mm. 284x215; bianca la c. 167r.
Osservazioni
Il documento contiene la traduzione dal latino della descrizione della traslazione del corpo di San Donato, vescovo d'Arezzo, contenuta in 31, cc. 169r-170v.


Elementi storici: a c.167v compare l'annotazione apposta dalla stessa mano di chi ha vergato il documento: "Historia della Traslatione di San Donato Vescovo et martire".
Bibliografia: DEL VITA, p. 33; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 328-331 (ed. integr.).
Altri nomi
Vasari, Giorgio < il Giovane ; 1562-1625 > , altra relazione di D.I.

Donato <santo ; vescovo di Arezzo m. 362> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
San Donato Vescovo d'Arezzo, citato a c. 168r

Note al testo
mm. 291x213.
Osservazioni
Il documento contiene una breve storia della vita di San Donato, vescovo d'Arezzo.


Elementi storici: il documento è autografo di Giorgio Vasari il Giovane.
Bibliografia: DEL VITA, p. 33; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 332-334 (ed. integr.).
Altri nomi
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lutio Punini, citato a c. 170r

Donato <santo ; vescovo di Arezzo m. 362> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Sancti Donati, citato a c. 169r

Note al testo
mm. 280x208.
Osservazioni
Il documento contiene la copia della descrizione in latino della traslazione del corpo di San Donato, vescovo d'Arezzo, avvenuta il 12 novembre 1032, nel duomo della città, allora edificato e intitolato allo stesso Santo [nel complesso cattedrale di Pionta distrutto nel 1561; il corpo venne trasferito da un preesistente sacello paleocristiano].


Elementi storici: a c. 170r, alla fine del testo del documento, vi è la seguente annotazione: "Riscripta da me, Lutio Punini aretino [nipote di Giorgio Vasari], a dì 17 di marzo 1571, in Roma". A c. 170v compare l'annotazione: "Copia della translatione di San Donato"; e immediatamente sopra: "1571, 17 di marzo". La presenza di questo documento fra le carte di Giorgio Vasari va collegata al suo interessamento per la risoluzione della contesa sorta fra cattedrale e pieve d'Arezzo per il possesso delle vere reliquie di San Donato a favore della pieve di Santa Maria: cfr. sull'argomento le numerose lettere contenute nella filza 8 dell'Archivio vasariano, in particolare, 8, cc. 101r-102v sgg., cc. 145r-146v, cc. 181r-182v e le lettere contenute in 10, cc. 75rv, 80rv - cc. 77r-78v. Il presente documento sarebbe copia delle Lezioni rituali commemoranti l'evento della traslazione del corpo di San Donato, contenute in un antico lezionario, ora perduto, che nel 1571 si trovava nel convento di San Francesco di Arezzo e che fu presentato come prova durante il processo per la causa tra cattedrale e pieve: cfr. PASQUI, "Documenti", IV, n. 2, pp. 11-14 (con ed. integr. di una copia settecentesca del doc.). Secondo il Pasqui il lezionario venne individuato a seguito della deposizione di uno dei canonici della pieve, il 15 agosto 1571, che ne segnalò l'esistenza al vescovo di Montepulciano Spinello Benci, incaricato dal papa Pio V di seguire il processo. Se questa indicazione cronologica è giusta la datazione apposta sul presente documento da Luzio Punini è da considerarsi in stile fiorentino.
Bibliografia: DEL VITA, p. 33; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 323-327 (ed. integr.).
Altri nomi
*Casa di *San *Paolo *Maggiore < Napoli > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
San Paulo, citato a c. 171v

Valois, Francesco : di < 1517-1536 > , altra relazione di D.I.

Enrico <re di Navarra ; 2. 1503-1555> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
re di Navarra, citato a c. 171v

Salviati, Giovanni <cardinale 1490-1553> , altra relazione di D.I.


Paolus < santo > , altra relazione di D.I.

Ridolfi, , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ridolfi, citato a c. 171v

Doria, Andrea < 1460-1560 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
principe Doria, citato a c. 171r

Salviati, Antonio < 1816-1890 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Salviati, citato a c. 171v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
duca d'orliens, citato a c. 171r

Gaddi, Niccolò <cardinale 1493-1552> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Reverendissimo Gaddi, citato a c. 171r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Gran Maestro di Francia, citato a c. 171r


*Sacro *Militare *Ordine *Gerosolimitano , altra relazione di D.I.

François < re di Francia ; 1. > , altra relazione di D.I.

Clemens <papa ; 7. 1478-1534> , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
papa Clemente septimo, citato a c. 171r

Ridolfi, Niccolò <cardinale 1501-1550> , altra relazione di D.I.

Note al testo
mm. 288x222.
Osservazioni
Il documento contiene una copia del resoconto del matrimonio, celebrato a Marsiglia da papa Clemente VII, tra sua nipote [Caterina de' Medici] e il duca [Enrico] d'Orléans [futuro re di Francia]. Si descrive il viaggio del pontefice, partito il 4 ottobre 1533 da Castelfiorentino per Livorno e qui imbarcatosi, insieme al suo seguito di vescovi e cardinali, su alcune galee francesi, scortato da galee spagnole, da altre dei Cavalieri di Rodi [del Sacro Militare Ordine Gerosolimitano] e da altre ancora genovesi inviate da [Andrea] Doria. Si dà notizia della ripetuta rottura del timone della galea su cui viaggiava il cardinale [Niccolò] Gaddi e delle varie tappe del viaggio: Porto Venere, Finale presso Savona, Nizza, dove si trovava anche [Caterina de' Medici] e, infine, Marsiglia, nel cui porto il "Gran Maestro di Francia" [Anne de Montmorency] venne incontro al pontefice donandogli le chiavi della città. Salito su un'imbarcazione, dove erano anche [Enrico d'Orléans] e [Giorgio] di Amboise, il papa giunse sulla terra ferma. Attraverso strade riccamente addobbate arrivò ad un palazzo recentemente ricostruito dove alloggiò insieme al re [Francesco I], alla regina [Eleonora d'Asburgo], a [Caterina de' Medici], al delfino [Francesco d'Orléans] e ad [Enrico d'Orléans]. Di questa dimora si descrivono i ricchi ornamenti e le tappezzerie: particolare rilievo viene dato agli arazzi con storie di Scipione nel concistoro, e a quelli con la storia delle conversione di San Paolo nella Cappella. Si dà poi notizia della cerimonia nuziale con accurata descrizione del corteo e della successione dei dignitari e degli illustri invitati: vi erano anche i cardinali [Giovanni] Salviati e [Niccolò] Ridolfi, a fianco di [Francesco I], e il re di Navarra [Enrico II], oltre al cardinale [Ippolito] de' Medici "splendore del mondo", il cui seguito era vestito in maniera molto suntuosa, mentre mancava il delfino [Francesco] perché indisposto. Si racconta che [Caterina] era vestita "alla franzese" e che il pontefice le dette come dote 130.000 scudi, il ducato d'Urbino e i possedimenti appartenuti alla madre [Maddalena La Tour d'Auvergne]. Si dà brevemente notizia anche dei festeggiamenti che seguirono al matrimonio, con conviti, danze e mascherate.

Elementi storici: a c. 171r compare all'inizio del testo l'annotazione di mano del copista: "Questa è una copia de una lettera della partita del Nostro Signore papa Clemente septimo pontifices maximus. Da Castelfiorentino quando andò a Marsilia che fu addì IIII di Ottobre MDXXXIII"; a c. 172v vi è l'annotazione sempre di mano del copista: "Questa è una copia de una lettera sullo sposalizio della Duchessina nipote dello Illustrissimo papa Clemente". Il resoconto, di cui questo documento costituisce una copia, fu redatto da uno dei partecipanti al matrimonio durante la permanenza a Marsiglia (cfr. l'annotazione finale, dove si informa che presumibilmente il pontefice sarebbe ripartito col suo seguito entro "dieci giorni"), e spedito per lettera a un ignoto destinatario. Questo documento fu utilizzato da Giorgio Vasari per realizzare la scena relativa al "Matrimonio di Marsiglia" nella Sala di Clemente VII in Palazzo Vecchio a Firenze. Dal carteggio risulta come il Vasari si adoperasse per ottenere dei resoconti dettagliati dai partecipanti all'evento: infatti, da una lettera dello stesso Vasari al duca Cosimo de' Medici, del 1556-12-26 (cfr. 13, cc. 6r-7v) si apprende che l'artista si rivolse a tale scopo a Paolo del Rosso e ricevette i resoconti di Giovanni Battista Ricasoli e Alfonso Tornabuoni. DEL VITA, "Zibaldone", p. 336, nota 1, avanza l'ipotesi che il presente documento sia quello inviato dal Tornabuoni.
Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio, "Clemente VII celebra il matrimonio di Caterina de' Medici con Enrico II di Francia", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Clemente VII, scomparto ovale laterale del soffitto.
Bibliografia: DEL VITA, p. 33; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 337-341 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, p. 169.

Altri nomi citati: "Monsignore di amboisi" (c. 171r) = Amboise, Giorgio : di , MORONI, 1, p. 309; "Scipione" (c. 171v) = Scipione Africano, Publio Cornelio <235-183 a.C.> EI; "chardinale de' Medici" (c. 172r) = Medici, Ippolito : de' EI; La_Tour d'Auvergne, Maddalena <1501-1519> "Stirpe dei Medici", II, pp. 279-282
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Scipione, citato a c. 4r



Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cesare, citato a c. 3v


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Marcantonio, citato a c. 4v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ligurgo, citato a c. 3r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
re Tarquino, citato a c. 3r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Alessandro magno, citato a c. 3v


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
quinto Metello, citato a c. 4r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Tito quintio, citato a c. 3v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
messer Giorgio, citato a c. 3r

Date
1559-1560 (databile negli anni in cui il Vasari si accingeva a realizzare la decorazione pittorica della camera del duca Cosimo in Palazzo Vecchio. Cfr. in particolare la lettera di Vincenzo Borghini sullo stesso tema, datata 1559-12-14, in 14, cc. 21r-22v)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Note al carteggio
mm. 293x215.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; deducibile in base alla datazione stimata della lettera: nel 1559-1560 il Bartoli, infatti, si trovava a Firenze.
Argomento
Il [Bartoli] invia al Vasari il programma iconografico che ha ideato per la decorazione pittorica della "camerina" da letto [la camera del duca Cosimo de' Medici in Palazzo Vecchio a Firenze]. Suggerisce di accompagnare l'immagine di Salomone che dorme, che lo stesso Vasari aveva deciso di realizzare al centro della volta [su suggerimento di Vincenzo Borghini: cfr. 14, cc. 21r-22v], con un motto in latino [trascritto nella lettera]. Fornisce quindi le descrizioni di allegorie di virtù proprie del [Medici] accompagnate ciascuna da un motto in latino [trascritti nella lettera in corrispondenza di ciascuna virtù]: la Giustizia, rappresentata da Solone o Licurgo che scrivono le leggi; il Risentirsi a ragione, raffigurato da un leone che dorme stuzzicato da un uomo; la Gloria, rappresentata da re Tarquinio [Prisco?] che riceve le insegne dell' "impero toscano"; l'Occasione, con Alessandro Magno che taglia con la spada il nodo gordiano; la Gratitudine a Dio, raffigurata da Tito Quinzio [Flaminio] che porta una corona d'oro nel tempio; la Vigilanza, rappresentata da una donna svegliata nella notte accompagnata da una gru e da una lucerna; l'essere Indefesso, raffigurato da [Giulio] Cesare che porta in salvo a nuoto i "Commentarii"; l'essere Accurato e Accorto, con Giano bifronte o Argo; la Continenza, raffigurata da Scipione [l'Africano] che, conquistata Nuova Cartagine, rende al nemico Luceio, principe dei Celtiberi, la moglie [Arsinda] inviolata; la Felicità, raffigurata da Quinto [Cecilio] Metello [il Macedonico], grande combattente ed ottimo oratore, per celebrare i successi militari del [Medici], come l'aiuto dato allo Stato di Milano e a quello di Napoli e l'allontanamento dei Turchi dalle coste toscane, vestito di porpora con una spada, libri, denari e numerosi putti per indicare la prole dello stesso duca. Suggerisce quindi di dipingere sugli archi laterali della volta, da un lato, Marco Antonio che fugge assetato con i soldati di [Ottaviano, futuro imperatore], che lo incalzano e, dall'altra parte, Pompeo che si ritira da Roma verso Brindisi inseguito da [Giulio] Cesare. Entrambe le scene potrebbero rappresentare simbolicamente alcuni momenti della ritirata e sconfitta di Piero Strozzi, [comandante delle truppe senesi], incalzato dal marchese [di Marignano, Gian Giacomo de' Medici, responsabile dell'esercito fiorentino nella guerra di Siena].
Osservazioni
Luogo di destinazione: [Firenze]. Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni di data, luogo e indirizzo; si tratta presumibilmente dell'allegato a una lettera non identificata. L'identificazione di Cosimo Bartoli come mittente si basa su confronti grafici con gli autografi del Bartoli stesso, contenuti nella filza 11 dell'Archivio vasariano, ed è stata effettuata da DEL VITA, "Zibaldone", p. 11, nota 1, che ha corretto l'attribuzione ad un copista di Vincenzo Borghini da parte di FREY, I, p. 528. L'assegnazione al Bartoli è confermata da BRYCE, p. 69. A c. 3r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 2". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Straet, Jan van der (Stradano)?, "Salomone dormiente, gesta di Carlo Magno, di Cesare o Scipione e di re David, figure simboliche e virtù", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere del duca Cosimo, camera del duca, decorazione della volta, opera perduta. Bibliografia: FREY, I, pp. 528-529 (ed. integr.); DEL VITA, p. 27; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 15 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, p. 188; "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 150-151; BRYCE, p. 69. Altri nomi citati: "Augusto" (c. 4v) = Augusto, Caio Giulio Cesare Ottaviano <63 a.C.-14 d.C.>, id.: EI; "Piero Strozi" (c. 4v) = Strozzi, Piero , EI; "Pompeio" (c. 4v) = Pompeo Magno, Gneo <106-48 a.C.>, EI; Medici di Marignano, Gian Giacomo EI.
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Libri, Giorgio , destinatario
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio, citato a c. 24r


Date
1556 (fREY, I, p. 437 fa risalire il documento alla primavera del 1556 in quanto la carta su cui è trascritto era originariamente ripiegata dentro la lettera contenuta in 31, cc. 22r-23v da lui datata prima del 23 aprile 1556)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni
Note al carteggio
mm. 288x212.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; deducibile in base alla datazione stimata della lettera: nel 1556 il Bartoli si trovava infatti a Firenze.
Argomento
Il [Bartoli?] invia al Vasari l' "inventione" richiestagli per un'impresa da dipingere ad un "amico" dello stesso artista. Consiglia di raffigurare in un bacino una serpe, simbolo della virtù, e uno scorpione, simbolo della morte ottenuta attraverso le armi, oppure al posto di quest'ultimo un elmo con una spada o ancora un lupo. Suggerisce poi alcuni motti [trascritti nel testo] che potrebbero accompagnare l'immagine a significare che il destinatario di tale impresa può acquistare fama sia con le lettere che con le armi.
Osservazioni
Luogo di destinazione: [Firenze]. Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni di data, luogo e indirizzo. L'identificazione di Cosimo Bartoli come mittente è stata effettuata da DEL VITA, "Zibaldone", p. 68, nota 1, sulla base di confronti grafici con gli autografi del Bartoli stesso contenuti nella filza 11 dell'Archivio vasariano; FREY, I, p. 437, invece, pubblica la lettera come anonima. BRYCE, p. 70 nota 49, esprime dei dubbi circa l'attribuzione del documento alla mano del Bartoli. A c. 24v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventioni d'imprese". A c. 24r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 11". Bibliografia: FREY, I, p. 437 (ed. integr.); DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 68-69 (ed. integr.); BRYCE, p. 70, nota 49.
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Libri, Giorgio , destinatario
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio, citato a c. 25r


