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Firenze, Biblioteca Riccardiana, Riccardiano, Ricc.2815

Cartaceo, guardie miste: cartacee moderne le cc. I e II', membranacee antiche le cc. 1 e 150 (numerate con la compagine ma in realtĂ  guardie); fascicoli legati; 1451-1475 data stimata; cc. II + 148 + II; numerazione del copista 1-121 dall'attuale c. 6 con ripetizione del numero 32 nel margine superiore esterno; numerazione meccanica che comprende le guardie membranacee (1 la guardia membranacea e 150 la guardia finale) nel margine inferiore interno; tracce di una terza numerazione tagliata dalla rifilatura (cf. 54r) nel margine superiore esterno; bianche le cc. 4v-5v, 127v-149v

Identifier
CNMD\0000304829
Dimensions
mm 225 x 153 (c. 11r), (in-4°)
Watermark

fascicoli 1, 15 e 16 Chapeau simile a Briquet 3387 (Venezia 1464); fascicoli 2-14 Aigle simile a Briquet 82 (Udine 1479)

Quire structure

1/4 (cc. 2-5), 2-13/10 (cc. 6-125), 14/4 (cc. 126-129), 15-16/10 (cc. 131-149)

Ruling
a secco
Ruling pattern
20 [141] 64 x 14 / 5 [84] 5 / 45 (c. 11r).
Ruling
rr. 27 / ll. 27 (c. 11r).
Catch words
verticali, inseriti nella doppia giustificazione
Script and hands
Script:
Description: umanistica
Decoration
Decorato
Date: 1451-1475 (a c. 6r iniziale maggioro in oro decorata con bianchi girari da cui si diparte un fregio nel margine superiore e interno ornato a bianchi girari e globi d'oro; iniziali medie in oro su fondo bipartito; iniziali semplici alternativamente in rosso e blu; rubriche)
Coats of arms
Presenza di stemmi a c. 6r: nel margine inferiore stemma della famiglia Lapi (cf. Crollalanza, Dizionario, II, 10) inserito in un un cerchio in oro e in una decorazione a bianchi girari
Binding
Legatura presente
Date: 1957;
Origin: di restauro (Giuseppe Masi), in assi, con recupero del cuoio dei piatti originali, impresso a secco; contrograffe e tracce di bindella; capitelli e guardie nuovi.
History of manuscript
Transcription/description of historical information: il codice fu scritto per Giovanni di Tommaso Lapi, che appose la sua nota di possesso a f. 1r: Questo libro di chanzon morale è di Giovanni di Tomaso Lapi cittadino fiorentino il quale gli fu scritto da uno suo amicho e non gli chostò nulla la scrittura perche me la donò. Nel secolo XVI passò al nipote Giovanni di Tommaso di Giovanni Lapi come dimostra la nota di possesso a c. 1r: E oggi questo di 20 d'aprile di Giovanni di Thommaso nipote di detto Giovanni Lapi. A c. 1v nel margine superiore: Probato a dÏ 16 marzo 1558 in Santa Croce di Firenze per lo inquisitore di detto ordine in Firenze. La data 1558 è espressa in stile fiorentino ed è da intendersi 1559, anno in cui fu promulgato il primo Indice dei libri proibiti. Timbro in inchiostro bruno della famiglia Riccardi alle cc. 2r, 6r, 41v, 54v, 122v, 125v, 127r. A c. 1r al centro di mano del sec. XVIII: Rime di diversi. A c. 1r timbro in inchiostro blu della Biblioteca Riccardiana con lo stemma coronato del Regno d'Italia. Timbro della Biblioteca Riccardiana in inchiostro rosso alle cc. 2r e 127r. A c. 1r nel margine superiore a matita blu la precedente segnatura Lami e l'attuale segnatura. A c. 150r, al centro, di mano del sec. XIX: Carte 150 nuovamente numerate. Vecchia numerazione a cominiciare da 6 pag. che ripete n°. 32 (il numero 150 è eseguito meccanicamente). Cartellino cartaceo recente con la segnatura attuale sul contropiatto anteriore e sul dorso.
Old shelfmarks:
O.IV.5

Names linked to external description:
Names in the manuscript or added:
Giovanni di Thommaso Lapi, citato a c. 1r

Names in the manuscript or added:
Giovanni di Tomaso Lapi, citato a c. 1r

Masi, Giuseppe , legatore

State of preservation and restoration
State of preservation: Buono:
Restoration: Underwent restoration: 1957: in occasione della nuova legatura sono state restaurate le cc. 2-9, 15-17, 20, 25, 36, 45, 47, 59, 68, 88-93, 96, 125, 126, 128, 129, 140, 146, 149,150; imbrachettate varie carte;
Contents
Titles
Titolo elaborato: Tavola
Incipit/Explicit
inc. (indice): Capitolo di Maestro Niccholo Cieco de Arezzo allaude di papa Ma(r)tino a C 1 (c. 2r)
expl. (indice): Capitolo di Niccolò da Uzzano fatti l’anno 1432. predicendo la mutazione dello Stato a C 119 (c. 4r)
Author
Titles
Titolo presente: Capitulo di maestro Niccolo Ceco de Arezzo ad laude di P(a)p(a) Martino (c. 6r)
Titolo identificato: Ave, pastor della tua santa madre
Names in the title:
Martino <papa ; 5.>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Ave pastor della tua sa(n)ta mad(r)e (c. 6r)
expl. (testo): Amen ecosi sia comeldir chioxa (c. 8v)
Observations
SCHEDA FILOLOGICA

AUTORE: Niccolò Cieco (m. post 1440)

TITOLO DELL’OPERA: -

TESTI TRADITI DAL CODICE E LORO FORME METRICHE: Ave pastor della tua santa madre (capitolo ternario); Ave padre santissimo salve ave (capitolo ternario); Ave nuovo monarca, inclito e vero (capitolo ternario); Giusta mia possa una donna onorando (capitolo ternario); Viva virilità, florido onore (capitolo ternario); Penso il secreto in che Natura pose (capitolo ternario); Sola dirò virtÚ, che 'l mondo onora (canzone); O misera, sfacciata, al ben dispetta (canzone); Quella soave e angosciosa vita (canzone); Magnanimo signor, per quell'amore (canzone); Premia costui del merto suo, signore (canzone); Fama, gloria ed onor, merito e pregio (canzone); Di nove cose si lamenta il mondo(capitolo ternario).

TESTI DATABILI:
Ave, pastor della tua santa madre: composto nel 1428, dedicato a papa Martino V in occasione delle nozze di suo nipote, Antonio Colonna, principe di Salerno;
Ave, padre santissimo, salve, ave: 1431, dedicato a papa Eugenio IV, composto probabilmente pochi giorni dopo la sua incoronazione, avvenuta il 3 marzo 1431, per cui si vedano i vv. 61-63 “Che si può dir? Non son tre dì ancora / esser vicario di Dio sopra la terra, / sanza aver parte di riposo un’ora”, e i mss. BML, Plut. 41.26, Plut. 41.30, Plut. 90 inf. 35.2, Plut. 90 inf.37, Conv. Sopp. 109, BNCF, Pal. 204 e 214 che nelle rubriche lo datano al 1430, evidentemente secondo lo stile fiorentino. I mss. BML Plut.41.34 (di mano di Tommaso Baldinotti) e BNCF II.II.40 recano la data 1436;
Ave, nuovo monarca, inclito e vero: 1433, composto in occasione del soggiorno dell’imperatore Sigismondo di Lussemburgo a Perugia;
Giusta mia possa una donna onorando: circa 1425, composto in lode della Signoria di Venezia;
Viva virilitĂ , florido onore: 22 novembre 1435, composto in lode di Francesco Sforza nominato capitano delle truppe fiorentine;
O misera sfacciata, al ben dispetta: probabilmente composta a Roma nel 1433 (secondo il ms. BNCF. Magl. VII 1201);
Magnanimo signor, per quell’amore: 1435, composta durante il soggiorno senese del poeta;
Fama, gloria ed onor, merito e pregio: 1430, composta per il signor Guisa d’Abruzzi (probabilmente da identificarsi con Giosia Acquaviva, duca di Atri m. 1462.

NUMERO DI COMPONIMENTI: 13

EDIZIONE CRITICA: -

ALTRE EDIZIONI:
Prose e rime de’ due Buonaccorsi da Montemagno con annotazioni [...], [a cura di G. Casotti], in Firenze, nella stamperia di Giuseppe Manni, 1718, 332 [parz. Quantunque e' vi sie inanzi agli occhi tolta con erronea attribuzione a Niccolò Tinucci, su cui cfr. Flamini, La lirica toscana del rinascimento anteriore ai tempi del Magnifico, 379].

Comentarj del canonico Gio. Mario Crescimbeni custode d’Arcadia, intorno alla sua Istoria della volgar poesia [...], Volume secondo parte seconda, in Venezia, presso Lorenzo Basegio, 1730, libro V, num. XXI [parz. Per saziar gli occhi miei sospira il core sulla base di un ms. Chigiano di cui non si cita la segnatura].

Sonetti del Burchiello del Bellincioni e d’altri poeti fiorentini alla burchiellesca, in Londra [i. e. Lucca-Pisa], 1757 [parz. O vivo fonte, onde risurge onore con attribuzione al Burchiello; Pronto all’ufficio, all’udienza umano con attribuzione al Burchiello e preceduto dal titolo “A Niccolò Cieco per gli Rettori”].

Due canzoni morali di maestro Niccolò Cieco da Firenze tratte da un codice della Laurenziana e non mai fin qui stampate [a cura di F. Zambrini], Faenza, presso P. Conti all’Apollo, 1845 (Per le nozze Archi-Rossi) [parz. Sola dirò virtù, che ’l mondo onora; O misera, sfacciata, al ben dispetta secondo il Laur. Plut. 41.26].

