Figlio del pittore Gaddo di Zanobi, nacque probabilmente tra la fine del Duecento e i primi anni del secolo successivo. Fu attivo come pittore a Firenze e in Toscana tra il terzo e il settimo decennio del Trecento ed è documentato per la prima volta intorno al 1330, epoca in cui è collocabile la sua immatricolazione nell'arte dei medici e speziali. Il nucleo di opere riconosciuto pertinente alla sua attività giovanile (anni Venti del Trecento) denota una formazione avvenuta in contiguità con Giotto. Le due sole tavole datate e firmate sono il trittico del 1334 oggi a Berlino (Staatliche Museen, Gemäldegalerie) e la Madonna col Bambino del 1355 (Firenze, Gallerie degli Uffizi), ma a queste si affianca una ricca documentazione di pagamenti per i lavori svolti. A Gaddi sono riconducibili numerosissime altre opere, per di più di soggetto sacro e religioso, che lo rendono l'unico allievo di Giotto attivo ancora entro gli anni Sessanta del Trecento, nonché principale responsabile della trasmissione di quest'eredità ai pittori successivi. La sua attività come miniatore, invece, è stata indagata solo in parte: ad oggi, sono stati ricondotti a lui un'iniziale disegnata nella Tabula originalium della Biblioteca Laurenziana a Firenze (Plut. XXIX. sin. 3, c. 13v) e un gruppo di miniature nei corali C, D e P di S. Croce. La data 1366 registrata accanto al nome del Gaddi nel Libro della Compagnia di S. Luca induce a collocare in quest'anno la sua scomparsa.
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