1494-10-19 (l'anno è desunto dal contenuto della lettera)

Originale

lettera

D. scrive a M. domandando spiegazioni del fatto che da tempo non riceve più lettere. In ogni caso riferisce dell'arrivo del "Cambino" [Andrea Cambini] e della sua visita al "signore" [Giovanni Bentivoglio] per chiedere notizie del "Duca di Ferrara" [Ercole I d'Este]. Allegata a questa missiva vi è una lettera di Pellegrino Lorini che ha informazioni su "monsignor Obietto" e il cardinale: il primo sta passando alla volta di Lombardia. Si è a conoscenza che un uomo del "signor Lodovico" [Sforza] sta portando lettere all'Obietto di cui sembra che si possano avere copie. Nessuna novità sugli accordi con Gismondo Rangone che non può arruolare per mancanza di denaro e di ordini precisi di "don Fe." [Ferdinando d'Aragona duca di Calabria e poi re di Napoli]. Le milizie sforzesche si stanno avvicinando e hanno preso posto a Bubano un castello della "Madonna di Imola" [Caterina Sforza]. I veneziani si stanno schierando ai confini del Polesine e del Bresciano e il "Marchese di Mantova" [Giovan Francesco Gonzaga] si trova a Ghiera d'Adda. [Francesco]Tranchedini si vanta delle imprese francesi e lombarde e si definisce certo di poter arrivare a Firenze passando da Pistoia e Prato.

Luogo presunto di destinazione: Firenze. Nel margine sinistro della carta 68v si legge: "Tenuta a dì 20 per Cola a posta".

1494-10-20 (l'anno è desunto dal contenuto)

Originale

lettera

D. scrive a M. confermando di aver allegato alla precedente lettera quella di Pellegrino Lorini con cui ha avuto un colloquio in cui ha espresso le sue critiche verso "questo signore" [Giovanni Bentivoglio] che non prende decisioni: il Lorini in un primo tempo ha difeso il bolognese dicendo che aveva fatto molto per il "Duca di Calabria" [Ferdinando II d'Aragona] ma, dopo alcune precisazioni di D., ha convenuto con lui sull'indecisione di Giovanni Bentivoglio. Si hanno poi notizie dirette dalla corte francese: il "Re di Francia" [Carlo VIII]alloggia a Pavia in un castello di cui detiene personalmente le chiavi, nel medesimo edificio vi sono anche il "signor Lodovico" [Sforza], la "moglie" [Beatrice d'Este], "il duca di Milano grande" [Gian Galeazzo Maria Sforza], "il piccino" [Francesco Sforza], "la duchessa vecchia" [Bona di Savoia] e "la giovane" [Isabella d'Aragona]. Pare che Carlo VIII voglia inviare al "Papa" [Alessandro VI] un suo messaggero dicendo di abbandonare i Colonna, suoi alleati, di non avere nessuna lite con Roma ma solo con il "re Alfonso" [d'Aragona, re di Napoli]. Intende poi mandare un inviato a "Maximiliano" [d'Asburgo imperatore] per interrompere un accordo che questo tiene con il re Alfonso d'Aragona. Inoltre si hanno notizie del "principe di Salerno" [Antonello Sanseverino] che ha accompagnato le armate da Genova verso Ostia dove faranno ciò che "Ascanio" [Sforza] vorrà. Tutto questo fa supporre che la marcia verso Firenze sia ferma; Francesco Bernardino Visconti è stato mandato a Pavia assieme al "monsignor di Monpensier" [Gilbert de Bourbon Montpensier]. Si riferiscono i vari movimenti del campo sforzesco e l'invio di nuove truppe. Da "messer Luigi" si sa che Bernardino del Rosso, cancelliere di Giovanni Bentivoglio, è stato mandato da Ferdinando II d'Aragona in modo da venire ad una decisione. Carlo VIII è entrato a Pavia dove i milanesi hanno fatto decapitare un cittadino che aveva ucciso un soldato francese che ospitava in casa e che aveva tentato di usare violenza sulla figlia; il gesto non è stato ben accolto dalla popolazione.