Lirici del primo, secondo e terzo secolo cioè dal 1190 al 1500 [a cura di F. Zanotto], Venezia, Antonelli, 1846 (“Parnaso italiano”, XI), coll. 796, 818-19 [parz. Per saziar gli occhi miei sospira il core; O vivo fonte, onde risurge onore con attribuzione al Burchiello; Pronto all’ufficio, all’udienza umano con attribuzione al Burchiello e preceduto dal titolo “A Niccolò Cieco per gli Rettori”].

Tre lettere di Sigismondo imperatore ai Perugini, a cura di F. Bonaini, in “Archivio Storico Italiano. Appendice”, 7 (1849), 431-46: 440-43 [parz. Ave, nuovo monarca inclito e vero].

Due poesie inedite di maestro Niccolò Cieco di Arezzo, scrittore del Quattrocento, pubblicate dall’ab. d. F.M. Mignanti […], Roma, Fratelli Pallotta tipografi, 1858 [parz. Sola dirò virtù, che ’l mondo onora secondo il Vat. Lat. 3212; Ave, padre santissimo, salve, ave secondo il Barb. Lat. 1564 (sic)].

Due canzoni inedite di maestro Niccolò Cieco da Firenze, pubblicate da N.M. Fruscella […], Firenze, Tip. all'insegna di S. Antonino, 1867 [parz. O misera, sfacciata, al ben dispetta; Magnanimo signor, per quello amore secondo il Laur. Plut. 41.26].

Poesie inedite di M. Niccolò Cieco da Firenze, pubblicate ed illustrate per cura del sacerdote modenese Luigi Lenzotti, Modena, Tip. dell'Immacolata Concezione, 1867 [Per le nozze del conte Girolamo Pignatti con Maria Bradamante] [parz. Sola dirò virtù, che ’l mondo onora; O misera, sfacciata, al ben dispetta; Quella soave ed angosciosa vita; Fama, gloria ed onor, merito e pregio; Magnanimo signor, per quello amore; Premia costui del merto suo, signore; Signor, membrando l’effettivo amore; O vivo fonte, onde resurge onore; Amor, che tanto può, potrà mai tanto; Per saziar gli occhi miei sospira il core; Ave pastor della tua santa madre secondo un ms. laurenziano non dichiarato].

Versi di Niccolò Cieco aretino, editi da O. Gamurrini per le fauste nozze del signore Alessandro Norsa con la signora Mariannina Conti, Firenze, Tipografia del vocabolario, 1878 [parz. Sola dirò virtù, che ’l mondo onora collazione di Magl. VIII 23 e Laur. Plut. 41.26; Di nove cose si lamenta il mondo collazione di Magl. VIII 23 con Laur. Plut. 90 inf. 35.1].

Bartoli, Rodolfo, I manoscritti italiani della Biblioteca nazionale di Firenze: sezione prima Codici Magliabechiani. Serie prima Poesia, 4 voll., Firenze, Carnesecchi, 1879-1885, I, 359-63 [parz. Giusta mia possa una donna onorando, secondo il ms. BNCF, II.II.40].

Flamini, Francesco, La lirica toscana del rinascimento anteriore ai tempi del Magnifico, Pisa, Tipografia Nistri, 1891, 511 [parz. Se ’ fati, la scienza o la Fortuna secondo la lezione di “più codici riccardiani”].

Le rime del Codice Isoldiano (Bologna Univ. 1739), pubblicate per cura di L. Frati, 2 voll., Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua, 1913, I, 131-12, 177-79 [parz. Quantunque e’ vi sie inanzi agli occhi tolta; Il fiero sguardo e ’l non dovuto sdegno; Avrò io mai pace, tregua o guerra; Di nove cose si lamenta il mondo].

Lirici toscani del Quattrocento, a cura di A. Lanza, 2 voll., Roma, Bulzoni, 1973-75, II pp. 176-180 [ad eccezione del capitolo Quando Calistro vide essere in ponto, ed. integrale. Giusta mia possa una donna onorando, secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Plut. 41.34, Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 2732, 2815, 2823; Ave, pastor della tua santa madre secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, II.IV.250, Pal. 204, 214, 215, Panc. 25, Ricc. 1091, 2732 (con sigla errata), 2815; Ave, padre santissimo, salve, ave secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Plut. 41.34, Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, II.IV.250, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 1091, 2732 (con sigla errata), 2815; Ave, nuovo monarca inclito e vero secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Plut. 41.34, Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, II.IV.250, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 1091, 1126, 2732, 2815, 2823; Magnanimo signor, per quello amore secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Plut. 41.34, Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 1154, 2732, 2815, 2823; Premia costui del merto suo, signore secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Plut. 41.34, Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 1154, 2732, 2815, 2823; Viva virilità, florido onore secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Plut. 41.34, Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, II.IV.250, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 1091, 2732, 2815, 2823; Penso il secreto in che Natura pose secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Plut. 41.34, BNCF, II.II.40, II.IV.250, Pal. 204, 215, Ricc. 2732, 2815, 2823; Sola dirò virtù, che ’l mondo onora secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Plut. 41.34, Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 2732, 2815, 2823; O misera, sfacciata, al ben dispetta secondo i mss. Vat. lat. 3212, Chigi, M.IV.79, Laur. Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 1091, 2732, 2815, 2823; Quella soave ed angosciosa vita secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, Magl. VII.1171, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 2732, 2815, 2823; Fama, gloria ed onor, merito e pregio secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Conv. sopp. 109, BNCF, II.II.40, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 1091, 1114, 2732, 2815, 2823; Di nove cose si lamenta il mondo secondo i mss. Vat. lat. 3212, Laur. Ash. 1378, BU 1739, Ricc. 2815, 2823; Signor, membrando l’effettivo amore secondo i mss. Laur. Plut. 41.34, BNCF, II.II.40, Pal. 204, 214, 215, Ricc. 1091, 1154, 2732; Pronto all’ufficio, all’udienza umano secondo i mss. BNCF Pal. 215, BAV, Barb. lat. 3679, Roma, Cors. 43 C 34, Laur. Conv. sopp. 109, Acquisti e Doni 759, BNCF, II.II.40, Magl. VII.1168, Ricc. 1154; Se ’ fati, la scienza o la Fortuna secondo i mss. BNCF Pal. 215, BAV, Barb. lat. 3679, Roma, Cors. 43 C 34, Casanat. 884, Laur. Conv. sopp. 109, Redi 184, Acquisti e Doni 759, BNCF, II.II.40, Magl. VII.1168, VII.1171; O vivo fonte, onde procede onore secondo i mss. BNCF Pal. 215, BAV, Barb. lat. 3679, Magl. VII.1168, Pal. 204, 214; Amor, che tanto può, potrà mai tanto secondo i mss. BNCF Pal. 215, Laur. Plut. 41.34, BNCF, II.II.40, Magl. VII.1168, Pal. 204, Ricc. 1091; Quelli innudi di laude e di corona secondo i mss. BNCF Pal. 215, Laur. Plut. 41.34, BNCF, II.II.40, Magl. VII.1168; Per saziar gli occhi, miei sospira il core secondo i mss. BNCF Pal. 215, Laur. Plut. 41.34, BNCF, II.II.40, Magl. VII.1168, Pal. 204; Agli alti essordi e vaghi parlamenti secondo i mss. BNCF Pal. 215, Laur. Plut. 41.34, BNCF, II.II.40, Magl. VII.1168, Ricc. 1154; Quantunque e’ vi sie inanzi agli occhi tolta secondo i mss. BNCF Pal. 215, Laur. Ash. 1378, BAV, Barb. lat. 3679, BU 1739, Magl. VII.1168, Ricc. 1114; Null’arte, incetta, disegno o pensiero secondo i mss. Magl. VII.1171, VII.1168, Laur. Acquisti e Doni 759; Sollecitudin con discreto ardire secondo il ms. Magl. VII.1171; Già per le nozze era in punto l’ulivo secondo il ms. Laur. Acquisti e Doni 759; O ignorante plebe, o turba stolta secondo i mss. Ricc. 1126, Ambr. C 35 sup., Roma, Cors. 43 C 34, Laur. Plut. 40.43].

Lanza, Antonio, Firenze contro Milano. Gli intellettuali fiorentini nelle guerre con i Visconti (1390-1440), Anzio, De Rubeis, 1991, 333-39 [parz. Premia costui del merto suo, signore; Viva virilità, florido onore; Signore, membrando l’effettivo amore secondo l’ediz. Lirici toscani].

TRADIZIONE:
Manoscritti
Bologna, Biblioteca Universitaria, 1739
CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 3679 (XLIV.40)
CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 3935 (XLV.29)
CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. L.VIII.301
CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. M.IV.79
CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. M.VI.127
CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. M.VII.142
CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Reg. lat. 1108
CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Reg. lat. 1973
CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3212
CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 4830
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Acquisti e doni 759 (Venturi Ginori Lisci, 3)
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 1378
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 109
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 40.43
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 41.26
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 41.30
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 41.34
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 90 inf. 35.1
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 90 inf. 35.2
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 90 inf. 37
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 90 sup. 56
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 90 sup. 103
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Redi 184
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. B.3.268
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. F.5.398
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.25
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.107
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.721
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.956
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.1034
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.1084
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.1125
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.1145
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.1168
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.1171
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.1201
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VIII.1278
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. XXXV.113
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.II.40
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.II.109
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.III.426
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.IV.250
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.VIII.23
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.X.57
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Pal. 204
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Pal. 214
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Pal. 215
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Panciatichi 25
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1052
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1091
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1114
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1126
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1154
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1156
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1429
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1717
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1939
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2732
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2815
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2823
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2971
Firenze, Biblioteca Riccardiana, 3816
Genova, Biblioteca civica Berio, m.r.II.1.11
Lucca, Biblioteca Statale, 1493 (MoĂźcke 8)
Lucca, Biblioteca Statale, 1494 (MoĂźcke 9)
Milano, Biblioteca Ambrosiana, C 35 sup.
Milano, Biblioteca Ambrosiana, I 88 sup.
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, A.D.XI.24
Modena, Biblioteca Estense Universitaria, it. 262 (alpha.U.7.24)
Napoli, Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”, Nazionale, XIII.C.2
Paris, Bibliothèque Nationale de France, It. 554 (7767)
Paris, Bibliothèque Nationale de France, It. 1033 (8136)
Parma, Biblioteca Palatina, Parm. 1081
Perugia, Biblioteca Comunale Augusta, 496 (G 85)
Pesaro, Biblioteca Oliveriana, 921
Roma, Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, 43 C 34 (Rossi 226)
Roma, Biblioteca Casanatense, 884
Roma, Biblioteca Casanatense, 3211
Rovigo, Biblioteca Comunale (Biblioteca dell’Accademia dei Concordi), Silvestriano 289
Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, C IV 16
Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, H XI 54
Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, L X 18
Stuttgart, Wßttembergische Landesbibliothek, Poet. et Philol. 4° 10
Udine, Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi”, 10
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. IX 105 (7050)
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. IX 149 (6750)
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. IX 204 (6879)
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. IX 486 (6767)
Manoscritti perduti o irreperibili
Collezione privata, al momento irreperibile (ex Sandra Hindman collection; (Oslo) ex Schoyen Collection 900; ex Phillipps 8334)