Date
1555-1556 (dal contenuto della lettera si deduce che è stata scritta dopo quella conservata in 31, cc. 27r-30v, datata 1555, e prima dell'esecuzione dei dipinti per la Sala di Opi iniziati il primo gennaio 1557 (30, c. 22v /n. 233); cfr. anche FREY, I, p. 414)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni
Note al carteggio
mm. 289x214.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; deducibile in base alla datazione stimata della lettera: nel 1555-1556 il Bartoli infatti si trovava a Firenze.
Argomento
Il [Bartoli] consiglia al Vasari, che ha già realizzato [il disegno preparatorio? il dipinto?] per il palco della sala [degli Elementi in Palazzo Vecchio a Firenze] con la castrazione del Cielo [da parte di Saturno: cfr. 31, cc. 27r-30v], di dedicare nelle altre camere [del Quartiere degli Elementi] un dipinto a Opi, moglie di Saturno, e un altro alla nascita di Giove [loro figlio, come infatti fu eseguito nel riquadro centrale del soffitto della Sala di Giove: cfr. 30, c. 22r /n. 232]. Fornisce, quindi, una dettagliata descrizione di come rappresentare la dea Opi [nel riquadro centrale]: su di un carro trainato da quattro leoni, emblema del potere regale sottoposto al giogo delle leggi; con una corona turrita e uno scettro simboli della sua potenza, vestita con un abito pieno di fiori e rami a indicare i prodotti della terra; accompagnata da sacerdoti che suonano nacchere e cembali, simboli degli strumenti che servono per l'agricoltura, e coribanti armati, a significare la necessità da parte delle popolazioni di difendere il proprio territorio; circondata da sedie vuote a testimoniare che i potenti non devono oziare, ma agire per il bene dei loro popoli. Fornisce poi un elenco dei nomi con cui la dea è nota e le spiegazioni sul loro significato: Opi, in latino, e Rea, in greco, che indicano soccorso; Berecinzia, dal monte Berecinzio su cui veniva adorata; Cibele, dal nome dell'uomo che istituì i sacrifici in suo onore; Pale, come dea dei pastori. Suggerisce di raffigurare nei quattro riquadri ai lati del pannello centrale le personificazioni delle Stagioni delle quali fornisce la descrizione. L'Inverno: un vecchio che trema dal freddo; la Primavera: una giovane che sparge fiori; l' Estate: una donna con spighe di grano; l' Autunno: un giovane con un corno dell'abbondanza pieno di frutti. Fornirà al V. il soggetto iconografico relativo a Giove dopo che l'artista avrà realizzato i disegni preparatori per la sala di Opi [cfr. 31, c. 105rv].
Osservazioni
Luogo di destinazione: [Firenze]. Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni di data, luogo e indirizzo. È stata riconosciuta come autografa di Cosimo Bartoli da DEL VITA, "Zibaldone", p. 70, nota 1, sulla base di confronti grafici con gli autografi del Bartoli stesso, contenuti nella filza 11 dell'Archivio vasariano e correggendo, quindi, l'attribuzione ad un copista di FREY, I, p. 414. A c. 26v vi è l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventioni di Opi". A c. 25r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 12". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio, "Saturno mutila il Cielo", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere degli Elementi, Sala degli Elementi, riquadro centrale del soffitto; <****Vasari, Giorgio e aiuti, "La dea Opi sul carro trainato da leoni, allegorie delle quattro Stagioni e dei Mesi", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere degli Elementi, Sala di Opi, decorazione del soffitto e del fregio; <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Infanzia di Giove, allegorie di virtù, scene di sacrifici, putti e paesaggi", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere degli Elementi, Sala di Giove, decorazione del soffitto. Bibliografia: FREY, I, n. CCXXI, pp. 412-414 (ed. integr.); DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 70-73 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, pp. 72, 90; "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 142; BRYCE, p. 58.
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Libri, Giorgio , destinatario
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio, citato a c. 27r


Date
1555 (dall'annotazione di mano di Giorgio Vasari contenuta a c. 29v: "Castratione di Celio [sic, Cielo], 1555")
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni
Note al carteggio
mm. 295x220; bianche le cc. 29r, 30r; macchie di inchiostro a c. 29.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; deducibile in base alla datazione stimata della lettera: nel 1555 il Bartoli infatti si trovava a Firenze.
Argomento
Il [Bartoli] approva la scelta del Vasari di raffigurare [nel soffitto della Sala degli Elementi in Palazzo Vecchio a Firenze] la castrazione del Cielo da parte di Saturno, dai cui genitali gettati in mare nacque Venere, episodio che simboleggia la creazione del mondo. Sconsiglia al V. di rappresentarvi il concilio degli dei che assistono alla mutilazione, in quanto ancora costoro non esistevano, ma suggerisce di raffigurarvi gli attributi di Dio che secondo i teologi concorsero alla creazione dell'Universo, e cioè: Corona: da realizzare enorme e in alto nella scena; Sapienza, ossia la capacità di creare: uno scultore che esegue una statua; Prudenza, ovvero la capacità di infondere lo spirito: un uomo che soffia nelle statue dando loro la vita; Clemenza, o Bontà: una donna che si spreme i seni; Grazia, o Severità: una donna che vuota un bacino pieno di ricchezze; Ornamento: un giovane riccamente abbigliato e splendente di luce; Trionfo: un angelo che reca corone di lauro e palme; Confessione di Lode: alcune persone in atto di reverenza verso la corona; Fondamento: una pietra quadrata che regge tutta la rappresentazione; Regno: un mappamondo e uno scettro. Consiglia di raffigurare il Cielo come un vecchio sdraiato sulle nuvole in atteggiamento di riposo dopo aver creato il mondo, mentre Saturno in piedi lo mutila con una falce. In un secondo tempo fornirà al V. l' "inventione" per le storie di Venere [da raffigurare alle pareti della Sala degli Elementi] e per il resto della decorazione pittorica.
Osservazioni
Luogo di destinazione: [Firenze]. Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni di data, luogo e indirizzo. È riconosciuta come autografa di Cosimo Bartoli sia da FREY, I, p. 411, sia da DEL VITA, "Zibaldone", p. 74, nota 1, sulla base di confronti grafici con gli autografi del Bartoli stesso, contenuti nella filza 11 dell'Archivio vasariano. A c. 29v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Castratione di Celio [sic, Cielo], 1555", da cui si ricava la data della lettera; a c. 30v vi è un'altra annotazione sempre di mano del Vasari: "Castratione del Cielo". A c. 27r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 13". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio, "Saturno mutila il Cielo", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere degli Elementi, Sala degli Elementi, riquadro centrale del soffitto. Bibliografia: FREY, I, n. CCXX, pp. 409-412 (ed. integr.); DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 74-77 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, p. 72; BRYCE, pp. 57-59.
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Date
1570-02-03 (desumibile da 14, cc. 54rv, 57rv di cui questo documento costituisce l'allegato)
Natura
Originale
Tipologia
cartolina illustrata
Altre informazioni
Annotazioni
Note al carteggio
mm. 272x211.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; deducibile da 14, cc. 54rv, 57rv di cui questo documento costituisce l'allegato.
Argomento
Il [Borghini] fornisce al Vasari il soggetto iconografico che ha ideato per la decorazione pittorica di una "sala" [della casa dello stesso V. in Borgo Santa Croce a Firenze], da realizzare in dodici riquadri disposti in gruppi di tre su quattro file sovrapposte. Suggerisce di rappresentare al centro una figura allegorica principale affiancata da due allegorie minori, e cioè: nel primo ordine la Teologia con, a destra, la Grazia o Lume divino e, a sinistra, dalla parte della finestra del salotto, la Filosofia o Lume umano; nel secondo ordine la Giustizia accompagnata, a destra, dal Premio o Liberazione e Grazia e, a sinistra, dal Castigo e dalla Pena; nel terzo ordine l'Arme con, a destra, la Fortezza o Valore e, a sinistra, il Consiglio o Astuzia; nel quarto ordine la Poesia affiancata, a destra, dal Furore poetico e, a sinistra, dallo Studio [per ciascuna figura allegorica viene fornita una dettagliata descrizione dell'aspetto e degli attributi che la contraddistiguono]. Potrebbe suggerire di aggiungere altre personificazioni accessorie, per esempio la Legge nuova e quella vecchia per la Teologia, oppure la Legge canonica e quella civile per la Giustizia, ma probabilmente le figure già descritte sono sufficienti avendo il Vasari l'intenzione di inserirvi i ritratti di uomini illustri aretini che si sono distinti in queste discipline.
Osservazioni
Mano di uno scrivano (identificabile con la mano che ha vergato anche i documenti contenuti in 31, c. 80rv e 31, c. 85rv); aggiunte autografe di Vincenzo Borghini nei margini e nelle righe di scrittura delle carte. Elementi storici: a c. 6v compare ripetuta due volte un'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventione del Salotto della casa di Fiorenza". Il manoscritto è identificabile con l' "inventione" per la sala "dirietro accomodata" inviata dal Borghini in allegato alla lettera contenuta in 14, cc. 54rv, 57rv, e riguardante appunto il soggetto per la decorazione pittorica di un "salotto" della casa del V. in Borgo Santa Croce a Firenze poi non eseguita. La stessa invenzione è riportata in un manoscritto appartenuto al Borghini e conservato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (ms. II. X. 114, cc. 86v-88r) con il titolo: "Per la sala vostra, nella quale sono 12 quadri...". A c. 5r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 3". Bibliografia: DEL VITA, p. 27; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 16-21 (ed. integr.); KLIEMANN, pp. 189-190; "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 38-39.
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
spedalingho de' Nocenti, citato a c. 13v (dall'annotazione di mano ignota apposta a c. 13v)

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Massimiliano presente imperadore, citato a c. 12r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
cavalieri di Pisa, citato a c. 12v
religione di S. Stefano, citato a c. 12v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
S. Maria del fiore, citato a c. 12v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Alberto, citato a c. 12r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ferdinando imperadore, citato a c. 12r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Adolfo, citato a c. 12r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ridolfo, citato a c. 12r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Domenico Mellini, citato a c. 12v


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
re Filippo, citato a c. 12r

Date
1565-04 (desumibile dal contenuto: per la discussione sulla datatazione cfr. OSSERVAZIONI, Elementi storici)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni
Note al carteggio
mm. 288x216; bianche le cc. 14r, 15r.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze?
Argomento
Il Borghini invia al [Vasari] una serie di istruzioni [relative alla realizzazione dell'apparato effimero per le nozze di Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria, predisposto nelle strade di Firenze percorse dai due sposi al loro ingresso in città il 16 dicembre 1565]. Riguardo agli ornamenti da porre a Porta al Prato, in Via Borgo Ognissanti e al "Canto dei Ricasoli" [al Ponte alla Carraia], non ha variazioni da comunicare rispetto al primo progetto presentato al [duca Cosimo de' Medici: BOTTARI, I, pp. 125-204]. Riguardo all'ornamento da porre al Ponte Santa Trinita, dà conferma di eseguire le personificazioni di due mari: da una parte l'Oceano, protettore della Casa d'Austria [gli Asburgo], accompagnato da due dipinti, uno raffigurante la personificazione del Perù che rivolge lo sguardo verso Gesù Cristo e, più in basso, Perseo che libera Andromeda; dall'altra parte, il Mar Tirreno vicino all'Elba, raffigurata a sedere e armata, accompagnati da un dipinto che rappresenta l'episodio, tramandato da Strabone, relativo alla sosta compiuta da Giasone e dagli Argonauti sulle spiagge dell'Isola d'Elba di ritorno dalla conquista del vello d'oro. Non ha ancora pensato al soggetto della decorazione per la colonna [della Giustizia in Piazza Santa Trinita]. Al Canto dei Tornaquinci [incrocio tra Via Tornabuoni, Via Strozzi, Via della Vigna Nuova, Via della Spada] sarà posto un arco celebrante la Casa d'Austria, con le statue di cinque imperatori e due re e cinque dipinti, raffiguranti rispettivamente: l'imperatore Rodolfo [I] che nomina suo figlio Alberto arciduca d'Austria; Alberto che uccide Adolfo [di Nassau] usurpatore del titolo imperiale; Ferdinando [I] che scaccia i Turchi da Vienna nel 1529; Massimiliano [II] nominato imperatore; re Filippo [I di Spagna] che riceve da Malta una corona. Suggerisce di inserire almeno tre epitaffi in tale decorazione da concordare col [Medici]. Ritiene necessario che il duca riguardi anche il programma iconografico della decorazione dedicata alla famiglia Medici da porre al Canto dei Carnesecchi [angolo di Via Cerretani con Via Rondinelli e Via de' Banchi]. Riguardo all'arco dedicato alla Religione, posto al Canto alla Paglia [angolo di Via Cerretani con Piazza San Giovanni], desidera che il [Medici] sia informato che egli stesso vi sarà raffigurato come fondatore dell'[Ordine dei] Cavalieri di Santo Stefano a Pisa e che in un quadro grande vi sarà rappresentato il conferimento dell'abito di Santo Stefano ai Cavalieri e la fondazione della loro sede a Pisa, mentre in un quadro piccolo sarà dipinta la presa di Damiata e che l'iscrizione riprenderà quella del Palazzo dei Cavalieri a Pisa. Rimane invariato il programma decorativo per la facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore [riguardante storie della Madonna]; per la decorazione di Piazza Sant'Apollinare [presso il Palazzo del Bargello], dove si realizzerà un cavallo [una statua equestre], il duca deve ricontrollare l'epitaffio, mentre non è necessario che riguardi l'ornamentazione semplice e ridotta che andrà in Piazza San Firenze [la fontana dell'Ilarità al Canto dei Leoni]. Sarà invece opportuno che ricontrolli quella di Piazza del Sale [arco della Prudenza Civile in Via de' Gondi]. Non ha novità da comunicare riguardo alla fontana [del Nettuno, in Piazza della Signoria] e all'ornamentazione da porre alla porta [di Palazzo Vecchio]. Informa che Domenico Mellini possiede l'intero programma decorativo dell'apparato con un elenco di tutto quanto occorre fare. Consiglia che il [Medici] deleghi una sua persona di fiducia, per esempio Lelio [Torelli], per ricontrollare tutte le iscrizioni che accompagnano le decorazioni. Sarebbe auspicabile che "gli scritti" del Mellini [la "Descritione" dell'apparato] potessero essere stampati contemporaneamente all'allestimento dell'apparato perché ne chiarirebbero il significato. Consiglia di porre nei tondi posti sopra le statue del Giambologna e del "Meschino" [Francesco Moschini], nell'arco n. 8 [al Canto alla Paglia; i due scultori non risulta che vi lavorarono: si confonde con il n. 9 o n. 11? Cfr. GINORI CONTI, "Apparato", pp. 136, 138], alcune imprese della famiglia Medici, del [duca Cosimo] e del "principe" [Francesco], invece di raffigurarvi delle storie come propone il V. [segue nel testo un elenco di imprese medicee], raccomandandosi di non confondere questi emblemi con quelli da inserire nell'arco n. 7, dedicato alla famiglia Medici [al Canto dei Carnesecchi]. Sopra i rilievi del medesimo arco [alla Paglia] consiglia di inserire quattro "historiette" dipinte a monocromo fingendo rilievi in bronzo "di fantasia", oppure relative a fatti della vita di [Cosimo de' Medici].
Osservazioni
Mano di un copista. Elementi storici: lettera priva delle indicazioni del luogo, della data e dell'indirizzo; si tratta presumibilmente di un allegato ad una lettera non identificata. La datazione proposta all'aprile del 1565 è desumibile dal relativo contenuto concernente l'apparato per le nozze di Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria progettato dal Borghini a partire dall'aprile 1565 e finito il 16 dicembre 1565. In particolare, il modo stesso in cui il Borghini parla dell'apparato nella lettera indica chiaramente che si è ancora nella prima fase dei lavori; a ciò si aggiunge il riferimento esplicito al primo progetto presentato al duca Cosimo de' Medici datato 5 aprile 1565: cfr. BOTTARI, I, pp. 125-204. A c. 13v compare l'annotazione di mano ignota (di Pietro Vasari? Cfr. per la grafia 31, c. 128rv, autografo): "Dello Spedalingho de' Nocenti"; a c. 15v vi è un'altra annotazione della stessa mano: "Instrutione per l'apparato per la città di Fiorenza della venuta di sua Altezza [Giovanna d'Austria]"; segue il motto: "ut ignis facta". A c. 14v compare una serie di appunti di mano di Giorgio Vasari relativi ad alcuni lavori da eseguire per l'allestimento dell'apparato; le annotazioni sono disposte su due colonne e sono scritte in senso inverso, nelle due metà del foglio, con tratto veloce e non sempre chiaramente leggibili. Metà superiore, colonna a sinistra: "l'Arco de' lioni / Sanno [? segno abbreviativo sopra la parola] Nofri i fregi di piazza Santa Maria Novella / Santo Spirto / Pitture del Cortile [di Palazzo Vecchio] ... [et per altre?] / Medaglie da rifarsi / Sala / Le facciate sotto le storie / porte di legno / Stufa Marcho / forme di bronzo per vasi / termini per i lumi". Metà superiore, colonna a destra: "Santo Piero calare [cancellato] il termine / et gli altri dua [cancellato] / fare i ... [cavi?] et [cancellato] le centine di / legno di termini [cancellato] / Archo di piazza del Sale". Metà inferiore, colonna a sinistra: "Camere della Principessa [Giovanna d'Austria] / grottesche nelle finestre / Sala Grande [Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio] mattonare l'Udienza / mettere sù il pilastro finire / le tre finestre / ballatoio m[aestro] Francesco [del Maiano?] inpanate [?] / m[aestro] G[iovann]i Moretti lumiere Nigi [Dionigi Nigetti] / per le tele grandi ferri da / tende ornamenti di legname / termini per le palle Putti / et altri lumi Teatro [effimero nel Salone dei Cinquecento] / Porte di legno G[iovann]i Moretti / Stanza del principe [Francesco de' Medici] et dello imperatore". Metà inferiore, colonna destra: "Imbiancare il palazzo / Ricetto le teste di marmo / i frontoni imbiancare / Terrazzo scoperto [Terrazzo di Saturno] / lampioni scala finestra ingresso / stanza porta sulla scala / Stufa / candele / pila bagnio porta / pictura studio". A c. 14v, in alto, compare anche uno schizzo, presumibilmente sempre di mano del Vasari, raffigurante una colonna che sorregge una trabeazione, al cui interno sono raffigurati dei tondi. Opere menzionate: <**Strabone, "Geografia"; <**Mellini, Domenico, "Descritione della entrata della serenissima regina Giovanna d'Austria et dell'apparato, fatto in Firenze nella venuta, et per le felicissime nozze di Sua Altezza et dell'illustrissimo ... don Francesco de Medici, principe di Fiorenza, et di Siena", In Fiorenza, appresso i Giunti, 1566. Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e altri, "Apparato per le nozze di Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria", apparato effimero, Firenze, opera perduta. Bibliografia: DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 34-46 (ed. integr.). Altri nomi citati: "messer Lelio" (c. 12v) = Torelli, Lelio <1489-1576> PANSINI, p. XXIV, nota 77; "Giambologna" (c. 13r) = Giambologna DBI (voce : Boulogne, Jean); "Meschino" (c. 13r) = Moschini, Francesco ; Medici, Francesco : de' DBI; Asburgo, Giovanna : di EI; "Nigi" (c. 14v) = Nigetti, Dionigi : di#Matteo AKL - Index; "maestro Francesco" (c. 14v) = Francesco : del#Maiano , id. presunta, ALLEGRI-CECCHI, p. 215; "Giovanni Moretti" (c. 14v) = Moretti, Giovanni : di#Iacopo , ALLEGRI-CECCHI, p. 309
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Plinio, citato a c. 16r