Luogo presunto di destinazione: Firenze. Nel margine sinistro della carta 69r si legge: "Per Cola decto a posta ".

1494-10-21 (l'anno è desunto dal contenuto)

Originale

lettera

D. scrive a M. preoccupato dal ritardo con cui riceve le risposte da Firenze soprattutto perchè attendeva conferme di quanto si dice a Bologna in merito alle vicende di Sarzana. Sembra infatti che si sia scoperta una piccola congiura presentata da Michele Misacchio, che è stato fatto prigioniero e cha altri cittadini sarzanesi sono stati arrestati per un'altro intrigo. Si vuole anche conferma del fatto che il "vescovo di Arezzo" [Gentile Becchi] sia stato inviato come ambasciatore al "Re di Francia" [Carlo VIII]. Il "signore" [Giovanni Bentivoglio] domanda chiarimenti su tutto questo. Si racconta poi della presa e saccheggio del castello di Mordano, di giurisdizione della "Madonna di Furlì" [Caterina Sforza]; si sono usate violenze contro le donne e i bambini; vi sono molte reazioni a questo avvenimento. Si comunica l'arrivo in citta di Luigi Gattola mandato dal "Re" [Alfonso II d'Aragona, re di Napoli]; si incontrerà presto con D.. Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco [de'Medici], dopo una permanenza a Modena, sono partiti per Parma almeno secondo quanto dice un fiorentino, certo Luca del Zenzero che accompagna il "Cardinale di san Clemente" [Domenico della Rovere].

Luogo presunto di destinazione: Firenze. Nel margine sinistro della carta 70r si legge: "Tenuta a dì XXII per frate Antonio del Generale senza spesa".

1494-10-22 (l'anno non è espresso ma desunto dal contenuto)

Originale

lettera

D. scrive a M. comunicando la notizia avuta immediatamente dal "Campano" della morte del "Duca di Milano" [Gian Galeazzo Maria Sforza]. Mentre D. andava dal "signore" [Giovanni Bentivoglio] per comunicare la notizia, ha saputo che [Francesco] Tranchedini, durante la mattinata, aveva letto al reggimento bolognese lettere del "signor Lodovico" [Sforza], in cui comunicava di essere in procinto di partire da Firenzuola alla volta di Pavia, sapendo dell'aggravamento del Duca; aveva inoltre indirizzato la "Maestà del re di Francia" [Carlo VIII] verso Pontremoli per la Lunigiana. La morte di Gian Galeazzo Maria Sforza è ormai data per certa anche perchè si sa che la "Regina di Napoli" [Isabella d'Aragona] ha mandato alla corte francese un frate dando piena disponibilità per un accordo che dovrebbe porre fine a tutte queste ostilità; da parte napoletana si concede il pieno appoggio per la nomina a duca di Milano di Lodovico Sforza e si spera che lo diano anche il "Papa" [Alessandro VI] e i fiorentini. Giovanni Bentivoglio e "Madonna" [Ginevra Sforza] si dolgono molto di questa morte, non tanto per la persona in sè ma per le conseguenze politiche che può creare e temono per il "figlio del Duca " [Francesco Sforza]. Luigi Gattola ha comunicato a D. e ad un uomo del "Duca" [Ferdinando II d'Aragona] lo scopo della sua ambasceria e a avuto un colloquio con Giovanni Bentivoglio, Ginevra Sforza e il "Protonotario" [Anton Galeazzo Bentivoglio]; in questo incontro Giovanni Bentivoglio ha continuato a tenere il consueto atteggiamento incerto e si è lamentato per non aver ancora ottenuto il cappello cardinalizio, tentando così di coinvolgere anche il "Re" [Alfonso II d'Aragona] in questa vicenda. Arrivano anche novità dal campo in cui sono arrivati 80 cavalli armati alla leggera e se ne attendono altri 20. Nessuna novità dagli sforzeschi. Il frate che accompagna Pellegrino Lorini manda una lettera allegata a questa.