Edizioni
Vespasiano da Bisticci, Lamento de Italia. Opera nuova nela quale si commemora li honorandi fatti et le memorande vittorie per Italia riportate [...], in Vineggia, per Fancesco Bindoni et Mapheo Pasini, 1536 del mese di aprile [secondo Flamini (702) contiene Giusta mia possa una donna onorando].

Definizione del corpus
Sebbene non presente nell’edizione di Lanza, sarà da considerare a pieno titolo all’interno del corpus di Niccolò Cieco il capitolo Quando Calistro vide essere in ponto, tràdito con attribuzione sia dal Ricc. 1126 (c. 102r) che dal lucchese 1494 (c. 136r) (cfr. Flamini, La lirica toscana del rinascimento anteriore ai tempi del Magnifico, 705).
Qualche parola merita spendere sui componimenti la cui attribuzione a Niccolò Cieco è da escludere o risulta, ad oggi, fortemente dubbia.
Il sonetto Havrò io mai pace triegua o guerra è attribuito al Cieco nel solo codice Isoldiano [=BUB 1739, cfr. Le rime del Codice Isoldiano (Bologna Univ. 1739), pubblicate per cura di L. Frati, 2 voll., Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua, 1913, I, 132], mentre il resto della tradizione lo reca adespoto (Laur. Ash. 1378, c. 7v; Laur. Conv. sopp. 122, c. 169v), oppure lo attribuisce alternativamente ad Antonio Beccari (Magl. VII 721, c. 27v), a Lapo Gianni (Chigi, L IV 131, c. 365r), a Simone Serdini (Modena, BEU, alfa.N.7.28, it. 1155, c. 63r) e al Petrarca (Ricc. 1103). A fronte di questi dati, converrà sospendere il giudizio e non assegnare alcuna paternità, così come hanno fatto in passato gli editori critici del Saviozzo e del Beccari (cfr. Serdini Simone da Siena detto il Saviozzo, Rime, edizione critica a cura di Emilio Pasquini, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1965, passim; Beccari, Antonio, Rime, edizione critica a cura di Laura Bellucci, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1967, XLV).
Più chiara appare la situazione del sonetto Il fiero sguardo e ’l non dovuto sdegno: anche in questo caso l’unico testimone ad attribuirlo al Cieco è l’Isoldiano [=BUB 1739, cfr. Le rime del Codice Isoldiano (Bologna Univ. 1739), pubblicate per cura di L. Frati, 2 voll., Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua, 1913, I, 131-32], peraltro in sequenza con il sonetto precedente. Il resto della tradizione lo dà compattamente a Mariotto Davanzati (Laur. Ash. 1378, c. 11r; Laur Acquisti e Doni 759 [Ginori Venturi, 3], c. 348r; BNCF II II 40, c. 185r; II IV 126, c. 1r; II IV 250, c. 59r; Ricc. 1114, c. 171rv; Ricc. 1040, c. 54r adespoto ma all’inizio di una sequenza di poesie del Davanzati) ed è così che lo stampa anche Antonio Lanza (Lirici toscani, I, 433) nell’unica edizione moderna dei sonetti di Mariotto.

Caratteristiche della tradizione
Tra i numerosi testimoni manoscritti dell’opera poetica di Niccolò Cieco è possibile individuare alcuni collettori particolarmente significativi che, oltre a tramandare un numero cospicuo di componimenti - in alcuni casi quasi la totalità della produzione dell’autore - operano una sistematica selezione dei metri “lunghi”: è il caso del Vat. lat. 3212, del Laur. Plut. 90 inf. 35.1 e del Plut. 90 inf. 35.2, del BNCF II VIII 23 e dei Riccardiani 2732, 2815, 2823.
Altri, viceversa, si connotano per la preferenza, sebbene non esclusiva, accordata ai sonetti, come il Magl. VII.1168 (interessante anche per il grado di consapevolezza del copista nella stesura delle rubriche attributive). Tra i principali collettori per il corpus nella sua interezza sono da annoverare il Laur. Plut. 41.26, il BNCF II.II.40, il BNCF Pal. 204 e il BNF It. 554 (7767): quest’ultimo, tuttavia, ho il sospetto che sia descriptus del precedente, per alcuni errori materiali significativi e per la presenza a mo’ di colophon del codice della medesima dicitura “Omnium rerum vicissitudo est”.
Un’ultima annotazione relativamente al Vat. lat. 3212, antologia poetica della produzione fiorentina protoquattrocentesca - una sorta di antenata della Raccolta aragonese: allestito per Ludovico Gonzaga, marchese di Mantova, come si evince dalla ricca decorazione, il codice tramanda una raccolta organizzata per autore, che rappresenta una testimonianza di circolazione extra moenia della poesia fiorentina del primo Quattrocento; in essa Niccolò Cieco occupa un posto di assoluta preminenza all’inizio della silloge, immediatamente dopo le due canzoni di Leonardo Bruni che aprono la serie. Per ulteriori caratteristiche codicologiche e di storia della tradizione, cfr. Decaria, Alessio, Le canzoni di Mariotto Davanzati nel codice Vat. Lat. 3212. Edizione critica e commento, “Studi di filologia italiana”, 66 (2008), 75-180.

BIBLIOGRAFIA:
Rossi, Adamo Memorie di musica civile in Perugia nei secoli XIV e XV, “Giornale di erudizione artistica”, 3 (1874), fasc. 5, 129-52.

D’ancona, Alessandro, I canterini dell’antico comune di Perugia, in Id., Varietà storiche e letterarie. Prima serie, Milano, Treves, 1883, 39-73 https://archive.org/details/ancona-varieta-storiche-letterarie-prima-serie/page/38/mode/2up .

Flamini, Francesco, La lirica toscana del rinascimento anteriore ai tempi del Magnifico, Pisa, Tipografia Nistri, 1891, ad indicem.

Bacci, Orazio, Un trattatello mnemonico di Michele del Giogante, in Id., Prosa e prosatori. Scritti storici e teorici, Palermo, R. Sandron, 1907, 95-138.

Parducci, Amos, La ‘Istoria di Susanna e Daniello’: poemetto popolare italiano antico, in “Romania”, 42, 165 (1913), 34-75: 54.

Lanza, Antonio, Firenze contro Milano. Gli intellettuali fiorentini nelle guerre con i Visconti (1390-1440), Anzio, De Rubeis, 1991, 134-35, 355.

Bessi, Rossella, Le “Stanze” del Poliziano e la lirica del primo Quattrocento, in Ead., Umanesimo volgare. Studi di letteratura fra Tre e Quattrocento, Firenze, Olschki, 2004, 247-65: 250, 252-54, 257.

De Robertis, Domenico, Ancora sulla Raccolta Aragonese, in Laurentia laurus per Mario Martelli, a cura di F. Bausi e V. Fera, Messina, Centro Interdipartimentale di Studi Umanistici, 2004, 411-22: 416-417.

Ruini, Roberto, I sonetti politici di Antonio di Matteo di Meglio, in Id., Quattrocento fiorentino e dintorni, Firenze, Phasar, 2007, 125-182.

Breschi, Giancarlo, La raccolta Aragonese, in Antologie d’autore. La tradizione dei florilegi nella letteratura italiana. Atti del Convegno internazionale di Roma, 27-29 ottobre 2014, a cura di E. Malato e A. Mazzucchi, Roma, Salerno, 2016, 119-56: 133, 136, 137.

SITOGRAFIA:
Tani, Irene, Niccolò cieco, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 2013, online (ultima consultazione: novembre 2021).