Date
1570-08-29 (desumibile da 14, c. 70rv di cui questo documento costituisce l'allegato)
Natura
Originale
Tipologia
cartolina illustrata
Altre informazioni
Annotazioni
Note al carteggio
mm. 289x208; bianche le cc. 18v, 19r.
Luogo
Luogo di spedizione: Poppiano
Note al luogo: Non espresso; deducibile da 14, c. 70rv di cui questo documento costituisce l'allegato.
Argomento
Il [Borghini] fornisce al [Vasari] il soggetto iconografico che ha ideato per la decorazione dello "stanzino" utilizzato come "guardaroba di cose rare et pretiose" [lo studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio a Firenze]. Ha pensato di creare un programma decorativo conforme alla tipologia degli oggetti che saranno conservati nel locale e che costituisca "quasi un inventario da ritrovar le cose". Suggerisce di incentrare l'intera decorazione, che comprenderà nove dipinti da porre nel soffitto, otto statue entro nicchie e una serie di armadi tutt'intorno alle pareti, sul tema della Natura: al centro del soffitto vi sarà la figura della Natura stessa, accompagnata da Prometeo, primo inventore delle pietre preziose come testimonia Plinio [nella "Naturalis Historia"]. Le statue nelle nicchie raffigureranno i quattro elementi della natura, terra, acqua, aria e fuoco, e a ciascuna di esse corrisponderà una diversa tipolgia di oggetti da custodire negli armadi sottostanti: per la terra Pluto, dio della ricchezza, a cui riferire i metalli preziosi, cioè l'oro e l'argento, e Opi per le pietre dure, l'avorio e i legni pregiati come l'ebano; per l'acqua Venere con in mano le perle, e Anfitrite con i coralli; per l'aria Giunone, protettrice dei matrimoni, a cui far corrispondere gioielli e anelli con diamanti e altre pietre preziose, e il vento Borea con in mano il cristallo a cui riferire oggetti in vetro e porcellane; per il fuoco Apollo, signore della luce, come simbolo delle pietre preziose colorate, come i lapislazzuli, e Vulcano, dio del fuoco, a cui riferire il ferro, l'acciaio e i lavori di ingegneria come gli orologi. Negli armadi e nei restanti otto riquadri del soffitto saranno raffigurate storie con argomenti riferibili alle statuette corrispondenti e agli oggetti contenuti negli armadi stessi. Prega il V. di sottoporre questa "inventione" al giudizio del "principe" [Francesco de' Medici].
Osservazioni
Mano di uno scrivano. Elementi storici: a c. 19v vi è l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventione per Sua Altezza, stanzini". Il documento è quindi identificabile con la "lunga diceria sopra lo stanzino del principe" inviata il 29 agosto 1570 dal Borghini al Vasari in allegato alla lettera contenuta in 14, c. 70rv. A c. 16r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 8". Opere menzionate: <**Plinio Cecilio Secondo, Gaio, "Naturalis Historia". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e collaboratori, decorazione dello studiolo di Francesco I, Firenze, Palazzo Vecchio. Bibliografia: FREY, II, pp. 886-888 (ed. integr.); DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 47-51 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, p. 342; BERTI, pp. 101-102.
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Leo < papa ; 10. > , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lione, citato a c. 20r


Date
1556 (desumibile dal contenuto della lettera. FREY, I, p. 446 la colloca nella primavera-estate del 1556. Cfr. 13, cc. 4r-5v (1556-11-13) e 13, cc. 6r-7v (1556-12-29) in cui si parla di uno stato avanzato dei lavori per il palco della Sala di Leone X)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Note al carteggio
mm. 300x220; bianca la c. 21rv.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; deducibile in base alla datazione stimata della lettera: nel 1556 il Bartoli, infatti, si trovava a Firenze.
Argomento
Il [Bartoli] fornisce al [Vasari] i soggetti iconografici dei dipinti [per il palco nella Sala di Leone X in Palazzo Vecchio a Firenze] ed i motti, in latino, che dovranno accompagnare le scene [trascritti nella lettera in corrispondenza di ciascuna storia]. Suggerisce di rappresentare nel quadro centrale la cacciata dei Francesi dall'Italia [la presa di Milano da parte delle truppe imperiali e pontificie il 19 novembre 1521], accompagnata dalle figure allegoriche della Liberalità e della Felicità. La scena relativa all'incoronazione di Leone [X, avvenuta l'11 marzo 1513], potrebbe essere affiancata dalle allegorie della Prudenza e della Bontà, mentre, per il quadro relativo alla riconquista di Piacenza [e di altre città lombarde nell'ottobre 1521] suggerisce di raffigurarvi l'Autorità pontificia. Consiglia di accompagnare il dipinto relativo alla presa di Ravenna [da parte delle truppe francesi l'11 aprile 1512], e alla fuga [del cardinale Giovanni de' Medici, futuro papa Leone X, caduto prigioniero], con le immagini di Ercole e Atena simboli della forza e dell'ingegno dello stesso [cardinale]. Per la scena relativa al ritorno del Medici a Firenze [il 31 agosto 1512] suggerisce, invece, di realizzare la Fortuna su una barca e un altare per un sacrificio.
Osservazioni
Luogo di destinazione: [Firenze]. Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni di data, luogo e indirizzo; si tratta presumibilmente dell'allegato di una lettera non identificata, oppure, come già suggerito da FREY, I, p. 449, del frammento di uno scritto più ampio. A tal proposito si noti che all' "inventione" contenuta in questa lettera si riferisce uno schema raffigurante i riquadri del palco della Sala di Leone X con l'indicazione dei relativi soggetti pittorici, contenuto in 31, cc. 49r-50v, dove si trovano anche l' "inventione" e il relativo schema per il palco della Sala di Clemente VII, sempre nel Quartiere di Leone X in Palazzo Vecchio a Firenze, anch'essi suggeriti dal Bartoli; si potrebbe pertanto ipotizzare che questo documento facesse originariamente parte di quello contenuto in 31, cc. 49r-50v. La lettera è stata riconosciuta come autografa di Cosimo Bartoli da DEL VITA, "Zibaldone", p. 61, nota 1, sulla base di confronti grafici con gli autografi del Bartoli stesso contenuti nella filza 11 dell'Archivio vasariano e correggendo quindi l'attribuzione ad un copista di FREY, I, p. 449. A c. 21r vi è l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "le storie di Lione nella sala". A c. 20r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 9". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Straet, Jan van der (Stradano), "Presa di Milano, Il cardinale Giulio de' Medici è inviato come ambasciatore di Leone X in Lombardia, Il cardinale Giovanni de' Medici assiste alla battaglia di Ravenna, prigioniero dei Francesi, Il cardinale Giovanni de' Medici torna a Firenze, L'elezione al papato, Giuliano de' Medici riceve la cittadinanza romana, Leone X incontra Francesco I a Bologna, Il cardinale Giovanni de' Medici sfugge alla prigionia, Lorenzo de' Medici nominato duca d'Urbino", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Leone X, soffitto. Bibliografia: FREY, I, p. 449 (ed. integr.); DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 61-63 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 145; BRYCE, p. 66 sgg.
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
*Petrucci , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Petrucci sanesi, citato a c. 22r

*Sforza di *Milano , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Casa Sforzesca, citato a c. 12r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lorenzo, citato a c. 22r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Marsilio ficino, citato a c. 22r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pico della Mirandola, citato a c. 22r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Vitelli, citato a c. 22r

Manfredi, , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Manfredi, citato a c. 22r


*Bentivoglio di *Bologna , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Bentivogli, citato a c. 22r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Baglioni, citato a c. 22r

*Manfredi di *Faenza , nome citato



Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Politiano, citato a c. 22r

Date
1556 (desumibile dal contenuto della lettera. Cfr. OSSERVAZIONI, Elementi storici, per la discussione sulla datazione)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni
Note al carteggio
mm. 300x220; bianca la c. 23r.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; deducibile in base alla datazione stimata della lettera: nel 1556 il Bartoli infatti si trovava a Firenze.
Argomento
Il [Bartoli] fornisce al [Vasari] i soggetti iconografici per il soffitto della Sala di Lorenzo [il Magnifico in Palazzo Vecchio a Firenze]. Consiglia di raffigurare al centro del palco Lorenzo che riceve seduto gli ambasciatori dei vari Stati italiani recanti doni: il rappresentante pontificio che porta il cappello cardinalizio del figlio del [Magnifico, Giovanni, futuro papa Leone X], quello del Regno di Napoli che porta dei cavalli, quello degli Sforza di Milano che reca armi e, ancora, gli ambasciatori dei Bentivoglio [di Bologna], dei Vitelli, dei Baglioni [di Perugia], dei Petrucci di Siena, dei Manfredi [di Faenza], insieme al rappresentante del "soldano" [Caiebo, sultano d'Egitto] che reca magnifici doni. Suggerisce poi di aggiungervi le allegorie della Prudenza e della Magnanimità [lo stesso Bartoli ha riportato in una nota a margine la descrizione dettagliata per ciascuna allegoria; analogamente viene fatto anche per le figure allegoriche successivamente nominate nel testo]. Nella scena relativa alle "lettere greche e latine" [Lorenzo tra filosofi e letterati] suggerisce di raffigurarvi il Poliziano, Pico della Mirandola, Marsilio Ficino, Cristoforo Landino, Giovanni Lascaris, Demetrio Calcondila, [Michele] Marullo, tutti intorno al [Magnifico], accompagnati da libri, strumenti scientifici, mappamondi e dalle allegorie della Virtù e della Fama. Nel dipinto relativo al viaggio a Napoli di Lorenzo [nel 1479-80] raffigurerebbe il [Medici] accolto benevolmente dal re [Ferdinando d'Aragona] con le allegorie della Pietà e della Fede. Consiglia poi di raffigurare la presa di Sarzana [avvenuta nel 1487] con il [Magnifico] a cavallo al comando del suo esercito e la popolazione della città che lo accoglie con rami di ulivo, insieme alle allegorie del Buon Giudizio e della Clemenza. Quindi raffigurerebbe Lorenzo alla dieta di Cremona [nel 1483] in posizione dominante rispetto agli altri partecipanti, con una spada e un corno di dovizia nelle mani, indicanti la pace ottenuta attraverso la guerra, oltre alle allegorie dell'Audacia e del Buon Evento.
Osservazioni
Luogo di destinazione: [Firenze]. Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni di data, luogo e indirizzo; si tratta presumibilmente dell'allegato di una lettera non identificata, oppure, come già suggerito da FREY, I, p. 437, del frammento di uno scritto più ampio. È stata riconosciuta come autografa di Cosimo Bartoli da DEL VITA, "Zibaldone", p. 65, nota 1, sulla base di confronti grafici con gli autografi del Bartoli stesso contenuti nella filza 11 dell'Archivio vasariano e correggendo quindi l'attribuzione ad un copista di FREY, I, p. 437. Per quanto riguarda la sua datazione FREY, I, p. 436 la colloca nella primavera del 1556, prima del 23 aprile, data di una lettera del Vasari a Cosimo de' Medici in cui lo informava che la Sala di Lorenzo il Magnifico era stata in gran parte dipinta: FREY, I, p. 442. A c. 23v vi è l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Lorenzo vechio, le sue storie". A c. 22r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 10". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Marchetti, Marco da Faenza, "Storie di Lorenzo il Magnifico, figure allegoriche e virtù, ritratti di membri di Casa Medici legati a Lorenzo e loro imprese", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Lorenzo il Magnifico, decorazione del soffitto. Bibliografia: FREY, I, n. CCXXXII, p. 436 (ed. integr.); DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 65--67 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, p. 141; BRYCE, p. 66 sgg. Altri nomi citati: Leone , EP; "Cristoforo Landino" (c. 22r) = Landino, Cristoforo <1424-1498>, DBI; "Giovanni Lascari" (c. 22r) = Lascaris, Giano <1445-1534>DBI ; "Demetrio Calcondile" (c. 22r) = Calcondila, Demetrio <1423-1511>, DBI; "Marullo" (c. 22r) = Marullo, Michele , EI; Ferdinando : d'Aragona DBI.
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Signor Gio., citato a c. 32v



Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Santi figlio di Hercole Bentivoglio, citato a c. 31r