Luogo presunto di destinazione: Firenze. Nel margine sinistro della carta 70r si legge: "Per la cavalcata del Gattola senza spesa ".

1494-10-23 (l'anno non è espresso ma desunto dal contenuto)

Originale

lettera

D. scrive a M. lamentandosi per la lentezza del servizio postale e spera che sia arrivata la lettera precedente affidata alla spedizione di Luigi Gattola. E' giunta finalmente la lettera del M. con la notizia del conferimento dei benefici: è stata accolta con la solita incertezza da "messer Giovanni" [Bentivoglio] mentre "Madonna" [Ginevra Sforza] e il "protonotario" [Anton Galeazzo Bentivoglio] sono più "caldi" e soprattutto quest'ultimo promette l'invio di numerose truppe al signor "Duca" [Ferdinando II d'Aragona] guidate da Niccolò da Feltro. D. si rammarica che non si sia potuti intervenire prima per evitare che la "Madonna di Furlì" [Caterina Sforza] si trovasse in tali difficoltà, avendole già perso i castelli di Mordano e di Bubano, da essere costretta a cedere agli sforzeschi, scelta che sembra ormai la più probabile. Inoltre, in questo modo, si sarebbe impedita l'avanzata del "conte di Caiazo" [Giovan Francesco Sanseverino]; Anton Galeazzo Bentivoglio, all'arrivo del cappello cardinalizio, si dice pronto ad affrontare il padre e a mettere così sempre più in difficoltà il "signor Lodovico" [Sforza]. Si chiedono poi notizie dei Colonna, della faccenda di [Michele] Musacchi e dove sia "Siena" [Francesco Piccolomini poi papa Pio III]; Giovanni Bentivoglio lamenta l'indugiare del "Papa" [Alessandro VI] e del "Re" [Alfonso II d'Aragona, re di Napoli] che porterà tutti alla rovina, soprattutto se si tiene conto che "il re di Francia" [Carlo VIII] è ormai a Pontremoli. D. ha comunque pungolato direttamente Anton Galeazzo Sanseverino per capirne le intenzioni; quest'ultimo si dichiara pronto ad affrontare il padre e tutto quanto ne consegue se ottiene la legazione, sottraendola così ad "Ascanio" [Sforza], e il vescovado promesso al "Vincula" [Giuliano della Rovere poi papa Giulio II]. Sempre Anton Galeazzo Bentivoglio scriverà a Roma a [Giovanni Zaccaria] Campeggi che è con [Antonio da] Colle per ottenere i documenti dei benefici. Si attende l'arrivo di Torello per determinare con Giovanni Bentivoglio il matrimonio di "Madonna Francesca" [Bentivoglio]. Si attende anche Giovanni Gonzaga con gli armati.

Luogo presunto di destinazione: Firenze. Nel margine sinistro della carta 71r si legge: "Per Iacopino senza spesa ".

1494-10-24 (l'anno non è indicato ma desunto dal contenuto)

Originale

lettera

D. scrive a M. comunicando che da un cameriere di "Ascanio" [Sforza], che si stava recando a Roma, si ha la notizia che il "signor Lodovico" [Sforza] è stato eletto dal popolo "duca di Milano". A questa notizia il "signore" [Giovanni Bentivoglio] ha mostrato un apparente entusiasmo, ritenendo tutto questo un fatto positivo: suppone, infatti, che Lodovico Sforza si dedicherà al governo del nuovo stato e cessi le ostilità. Ma parlando con "monsignor protonotario" [Anton Galeazzo Bentivoglio] sembra che la verità sia ben diversa e si tema fortemente per lo stato; lo stesso sembra pensare anche "Madonna" [Ginevra Sforza]. Il D. ha fatto in modo che si mantengano in questo dubbio, sperando così che si prenda finalmente una decisione. Giovanni Bentivoglio chiede se i fiorentini hanno l'intenzione di inviare a Milano un'ambasceria per complimentarsi, così da fare altrettanto. Il "Re di Francia" [Carlo VIII] è fermo a Piacenza e sembra che fra pochi giorni possa essere a Sarzana con l'esercito. Da un uomo del "Duca di Calabria" [Ferdinando II d'Aragona] si sa che Luigi Gattola è stato a colloquio con Giovanni Bentivoglio e che ha espresso molto timore per questa nomina di Lodovico Sforza, che ha sottratto la vita e il potere al nipote [Gian Galeazzo Maria Sforza]; si è poi sollecitato nuovamente il regno di Napoli ad adoprarsi per il conferimento del cappello cardinalizio. Si attende l'arrivo di Giovanni Gonzaga.