Tani, Irene, scheda Niccolò Cieco, in LIO http://www.mirabileweb.it/risultati.aspx?csel=3000&psel=3 (ultima consultazione: novembre 2021).
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo deldetto M(aestro) Niccholo ad laude dipapa Eugenio (c. 8v)
Titolo identificato: Ave, Padre santissimo, salve, ave
Names in the title:
Eugenio <papa ; 4.>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Ave padre santissimo salve ave (c. 9r)
expl. (testo): purchalpresto benfar no(n) sia lenteza (c. 12r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Capitulo deldetto M(aestro) Niccolo adlaude dello imperatore Sigismundo (c. 12r)
Titolo identificato: Ave, nuovo monarca inclito e vero
Names in the title:
Sigismondo : di#Lussemburgo <imperatore>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Ave novo monarcha i(n)clito et vero (c. 12r)
expl. (testo): Gloria inexcelsis deo enterra pace (c. 15r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
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Titles
Titolo presente: Capitulo del decto Maestro Niccolo adlaude della Illustrissima Signoria di Vinetia (c. 15r)
Titolo identificato: Giusta mia possa una donna onorando
Incipit/Explicit
inc. (testo): Iusta mia possa una don(n)a honorando (c. 15r)
expl. (testo): Cche ben far di costei memoria etterna (c. 18r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
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Titles
Titolo presente: Capitulo del detto M(aestro) Niccolo adlaude dello Ill(ustri)ssim(o) c(onte) Franciesco Sforza (c. 18r)
Titolo identificato: Viva virilitĂ , florido onore
Names in the title:
Sforza, Francesco <duca di Milano ; 1. ; 1401-1466>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Viua virilita florido honore (c. 18r)
expl. (testo): Chauoi mai fia vietato il uento inpoppa (c. 21r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Capitulo deldecto M(aestro) Niccolo facto p(er) una giovinetta laquale sinnamoro dungiovane (c. 21r)
Titolo identificato: Penso il secreto in che Natura pose
Incipit/Explicit
inc. (testo): Benso il secreto in che natura pose (c. 21r)
expl. (testo): Chenter(r)a ombrasse ilbel quarto pianeto (c. 23r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Canzon morale del detto M(aestro) Niccolo i(n) com(m)endatione della virtu (c. 23r)
Titolo identificato: Sola dirò virtù, che ‘l mondo onora
Incipit/Explicit
inc. (testo): Cola diro virtu chelmo(n)do honora (c. 23v)
expl. (testo): El suo veloce corso i(n) uirtu spende (c. 25r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Canzon morale deldecto M(aestro) Niccholo ad detestatione della ingratitudine (c. 25r)
Titolo identificato: O misera, sfacciata, al ben dispetta
Incipit/Explicit
inc. (testo): O misera sfacciata al be(n) despecta (c. 25r)
expl. (testo): P(er)duto e iltempo lamico elservire (c. 27r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Canzon morale deldecto M(aestro) Niccolo peruno che siuole in(n)amorare et combacte in lui lamore coltimore (c. 27r)
Titolo identificato: Quella soave ed angosciosa vita
Incipit/Explicit
inc. (testo): Quella suave et angosciosa vita (c. 27r)
expl. (testo): Sequi lostil di mie uxate scorte (c. 29r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Canzo(n) morale deldecto M(aestro) Niccolo doue un seruo incita elsuo Signore alla guerra (c. 29r)
Titolo identificato: Magnanimo signor, per quello amore
Incipit/Explicit
inc. (testo): Magnanimo signor per quel amore (c. 29r)
expl. (testo): La proua segliel uer iudica il tutto (c. 31r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Canzon Morale deldecto M(aestro) Niccholo recitata aldecto signore a detestatione della guer(r)a per le rime dellantecedente (c. 31r)
Titolo identificato: Premia costui del merto suo, Signore
Incipit/Explicit
inc. (ultimo testo): Premia costui del merto s(uo) signore (c. 31r)
expl. (testo): Guer(r)a p(er) morte et cagion dogni lucto (c. 33r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Canzon morale del decto M(aestro) Niccolo doue pone Quello che debbe fare il seruo verso il suo singnore et cosi il Signore verso il seruo (c. 33r)
Titolo identificato: Fama, gloria ed onor, merito e pregio
Incipit/Explicit
inc. (testo): Fama gloria et honor merito et pregio (c. 33r)
expl. (testo): Per sempre viuo fama lomantiene (c. 35v)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Chanzon deldecto Maestro Niccolo doue pone chel mondo silamenta di VIIII cose le quali il ghuastano (c. 35v)
Titolo identificato: Di nove cose si lamenta il mondo
Incipit/Explicit
inc. (testo): Dinoue chose silame(n)ta il mo(n)do (c. 36r)
expl. (testo): Per questo egiuntol mondo admale mani (c. 37r)
Observations
Vedi sopra scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo di Messer Francesco darezzo adetestatione della invidia (c. 37r)
Titolo identificato: Onorato furor, famoso e chiaro
Incipit/Explicit
inc. (testo): Honorato furor famoso et chiaro (c. 37r)
expl. (testo): El glorioso agnel som(m)o monarcha (c. 42v)
Philological analysis

SCHEDA FILOLOGICA


AUTORE: Francesco Accolti (Arezzo 1416/1417 – Siena 1488)


TITOLO DELL'OPERA: -


TESTI TRÀDITI DAL CODICE E LORO FORME METRICHE:
- Onorato furor, famoso e chiaro (capitolo ternario) (mancano i versi 67-69)
- Tenebrosa crudel avara e lorda (canzone) (mancano i versi 57-58)
- Poi che l’amato cor vide presente (capitolo ternario)


TESTI DATABILI:
Onorato furor, famoso e chiaro (scritto nel 1442, in occasione del secondo certame coronario con tema l’Invidia).
Tenebrosa crudel avara e lorda (gli studi del Messina fanno risalire la composizione della canzone agli anni compresi tra il 1442 e il 1446, quelli della gioventĂš del poeta; successivamente l’arco temporale viene leggermente ristretto al periodo che va dal 1443 al 1445).


NUMERO DI COMPONIMENTI: 3


Edizione critica: M. Messina, Le rime di Francesco Accolti d’Arezzo umanista e giureconsulto del sec. XV, in «Giornale storico della letteratura italiana», 132 (1955), pp. 173-233 [edizione completa].


 


Altre edizioni:



  • G. M. Crescimbeni, Commentari alla istoria della volgar poesia, Venezia, 1731, vol. II.2, libro V, p. 286 [parz. Graziosa, gentile anima lieta, su BNCF II. IV.250].

  • D. M. Manni, Istoria del Decamerone, Firenze, Ristori, 1742, pp. 257-62 [parz. Poi che l’amato cor vide presente, sul Riccardiano 1095].

  • Due capitoli, l’uno inedito di Francesco d’Arezzo a detestazione della invidia, l’altro di maestro Simone da Siena fatto per la morte di Dante, a cura di E. Narducci, Roma, Tipografia delle scienze matematiche e fisiche, 1859 [parz. Onorato furor, famoso e chiaro, sul Riccardiano 2815];

  • Parnaso italiano, ovvero raccolta de’ poeti classici italiani, a cura di A. Rubbi, Venezia, Zatta, 1784, vol. VI Lirici antichi seri e giocosi fino al secolo XVI, p. 217 [parz. Graziosa, gentile anima lieta, manca indicazione della fonte manoscritta].

  • L. Landucci, Un celebre scrittore aretino del secolo XV, in ÂŤAtti e memorie dell’Accademia Petrarca di lettere, arti e scienzeÂť, 8 (1883-85), pp. 19-60: 57-8 [parz. Graziosa, gentile anima lieta, Occhi miei chiari e chiome ornate d’oro, manca l’indicazione della fonte manoscritta].

  • Sonetti inediti di messer Francesco Accolti d’Arezzo, a cura di I. Sanesi, Pisa, 1893 (Per nozze Cassin-D’Ancona) [parz. Candide rose, ornate de fin ostro, Se per sempre languire a capo basso, Io non so s’io potessi almeno in parte, Poi che il nostro Signor, madonna, elesse, tutti sul Ricc. 1154, Ornatissimo spirto e chiaro ingegno, su BNCF II.IV.126, Perseguendomi Amor nel modo usato, Gli occhi che il mio Signore in testa porta, Ecco quel grazioso aspetto degno, Per mostrar come in donna eletta regna, La mia dolce nemica, che saetta, tutti sul Ricc. 1142, Ciò che il vulgo ignorante apprezza ed ama, sul Ricc. 1880].

  • M. Messina, Francesco Petrarca o Francesco Accolti? La canzone ÂŤTenebrosa, crudel, avara e lordaÂť nel testo critico, in ÂŤAevumÂť, 24 (1950), 5, pp. 467-85 [parz. Tenebrosa, crudel, avara e lorda, da collazione di una famiglia 𝛂 (BNCF II.VIII.23, Vat. lat. 3212) in accordo con il Codice Bolis (cfr. G. Ferrucci, Notizie archeologiche e filologiche di Polissena Grimaldi, in Opuscoli religiosi, letterari e morali, s. II, t. X, Modena, Erede Soliani, 1867, pp. 107-21, 251-68: 257-8), oppure con BNCF II.IV.250 e Pal. 189).

  • L. Banfi, Un sonetto inedito di Francesco Accolti, in ÂŤItalianistica. Rivista di letteratura italianaÂť, 6 (1977), pp. 281-8: 288) [parz. Singular, glorioso, excelso duce, sull’Ambrosiano T 12 sup].