Nomi sul manoscritto o aggiunti:
cardinale De' Medici, citato a c. 32v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cosimo Vechio, citato a c. 31r

Date
1556 (dal contenuto della lettera. FREY, I, p. 440, la colloca nella primavera-estate del 1556: cfr. 13, cc. 4r-5v, datata 1556-11-13, in cui il Vasari comunica a Cosimo de' Medici che la decorazione della Sala di Cosimo il Vecchio è quasi finita)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni
Note al carteggio
mm. 291x217.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; deducibile in base alla datazione stimata della lettera: nel 1556 il Bartoli, infatti, si trovava a Firenze.
Argomento
Il [Bartoli] fornisce al [Vasari] i soggetti iconografici per i dipinti [del soffitto nella Sala di Cosimo il Vecchio in Palazzo Vecchio a Firenze] con le relative iscrizioni [trascritte nel testo in corrispondenza di ciascuna scena] e figure allegoriche di virtù [anch'esse descritte dettagliatamente nella lettera]. Consiglia di raffigurare nel riquadro centrale il ritorno di Cosimo il Vecchio a Firenze, [il 6 ottobre 1434, dopo l'esilio veneziano], con molta gente che lo accoglie fuori dalla Porta [San Gallo] e con l'allegoria della Fortuna. Nei riquadri laterali suggerisce di rappresentare: il [Medici] che esamina i progetti per l'edificazione di "templi" [la basilica di San Lorenzo a Firenze], con le allegorie della Diligenza e della Religione; Cosimo, seduto, che, alla presenza di ambasciatori bolognesi, invia Sante, figlio di Ercole Bentivoglio, a Bologna, con le allegorie dell'Astuzia e dell'Animosità; il [Medici] che lascia Firenze per andare in esilio con le figure allegoriche della Fortezza e della Prudenza; Cosimo in mezzo ai letterati con la Fama e l'Eternità. Per quanto riguarda [il soffitto della sala dedicata al] duca [Cosimo de' Medici], al centro raffigurerebbe la rotta di Montemurlo [in cui furono sconfitti i fuoriusciti fiorentini oppositori al nuovo regime il primo agosto 1537], serbando la rappresentazione della vittoria su Siena per la "sala grande" [il Salone dei Cinquecento]; nella scena appariranno molti prigionieri e le figure allegoriche della Prestezza e del Valore. Nei riquadri laterali suggerisce di raffigurare: l'edificazione delle fortificazioni nell'Isola d'Elba, con Nettuno e l'allegoria della Sicurezza; l'aiuto prestato alla città di Serravalle [nella guerra di Siena], con le allegorie della Provvidenza e di Bellona; il duca che ordina ad ingegneri e scultori di costruire delle fortificazioni, con Mercurio e Dedalo; il duca che allontana i cardinali da Firenze [al momento della sua elezione], con la Verità che scopre l'Insidia e l'Innocenza, oppure, la personificazione di Pisa che rende omaggio al [Medici]. Per quanto riguarda [la decorazione del soffitto della Sala di] Giovanni [dalle Bande Nere], suggerisce di rappresentare nel riquadro centrale il condottiero che passa l'Adda alla presenza del cardinale [Giulio] de' Medici [futuro papa Clemente VII, il 16 novembre 1521], con i nemici [francesi] che fuggono e le allegorie della Morte e della Vittoria. Nei riquadri laterali consiglia di raffigurare: la battaglia di San Secondo [1519], con l'Audacia e l'Onore; la presa di Caravaggio [18 aprile 1524], con la Fortuna e una virtù; la difesa del Ponte Rozzo sul Ticino [nel 1524], con l'Animosità e la Fortezza; Giovanni [de' Medici] che uccide un cavaliere spagnolo, con il Furore e l'Impeto.
Osservazioni
Luogo di destinazione: [Firenze]. Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni di data, luogo e indirizzo; si tratta presumibilmente dell'allegato di una lettera non identificata, oppure del frammento di uno scritto più ampio. A questo proposito si noti che FREY, I, p. 440, ritiene possibile che la lettera fosse originariamente unita al documento riguardante l' "inventione" della Sala di Lorenzo il Magnifico contenuto in 31, cc. 22r-23v. L'autografia di Cosimo Bartoli è comprovata dai confronti grafici con le lettere scritte dal Bartoli stesso contenute nella filza 11 dell'Archivio vasariano. A c. 32r, in alto, compare la numerazione a penna del documento: "nr. 14". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Marchetti, Marco da Faenza, "Storie di Cosimo il Vecchio, figure allegoriche e virtù, ritratti di membri di Casa Medici legati a Cosimo, armi e imprese medicee", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Cosimo il Vecchio, decorazione del soffitto; <****Vasari, Giorgio - Marchetti, Marco da Faenza - Straet, Jan van der (Stradano), "Storie del duca Cosimo de' Medici, allegorie e vedute delle città toscane, imprese del duca, ritratti della moglie Eleonora di Toledo e dei figli", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Cosimo I, decorazione del soffitto e delle pareti; <****Vasari, Giorgio - Marchetti, Marco da Faenza - Straet, Jan van der (Stradano), "Storie di Giovanni dalle Bande Nere, figure allegoriche, trofei d'armi e imprese, ritratti di membri di Casa Medici legati a Giovanni e fatti d'arme", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Giovanni dalle Bande Nere, decorazione del soffitto e delle pareti. Bibliografia: FREEY, I, n. CCXXXIV, pp. 438-440 (ed. integr.); DEL VITA, p. 28; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 78-83 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, pp. 135, 153, 160; "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 143-144; BRYCE, p. 66 sgg.
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Don Vincenzo, citato a c. 48r

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Vincenzo Rossi, citato a c. 48r


Bernardo < sec. 16. > , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
maestro Bernardo, citato a c. 48r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
G. Bologna, citato a c. 48r

Libri, Giorgio , destinatario
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio, citato a c. 48r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ammannato, citato a c. 48r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Caccino, citato a c. 48r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Valdimarina, citato a c. 48r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lorenzo del Berna, citato a c. 48r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Particino, citato a c. 48r


Date
1565-12 (desumibile dal contenuto della lettera: databile prima del 13 dicembre (cfr. ARGOMENTO e OSSERVAZIONI, Elementi storici))
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 287x214; bianca la c. 48v.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; desumibile dal contenuto della lettera.
Argomento
Il Borghini fornisce al Vasari alcune istruzioni per il completamento [dell'apparato per le nozze di Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria], auspicandosi che possa essere finito il più presto possibile affinché "giovedì" [13 dicembre] la sposa possa entrare in città. Ciò soddisferebbe i desideri del duca [Cosimo de' Medici] e del "principe" [Francesco], anche se sarebbe da loro concesso un ritardo di uno o due giorni [cosa che effettivamente avvenne visto che la coppia fece il suo ingresso in città sabato 16 dicembre]. Fa presente che sono già completate le decorazioni numerate 2, 3, 4, 5, 8, 9, 10, 10bis [cioè quelle poste in Via Borgo Ognissanti, al Ponte alla Carraia, al Ponte Santa Trinita, in Piazza Santa Trinita, al Canto alla Paglia, alla Porta di Santa Maria del Fiore, in Piazza Sant'Apollinare, al Canto de' Leoni]. L'arco n. 1, cioè quello posto a Porta al Prato, sarà finito entro la giornata, eccetto la messa in opera delle sculture; nell'arco n. 6, [al Canto dei Tornaquinci], sono da porre i pannelli con le storie [relative alla Casata degli Asburgo]; per completare il n. 7, [al Canto dei Carnesecchi], suggerisce di inviare degli aiutanti affinché Vincenzo Rossi lo completi il prima possibile. Consiglia di accertarsi che "maestro Bernardo" [da San Giorgio] lavori alacremente per terminare l'arco n. 11 [l'arco della Prudenza Civile, in Piazza del Sale] e non indugi nei lavori per dare tempo al Giambologna di finire i cavalli [da porre a coronamento di questa decorazione]. Per quanto riguarda la decorazione n. 12, alla porta di Palazzo [Vecchio], di cui si occupa direttamente il V., ricorda che occorrono dei "tirari" per posizionare le sculture e consiglia di farseli procurare da [Giovanni] Caccini o di chiederli a [Bartolomeo] Ammannati che ha già finito il suo lavoro [alla fontana del Nettuno]; suggerisce quindi di convogliare più uomini possibili nel completamento di questa decorazione, sia quelli che hanno già finito di lavorare in altre decorazioni, come Lorenzo del Berna e il Valdimarina [Giovanni di Piero di Valdimarina], sia quelli impiegati nella fabbrica [degli Uffizi]. Invia lo schizzo per la corona di spighe che [Antonio] Particino deve inserire sotto un'altare, nell'arco del Canto alla Paglia [di cui vi è un disegno del B. nel testo]. È in procinto di consegnare gli epitaffi al "frate" [Piero Vettori: cfr. 14, cc. 1rv, 4rv]. Chiede di controllare che Marco [Marchetti da Faenza] esegua "l'impresa" da collocare nella decorazione di Palazzo [Vecchio], al centro.
Osservazioni
Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni di data, luogo e indirizzo: trattandosi delle ultime istruzioni che il Borghini fornisce al Vasari per la sistemazione dell'apparato delle nozze di Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria prima del loro ingresso in città, avvenuto sabato 16 dicembre 1565, la lettera è senza dubbio collocabile anteriormente a questo evento; inoltre, nel testo il Borghini auspica che l'apparato sia pronto prima di "giovedì", cioè prima del 13 dicembre, che è da considerare, quindi, il termine "ante quem" per la datazione della lettera. A c. 48r, nel margine inferiore interno, compare uno schizzo del Borghini relativo alla corona di spighe che Antonio Particino doveva inserire in un'altare nell'arco del Canto alla Paglia, come viene spiegato nel testo (cfr. ARGOMENTO). Sempre a c. 48r, in alto, compare la numerazione a penna: "nr. 18". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e altri, "Apparato per le nozze di Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria", apparato effimero, Firenze, opera perduta. Bibliografia: FREY, II, n. DXX, pp. 218-219 (ed. integr.); DEL VITA, p. 29; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 110-111 (ed. integr.); "Borghini - Censimento", p. 8, n. 48. Altri nomi citati: "Marco" (c. 48r) = Marchetti, Marco : da#Faenza <1527?-1588>, id.: AKL-Index; Vettori, Piero <1499-1584> EI.
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
duca Alessandro, citato a c. 50r


Leo < papa ; 10. > , nome citato

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
D. Giuliano, citato a c. 50v

Libri, Giorgio , destinatario
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio, citato a c. 49v


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
D. Lorenzo, citato a c. 50v


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Nuntiata, citato a c. 50v



Nomi sul manoscritto o aggiunti:
papa Clemente, citato a c. 49v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Re di Francia, citato a c. 50v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
cardinale Hippolito, citato a c. 49v

Date
1556 (desumibile dal contenuto della lettera. FREY, I, p. 446 la colloca nella primavera-estate del 1556)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni
Note al carteggio
mm. 291x212. Le due carte erano originariamente unite a bifolio.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; deducibile in base alla datazione stimata della lettera: nel 1556 il Bartoli, infatti, si trovava a Firenze.
Argomento
Il [Bartoli] fornisce al Vasari i soggetti iconografici dei dipinti per il palco nella Sala di Clemente [VII in Palazzo Vecchio a Firenze] e i motti, in latino, che dovranno accompagnare le scene [trascritti nella lettera in corrispondenza di ciascuna storia], con alcune figure allegoriche [anche queste descritte nel testo]. Suggerisce di rappresentare nel riquadro centrale l'incoronazione dell'imperatore [Carlo V d'Asburgo, avvenuta a Bologna nel 1530], con le allegorie della Salute e della Prudenza; consiglia poi di raffigurare lo sposalizio della regina [Caterina de' Medici] con il re [di Francia, Enrico II di Valois, avvenuto a Marsiglia nel 1533] alla presenza del pontefice, con la Virtù e la Sicurezza. Rappresenterebbe, quindi, il ritorno di Clemente [VII] a Roma [dalla Francia], con la Fortuna e la Costanza e, in un altro scomparto, il cardinale Ippolito [de' Medici] che si reca in Ungheria [nel 1532], con l'Onore e la Magnanimità. Consiglia infine di raffigurare la nomina di Alessandro de' Medici a duca di Firenze [nel 1532], con la Vittoria ed Ercole.
Osservazioni
Luogo di destinazione: [Firenze]. Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni di data, luogo e indirizzo; si tratta presumibilmente dell'allegato a una lettera non identificata. Il documento è stato attribuito alla mano di Cosimo Bartoli sia da FREY, I, p. 446, sia da DEL VITA, "Zibaldone", p. 113, nota 1, sulla base di confronti grafici con gli autografi dello stesso Bartoli contenuti nella filza 11 dell'Archivio vasariano. A c. 49r vi è uno schema del soffitto della sala di Clemente VII, con la riproduzione degli scomparti decorativi, entro cui il Bartoli ha indicato i soggetti pittorici e le relative iscrizioni, descritti nel testo alle cc. 49v-50r; in altri scomparti del medesimo schema compaiono alcune annotazioni di mano di Giorgio Vasari relative ad altri soggetti pittorici di cui non si parla nella lettera; vi sono, inoltre, le indicazioni di alcune figure allegoriche apposte da una mano forse identificabile con quella di Vincenzo Borghini. Lo schema rappresenta lo sviluppo in piano della volta del soffitto, a forma di tronco di piramide, con uno scomparto quadrato al centro, e quattro di forma trapezoidale ai lati, a loro volta suddivisi in un riquadro rettangolare centrale e due triangoli laterali. Si riportano le iscrizioni dei riquadri: al centro del soffitto: "La incoronatione dello Imperadore / Publica [cancellato] Salus Publica [di mano del Bartoli]"; in alto, nel riquadro centrale: "La institutione del ducato di Firenze / al Duca Alexandro [di mano del Bartoli] cioè l'incoronatione [di mano del Vasari] / Salute, Prudentia [fuori dello scomparto, di mano del Borghini?]"; in basso, nel riquadro centrale: "La ritornata in Roma / Sedibus optatis [di mano del Bartoli] / Concordia, Religione [fuori dello scomparto, di mano del Borghini?]"; a sinistra, nel riquadro centrale: "Hipolito contro a' Turchi / Iam fulgor armorum [di mano del Bartoli]", a sinistra, nei triangoli laterali: "lo sposalitio del Duca Alexandro / l'aprir la porta Santa [di mano del Vasari]"; a destra, nel riquadro centrale: "lo sposalitio della regina / quos equus amavit Juppiter [di mano del Bartoli]"; a destra, nei triangoli laterali: "l'entrata del duca Alexandro in Fiorenza / Fa Ippolito cardinale [di mano del Vasari]". A c. 50v compare lo schema del soffitto della sala di Leone X, con la riproduzione degli scomparti decorativi, entro cui il Bartoli ha indicato i soggetti pittorici e le relative iscrizioni descritti nel documento contenuto in 31, cc. 20r-21v, che presumibilmente era in origine unito a questa lettera; vi sono anche due annotazioni da ascrivere probabilmente alla mano di Vincenzo Borghini. Lo schema rappresenta lo sviluppo in piano della volta del soffitto, di forma rettangolare, con un riquadro rettangolare al centro, con quattro riquadri rettangolari ai lati, e con quattro quadrati agli angoli. Si riportano le iscrizioni dei riquadri: al centro del soffitto: "La cacciata dei franzesi di Milano / Italia a Gallorum armis liberatur ut Italia Pace uteretur"; in alto, nel riquadro centrale: "La fuga et il fatto d'arme di Ravenna et presa del legato [il cardinale Giovanni de' Medici futuro papa Leone X] / ut Italiam libertati restitueret"; in alto, nei quadrati laterali: "Abboccamento del re di Francia [Francesco I] /ut tranquillitati consuleret" e "Il ducato d'Urbino al D. Lorenzo [de' Medici] / ut dignitatem ac gloriam sibi comparare [segue fuori dello scomparto, del Borghini?] La liberatione del legato"; in basso, nel riquadro centrale: "La incoronatione di Leone [X] / Prudentia ac Probitate"; in basso, nei quadrati laterali: "La venuta in Firenze in trionfo / optimo liberalique Principi [segue, fuori del riquadro, del Borghini?] Il ducato d'Urbino al duca Lorenzo" e " Il Cap.to di S. Chiesa al D. Giuliano [de' Medici] et la ducea [ducato di Nemours] / Pietate insignis", ; nel riquadro di sinistra: "La ritornata a Firenze, l'arrivare alla Nuntiata [chiesa della Santissima Annunziata] / Diis laribus, ac Fortune Reduci"; nel riquadro di destra: "La ripresa di Piacentia et di Parma / Libertate Authoritateque pontificia perspecta". A c. 50r compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "La stanza di Clemente VII"; segue un'altra annotazione di mano ignota (presumibilmente la stessa che ha apposto la nota a c. 144v: cfr. 31, cc. 141rv, 144rv): "Inventione sopra la stanza di papa Clemente". A c. 49v compare l'annotazione, presumibilmente di mano di Karl Frey: "Autograph Cos. Bartolis". Opere artistiche menzionate: : <****Vasari, Giorgio - Straet, Jan van der (Stradano), "Clemente VII incorona Carlo V in San Petronio a Bologna, Ippolito de' Medici legato pontificio di Clemente VII si reca in Ungheria, Sposalizio di Marsiglia, il duca Alessandro de'Medici ritorna a Firenze, Clemente VII ritorna dalla Francia a Roma, Clemente VII nomina cardinale Ippolito de' Medici, Clemente VII apre la Porta Santa nel Giubileo del 1525, Carlo V incorona Alessandro de' Medici duca di Firenze, Alessandro de' Medici sposa Margherita d'Austria", ", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Clemente VII, soffitto; <****Vasari, Giorgio - Straet, Jan van der (Stradano), "Presa di Milano, Il cardinale Giulio de' Medici è inviato come ambasciatore di Leone X in Lombardia, Il cardinale Giovanni de' Medici assiste alla battaglia di Ravenna, prigioniero dei Francesi, Il cardinale Giovanni de' Medici torna a Firenze, L'elezione al papato, Giuliano de' Medici riceve la cittadinanza romana, Leone X incontra Francesco I a Bologna, Il cardinale Giovanni de' Medici sfugge alla prigionia, Lorenzo de' Medici nominato duca d'Urbino", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Leone X, soffitto. Bibliografia: FREY, I, n. CCXXXVI, pp. 446-448 (ed. integr.); DEL VITA, p. 29; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 64, 113-116 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, p. 173; "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 146; BRYCE, p. 66 sgg.
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Don Silvano Razzi monaco, citato a c. 51v