Luogo presunto di destinazione: Firenze. Nel margine sinistro della carta 72v si legge: "Per la cavalcata del Gattola senza spesa ".

1494-10-25 (l'anno è desunto dal contenuto)

Originale

lettera

D. scrive a M. sperando che quest'ultimo abbia ricevuto le lettere precedenti spedite per mezzo di [Luigi] Gattola. Si è subito recato dal "signore" [Giovanni Bentivoglio] per comunicare le novità ricevute da Firenze: le faccende dei Colonna sono troppo lente. [Guidantonio] Arcimboldi ha avuto dal "signor Lodovico" [Sforza] la licenza a lasciare Bologna dove resterà solo [Francesco] Tranchedini. Dal campo sforzesco si ha la notizia della partenza di 300 cavalli alla leggera e di disordini tra italiani e francesi. E' arrivato a Bologna il "vescovo d'Arezzo" [Gentile Becchi] che proseguirà verso la Francia; si è meravigliato di non aver avuto da Firenze una credenziale da presentare allo Sforza senza la quale ritiene di non aver successo presso il "Re" [Carlo VIII re di Francia]. In città si trova anche frate Giovanni mandato dalla "regina di Napoli" [Giovanna d'Aragona] alla corte francese. Il consiglio di Gentile Becchi è quello di inviare in Francia il "gurgense" [Raimondo Peraudi] al posto di "Siena" [Francesco Piccolomini poi papa Pio III]; infatti quest'ultimo non è molto amato in Francia perchè "papa Pio" [II] investì gli aragonesi del regno di Napoli. Secondo D. inviare il Peraudi significa voler tramare qualcosa contro il "Papa" [Alessandro VI] e non approva la scelta. Si chiede ancora con la massima sollecitudine il cappello cardinalizio per il "protonotario" [Anton Galeazzo Bentivoglio] e se Alessandro VI non vuole mandare direttamente la bolla, si suggerisce la mediazione del "re" [Alfonso II d'Aragona]; in cambio del titolo si invierebbero aiuti al "Duca di Calabria" [Ferdinando II d'Aragona].

Luogo presunto di destinazione: Firenze. Nel margine sinistro della carta 73r si legge: "Tenuta a dì 26 per Giuliano del Romolino senza spesa".

1494-10-26 (l'anno è desunto dal contenuto)

Originale

lettera

D. scrive a M. le reazioni positive provocate dalla lettera di [Antonio] da Colle: in merito al contenuto D. e "G." [A. Alabandi] hanno ritenuto opportuno non leggerla per intero ma comunicare a parole che il "Papa" [Alessandro VI] ha espresso parere favorevole al conferimento del cardinalato al "protonotario" [Anton Galeazzo Bentivoglio]. Si è data la notizia a quest'ultimo che, secondo quanto gli era stato chiesto, ha firmato un'obbligazione di fronte ad un notaio; è,comunque, sospettoso perchè nell'obbligazione si è parlato di legazione e non espressamente di cappello cardinalizio. In ogni caso appena arriverà il conferimento invierà i rinforzi necessari. D. chiede con insistenza e massima celerità questa nomina perchè teme che il "signor Lodovico" [Sforza] faccia un'azione di forza mettendo nuovamente in sospetto questo "Signore" [Giovanni Bentivoglio]. Ribadisce, poi, che è riposta nel conferimento di questo titolo tutta la salvezza di Firenze e della "madonna di Furlì" [Caterina Sforza].