 


Tradizione:


 


Manoscritti



  1. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigiano M.IV.79 (ant. 581)

  2. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano latino 3212

  3. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano latino 4830

  4. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Reginense latino 1973

  5. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 41.30

  6. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 90 inf. 35.1

  7. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 90 inf. 35.2

  8. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Redi 184

  9. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.II.40

  10. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.IV.126

  11. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.IV.250

  12. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.VIII.23

  13. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.VIII.40

  14. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.1084

  15. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 189

  16. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 215

  17. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1095

  18. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1132

  19. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1142

  20. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1154

  21. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1880

  22. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1939

  23. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2732

  24. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2815

  25. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2823

  26. Mantova, Biblioteca Comunale Teresiana, 72 (A.III.8)

  27. Milano, Biblioteca Ambrosiana, T 12 sup.

  28. MĂźnich, Bayerische Staatsbibliothek, Ital. 230

  29. Udine, Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi”, 10

  30. Vicenza, Biblioteca Comunale Bertoliana, 44


 


Codici perduti o irreperibili



  1. Codice Bolis (cfr. Ferrucci, Notizie archeologiche cit., 257-8)


 


Stampe


Comedia del preclarissimo M. Bernardo Accolti aretino: scriptore Apostolico et Abbreviatore: recitata nelle noze del Magnifico Antonio Spannocchi nella inclyta CiptĂ  di Siena, in Firenze [s.n.s.], 1518. Edit16, CNCE 110


 


All’interno della tradizione manoscritta delle rime di Francesco Accolti è possibile distinguere due gruppi di codici in base alla selezione che in questi viene operata fra sonetti e metri lunghi, una scelta che del resto rispecchia anche la diversa genesi delle due tipologie di componimenti: i sonetti nascono infatti come ‘canzoniere’ dedicato ad Isotta d’Este, mentre i metri lunghi da occasioni diverse (il capitolo ternario Onorato furor, famoso e chiaro fu scritto per il secondo Certame Coronario del 1441 con tema l’Invidia, l’altro capitolo Poi che l’amato cor vide presente è la trasposizione in versi della vicenda di Guiscardo e Gismonda narrata nel Decameron, la canzone Tenebrosa, crudel, avara e lorda è un’invettiva contro la Curia romana). Sarà però da far notare che tre testimoni tramandano la canzone insieme ad una scelta di sonetti: il ms. BNCF II.IV.250 riporta un solo sonetto e la canzone (anche se attribuita a Benedetto Accolti), mentre due codici della Biblioteca Riccardiana, il 1142 e il 1154, la trascrivono insieme ad una più ampia scelta di sonetti (6 il primo e 7 il secondo). Il fatto che i suddetti codici siano tutti e tre importanti collettori di poesia della prima metà del XV secolo, ci mostra sicuramente che quello di Francesco Accolti fu un nome rilevante nella produzione poetica volgare di quel periodo, ma anche che la canzone (nonostante le false attribuzioni e la convinzione, almeno fino all’Ottocento, della paternità petrarchesca) abbia conosciuto una indiscutibile notorietà e diffusione.


   Tenebrosa, crudel, avara e lorda è infatti il testo dell’Accolti piĂš ricorrente all’interno della tradizione: presente in 14 testimoni, è sempre tramandato in miscellanee di poesia (tra le quali si evidenziano, oltre ai tre codici prima citati, i mss. Vat. lat. 3212 e BML Redi 184), da solo o insieme ai capitoli ternari, entrambi o piĂš spesso solamente con Onorato furor, famoso e chiaro che, dopo la canzone, è il secondo testo piĂš diffuso dell’Accolti.


   Meno successo dovette avere l’altro capitolo Poi che l’amato cor vide presente (per quanto sia l’unico componimento che godette di stampa, nel 1518), anche questo sempre trĂ dito in raccolte di poesia volgare, fatta eccezione per un solo testimone, il Riccardiano 1095, codice miscellaneo di prose nel quale il componimento dell’Accolti figura come unico testo in versi a seguire la novella del Boccaccio da cui prende l’ispirazione.


   Per quanto riguarda i sonetti, non esiste ad oggi un codice che tramandi il ‘canzoniere’ dell’Accolti nella sua interezza, ma un buon numero di componimenti è tradito dai prima citati mss. 1142 e 1154 della Riccardiana, dal Chigiano M.IV.79 (6 sonetti, gli stessi del Riccardiano 1142 ma con ordine leggermente variato) e dal ms. Udinese 10 (9 sonetti). I restanti sette codici tramandano perlopiĂš sonetti singoli, spesso inclusi in sillogi piĂš o meno ampie di altri autori, ai quali l’Accolti aveva inviato un componimento di proposta o di risposta: è il caso del ms. mantovano A.III.8, dove il sonetto Io non so s’io potesse almeno in parte è inserito all’interno di un’ampissima selezione di rime di Giovan Francesco Suardi, tra cui il responsivo S’io mi vedessi in tutto, o pur in parte; come anche del ms. BNCF II.IV.126, che si apre con una selezione di 17 componimenti di Mariotto Davanzati, comprendenti il sonetto Sopr’a natural corso o di ciel segno, seguito dal responsivo dell’Accolti Ornatissimo spirto e chiaro ingegno.


 


Bibliografia:



  • F. Severi, Intorno al giureconsulto aretino Francesco Accolti e alle condizioni della giurisprudenza nella sua etĂ , Pisa, Pieraccini, 1835.

  • F. K. de’ Savigny, Storia del diritto romano nel Medioevo. Prima versione dal tedesco dell’avvocato E. Bollati, Torino, Gianini e Fiore, 1854, vol. II, pp. 717-23.

  • Flamini, La lirica, pp. 271-2.

  • M. Messina, Francesco Accolti di Arezzo umanista, giureconsulto, poeta del secolo XV, in ÂŤRinascimentoÂť, 1 (1950), pp. 293-32.

  • Messina, Francesco Petrarca cit.

  • C. Corso, Francesco Accolti d’Arezzo lettore di diritto nello Studio Senese, in ÂŤBullettino senese di storia patriaÂť, s. III, 14-15, 62-63 (1955-1956), pp. 22-78.

  • Banfi, Un sonetto inedito di Francesco Accolti cit.

  • A. Lanza, La letteratura tardogotica: arte e poesia a Siena nell’autunno del Medioevo, Anzio, De Rubeis, 1994, pp. 536-43.

  • I. Pantani, ÂŤLa fonte d’ogni eloquenziaÂť: il Canzoniere petrarchesco nella cultura poetica del Quattrocento ferrarese, Roma, Bulzoni, 2002, pp. 302-4.

  • T. Zanato, Per una filologia del macrotesto: alcuni esempi e qualche spunto, in Studi e problemi di critica testuale: 1960-2010. Per i 150 anni della Commissione per i testi di lingua, a cura di E. Pasquini, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 2012, pp. 47-72: 60-2.

  • T. Zanato, Francesco Accolti, in Atlante dei canzonieri in volgare del Quattrocento, a cura di A. Comboni ‒ T. Zanato, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2017, pp. 3-6.


 


Sitografia: I. Tani, scheda Francesco Accolti, in LIO < http://www.mirabileweb.it/author-rom/francesco-accolti-author/LIO_230213 > (ultima consultazione: novembre 2023).


Author
Titles
Titolo presente: Ca(n)zon mo(r)ale deldecto Mes(er) Franc(esco) adetestatione ebiasimo della co(r)te romana editutti ep(r)eti (c. 42v)
Titolo identificato: Tenebrosa, crudel, avara e lorda
Incipit/Explicit
inc. (testo): Tenebrosa chrudele auara et lorda (c. 43r)
expl. (testo): Satio no(n) gia ma p(er) lunghezza stancho (c. 46r)
Observations
Vedi scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo di Mes(er) benedecto darezzo facto per una sua amorosa doue priegha amore et lei che pongha fine asua ghuai (c. 46r)
Titolo identificato: Po’ che ‘l cieco furor l’alma sospinse
Incipit/Explicit
inc. (testo): Pochel cieco furor lalma sospinse (c. 46r)
expl. (testo): Eglia lochio la mente elalma chiusa (c. 47r)
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo deldecto messer benedecto doue siduole auer lasciata lasua amorosa et fa molti pensieri inesso chapitolo (cc. 47r-v)
Titolo identificato: Quell’antico disio ch’al cor s’avolse
Incipit/Explicit
inc. (testo): Quellantico dixio chalcor siuolse (c. 47v)
expl. (testo): Colla gratia diquel chogniunaspecta (c. 49v)
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo deldecto Messer Benedecto doue Considera inquanto errore eglie stato mentre estato innamorato (c. 49v)
Titolo identificato: Quando el foco d’amor che mi costrinse
Incipit/Explicit
inc. (testo): Quando el foco damor chemi co(n)stri(n)se (c. 49v)
expl. (testo): Stando sempre quieto esanza guai (c. 54v)
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo deldecto Messer Benedecto doue conforta ciascuno chenonsi innamori ricordando molte cose allui aduenute (c. 54v)
Titolo identificato: Giovinetti leggiadri e pellegrini
Incipit/Explicit
inc. (testo): Giouinetti leggiadri epellegrini (c. 54v)
expl. (testo): p(er)la qual chi piu va piu p(er)de epassi (c. 58r)
Author
Titles
Titolo presente: Chanzona morale di M(aestro) Simone da Siena chiamato sauiozzo doue biaxima chi namora damor lasciuo (c. 58r)
Titolo identificato: O folle, o lieve iuventute ignota
Incipit/Explicit
inc. (testo): O folle olieve giouentute ignota (c. 58r)
expl. (testo): Che dimprovixo cede doppia guerra (c. 59v)
Author
Titles
Titolo presente: Canzon morale deldecto M(aestro) Simone ad laude di messer Giovan galeazzo duca dimilano (c. 59v)
Titolo identificato: Novella monarchia, iusto signore
Names in the title:
Visconti, Gian Galeazzo <duca di Milano ; 1351-1402>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Nouella monarcha giusto signore (c. 59v)
expl. (testo): prudente giusto forte etemperato (c. 61v)
Author
Titles
Titolo presente: Canzona morale del detto Maest(ro) Simone doue emaladisce tutte le cose (c. 61v)
Titolo identificato: Le ‘nfastidite labbra in ch’io già pose
Incipit/Explicit
inc. (testo): Lenfastidita labra oue gia posi (c. 61v)
expl. (testo): pero che dio me contro elmondo inira (c. 63v)
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo deldecto M(aestro) Simo(n)e nel q(u)ale maladisce tucte le cose c(r)eate enelfine si re(n)de i(n) colpa (c. 63v)
Titolo identificato: Corpi celesti e tutte l’altre stelle
Incipit/Explicit
inc. (testo): Corpi celesti etucte laltre stelle (c. 63v)
expl. (testo): E che pieta gli muoua aperdonarmi (c. 65r)
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo deldecto M(aestro) Simone facto p(er)lamorte di dante poeta fiorentino nelquale brieuemente descriue tutta lauita sua (c. 65r)
Titolo identificato: Come per dritta linea l’occhio al sole
Names in the title:
Dante
Incipit/Explicit
inc. (testo): Come per dritta linea locchio alsole (c. 65r)
expl. (testo): Con beatrice ad habitar lestelle (c. 68r)
Author
Titles
Titolo presente: Canzona morale di Mess(er) Antonio ch(e) staua colla Signoria di fire(n)ze facta p(er) ungiouinecto i(n)namorato duna pellegri(n)a fa(n)ciulla (c. 68r)
Titolo identificato: L’alma pensosa, il corpo vinto e stanco
Incipit/Explicit
inc. (testo): Lalma pensosa ilco(r)po vinto estanco (c. 68r)
expl. (testo): Accettarlo per seruo ai serui vostri (c. 69v)
Philological analysis

AUTORE: Antonio di Matteo di Meglio (Firenze 1384 - 12 luglio 1448).