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Tomaso de' Medici, citato a c. 51r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
suor Cherubina sorella del Varchi, citato a c. 51r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
boldrone, citato a c. 51r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lenzi vescovo di Fermo, citato a c. 51r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Benedetto Varchi, citato a c. 51r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
monasterio delli Angeli, citato a c. 51v
agnoli, citato a c. 50r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Piero Stufa, citato a c. 51r



Date
1566-01-06 (nel testo: "6 di gennaio 1565", secondo lo stile fiorentino)
Natura
Originale
Tipologia
articolo di periodico
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 299x215; bianche le cc. 54-56.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Nel testo: "dal monasterio delli Angeli".
Argomento
Il Razzi comunica al duca [Cosimo de' Medici] le ultime volontà testamentarie di Benedetto Varchi [morto il 16 o 18 dicembre 1565]. Secondo l'ultimo testamento, redatto il primo novembre 1560, il Varchi aveva lasciato al R. stesso tutti i suoi libri di teologia, mentre, quelli di altro soggetto e i suoi scritti, stampati e manoscritti, li aveva destinati a [Lorenzo] Lenzi, vescovo di Fermo, nominando entrambi suoi esecutori testamentari. Eredi di tutti gli altri beni sarebbero state le due sorelle [Maria e Maddalena] rimaste vedove. Informa il [Medici] che, poco prima di morire, il Varchi si era raccomandato al R. stesso e all'amico Piero della Stufa, che si provvedesse a pubblicare il "dialogo" ["l'Ercolano"] e la "commedia" ["La suocera"]. Comunica che al momento tutti i libri e gli scritti del Varchi, che si trovavano tra Montevarchi e Firenze, sono custoditi nella sua abitazione in una stanza di cui Tommaso de' Medici custodisce la chiave e che altri, un tempo raccolti alla Topaia [villa presso Castello, donata al Varchi dal Medici] sono stati portati a Boldrone [monastero di San Giovanni Battista di Boldrone presso Castello] dalla sorella monaca Cherubina. Ritiene che il [Medici] possa disporre a suo piacimento di raccogliere gli scritti del Varchi a Palazzo [Vecchio] e porre i libri, una volta inventariati, presso il monastero [di Santa Maria] degli Angeli sotto la custodia del R. stesso. Il duca potrà conoscere meglio le volontà del Varchi leggendo direttamente la copia del suo testamento acclusa alla presente [cfr. OSSERVAZIONI, Allegato].
Osservazioni
Luogo di destinazione: [Firenze]. Allegato (cc. 52r-54v): copia del testamento di Benedetto Varchi reddatto in data primo novembre 1560; la copia è di mano di Silvano Razzi. Opere menzionate: <**Varchi, Benedetto, "L'Hercolano, dialogo di messer Benedetto Varchi, nel quale si ragiona generalmente delle lingue, et in particolare della toscana, e della fiorentina, composto da lui sulla occasione della disputa occorsa tra 'l commendator Caro, e M. Lodovico Castelvetro", In Fiorenza, nella stamperia di Filippo Giunti e fratelli, 1570; <**Varchi, Benedetto, "La suocera commedia di Messer Benedetto Varchi", In Fiorenza, appresso Bartholomeo Sermartelli, 1569. Bibliografia: DEL VITA, p. 29; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 117-123 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 193-194.
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Duca di Milano, citato a c. 85r

Bentivoglio, Ercole < 1459-post 1506 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ercole Bentivogli, citato a c. 85r

*Grimaldi , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Grimalda, citato a c. 85r


Bentivoglio, Annibale < 1469-1540 > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Anibale Bentivogli, citato a c. 85r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Carlo duca di Borgogna, citato a c. 85r


Maria : di#Borgogna < m. 1482 > , altra relazione di D.I.

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Conte di Gaiazzo de' Sanseverini, citato a c. 85r

Date
1566-1567 (desumibile dal contenuto della lettera: cfr. OSSERVAZIONI, Elementi storici)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni
Note al carteggio
mm. 285x214; inchiostro acido; la carta è stata restaurata con velatura.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; desumibile dal contenuto della lettera.
Argomento
Il Borghini invia al Vasari alcuni appunti relativi all'assedio di Livorno da parte della flotta dell'imperatore [Massimiliano I d'Asburgo avvenuto nel 1496]. Si dà notizia degli alleati dell'imperatore: "le genti del Duca di Milano [Ludovico Sforza detto il Moro]" capitanate dal conte di Caiazzo [Giovanni Francesco Sanseverino]; i Genovesi, la cui nave chiamata "Grimalda" [dalla famiglia dei Grimaldi], si capovolse nella tempesta [che causò il naufragio della flotta e il ritiro dell'assedio]; truppe dall'Austria, dal Tirolo, dall'Alsazia e, ancora, dalla Borgogna, dalla Fiandra e dal Brabante, terre ricevute in eredità dalla moglie dell'imperatore, [Maria], figlia ed erede del duca Carlo di Borgogna; i Veneziani, guidati da Annibale Bentivoglio, in contrapposizione ad Ercole Bentivoglio, capitano delle truppe fiorentine. Suggerisce di inserire [nel dipinto sulla parete ovest del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze raffigurante tale episodio] gli stemmi dei personaggi e dei regnanti sopraindicati, alcuni nelle bandiere, altri sugli scudi e nelle sopravvesti dei soldati, come verrà stabilito in un prossimo incontro col V. Invia con la presente i disegni dell'arme dei Grimaldi e di quello del duca di Milano [riportati di seguito nel testo con l'indicazione dei colori]. Informa che il titolo di "conte di Caiazzo" apparteneva ai Sanseverino, ma non sa se a quelli del ramo di Milano o del Regno [di Napoli].
Osservazioni
Mano di uno scrivano (identificabile con la mano che ha vergato i documenti contenuti in 31, cc. 5r-6v e 31, c. 80rv); aggiunte autografe di Vincenzo Borghini a fine lettera. Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni di data, luogo e indirizzo: si tratta presumibilmente dell'allegato ad una missiva non identificata. L'attribuzione al Borghini come mittente si basa sulla presenza di aggiunte autografe dello stesso a c. 85r. Alla sua mano si devono anche i disegni degli stemmi dei Grimaldi e di Ludovico Sforza, che presentano delle annotazioni relative ai colori delle varie parti di ciascuna arme. La lettera è databile tra il 1566 e il 1567 in base al confronto con un'altra missiva del Borghini, contenuta in 14, cc. 2r-3v e datata 1566-08-11, in cui si parla del medesimo episodio dell'assedio di Livorno da parte di Massimiliano I da raffigurare nel Salone dei Cinquecento e, in particolare, della "historia della nave", identificabile con la "Grimalda" del presente documento; tale ipotesi sarebbe anche confermata da quanto riferito nel "ricordo" contenuto in 30, c. 27v /n. 319, dove si indica come data di inizio della realizzazione del dipinto il 1567-08-01 e come data del suo completamento il 1567-11-11. A c. 85v, compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventione per la storia di Massimiliano imperatore [da] fare nella sala grande [Salone dei Cinquecento]". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Naldini, Giovanni Battista, "L'imperatore Massimiliano toglie l'assedio a Livorno", affresco, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, parete ovest. Bibliografia: DEL VITA, p. 30; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 191-192 (ed. integr); ALLEGRI-CECCHI, p. 260.
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio Vasari, citato a c. 112v

Altri nomi legati al carteggio
Pius < papa ; 4. > , nome citato



Nomi sul manoscritto o aggiunti:
vescovo d'Arezzo, citato a c. 112r


Ramirez de Montalvo, Antonio < 1527-1581 > , altra relazione di D.I.

Bernardo < sec. 16. > , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
maestro Bernardo, citato a c. 112r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Santa Croce, citato a c. 112r

Libri, Giorgio , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio, citato a c. 111v

Montalvo, Antonio < sec. 17. > , altra relazione di D.I.
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Montalvo, citato a c. 112v


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
maestro Batista, citato a c. 112r




Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Lazzaro Vasari pictor, citato a c. 111v

Date
1564-04-18
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni, Firma autografa
Note al carteggio
mm. 300x216.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Argomento
Il Vasari, ritornato a Firenze da circa sei giorni, invia al Medici una dettagliata descrizione dell'altare di famiglia, realizzato nella Cappella maggiore della pieve [di Santa Maria] ad Arezzo, lavoro che lo ha trattenuto un mese nella sua città natale. L'altare risulta situato su un basamento in marmo, che poggia a sua volta su cinque "scaglioni" di travertino; sul basamento vi è una predella con ciborio, dove vi sono diciotto scene con varie illustrazioni; quindi, entro una ricca cornice in marmo policromo e legno dorato, è inserita al centro la tavola con la vocazione di Pietro e Andrea, dove compaiono anche Giovanni e Giacomo figli di Zebedeo: il dipinto si trovava a Roma e venne poi restituito all'artista da papa [Pio IV: cfr. 30, c. 20r /n. 200, c. 23v /n. 257, c. 25v /n. 291]. La stessa tavola è affiancata, da un lato, dalle immagini dei Santi Donato e Stefano, sormontate da un tondo con la Fede, dall'altro, dai Santi Giorgio e Paolo, con sopra un altro tondo con la Fortezza. In corrispondenza di queste immagini laterali, nel lato posteriore dell'altare compaiono i Santi Antonio e Francesco, sormontati da un tondo con la Pazienza, e i Santi Lazzaro e Maria Maddalena, con sopra un altro tondo con la Carità; al centro del lato posteriore è inserita la tavola raffigurante San Giorgio che uccide il drago accompagnata da un'iscrizione latina [trascritta nel testo]. Alla sommità dell'altare, compare un ovale con l'Assunzione di Maria cui è intitolata la pieve, e sopra tale immagine un crocifisso scolpito fiancheggiato dalla Madonna e da San Cosma. Completano la decorazione dell'altare otto candelabri. Al di sotto della Cappella maggiore si trova una stanza entro cui il Vasari afferma di aver sistemato un altro altare per accogliere il busto-reliquiario della testa di San Donato e le reliquie del braccio di Sant'Apollonia e dei denti di San Giacomo; si sono inoltre aperte due finestre nella parete destra della chiesa per dare luce all'intero complesso e si è spostato il coro ligneo dietro l'altare maggiore che è stato coperto con un baldacchino. Sempre nel lato posteriore dell'altare sono stati collocati i ritratti di Lazzaro e Giorgio Vasari il Vecchio, del padre dell'artista, [Antonio Vasari], e della madre [Maddalena Tacci], i cui resti sono stati posti in mezzo al coro. Dopo aver ringraziato il Medici per avergli concesso di realizzare una così grande impresa, che darà prestigio all'intera città aretina, di cui avrà ricevuto notizie più precise dal vescovo d'Arezzo [Bernardetto Minerbetti], lo ragguaglia sul procedere dei lavori nei vari cantieri ducali: riguardo alla decorazione del soffitto del Salone dei Cinquecento [in Palazzo Vecchio a Firenze], informa che Bernardo [d'Antonio di Mattea] sta completando i lavori di muratura per rialzare il palco e che già Battista [Botticelli] si prepara a realizzare i lavori di carpenteria. Quanto alle tavole da inserire nel soffitto, ventuno sono già completate, distribuite tra la casa del Vasari stesso [in Borgo Santa Croce] e i locali della [basilica] di Santa Croce; andranno presto tolte per fare spazio alle diciotto tavole ancora da realizzare. I lavori nella fabbrica dei Magistrati [gli Uffizi] e [nel duomo] di Prato, per la realizzazione del monumento sepolcrale di Carlo de' Medici, procedono regolarmente; il Medici ne verrà informato dettagliatamente da Sforza [Almeni]. [Ignazio Danti], con l'aiuto di Miniato Pitti, sta lavorando alle tavole tolemaiche [per la Sala delle Carte Geografiche in Palazzo Vecchio]. Informa che Leonardo Buonarroti ha deciso di donare al duca le sculture conservate nella bottega di Michelangelo in via Mozza a Firenze [la Vittoria e i Prigioni], abbandonando il progetto iniziale di inserirle nel monumento sepolcrale dello zio che verrà realizzato dagli artisti dell'Accademia [del disegno di Firenze; cfr. 8, cc. 63r-64v]. Sono già state eseguite tredici sculture e quindici pitture per l'apparato delle esequie di Michelangelo [nella basilica di San Lorenzo], secondo il progetto iconografico del luogotenente dell'Accademia [Vincenzo Borghini] e dei membri della commissione preposti all'organizzazione delle esequie [il Vasari, il Bronzino, Bartolomeo Ammannati e Benvenuto Cellini]. Sollecita l'inizio dei lavori per la costruzione della cupola nella basilica della Madonna dell'Umiltà a Pistoia, per evitare che si sciupino le pietre sottoposte alle intemperie dell'inverno; ricorda anche la promessa, per ora non mantenuta, di "ser Giovanni" [Caccini?] di fornire i denari per tale lavoro.
Osservazioni
Elementi storici: lettera priva dell'indirizzo. A c. 112v vi è un breve rescritto di mano di Antonio Ramirez de Montalvo, che vi ha apposto la propria firma, in cui si comunica che Cosimo de' Medici ha approvato tutto quanto asserito dal Vasari nella lettera e si informa che lo stesso duca e il de Montalvo stanno per recarsi a Pietrasanta; riguardo all'Altare della pieve d'Arezzo si riferisce come il duca abbia commentato che vi trovano posto "tutti i santi del calendario". La lettera è stata quindi rispedita al mittente. Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Altare della pieve", Arezzo, badia delle Sante Flora e Lucilla, (già Arezzo, pieve di Santa Maria); <****Vasari, Giorgio, "Vocazione di Pietro e Andrea", olio su tavola, Arezzo, badia delle Sante Flora e Lucilla, Altare della pieve, tavola centrale (già Arezzo, pieve di Santa Maria); <****Vasari, Giorgio - Straet, Jan van der (Stradano), "San Giorgio uccide il drago", olio su tavola, Arezzo, badia delle Sante Flora e Lucilla, "Altare della pieve" (già Arezzo, pieve di Santa Maria): <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Apoteosi di Cosimo I, allegorie dei quartieri e dei domini fiorentini, storie di Firenze antica, episodi delle guerre di Pisa e di Siena", tavole, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, soffitto; <****Vasari, Giorgio, Gli Uffizi (fabbrica dei XIII Magistrati), Firenze; <****Vasari, Giorgio - Danti, Vincenzo, "monumento funebre di Carlo de' Medici", marmo, Prato, cattedrale di Santo Stefano; <****Danti, Egnazio - Buonsignori, Stefano, "Carte geografiche tolemaiche", tavole, Firenze, Palazzo Vecchio, Sala delle Carte Geografiche; <****Buonarroti, Michelangelo, "La Vittoria", marmo, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento; <****Buonarroti, Michelangelo, "I Prigioni", marmo, Firenze, Galleria dell'Accademia; <****Vasari, Giorgio (su disegno di) - Cioli, Valerio - Dell'Opera, Giovanni - Lorenzi, Battista - Naldini, Giovanni Battista, "monumento sepolcrale di Michelangelo Buonarroti", Firenze, basilica di Santa Croce; <****Vasari, Giorgio e altri, "Apparato per le esequie di Michelangelo Buonarroti", apparato effimero, Firenze, basilica di San Lorenzo, opera perduta; <****Vasari, Giorgio, basilica della Madonna dell'Umiltà a Pistoia: completamento della cupola. Bibliografia: FREY, II, pp. 71-75 (ed. integr.); DEL VITA, p. 31; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 248-260 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, pp. 250, 269, 309; "Principi, letterati", Cat. mostra, pp. 308-309. Altri nomi citati: "Pietro" (c. 111r) = Pietro < santo ; m. 67> EI; "Andrea" (c. 111r) = Andrea ; "Zebedeo Giovanni" (c. 111r) = Giovanni : Evangelista , EI; "Iacopo" = Giacomo : Maggiore EI; "San Donato" = Donato EI; "Santo Stefano" = Stefano EI; "San Pavolo" = Paolo EI; "Santo Antonio Abate" = Antonio : abate EI; "San Francesco" = Francesco : d'Assisi ; "San Lazzero" = Lazzaro : di#Betania , EI ; "santa Maria Maddalena = Maria Maddalena , EI; "San Giorgio" = Giorgio , EI; "San Cosimo" = Cosma , EI; "Magistrati" (c. 112r) = *fabbrica degli *Uffizi CONFORTI, pp. 160-166; "Messer Sforzo" (c. 112r) = Almeni, Sforza BNCF, Passerini, Sforza, 185; "Carlo de' Medici" = Medici, Carlo : de' <1427-1492> LITTA, II, disp. 25, p. 4, tav. VIII; Danti, Egnazio <1536-1586>, DBI; "Tolomeo" (c. 112r) = Tolomeo, Claudio EI; "Fra' Miniato Pictti" (c. 112r) = Pitti, Miniato IBI; "Lionardo Buonarroti" (c. 112r) = Buonarroti Simoni, Leonardo <1522-1599> BIANCHI, pp. 11-37; "MIchelagniolo" (c. 112v) = Buonarroti Simoni, Michelangelo <1475-1564> DBI; *Accademia del *disegno "Guida ASI", II, pp. 128-129; WAŹBIŃSKI; Borghini, Vincenzo <1515-1580> DBI; Ammannati, Bartolomeo <1511-1592> DBI; Bronzino EI; Cellini, Benvenuto <1500-1571> DBI; "Madonna della Umiltà di Pistoia (c. 112v) = *basilica della *Madonna dell'*Umiltà T.C.I., "Toscana", pp. 284-285; "Ser Giovanni" (c. 112v) = Caccini, Giovanni <1511-1586> ASF, Tratte, 81, c. 103r; ASF, Caccini del Vernaccia, 16 (ex 6), id. presunta.
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Il protonotario de' Medici, ambasciator di Toscana, cavalier di Santo Stefano et cherico fiorentino ad titulum patrimonii prius et postea, citato a c. 113r