Luogo presunto di destinazione: Firenze Nel margine sinistro della carta 73v si legge: "Per il figliolo di Romolino sanza spesa ".

1494-10-27 (l'anno non è indicato ma dedotto dal contenuto)

Originale

lettera

D. scrive a M. particolarmente deluso per il comportamento del "signore" [Giovanni Bentivoglio]. Si è infatti sempre saputo che il conferimento del cappello cardinalizio sarebbe stato ben accolto dai bolognesi e avrebbe dato seguito ad unimpegno militare, fin dai tempi in cui il "protonotario" [Anton Galeazzo Bentivoglio] scrisse al "duca di Calabria" [Ferdinando II d'Aragona]. In realtà però alla notizia del conferimento da parte del "Papa" [Alessandro VI] della legazione e del cardinalato al figlio, Giovanni Bentivoglio ha reagito violentemente imponendo al figlio di rinunciare a tutto sostenendo che ormai era troppo tardi e che il conferimento si era ottenuto solo perchè il "signor Lodovico" [Sforza] era divenuto duca di Milano e la "Madonna di Furlì" [Caterina Sforza] aveva cambiato alleati; anche al "generale" [A. Alabandi] è stato risposto nel medesimo tenore. Anton Galeazzo Bentivoglio è partito per avere spiegazioni per ora per Firenze e poi forse per Roma; il padre ha dato ordine di non farlo uscire dal territorio bolognese. Secondo D. è tutto un espediente per non insospettire i milanesi; si rammarica comunque di come è stata gestita tutta la questione. Si danno notizie di vari spostamenti nel campo sforzesco e francese. Giovanni Gonzaga invia un'allegata in cui chiede disposizioni per spostarsi verso Firenzuola.

Luogo presunto di destinazione: Firenze. Nel margine sinistro della carta 74v si legge: "Per Toma di Domenico mandato da Luca senza spesa ".

1494-10-29 (l'anno è desunto dal contenuto)

Originale

lettera

D. comunica a M. che dopo la partenza del "protonotario" [Anton Galeazzo Bentivoglio] non vi sono state altre novità ad eccezione di alcune visite del "signore" [Giovanni Bentivoglio] allo stesso D. per avere notizie del figlio. Si sa inoltre che i francesi, tentando di entrare nei castelli di Lugo e Bagnacavallo, sono stati respinti e male accolti dai cittadini. Si comunicano spostamenti di cavalli e artiglierie francesi guidate da "monsignor di Binzawinx". E' arrivata poi una lettere del Bodriolo in cui si dice che Anton Galeazzo Bentivoglio è arrivato a Firenze ma che non vi ha trovato il M.; secondo questa missiva quest'ultimo, partito, aveva lasciato ordine a Giannozzo Pucci e Lorenzo Tornabuoni e molti altri di seguirlo in abbigliamento di gusto francese ad un incontro con il "re di Francia" [Carlo VIII]. Per questo motivo sembra che anche il "cardinale" [Giovanni de'Medici poi papa Leone X] e Giuliano [de'Medici poi papa Clemente VII] siano tornati a Firenze da Roma. Iacopo Pontano è partito da Firenze per andare a Napoli a comunicare al "Re" [Alfonso II d'Aragona, re di Napoli] la decisione del M. di incontrarsi con il sovrano francese. D. si è mostrato stupito di non saperne niente e si è difeso con Giovanni Bentivoglio, dicendo che, come sostiene "ser Piero" [Dovizi], la partenza è dovuta ad un chiarimento per le questioni già in atto.

Luogo presunto di destinazione: Firenze. A carta 76 r numero di inventario: 3392836.