TITOLO DELL’OPERA: ‒


TESTI TRÀDITI DAL CODICE E LORO FORME METRICHE: L’alma pensosa il corpo vinto e stanco (canzone); O sire Amor nelle cui fiamme acceso (canzone); Alma gentil, nelle più belle membra (canzone); Andrà pur sempre mai co’ venti aversi (canzone); Il gran famoso Publio Scipione (capitolo ternario); Sovente in me pensando come amore (capitolo quadernario).


TESTI DATABILI: Il gran famoso Publio Scipione (22 aprile 1437: scritto per un ÂŤnotabile actoÂť di Francesco Sforza in Garfagnana).


NUMERO DI COMPONIMENTI: 6.


EDIZIONI CRITICHE:



  • E. Pasquini, Un serventese inedito del Quattrocento, Massalombarda, Tipografia Foschini, 1963, pp. 29-40 [parz. Sovente in me pensando come amore collazione di Hamilton 495, BU 1739, BAV Vat. lat. 3212, BML Acquisti e doni 759, BML Plut. 40.43, BML Plut. 90 inf. 35.1, BNCF II.II.40, BNCF II.VII.4, BNCF II.VIII.23, BNCF Magl. VII.25, BNCF Magl. VII.1091, BNCF Pal. 199, Ricc. 1091, Ricc. 1717, Ricc. 2815, Ricc. 2823, Oxford Can. it. 81, Lucca 1493, Mantova Castiglione, Perugia I 20, Stuttgart poet. et phil. qt. 10 e Venezia It. IX.105].

  • Rimatori del Trecento, a cura di G. Corsi, Torino, UTET, 1969, pp. 525-30 [parz. Donne leggiadre cui d’Amor la spera collazione di BAV Vat. lat. 3212, Ricc. 1154, Parm. 1081 e Siena I.IX.18].

  • G. Brincat, Degli Alberti o Di Meglio?, in ÂŤRinascimentoÂť, 97 (1971), pp. 3-25: 20-5 [parz. Donne leggiadre cui d’Amor la spera collazione di BAV Vat. lat. 3212, Ricc. 1154, Lucca 1493, Parm. 1081 e Siena I.IX.18].

  • Niccolò Tinucci, Rime, a cura di C. Mazzotta, Bologna, Commissione per i testi di Lingua, 1974, p. 40 [parz. Duol di dito, ginocchio o di calcagno secondo il ms. BAV Barb. lat. 3917].

  • I sonetti del Burchiello, edizione critica della vulgata quattrocentesca, a cura di M. Zaccarello, Bologna, Commissione per i testi di Lingua, 2000, p. 195 [parz. Acciò che Ęźl voto cucchiaio non imbocchi collazione di BAV Barb. lat. 3917, BML Plut. 90 sup. 103, BNCF Magl. VII.118, BNCF Magl. VII.1167, BNCF Magl. VII.1171, BNCF Magl. XXI.87, Ricc. 1109, Genova m.r. II. 1. 11, Triv. 975 e Triv. 976].

  • G. Pallini, Dieci canzoni d'amore di Antonio di Matteo di Meglio, in ÂŤInterpresÂť, 21 (2002), pp. 7-122 [parz. Donne leggiadre cui d’Amor la spera secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212 (con ricorso a Ricc. 1154, Lucca 1493, Parm. 1081 e Siena I.IX.18); L’alma pensosa, il corpo vinto e stanco secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212 (con ricorso a BML Plut. 41.34, BML Plut. 90 inf. 35.1, BNCF II.VIII.23, BNCF II.VIII.40, Ricc. 1132, Ricc. 2815, Ricc. 2823, Modena San Carlo 5 e Verona CCCCXCI); Regna dentro al mio cor per una donna secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; Sopr’un bel verde colle secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; O sire Amor, nelle cui fiamme acceso secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212 (con ricorso a BML Plut. 90 inf. 35.1, BNCF II.VIII.23, Ricc. 2815 e Ricc. 2823); I’ non credetti che da poi che Morte secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; O trĂŻunfal signore Amore, io sento secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; Alma gentil, nelle piĂš belle membra secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212 (con ricorso a BML Plut. 90 inf. 35.1, BNCF II.VIII.23, Ricc. 2815, Ricc. 2823 e Stuttgart poet. et phil. qt. 10); AndrĂ  pur sempre mai co’ venti aversi secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212 (con ricorso a BML Plut. 90 inf. 35.1, BNCF II.VIII.23, Ricc. 2815 e Ricc. 2823); Maraviglioso Amor, mi fai sentire secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212].

  • R. Bessi, Politica e poesia nel Quattrocento fiorentino: Antonio Araldo e papa Eugenio IV, in Ead., Umanesimo volgare: studi di letteratura fra Tre e Quattrocento, Firenze, Olschki, 2004, pp. 79-101: 86 e 95 [parz. Foll’è chi falla per l’altrui fallire e O puro e santo papa Eugenio quarto, entrambi secondo il ms. BNCF Pal. 187].

  • R. Ruini, Quattrocento fiorentino e dintorni. Saggi di letteratura italiana, Firenze, Phasar Edizioni, 2007, pp. 125-221 [parz. Un puro e fedel servo tuo mi manda secondo il ms. BNCF II.II.40 collazionato con i mss. BAV Barb. lat. 3679, BAV Barb. lat. 3917 e BML Plut. 41.34; La Madre di Colui ch’ogni ben move secondo il ms. BML Conv. soppr. 122; O trĂŻonfal Fiorenza, fatten bella secondo il ms. Ricc. 2971; Superbia ha l’UmiltĂ  sommersa a terra secondo il ms. Ricc. 1114 collazionato con i mss. BNCF Conv. soppr. F.5.398, Ricc. 2965 e Siena H.XI.54; Victrice illustre Casa e gran signore secondo il ms. Ricc. 2734; O Conte illustre, l’avere et la vita secondo il ms. Ricc. 2734 collazionato con i mss. BNCF Conv. soppr. F.5.398, Ricc. 1114 e Siena H.XI.54; Eugenio quarto, o pontefice nostro secondo il ms. Ricc. 2734 collazionato con i mss. BAV Barb. lat. 3917, BML Plut. 41.34, BNCF II.II.40 e BNCF II.II.109; PoichĂŠ lieta fortuna e Ęźl ciel favente collazione di BML Plut. 41.34, BNCF II.II.40, BNCF II.II.109 e Siena H.XI.54].

  • N. Marcelli, ÂŤA laude della gloriosa Annuntiata di FirenzeÂť: una canzone e un capitolo ternario di Antonio di Matteo di Meglio, in Ead., Eros, politica e religione nel Quattrocento fiorentino. Cinque studi tra poesia e novellistica, Manziana, Vecchiarelli, 2010, pp. 251-314: 258-74 e 285-310 [parz. Ave Regina coeli, o virgo pia collazione di BAV Vat. lat. 3212, Ricc. 1591, Ricc. 2734 e Ricc. 2823; Vergine santa, madre glorĂŻosa collazione di BAV Vat. lat. 3212 e BAV Vat. lat. 4830].


ALTRE EDIZIONI:



  • G. Casotti, Prose e rime de’ due Buonaccorso da Montemagno ed alcune rime di Niccolò Tinucci, Firenze, Manni, 1718, pp. 325-9 [parz. Alma gentil, nelle piĂš belle membra secondo il ms. BNCF Magl. VII.1145].

  • G. M. Crescimbeni, Comentari intorno alla sua istoria della volgar poesia, Venezia, Lorenzo Basegio, 1730, vol. III, pp. 5-6 [parz. Chi non può quel che vuol quel che può voglia secondo l’ed. 1651].

  • G. Lami, Catalogus codicum manuscriptorum qui in Bibliotheca Riccardiana Florentiae adservantur, Liburni, ex Typographio Antonii Sanctinii et Sociorum, 1756, p. 32 [parz. Superbia ha l’UmiltĂ  sommersa in terra secondo il ms. Ricc. 1114].

  • Sonetti del Burchiello, del Bellincioni e d’altri poeti fiorentini alla burchiellesca, Londra [i.e. Lucca-Pisa], 1757, pp. 175-6 e 238-9 [parz. Chi non può quel che vuol quel che può voglia; O puro e santo padre Eugenio quarto; Acciò che Ęźl voto cucchiaio non imbocchi].

  • Rime di Guido Cavalcanti, a cura di A. Cicciaporci, Firenze, Niccolò Carli, 1813, pp. 33-8 [parz. Guarda ben ti dich’io, guarda ben, guarda secondo i mss. BML Plut. 90 inf. 15 e BML Plut. 90 sup. 135.1].

  • Testi di lingua inediti tratti da’ codici della Biblioteca Vaticana, a cura di G. Manzi, Roma, stamperia de Romanis, 1816, pp. 102-4 [parz. Crudel Rinaldo, cavalier superbo secondo il ms. BAV Vat. lat. 4830].

  • Raccolta di rime antiche toscane, a cura di Pietro Notarbartolo, duca di Villarosa, Palermo, Assenzio, 1817, vol. I, pp. 191-5 [parz. Guarda ben ti dich’io, guarda ben, guarda].