Altri nomi legati al carteggio
Vasari, Giorgio < il Giovane ; 1562-1625 > , altra relazione di D.I.


Pius < papa ; 5. > , nome citato

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Santo Stefano, citato a c. 113r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 139v


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Vasaro, citato a c. 113r

Date
1570-09-15
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni, Firma autografa
Note al carteggio
mm. 282x212; bianche le cc. 113v, 139r; sigillo asportato a c. 139v.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Note al luogo: Non espresso; desumibile da 31, cc. 114rv, 138rv.
Argomento
Alessandro de' Medici [futuro papa Leone XI] consiglia a Pietro Vasari di seguire con scrupolo la vendita dei raccolti [dei poderi di Giorgio Vasari] affinché non sia accusato di disonestà da sua cognata [Niccolosa Bacci]. Si rammarica che Pietro e [Niccolosa] non si rechino a Roma insieme a [Giorgio] Vasari, che è atteso per realizzare la decorazione pittorica [delle Cappelle di San Michele, San Pietro martire, Santo Stefano in Vaticano], commissionata da papa [Pio V: cfr. 30, c. 29r/ n. 352]. A Roma si trova in questo periodo anche il "delfino" [di Francia].
Osservazioni
Luogo di destinazione: "Firenze". Elementi storici: a c. 139v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari il Giovane: "Lettere di mano di Papa Leone XI a messer Pietro Vasari"; è probabile quindi che questa missiva sia servita al nipote del Vasari, durante il riordino delle carte dello zio, come raccoglitore delle lettere inviate dal futuro papa Leone XI. Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Storie angeliche", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Cappella di San Michele; <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Storie di San Pietro martire", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Cappella di San Pietro martire; <****Vasari Giorgio e aiuti, "Storie di Santo Stefano", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Cappella di Santo Stefano. Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 270-271 (ed. integr.).
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Il protonotario de' Medici, citato a c. 114r

Altri nomi legati al carteggio

Pius < papa ; 5. > , nome citato

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Filippo Salviati, citato a c. 114r



Philippus <santo m. 62> , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
San Filippo, citato a c. 114r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 114v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Bosco, citato a c. 114r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Marcantonio, citato a c. 114r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
messer Giorgio, citato a c. 114r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Tonino, citato a c. 114r

Date
1570-09 (nel testo vi è uno spazio lasciato in bianco in corrispondenza dell'indicazione del giorno)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 281x208; bianche le cc. 114v, 138r; sigillo asportato a c. 138v.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
Alessandro de' Medici [futuro papa Leone XI] invia a Pietro Vasari la risposta, che questi attendeva con impazienza, ad una sua precedente lettera. È sicuro che Giorgio [Vasari] sarà in grado di soddisfare le richieste sia del [granduca Cosimo de' Medici e di suo figlio Francesco, relativamente alle committenze di Palazzo Vecchio a Firenze], sia del papa [Pio V], in riferimento alla realizzazione [dell'altare per la chiesa di Santa Croce a] Bosco Marengo ed alla futura esecuzione delle Cappelle [di San Michele, San Pietro martire, Santo Stefano in Vaticano]. Esprime, invece, perplessità per la tavola, raffigurante l' "Assunzione della Vergine", donata da [Giorgio] allo stesso P. V., che per la sua scarsa qualità pittorica difficilmente potrà essere venduta soprattutto ad acquirenti esigenti come Filippo Salviati. Consiglia di proporne l'acquisto a qualche Compagnia religiosa e di correggerne i difetti pittorici relativi alle figure di San Filippo e "Tonino" [Sant'Antonino?]. Informa che riceverà presto una lettera da parte del figlio Marcantonio [Vasari].
Osservazioni
Luogo di destinazione: "Firenze". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio - Morandini, Francesco (il Poppi), "Altare di Bosco Marengo", olio su tavole, Bosco Marengo (AL), chiesa di Santa Croce; <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Storie angeliche", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Cappella di San Michele; <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Storie di San Pietro martire", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Cappella di San Pietro martire; <****Vasari Giorgio e aiuti, "Storie di Santo Stefano", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Cappella di Santo Stefano; <****Vasari, Giorgio, "Assunzione della Vergine [per Pietro Vasari]", dipinto su tavola, opera non identificata. Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 271-272 (ed. integr.).
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Il protonotario de' Medici, citato a c. 115r

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cleopatra, citato a c. 115r

Pius < papa ; 5. > , nome citato


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 137v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Marco Antonio, citato a c. 115r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Colleggio Germanico, citato a c. 115r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Susanna, citato a c. 115r


Date
1572-04-21
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 278x209; bianche le cc. 115v, 137r; sigillo asportato a c. 137v; inchiostro acido.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
Alessandro de' Medici [futuro Leone XI] comunica a Pietro Vasari di aver parlato con l' "honor d'Arezzo" [Giorgio Vasari], il quale gli ha assicurato di volersi occupare di una questione relativa a "Marcantonio della Susanna et no di Cleopatra" [Marcantonio, figlio di Susanna Pagni e di P. V.], e al Collegio germanico [dove risiedeva il ragazzo: cfr. 15, cc. 117r-118v]; purtroppo al momento non è possibile avere udienza presso il papa [Pio V].
Osservazioni
Luogo di destinazione: "Fiorenza". Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", p. 273 (ed. integr.).
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Pius < papa ; 5. > , nome citato

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Compagnia di San Girolamo, citato a c. 116r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 136v

Leo < papa ; 11. > , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Il protonotario de' Medici, citato a c. 116r


Date
1572-02-08
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 277x207; bianche le cc. 116v, 136r; sigillo asportato a c. 136v; inchiostro acido.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
Alessandro de' Medici [futuro Leone XI] comunica a Pietro Vasari che non è stata concessa l'indulgenza plenaria alla Compagnia di [Santa Maria della pietà detta Buca di] San Girolamo come da lui richiesto [l'indulgenza verrà concessa nel 1582/83: cfr. SEBREGONDI, "Tre confraternite", p. 71]. Si domanda per quale motivo abbia presentato una richiesta così ardita che difficilmente il pontefice [Pio V] avrebbe potuto soddisfare. Forse è stato spinto dalla gelosia nei confronti dei successi di [Giorgio Vasari], a cui sono state commissionate grandi opere, come la decorazione pittorica della Sala Regia [nei Palazzi Vaticani] e della cupola [della cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze].
Osservazioni
Luogo di destinazione: "Fiorenza". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "La flotta della Lega davanti a Messina, La battaglia di Lepanto", affreschi, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Sala Regia; <****Vasari, Giorgio - Zuccari, Federico, "Giudizio Universale", affreschi, Firenze, cattedrale di Santa Maria del Fiore, cupola. Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 273-274 (ed. integr.).
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Vescovo di Pistoia, citato a c. 117r

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 135v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
cavaliere Giorgio, citato a c. 117r

Date
1574-06-12 (la data va presumibilmente corretta in 1574-07-12 dal momento che la morte di Giorgio Vasari è registrata il 27 giugno)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 283x214; bianche le cc. 117v, 135r; sigillo asportato a a c. 135v; inchiostro acido a c. 135.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
L'arcivescovo di Firenze [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], esprime a Pietro Vasari il suo dolore per la morte del fratello Giorgio ed offre il suo aiuto per eventuali difficoltà dovute alla gestione e conservazione dei beni dell'artista lasciati in eredità ai figli dello stesso P. V.
Osservazioni
Luogo di destinazione: Firenze. Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", p. 277 (ed. integr.).
Mittente

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
arcivescovo di Firenze, citato a c. 118v

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Vasari giovane, citato a c. 118r

Isaia < profeta > , nome citato

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Ieronimo, citato a c. 118v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Piero Vasari, citato a c. 134v


Date
1579-01-09
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 275x205; bianca la c. 134r; sigillo asportato a c. 134v; inchiostro acido (le carte sono state restaurate con velatura).
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
L'arcivescovo di Firenze [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], citando un versetto [della prima epistola di San Pietro 5, 5], accusa Pietro Vasari di dimostrare nei suoi confronti la medesima superbia del re Ezechia, che provocò l'ira di Dio, il quale gli annunciò l'imminente morte tramite il Profeta [Isaia: Bibbia, Vecchio Testamento, Isaia 38]; mentre il re giudeo si pentì, non crede che P. V. possa fare lo stesso. Gli ricorda che ha pur sempre a che fare con un arcivescovo e che le sue insistenze per non aver lo stesso [Medici] risposto alla sua lettera e a quella del figlio [Giorgio] Vasari il Giovane sono eccessive. Lo accusa di falso spirito caritatevole nell'ingiungergli di pagare le tasse relative alla Compagnia [di Santa Maria della pietà detta Buca] di San Girolamo [di cui il Medici era membro: cfr. SEBREGONDI, "Tre confraternite", p.16, nota 150]; più che il provveditore di una Compagnia religiosa, intitolata ad un Santo austero e penitente, gli sembra il provveditore del dio Bacco occupato ad organizzare "carnevali" e a trovare uno stratagemma per farvi partecipare anche "le monache di Mondeggi" [convento non identificato, situato in una località che si trova presso Bagno a Ripoli: cfr. 31, c. 125rv].
Osservazioni
Elementi storici: a c. 129r, nel margine inferiore, compare la nota di mano del Medici: "Al superbo Vasari". Opere menzionate: <**Bibbia, Nuovo Testamento, Prima epistola di San Pietro; <**Bibbia, Vecchio Testamento, Isaia 38 Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 283-285 (ed. integr.).
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Girolamo di maestro Luca Vasaro, citato a c. 119r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 120v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
fratelli del sasso, citato a c. 119r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
San Giovanni, citato a c. 119v


Date
1577-09-06
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 280x212 (c. 119); mm. 282x240 (c. 120); bianca la c. 120; sigillo asportato a c. 120v; presumibilmente le due carte erano in origine unite; la c. 119 è stata restaurata con velatura; inchiostro acido.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
L'arcivescovo di Firenze [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], esprime rammarico per l'improvvisa morte di Girolamo del maestro Luca Vasari, da poco partito da Roma, e chiede a Pietro Vasari, essendo il defunto uno dei "fratelli del sasso" [uno dei membri dell'Opera di Santa Maria delle Grazie al Sasso?], di pronunciarne l'orazione funebre. Gli ricorda che un giorno anche lui morirà, molto probabilmente prima del [Medici] stesso, visto che è ormai in età avanzata e che è un "mezz'huomo" [cioè basso di statura]. Attende notizie riguardo ai lavori di ristrutturazione nel [battistero di] San Giovanni e a quelli per la costruzione del nuovo Palazzo arcivescovile a Firenze.
Osservazioni
Elementi storici: a c. 119r, nel margine inferiore, compare la nota di mano del Medici: "Pietro Vasari". Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 281-283 (ed. integr.).
Mittente

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
arcivescovo di Firenze, citato a c. 121r

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 133v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
fratelli del sasso, citato a c. 121r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Marcantonio, citato a c. 121r


Date
1574-02-12
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 277x205; bianche le cc. 121v, 133r; sigillo asportato a c. 133v; inchiostro acido.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
L'arcivescovo di Firenze [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], informa di accettare la richiesta di Pietro Vasari di tenere il figlio Marcantonio presso di sé; preferisce però che il giovane trascorra ancora qualche anno nella casa paterna dove venga seguito negli studi e controllato nella crescita. Invia saluti al cavaliere [Giorgio Vasari]. Spera di potersi recare presto a Firenze a salutare i cittadini che hanno accolto con grande entusiasmo la notizia della sua elezione ad arcivescovo. Si raccomanda che sia P. V., sia gli altri "fratelli del Sasso" [uno dei membri dell'Opera di Santa Maria delle Grazie al Sasso?] preghino per lui. Ha scritto a tal proposito anche a Benedetto [?].
Osservazioni
Luogo di destinazione: Firenze. Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 275-276 (ed. integr.).
Mittente