  • Le rappresentazioni di Feo Belcari ed altre di lui poesie edite e inedite, a cura di G. C. Galletti, Firenze, presso Ignazio Moutier, 1833, pp. 119-38 e 190 [parz. La rappresentazione del dĂŹ del giudicio secondo il ms. BNCF Magl. VII.690 e l’ed. [1493-1495]; Superbia ha l’UmiltĂ  sommersa in terra secondo il ms. Ricc. 1114].

  • Giovanni Cavalcanti, Istorie fiorentine, a cura di F. L. Polidori, Firenze, Tipografia all’insegna di Dante, 1838-1839, vol. II, pp. 577-8 [parz. Crudel Rinaldo, cavalier superbo].

  • A. Fabretti, Biografie dei capitani venturieri dell’Umbria, Montepulciano, Angiolo Fumi, 1842, p. 248 [parz. Foll’è chi falla pell’altrui fallire].

  • Lirici del secolo terzo, cioè dal 1401 al 1500, Venezia, Antonelli, 1842, vol. VII, pp. 95-6 [parz. Chi non può quel che vuol quel che può voglia e O puro e santo padre Eugenio quarto].

  • Lirici del secolo quarto, cioè dal 1501 al 1600, Venezia, Antonelli, 1846, vol. XVI, p. 11 [parz. Chi non può quel che vuol quel che può voglia].

  • Poesie italiane inedite di dugento autori, a cura di F. Trucchi, Prato, Guasti, 1846, vol. II, p. 242 [parz. Foll’è chi falla pell’altrui fallire secondo il ms. Ricc. 1154].

  • Leon Battista Alberti, Opere volgari, a cura di A. Bonucci, Firenze, Tipografia Galileiana, 1849, vol. V, p. 353 [parz. Acciò che Ęźl voto cucchiaio non imbocchi secondo un imprecisato incunabolo].

  • Cronaca della cittĂ  di Perugia dal 1309 al 1491, a cura di A. Fabretti, in ÂŤArchivio storico italianoÂť, s. I, 16 (1850), pp. 69-750: 526-7 [parz. Foll’è chi falla pell’altrui fallire e O puro e santo padre Eugenio quarto].

  • Due canzoni morali inedite in onore della Beatissima Vergine Maria, a cura di F. M. Mignanti, Roma, Chiassi, 1858, pp. 11-5 [parz. Ave Regina coeli, o virgo pia secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212].

  • Sonetti et canzone del clarissimo M. Antonio delli Alberti, a cura di A. Bonucci, Firenze, Molini, 1863, pp. 47-50 [parz. Donne leggiadre cui d’Amor la spera secondo il ms. Siena I.IX.18].

  • Commissioni di Rinaldo degli Albizzi per il Comune di Firenze, a cura di C. Guasti, Firenze, Cellini, 1869, vol. II, pp. 75-80 [parz. Eccelsa patria mia, però che amore secondo il ms. BML Plut. 41.31].

  • Delle Rime Volgari. Trattato di Antonio da Tempo, a cura di G. Grion, Bologna, Romagnoli, 1869, pp. 376-83 [parz. Guarda ben ti dich’io, guarda ben, guarda secondo l’ed. Cicciaporci emendata con il BML Plut. 41.34].

  • Sacre rappresentazioni dei secoli XIV, XV, XVI, a cura di A. D’Ancona, Firenze, Le Monnier, 1872, vol. III, pp. 499-523 [parz. La rappresentazione del dĂŹ del giudizio revisione dell’ed. Galletti su alcune stampe, delle quali è stato possibile reperire solo l’ed. 1493-1495].

  • Commissioni di Rinaldo degli Albizzi per il Comune di Firenze, a cura di C. Guasti, Firenze, Cellini, 1873, vol. III, pp. 670-1 [parz. Crudel Rinaldo, cavalier superbo secondo le edd. Manzi e Polidori].

  • Alessandra Macinghi Strozzi, Lettere di una gentildonna fiorentina del secolo XV ai figliuoli esuli, a cura di C. Guasti, Firenze, Sansoni, 1877, pp. xii-xiv [parz. Alma gentil, nelle piĂš belle membra secondo il ms. BNCF Magl. VII.1145].

  • G. Uzielli, Ricerche intorno a Leonardo da Vinci, Roma, Salviucci, 1884, pp. 93-5 [parz. Chi non può quel che vuol quel che può voglia secondo il ms. BNCF Pal. 215].

  • E. Costa, Il codice parmense 1081, in ÂŤGiornale storico della letteratura italianaÂť, 13 (1889), pp. 70-100: 96-9 [parz. Donne leggiadre cui d’Amor la spera secondo il ms. Parm. 1081].

  • Flamini, La lirica, pp. 124-6, 228 e 232-3 [parz. Foll’è chi falla pell’altrui fallire; O puro e santo padre Eugenio quarto; La madre di Colui ch’ongni ben move secondo il ms. BML Conv. soppr. 122; Risucitare un di buon tempo morto secondo i mss. BAV Barb. lat. 3679, BML Plut. 41.34 e BNCF II.II.40].

  • Antica lirica italiana (canzonette, canzoni, sonetti dei secoli XIII-XV), a cura di G. Carducci, Firenze, Sansoni, 1907, pp. 162-4 [parz. Donne leggiadre cui d’Amor la spera secondo l’ed. Bonucci 1863?].

  • Rime del Codice Isoldiano, a cura di L. Frati, Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua, 1913, vol. I, pp. 61-6 [parz. Sovente in me pensando come amore secondo il ms. BU 1739].

  • Poeti minori del Trecento, a cura di N. Sapegno, Milano-Napoli, Ricciardi, 1952, pp. 234-8 [parz. Donne leggiadre cui d’Amor la spera secondo l’ed. Bonucci 1863].

  • Rimatori del tardo Trecento, a cura di N. Sapegno, Roma, edizioni dell’Ateneo, 1967, pp. 163-8 [parz. Donne leggiadre cui d’Amor la spera secondo l’ed. 1952].

  • Sacre rappresentazioni del Quattrocento, a cura di L. Banfi, Torino, UTET, 1968, pp. 111-51 [parz. La rappresentazione del dĂŹ del giudizio secondo l’ed. D’Ancona].

  • Leon Battista Alberti, Rime e versioni poetiche, a cura di G. Gorni, Milano-Napoli, Ricciardi, 1975, pp. 124-5 [parz. Acciò che ’l voto cucchiaio non imbocchi secondo l’ed. 1757].

  • Lirici toscani, vol. I, pp. 689-91 [parz. Giovanni, i’ mi parti’ non meno offeso secondo i mss. BAV Barb. lat. 3679, BML Plut. 41.34 e BNCF II.II.40; Non son gli unguenti tuoi di verderame secondo i mss. BAV Barb. lat. 3679, BML Plut. 41.34 e BNCF II.II.40]; vol. II, pp. 57-141 [parz. L’alma pensosa, il corpo vinto e stanco secondo i mss. BAV Vat. lat. 3212, BML Plut. 41.34, BML Plut. 90 inf. 35.1, Ricc. 2815 e Ricc. 2823 (segnalato erroneamente come il 2735); Regna dentro al mio cor per una donna secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; Sopr’un bel verde colle secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; O sire Amor, nelle cui fiamme acceso secondo i mss. BAV Vat. lat. 3212, BML Plut. 90 inf. 35.1, Ricc. 2815 e Ricc. 2823 (segnalato erroneamente come il 2735); I’ non credetti che da poi che Morte secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; O trĂŻunfal signore Amore, io sento secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; Alma gentil, nelle piĂš belle membra secondo i mss. BAV Vat. lat. 3212, BML Plut. 90 inf. 35.1, Ricc. 2815 e Ricc. 2823 (segnalato erroneamente come il 2735); AndrĂ  pur sempre mai co’ venti aversi secondo i mss. BAV Vat. lat. 3212, BML Plut. 90 inf. 35.1, Ricc. 2815 e Ricc. 2823 (segnalato erroneamente come il 2735); Maraviglioso Amor, mi fai sentire secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; Venere, se giĂ  mai pel caro figlio secondo i mss. BNCF Magl. VII.107 e Est. it. 262; Eccelsa patria mia, però che amore secondo il ms. BML Plut. 41.31; Poi che lieta Fortuna e Ęźl ciel favente secondo i mss. BML Plut. 41.34 e BNCF II.II.40; Guarda ben ti dich’io, guarda ben, guarda secondo i mss. BML Acq. e doni 759, BML Plut. 41.34, BNCF II.II.40 e BNCF II.IV.250; Crudel Rinaldo, cavalier superbo secondo il ms. BAV Vat. lat. 4830; Viva viva oramai, viva l’onore secondo i mss. BML Plut. 90 inf. 35.2, BNCF II.II.40, BNCF Pal. 215 e Ricc. 2732; Il gran famoso Publio ScipĂŻone secondo i mss. BAV Vat. lat. 3212, BML Plut. 41.34, BML Plut. 90 inf. 35.1, BNCF II.II.40, BNCF II.IV.250, Ricc. 2815 e Ricc. 2823; Onorando mie car degno maggiore secondo il ms. BML Acq. e doni 759; Poi che l’impia, crudel, aspra e rapace secondo i mss. BAV Vat. lat. 3212 e BML Acq. e doni 759; Amico a me sĂŹ grato e tanto caro secondo i mss. BAV Vat. lat. 3212 e BML Acq. e doni 759; Legger le degne cose e non intendere secondo i mss. BAV Vat. lat. 3212 e BML Acq. e doni 759; Vergine santa madre glorĂŻosa secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; Deus, in adiutorium meum intende secondo il ms. BAV Vat. lat. 3212; Ave Regina coeli, o virgo pia secondo i mss. BAV Vat. lat. 3212, Ricc. 1591, Ricc. 2732 e Ricc. 2815 (gli ultimi due tramandano alcune rime del Megli, ma non recano questo testo, che invece è sicuramente trĂ dito dal Ricc. 2734, di frequente confuso con il 2732 nell’indicazione delle sigle); Se alcun uom mortal può render grazia secondo i mss. BML Acq. e doni 759 e Lucca 1496 (cfr. la discussione piĂš avanti); Se l’estremo valor ch’Amor consente secondo il ms. Ricc. 2823; O trĂŻonfal Fiorenza, fatten bella secondo il ms. Ricc. 2971 (segnalato erroneamente come il 2823: cfr. l’ed. critica curata da Ruini); Sogliono e buon fedeli e veri amanti secondo i mss. BAV Barb. lat. 3917, BML Plut. 41.34 e BNCF II.II.40; La Madre di Colui ch’ogni ben move secondo il ms. BML Conv. soppr. 122; Il tempo, l’ore, i giorni, i mesi e gli anni secondo i mss. BNCF II.II.40, BNCF Magl. VII.1168 e BNCF Pal. 215; Chi non può quel che vuol quel che può voglia secondo i mss. BAV Vat. lat. 4830, BML Acq. e doni 759, BML Conv. soppr. 109, BML Plut. 90 inf. 35.1, BNCF II.II.40, BNCF II.IV.250, BNCF Magl. VII.1168, BNCF Magl. VII.1171 e BNCF Pal. 215; Eugenio quarto, pontefice nostro secondo i mss. BAV Barb. lat. 3917, BML Plut. 41.34, BNCF II.II.40 e Ricc. 2734 (segnalato erroneamente come il 2732); Foll’è chi falla pell’altrui fallire secondo i mss. BAV Barb. lat. 3679, BAV Barb. lat. 3917, BML Plut. 41.34, BNCF II.II.40 e Ricc. 1154; O puro e santo padre Eugenio quarto secondo i mss. BAV Barb. lat. 3679, BAV Barb. lat. 3917, BML Plut. 41.34, BNCF II.II.40 e Ricc. 1154; Antonio, i’ sento che fra nuovi pesci secondo i mss. BAV Barb. lat. 3679, BML Plut. 41.34 e BNCF II.II.40; Giovanni mio, i’ sono or concio in modo secondo i mss. BAV Barb. lat. 3679, BML Plut. 41.34 e BNCF II.II.40; Risucitare un di buon tempo morto secondo i mss. BAV Barb. lat. 3679, BML Plut. 41.34 e BNCF II.II.40; Non è giuoco sĂŹ bel che non rincresca secondo i mss. BML Plut. 41.34 e BNCF II.II.40; Un puro e fedel servo tuo mi manda secondo i mss. BAV Barb. lat. 3679, BAV Barb. lat. 3917, BML Plut. 41.34 e BNCF II.II.40; O Conte illustre, l’avere e la vita secondo i mss. Ricc. 1114 e Ricc. 2734 (segnalato erroneamente come il 2732); Vittrice illustre Conte e gran signore secondo il ms. Ricc. 2734 (segnalato ancora erroneamente come il 2732); Se vuoi veder quanto Ęźl mondo è fallace secondo il ms. Ricc. 2734 (segnalato ancora erroneamente come il 2732); Superbia ha l’UmiltĂ  sommersa in terra secondo il ms. Ricc. 1114].