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
arcivescovo di Firenze, citato a c. 122r

Altri nomi legati al carteggio

Sasso, < fl. 1930 > , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
c. 122r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Marcantonio, citato a c. 122r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
San Giovannino, citato a c. 122r


Date
1574-12-27
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 283x210; bianca la c. 122v; perduta la carta che conteneva l'indirizzo; presenza di lacerazioni nel margine destro (la carta è stata restaurata con velatura).
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
L'arcivescovo di Firenze [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], rispondendo alla lettera di Pietro Vasari del 18 dicembre, si rifiuta di concedere alle sue nipoti il permesso di recarsi ai festeggiamenti organizzati nella chiesa di San Giovannino [dei Cavalieri a Firenze]. Ritiene che sarebbe desiderio delle monache [ospedaliere di San Giovanni di Gerusalemme, affiliate all'Ordine dei Cavalieri di Malta e titolari della chiesa fiorentina] che una delle nipoti entrasse nel loro Ordine per ottenere poi dei favori dal [Medici]. Comunica di avere visto la lettera di Marcantonio [Vasari]. Quanto all'intenzione del giovane di recarsi a studiare [all'Università di] Pisa, gli ricorda che spesso, diventando dottori, si imparano anche pessimi costumi che potrebbero danneggiare la reputazione di casa Vasari. Si raccomanda che P. V. preghi per lui "al sasso" [al santuario di Santa Maria delle Grazie al Sasso?].
Osservazioni
Mano di uno scrivano. Lettera priva dell'indirizzo. Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 277-278 (ed. integr.).
Mittente

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
arcivescovo di Firenze, citato a c. 123r

Altri nomi legati al carteggio
Date
1575-03-18
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 278x210; bianca la c. 123v; asportata la carta dell'indirizzo; inchiostro acido.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
L'arcivescovo di Firenze [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], ammonisce Pietro Vasari a non voler fare troppe cose insieme e lo rimprovera di trascurare gli impegni relativi alla Compagnia [di Santa Maria della pietà detta Buca di San Girolamo? Cfr. 31, cc. 116rv, 136rv e cc. 117rv, 135rv], a causa dell'incarico avuto dopo la nomina ad ambasciatore di leggere un'orazione. Si augura che, una volta liberatosi da codesti "gineprai" possa recarsi a Roma in occasione del Giubileo. Gli augura di trascorrere una buona Pasqua.
Osservazioni
Mano di uno scrivano. Lettera priva dell'indirizzo. Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", p. 280 (ed. integr.).
Mittente

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
arcivescovo di Firenze, citato a c. 124v

Altri nomi legati al carteggio
Date
1575-08-11
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 284x207; asportata la carta che conteneva l'indirizzo; presenza di lacerazioni sul margine destro; la carta è stata restaurata con velatura; macchia d'inchiostro a c. 124v (si legge: Sigismondo...").
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
L'arcivescovo di Firenze [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], esorta Pietro Vasari a pensare alla sua salute visto che è uno dei pochi uomini conosciuti da suo padre, [Ottaviano de' Medici], ad essere ancora in vita. Si lamenta delle numerose occupazioni e di non avere il tempo di recarsi a Firenze tanto che si ricorda a mala pena di essere arcivescovo di quella città. Ritiene che P. V. sia invece molto fortunato a poter godere delle proprie ricchezze. Lo attende a Roma per il Giubileo e lo esorta a partire presto. Il pontefice [Gregorio XIII], infatti, nel caso scoppi la peste chiuderà anticipatamente la Porta Santa.
Osservazioni
Mano di uno scrivano. Lettera priva dell'indirizzo. Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 280-281 (ed. integr.).
Mittente

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
arcivescovo di Firenze, citato a c. 125v

Altri nomi legati al carteggio
Libri, Giorgio , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio, citato a c. 125r





Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Niccolò Serguidi, citato a c. 125v

Date
1575-01-14
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 282x211; manca la carta che conteneva l'indirizzo; inchiostro acido; la carta è stata restaurata con velatura.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
L'arcivescovo di Firenze [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], approva la decisione di Pietro Vasari di far studiare al [figlio Marcantonio] logica e teologia visto che non sembrava portato per il diritto [cfr. 31, c. 122rv]. Gli sembra però che da quando è morto Giorgio [Vasari] lo stesso P.V. sia diventato troppo ambizioso e richieda al [Medici] favori che solo i cardinali sono in grado di soddisfare, per ottenere alte cariche, decanati e cavalierati. Esprime soddisfazione per il riappacificamento con la cognata [Niccolosa Bacci], anche se lo mette in guardia visto che "i pentolini d'Arezzo bollono presto" [riferimento al temperamento focoso degli Aretini]. Si rammarica che la "badessa di Mondeggi" [convento non identificato, situato in una località che si trova presso Bagno a Ripoli] non abbia più messo in scena la commedia composta dallo stesso P. V. ["Il sensale"? Cfr. Ms. Ricc. 1818, n. 8]. Invia saluti a Niccolò Serguidi e chiede di comunicargli il suo stupore avendo saputo che non si è recato a Volterra per assistere al "trionfo di Monsignor suo nipote" [Guido Serguidi, vescovo di Volterra dal 1574; in realtà era cugino di Niccolò: cfr. ASF, Sebregondi, Serguidi, 4881].
Osservazioni
Mano di uno scrivano. Lettera priva dell'indirizzo. Opere menzionate: <**Vasari, Pietro, "Il sensale", commedia, Firenze, Biblioteca Riccardiana, Ms. Ricc. 1818, n. 8. Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 278-279 (ed. integr.).
Mittente

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
arcivescovo di Firenze, citato a c. 127v

Altri nomi legati al carteggio

Gimignani, < sec. 16. > , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Gimignani, citato a c. 127r


Nomi sul manoscritto o aggiunti:
capitano Francesco, citato a c. 126v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
messer Pietro Vasari, citato a c. 126r



Nomi sul manoscritto o aggiunti:
cavalier Vasari, citato a c. 126r

Date
1583-11-19
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 279x205; sigillo asportato a c. 127v.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
L'arcivescovo di Firenze [Alessandro de' Medici futuro Leone XI] ha scoperto che le lettere di Pietro Vasari arrivano più raramente per il fatto che il cavaliere [Giorgio] Vasari [il Giovane], a cui è nato un figlio maschio [Lorenzo Vasari], ne spedisce otto per volta per risparmiare la carta delle coperte, cosa molto criticata dal "reverendo" [Marcantonio Vasari]. Si stupisce per le notizie positive dategli dallo stesso P. V. circa la costruzione del Palazzo arcivescovile a Firenze. È venuto a conoscenza, infatti, che in città si mormora che sia un brutto edificio, simile ad un ospedale, che per costruirlo si sono demoliti tanti altri fabbricati, che il [Medici] stesso ne ha voluto l'edificazione per vanità e per sopperire alla sua assenza da Firenze, oppure per ottenere la santità, nonostante conosca bene il passo del Vangelo [secondo Matteo 6, 2, trascritto nel testo] dove si condanna l'ostentazione della carità. Vorrebbe sapere cosa gli è stato riferito dal "capitano Francesco", suo amico. Consiglia a P. V., prima di recarsi ad Arezzo, di chiedere un parere su come gestire alcuni affari a sua sorella "contessa" [Costanza de' Medici, sposata dal 1551 al conte Ugo della Gherardesca] e al Gimignani.
Osservazioni
Luogo di destinazione: Firenze. Elementi storici: a c. 131r, nel margine inferiore, compare la nota di mano di Alessandro de' Medici: "messer Pietro Vasari". Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 285-286 (ed. integr.).
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 128r

Altri nomi legati al carteggio

Libri, Giorgio , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio, citato a c. 128r



Leo < papa ; 11. > , destinatario
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cardinale di Fiorenza, citato a c. 128r


Date
1583-1584 (la lettera è databile dopo il 12 dicembre 1583, data in cui Alessandro de' Medici fu eletto cardinale)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 278x209; bianca la c. 128v; manca la carta che conteneva l'indirizzo.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Non espresso; deducibile dal contenuto della lettera.
Argomento
Pietro Vasari invia al cardinale [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], una supplica in cui si richiede di divenire guardarobiere e conservatore del Palazzo [arcivescovile a Firenze] in nome del servizio prestato in passato presso il padre [Ottaviano de' Medici]. Fa presente che ha avanzato tale richiesta dal momento che tutta la sua famiglia si trova ad Arezzo e che il figlio Giorgio [Vasari il Giovane] alloggia presso il suocero [Lorenzo Taccini], e visto che desidera disimpegnarsi dal servizio presso il granduca [Francesco I de' Medici].
Osservazioni
Lettera priva dell'indirizzo. Elementi storici: a c. 133r compare un breve rescritto di mano del Medici, in cui, citando un versetto della prima lettera di San Paolo ai Corinzi, nel testo della Vulgata, dispone che si occuperà delle richieste di Pietro Vasari, quando giungerà a Firenze: "Cetera cum venero disponam [I Cor 11, 34]. Cardinalis Floren[tiae]". Opere menzionate: <**Bibbia, Nuovo Testamento, Epistole di San Paolo, Prima epistola ai Corinzi 11, 34 Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", p. 287 (ed. integr.).
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
cardinale di Firenze, citato a c. 129r

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 129r


Date
1593-07-24
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 275x203; bianca la c. 203v.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
Il cardinale [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], accusa ricevuta della lettera di Pietro Vasari in cui lo informava di avere lasciato l' "offitio" [presso il granduca Ferdinando I de' Medici?] e di volere ritirarsi a vita privata ad Arezzo, oppure di recarsi a Roma al suo servizio. Nonostante rinnovi la disponibilità ad accoglierlo presso di sé ritiene che sia più opportuno che il V. trascorra gli ultimi anni di vita nella sua patria, per essere seppellito con i suoi avi, piuttosto che a Roma dove verrebbe seppellito fra i "Santi".
Osservazioni
Lettera priva dell'indirizzo. Mano di uno scrivano. Elementi storici: a c. 135r, nel margine inferiore, compare la nota di cancelleria: "Pietro Vasari". Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", p. 288 (ed. integr.).
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
cardinale d'Arezzo, citato a c. 130r

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 130r


Date
1588-06-15
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 269x202; bianca la c. 202v.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
Il cardinale [Stefano Bonucci] informa Pietro Vasari di essere costretto a rifiutare la richiesta avanzata dallo stesso V. e dal figlio [Marcantonio?] di poter entrare al suo servizio. Infatti, quando ha ricevuto la sua lettera e quando lo stesso [Marcantonio] è giunto a Roma, aveva già scelto la famiglia da impiegare a servizio presso la sua dimora. Si rammarica che molte altre persone venute da Arezzo e da altre città al suo cospetto se ne siano andate via deluse.
Osservazioni
Lettera priva dell'indirizzo. Mano di uno scrivano. Elementi storici: a c. 134r, nel margine inferiore, compare la nota di cancelleria: "messer Pietro Vasari". Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", pp. 287-288 (ed. integr.).
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Vescovo di Pistoia, citato a c. 131r

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
cavaliere del Giglio, citato a c. 131r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Pietro Vasari, citato a c. 132v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Marc'Antonio, citato a c. 131r



Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cavalier Giorgio, citato a c. 131r

Gregorius < papa ; 13. > , nome citato
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Gregorio XIIIo, citato a c. 131r

Date
1573-08-21
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Firma autografa
Note al carteggio
mm. 273x213; bianche le cc. 131v, 132r; sigillo asportato a c. 132v; presenza di lacerazioni sui margini esterni restaurate con velatura.
Luogo
Luogo di spedizione: Roma
Argomento
Il vescovo di Pistoia [Alessandro de' Medici, futuro Leone XI], informa Pietro Vasari di avere scritto al fratello Giorgio per avvertirlo della nomina a Cavaliere del Giglio di Marcantonio [figlio di P.V.]. Lamenta l'ingratitudine e l'insoddisfazione espresse da P. V. per la concessione di questa onorificenza assegnata dal papa Gregorio XIII grazie all'intercessione sua e del datario [Marcantonio Maffei]. Esprime rammarico per il rifiuto di P.V. di recarsi a Pistoia a svolgere un incarico per suo conto; ritiene che se fosse stato vescovo d'Arezzo non avrebbe potuto esimersi da tale impegno.
Osservazioni
Mano di uno scrivano. Luogo di destinazione: "Fiorenza". Bibliografia: DEL VITA, "Zibaldone", p. 275 (ed. integr.).
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Francesco Vintha, citato a c. 140v

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Persio Volterrano, citato a c. 140v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
papa Lino, citato a c. 140v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Tucidhide autore greco, citato a c. 140r

Petrus < santo > , nome citato

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio Vassari, citato a c. 145v

Date
1565-08-26
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni, Firma autografa
Note al carteggio
mm. 288x206; bianca la c. 145r; sigillo asportato a c. 145v.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze? Volterra?
Note al luogo: Nel testo: "Di casa".
Argomento
Il Vinta invia al Vasari alcuni suggerimenti per la realizzazione della "pittura di Volterra" [la rappresentazione dell'allegoria della città in uno dei riquadri del soffitto del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze?]. Consiglia di raffigurare Tirreno, figlio del re di Lidia [Ati], vestito alla greca, e vicino a lui Mercurio, come riferimento alla presenza di miniere nel Volterrano. Secondo Tucidide, infatti, Volterra fu la prima delle dodici città fondate da Tirreno in Toscana; ciascuna di queste città fondò a sua volta una colonia aldilà dell'Appenino, fra cui Adria, da cui prese il nome il mare Adriatico, mentre Tirreno dette il suo nome al mare di fronte alla Toscana. Secondo altri autori antichi, invece, Volterra fu fondata da Tusco, figlio d'Ercole, che dette il suo nome all'intera regione Toscana; nella città, dunque, la porta detta "ad Arco" si sarebbe chiamata in realtà "porta Hercolis" in ricordo dell'eroe greco. Il Vinta considera più autorevole la prima versione, in quanto il nome "Volterra" deriva da "vola Tirreni", che in lingua etrusca significa "rocca di Tirreno". Suggerisce poi di raffigurarvi i ritratti a mezzo busto di alcuni illustri cittadini volterrani, come il poeta latino Persio [di cui è citato nel testo l'inizio della Satira I], o il papa Lino, successore di Pietro, appartenente alla famiglia degli Ercolani. Consiglia infine di indicare il fiume Cecina con l'iscrizione "Vada Volaterrana".
Osservazioni
Mano di uno scrivano; aggiunta autografa a fine lettera. Elementi storici: a c. 145v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Sopra Volterra". Questa lettera è messa in relazione dagli studiosi con la realizzazione dell'immagine rappresentante l'Allegoria di Volterra nel soffitto del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze. Si noti però che da una lettera del Vasari al duca Cosimo de' Medici, contenuta in 13, cc. 55r-56v, si evince che il 20 gennaio 1565 i pannelli raffiguranti le allegorie dei domini fiorentini erano già stati montati nel soffitto del Salone. Nell'Archivio vasariano si conserva un altro documento riferibile al dipinto con l'Allegoria di Volterra: si tratta di una missiva del vescovo volterrano, Alessandro Strozzi, al Vasari, contenuta in 10, cc. 55r-56v e datata 16 giugno 1565, in cui si dà informazioni sull'esecuzione di un disegno con la prospettiva di Volterra commissionato dal Vasari stesso. Si potrebbe quindi ipotizzare o che il pannello con l'Allegoria di Volterra non fosse stato ancora eseguito all'epoca della lettera del Vasari del gennaio 1565, oppure che la presente missiva e quella contenuta in 10, cc. 55r-56v non si riferiscano in realtà al dipinto suddetto. Opere menzionate: <**Tucidide, "Storie"; <**Persio Flacco, Aulo, "Satire". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e aiuti, "Apoteosi di Cosimo I, allegorie dei quartieri e dei domini fiorentini, storie di Firenze antica, episodi delle guerre di Pisa e di Siena", tavole, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, soffitto. Bibliografia: FREY, II, n. DXI, pp. 204-205 (ed. integr); DEL VITA, p. 32; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 290-291 (ed. integr.).
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giulio Ricasoli, citato a c. 148r

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Santi da Castel fiorentino, citato a c. 149v (dall'annotazione di Giorgio Vasari)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giovanni Stochi, citato a c. 149v (dall'annotazione di Giorgio Vasari)


Costantino < sec. 16. > , nome citato

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cola da Pogio, citato a c. 149v (dall'annotazione di Giorgio Vasari)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Duca d'Urbino, citato a c. 146r

Vasari, Giorgio < il Giovane ; 1562-1625 > , altra relazione di D.I.

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Duca Lorenzo, citato a c. 146r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Vitello, citato a c. 146r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Bastiano Magro, citato a c. 149v (dall'annotazione di Giorgio Vasari)

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Gostantino, citato a c. 149v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giorgio Vasari, citato a c. 149v

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Antonio de' Ricasoli, citato a c. 146r



Date
1558-01-22 (nel testo: "il dì 22 di Gennaio 1557", secondo lo stile fiorentino)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni, Firma autografa
Note al carteggio
mm. 294x214; bianche le cc. 148v, 149r.
Luogo
Luogo di spedizione: Firenze
Note al luogo: Nel testo: "Di casa".
Argomento
Il Ricasoli informa il Vasari di non aver trovato le memorie scritte da suo padre Antonio, riguardanti la presa di San Leo [episodio che il V. doveva raffigurare su una delle pareti della Sala di Leone X in Palazzo Vecchio a Firenze], che probabilmente sono rimaste chiuse in una cassetta di cui ha la chiave suo fratello Leone. In attesa di recuperarle gli invia quanto si ricorda a proposito del loro contenuto: San Leo era l'ultimo baluardo da espugnare per completare la conquista del ducato di Urbino [da parte delle truppe papali e fiorentine nel 1516]; Lorenzo [de' Medici, nipote di Leone X], dovendo tornare a Firenze, lasciò il comando ai commissari Vitello [Vitelli], [Iacopo Gianfigliazzi (spazio bianco nel testo in corrispondenza del nome)] e Antonio Ricasoli. I primi due ritennero impossibile riuscire nell'impresa ed abbandonarono il campo, mentre il Ricasoli organizzò l'attacco convincendo il [Medici] a pagare l'esercito e attuando il piano suggeritogli da un "soldato legnaiolo" [Sebastiano Magro (spazio bianco nel testo in corrispondenza del nome)]. Questi, insieme ad altri sessantatrè uomini, nella notte scalò la roccia su cui sorge il castello e si appostò in un luogo nascosto. La mattina seguente una batteria di soldati attaccò San Leo dalla parte opposta facendo sì che le truppe nemiche si concentrassero tutte in quel punto; ad un segnale convenuto gli uomini appostati causarono un grande strepito con tamburi e trombe e agitarono le bandiere facendo credere ai nemici di essere attaccati alle spalle da un gran numero di soldati e spingendoli a rifugiarsi nella rocca che cadde dopo quindici giorni di assedio. Il successo dell'impresa provocò grande stupore e incredulità; il [Medici] che non poteva recarsi sul posto perchè malato o ferito lasciò il Ricasoli a presidiare San Leo. Il castello fu successivamente assediato dalle truppe del duca d'Urbino [Francesco Maria della Rovere] per undici mesi. Il Ricasoli, tuttavia, riuscì a prevalere sulle forze nemiche e per la sua vittoria fu nominato castellano di San Leo.
Osservazioni
Luogo di destinazione: [Firenze]. Elementi storici: a c. 146r compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari il Giovane: "Presa di Santo Leo"; a c. 149v è ripetuta due volte la stessa annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Presa di San Leo". Seguono alcuni appunti, sempre di mano di Giorgio Vasari, relativi ad altri particolari della presa di Sa Leo, non presenti nella lettera, di cui il Vasari stesso argomenta ampiamente nei "Ragionamenti" (cfr. VASARI-MILANESI, VIII, pp. 152-153): "Bastia[no] Magro / Gi[ovanni] Stochi / Gostantino / primi [ad arrampicarsi sulla roccia] / le bandiere / Cola da Pogio / Santi da Castel fiorentino / Capitano Piero [Corso?] con 4 compagni per uno saliti / come si è messo in luogo coperto da e' nemici / di sicurtà della salita / Tamburi trombe / il Signor Franc[esc]o [Bourbon del Monte] et Perotto [Piero] Corso Monmeo [Meo da Castiglione] / erano 6 insiemi et scopersono in battaglia / dare il cenno delle trombe artiglieria scopren-/dosi tutti gli aguati / Le scale si messon da Meo al luogo solito che / socorso dai soldati loro di drento l'ardire fu tale / et combattuto la porta del sasso / Carlo da Sora [castellano di San Leo] combatte poi si ritira nella / Rocha". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio, "Presa di San Leo", Firenze, Palazzo Vecchio, Quartiere di Leone X, Sala di Leone X, parete. Bibliografia: FREY, I, n. CCLXI, pp. 489-492 (ed. integr.); DEL VITA, p. 32; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 296-300 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, pp. 118, 126. Altri nomi citati: (c. 146r) "Lion" = Ricasoli, Leone <1545-1563> PASSERINI, "famiglia Ricasoli", pp. 196-198 ; (c. 149v, dall'annotazione di Giorgio Vasari) : "Signor Francesco" = Bourbon del Monte, Francesco LITTA, disp. 96, tav. V; "Perotto Corso" = Corso, Piero www.capitanidiventura.it; "Monmeo" = Da_Castiglione, Meo www.condottieri di ventura.it; "Carlo da Sora" = Carlo : da#Sora
Mittente
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Giovan Batista Adriani Marcellino, citato a c. 153v

Altri nomi legati al carteggio
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Priore delli Innocenti, citato a c. 150r

Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Cyro, citato a c. 150r




Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Xerse, citato a c. 150r

Vasari, Giorgio < 1511-1574 > , altra relazione di D.I.

Date
1564-1569 (databile dopo il 1564, quando Francesco de' Medici divenne reggente insieme al padre Cosimo, e prima del 1569: cfr. "Principi, letterati", Cat mostra, p. 171)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Altre informazioni
Annotazioni, Firma autografa
Note al carteggio
mm. 290x203; inchiostro acido che ha determinato piccole lacerazioni restaurate con velatura.
Argomento
L'Adriani è stato informato dal priore dell'[ospedale degli] Innocenti [Vincenzo Borghini] che il "Principe" [Francesco de' Medici] desidera che si realizzi una serie di arazzi per decorare la sua camera. Invia quindi al [Medici] alcuni suggerimenti per i relativi soggetti iconografici. Ritiene che sia meglio scartare l'idea, avanzata dal [Medici] stesso, di raffigurarvi episodi tratti dalle storie dei re persiani o medi; ha infatti compiuto alcune ricerche riguardo le gesta di Ciro [il Grande], Cambise, Dario e Serse, senza trovare niente di interessante. Considera sia meglio rappresentarvi una storia conosciuta, che consenta di creare immagini non solo belle in quanto eseguite da artisti capaci ma anche che dilettino l'animo dell'osservatore, il quale conoscendone il significato possa essere in grado di apprezzare quanto perfettamente siano state realizzate. Suggerisce di raffigurare su cinque arazzi la storia di Teseo e Ariannna: nel primo arazzo rappresenterebbe la partenza delle fanciulle ateniesi dal porto del Pireo per essere inviate a Creta come tributo al Minotauro; nel secondo Teseo che giunto a Creta si presenta al cospetto di Minosse, raffigurato insieme alla moglie Pasifae e alla figlia Arianna; nel terzo Teseo che uccide il Minotauro dopo essere penetrato nel labirinto aiutato da Arianna, raffigurata mentre attende impaurita il ritorno dell'eroe; nel quarto, da un lato, Teseo che fugge dopo aver abbandonato Arianna sull'isola di Nasso, aspra e montuosa, e, dall'altro lato, Bacco col suo seguito; nel quinto rappresenterebbe Teseo che tornato ad Atene apprende la notizia della morte del padre Egeo, del quale si scorge in lontananza il corteo funebre.
Osservazioni
Elementi storici: la lettera è priva delle indicazioni del luogo, della data e dell'indirizzo. A c. 153v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventioni per panni d'arazzo del Marcellino". Si potrebbe pensare che la lettera sia stata consegnata dal Medici stesso al Vasari perché questi pensasse a tradurre i soggetti iconografici in cartoni da fornire alle arazzerie ducali. In Palazzo Vecchio a Firenze la camera di Francesco de' Medici corrisponde a quella detta "del duca Cosimo", attigua allo studiolo dello stesso Francesco e decorata tra il 1559-1560 (cfr. 14, 21r-22v e 31, cc. 3r-4v) e la fine del 1562 (cfr. il "ricordo" del Vasari in 30, c. 25r /n. 283). ALLEGRI-CECCHI, p. 188, hanno riferito all'arredamento di questa stanza tre arazzi, di cui si hanno testimonianze documentarie, raffiguranti la storia del re Salomone, sulla base dell'analogia dei soggetti iconografici con le pitture della volta. Non è invece noto se gli arazzi con le storie di Teseo e Arianna siano stati eseguiti; potrebbero essere stati destinati anche ad un altro locale del quartiere di Francesco. Bibliografia: DEL VITA, p. 32; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 301-306 (ed. integr.); "Principi, letterati", Cat. mostra, p. 171.
Mittente
Altri nomi legati al carteggio
Date
1570-09 (scritta dopo la lettera conservata in 31, cc. 16r-19v, databile al 1570-08-29, a cui si rimanda nel testo, e prima della lettera contenuta in 14, cc. 77r-78v, datata 1570-10-03, dove presumibilmente vi è un riferimento a questo documento)
Natura
Originale
Tipologia
lettera
Note al carteggio
mm. 283x206; bianca la c. 157.
Luogo
Luogo di spedizione: Poppiano?
Argomento
Il Borghini, essendo stato informato che il "principe" [Francesco de' Medici] ha approvato la "prima inventione" [cfr. 31, cc. 16r-19v] ideata per il suo studiolo [in Palazzo Vecchio a Firenze], invia al Vasari il completamento dei soggetti iconografici per le pitture della volta della stanza. Avendo già stabilito di raffigurare nel riquadro centrale del soffitto la Natura e Prometeo simboleggiante l'Arte, suggerisce di rappresentare nei quattro scomparti, disposti a croce intorno al centro della volta, i quattro Elementi della Natura, secondo un ordine ben preciso, come indicato dal B. stesso nello "spartimento" [uno schema allegato alla lettera?] che si raccomanda non venga assolutamente modificato essendo tutte le parti della decorazione della stanza "concatenate" e strettamente connesse l'una all'altra. La Terra va raffigurata nel riquadro rivolto verso "la sala grande" [il Salone dei Cinquecento] come una donna con corona turrita, cornucopia, pietre preziose in grembo, animali d'intorno e con una talpa come emblema, da raffigurare nel cammeo ai piedi della stessa; l'Acqua, nel riquadro verso la chiesa di San Pier Scheraggio, come una donna seduta su un pesce o su un carro a forma di nicchio, con cornucopia piena di coralli, conchiglie e perle ed un delfino come emblema; l'Aria, dal lato della camera del [Medici], come una figura femminile seduta sull'arcobaleno, circondata da nuvole, lampi e venti, senza cornucopia perché sterile, come lo è anche il Fuoco, e un camaleonte come impresa; il Fuoco, nel lato verso la Dogana, come una donna seduta su alcune fiamme con un fulmine in una mano e, come emblema, una salamandra. Nei riquadri posti negli angoli raffigurerebbe le condizioni atmosferiche generate dall'unione di due diversi Elementi naturali, ciascuno rappresentato da due uomini, o giovani, o putti, che si abbracciano: i Freddi, tra la Terra e l'Acqua, come giovani nervosi e fieri, con cornucopie con ghiaccio e neve; gli Umidi, tra Acqua e Aria, come figure pigre, grasse, in un ambiente palustre; i Caldi, tra l'Aria e il Fuoco, come giovani vivaci e lieti, circondati da prodotti orientali; i Secchi, tra Fuoco e Terra, come due figure magre, pallide, ornate da rami secchi e spinosi. Nelle zone della volta presso le due testate della stanza, ripartite in tre scomparti, lascerebbe vuoto quello centrale per inserirvi degli epitaffi e, nei due laterali, raffigurerebbe le "complessioni" [cioè i caratteri propri dell'uomo] generati dalle suddette condizioni atmosferiche: la Malinconia, generata dai Secchi; la Flemma, dai Freddi; il Sangue, dagli Umidi; la Collera, dai Caldi. Se il V. ritiene che rappresentare questi concetti sia troppo complicato, potrà eseguirvi delle grottesche. Negli spazi semicircolari delimitati alle pareti dalla volta a botte inserirebbe invece che due tondi, come suggerito dal V. stesso, due ovali, ciascuno con due figure, rappresentanti, dal lato del [Salone dei Cinquecento], l'Inverno e l'Autunno, dal lato della camera del [Medici], la Primavera e l'Estate [non eseguiti; sostituiti dai ritratti di Eleonora di Toledo e Cosimo I]. Riguardo alle statue [in bronzo da inserire nelle nicchie delle pareti], di cui aveva già fornito l'iconografia [cfr. 14, cc. 16r-19v], resta da precisare il loro ordine in rapporto alle pitture della volta: nella facciata verso il [Salone dei Cinquecento], Pluto e Opi; in quella verso San Pier Scheraggio, Anfitrite e Venere; nella facciata verso la camera del [Medici], Giunone e Zefiro; in quella verso la Dogana, Febo e Vulcano. Negli spazi delimitati su ogni parete da due statue inserirebbe, quindi, dei dipinti raffiguranti le attività governate dai corrispondenti Elementi: sotto alla pittura della Terra [lato Salone dei Cinquecento], l'estrazione dei metalli dalle miniere; in corrispondenza dell'Acqua [lato San Pier Scheraggio], la pesca di perle e coralli; sotto alla pittura dell'Aria [lato camera del Medici], l'estrazione di diamanti dalle cave; in corrispondenza del Fuoco [lato Dogana], il lavoro nella fucina, con ambientazione notturna [gli spazi tra le nicchie nei due lati lunghi furono successivamente ripartiti in sei riquadri e arricchiti iconograficamente].
Osservazioni
Mano di uno scrivano; aggiunte autografe nel testo. Elementi storici: lettera priva delle indicazioni del luogo, della data, della firma e dell'indirizzo; si tratta presumibilmente dell'allegato ad una missiva non identificata. A c. 157v compare l'annotazione di mano di Giorgio Vasari: "Inventione degli stanzini del principe". Opere artistiche menzionate: <****Vasari, Giorgio e collaboratori, decorazione dello studiolo di Francesco I, Firenze, Palazzo Vecchio. Bibliografia: FREY, II, pp. 888-891 (ed. integr.); DEL VITA, p. 32; DEL VITA, "Zibaldone", pp. 52-60 (ed. integr.); ALLEGRI-CECCHI, pp. 342-343; BERTI, pp. 103-104.
A stampa
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DEL VITA = "Inventario e regesto dei manoscritti dell'archivio vasariano", a cura di ALESSANDRO DEL VITA, Roma, R. Istituto d'archeologia e storia dell'arte, 1938 (Arezzo, Tip. Zelli), pp. 9, 27-33.
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Autore della scheda
Fondi Importazione
Ultima modifica
Lucia Negrini
Tipologia
Scheda di prima mano
Data di creazione
12/02/2010
Ultima modifica
09/09/2019
CNMS
CNMS\0000105063
Biblioteche Dettaglio
Museo di Casa Vasari - Arezzo