  • Poesia italiana del Quattrocento, a cura di C. Oliva, Milano, Garzanti, 1978, pp. 9-11 [parz. La madre di Colui ch’ogni ben move e Sopr’un bel verde colle].

  • A. Lanza, Firenze contro Milano (1390-1440), Anzio, De Rubeis, 1991, pp. 309-12 e 316-24 [parz. Eccelsa patria mia, però che amore secondo il ms. BML Plut. 41.31; La Madre di Colui ch’ogni ben move secondo l’ed. 1975; Viva viva oramai, viva l’onore secondo l’ed. 1975; Crudel Rinaldo, cavalier superbo secondo il ms. BAV Vat. lat. 4830; O Conte illustre, l’avere e la vita e Vittrice illustre Conte e gran signore, entrambi secondo il ms. Ricc. 2734 (segnalato ancora erroneamente come il 2732)].

  • Domenico da Prato, Le Rime, cura di R. Gentile, Anzio, De Rubeis, 1993, pp. 155-61 [parz. Eccelsa patria mia, però che amore secondo il ms. BAV Barb. lat. 4051].

  • A. Lanza, La letteratura tardogotica, Anzio, De Rubeis, 1994, pp. 530-2 [parz.  Sopr’un bel verde colle secondo l’ed. 1975].

  • A. Antonelli, Una traccia duecentesca del sonetto ÂŤI mie’ sospir’ dolenti m’hanno stancoÂť di Nuccio Piacente a Guido Cavalcanti (con una nota sulle “tracce” vergate su registri pubblici), in ÂŤLetteratura italiana anticaÂť, 8 (2007), pp. 117-36: 121-2 [parz. Crudel Rinaldo, cavalier superbo secondo il ms. BU 1910].

  • N. Marcelli, Un reperto quattrocentesco: la ÂŤCronichettaÂť di Neri degli Strinati e il capitolo ÂŤEccelsa patria mia, però che amoreÂť di Antonio di Matteo di Meglio, in Ead., Eros, politica e religione nel Quattrocento fiorentino cit., pp. 223-50: 234-9 [parz. Eccelsa patria mia, però che amore secondo il ms. BNCF Conv. soppr. C.1.1588].


TRADIZIONE:


Manoscritti



  1. Berlin, Staatsbibliothek zu Berlin, Hamilton 495

  2. Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Serie A 2429

  3. Bologna, Biblioteca Universitaria, 401

  4. Bologna, Biblioteca Universitaria, 1739

  5. Bologna, Biblioteca Universitaria, 1910

  6. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barberiniano latino 3679

  7. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barberiniano latino 3915

  8. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barberiniano latino 3917

  9. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barberiniano latino 3936

  10. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barberiniano latino 3989

  11. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barberiniano latino 4051

  12. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Rossiano 985

  13. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano latino 3212

  14. CittĂ  del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano latino 4830

  15.  Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Acquisti e doni 759 (Venturi Ginori Lisci, 3)

  16. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conventi soppressi 109

  17. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conventi soppressi 122

  18. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 40.43

  19. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 40.48

  20. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 41.31

  21. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 41.34

  22. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 89 inf. 44

  23. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 90 inf. 4

  24. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 90 inf. 15

  25. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 90 inf. 35.1

  26. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 90 inf. 35.2

  27. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 90 sup. 103

  28. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 90 sup. 135.1

  29. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.II.38

  30. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.II.40

  31. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.II.109

  32. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.IV.250

  33. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.IV.723

  34. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.VII.4

  35. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.VIII.23

  36. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.VIII.40

  37. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.IX.122

  38. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.X.57

  39. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conventi soppressi C.1.1588

  40. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conventi soppressi F.3.488

  41. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conventi soppressi F.5.398

  42. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VI.115

  43. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.25

  44. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.107

  45. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.118

  46. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII 690

  47. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.956

  48. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.1034

  49. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.1091

  50. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.1145

  51. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.1167

  52. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.1168

  53. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.1171

  54. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.1298

  55. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano XXI.87

  56. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano XXXV.113

  57. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Nuove Accessioni 255

  58. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 187

  59. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 199

  60. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 215

  61. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1091

  62. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1103

  63. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1109

  64. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1114

  65. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1132

  66. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1154

  67. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1591

  68. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1717

  69. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2732

  70. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2734

  71. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2815

  72. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2823

  73. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2872

  74. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2965

  75. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2971

  76. Genova, Biblioteca Civica “Berio”, m.r.II.1.11

  77. London, British Library, Additional 38090

  78. Lucca, Biblioteca Statale, 1493 (MoĂźcke 8)

  79. Lucca, Biblioteca Statale, 1494 (MoĂźcke 9)

  80. Lucca, Biblioteca Statale, 1496 (MoĂźcke 11)

  81. Mantova, Biblioteca dei Conti Castiglioni, Rime volgari

  82. Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, A.D.XI.24

  83. Milano, Biblioteca Trivulziana, 975

  84. Milano, Biblioteca Trivulziana, 976

  85. Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Estense It. 262 (alfa.U.7.24)

  86. Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Collegio S. Carlo 5

  87. Oxford, Bodleian Library, Canon. it. 81

  88. Parma, Biblioteca Palatina, Palatino 245

  89. Parma, Biblioteca Palatina, Parmense 1081

  90. Perugia, Biblioteca Comunale Augusta, I 20

  91. Pesaro, Biblioteca Oliveriana, 921

  92. Roma, Biblioteca Angelica, 1882

  93. Roma, Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, Rossi 244 (43.B.26)

  94. Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, H.XI.54

  95. Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, I.IX.18

  96. Stuttgart, WĂźrttembergische Landesbibliothek, Cod. poet. et phil. qt. 10

  97. Tours, Bibliothèque Municipale, 2103

  98. Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. IX.105 (= 7050)

  99. Verona, Biblioteca Capitolare, CCCCXCI (335)

  100. Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, 44


Manoscritti perduti o irreperibili



  1. Collezione privata al momento irreperibile (ex Sandra Hindman Collection; Oslo, ex Schøyen Collection 900; ex Phillipps 8334)

  2. London, Sotheby’s, asta del 5.XII.2000, lotto L00508


Stampe



  1. Rappresentazione del dĂŹ del Giudizio [Firenze, Bartolomeo de’ Libri, 1493-1494 ca.]. GW, M03822; ISTC, ir00028950.

  2. Trattato dell’arte della pittura, scoltura, et architettura, di Gio. Paolo Lomazzo milanese pittore, in Milano, per Paolo Gottardo Pontio, stampatore regio, a instantia di Pietro Tini, 1585. Edit16, CNCE 24454.

  3. Trattato della pittura di Lionardo da Vinci, a cura di R. du Fresne, Parigi, appresso Giacomo Langlois, 1651.

  4. Poeti antichi raccolti da codici m.ss. della Biblioteca Vaticana e Barberiniana da Monsignor Leone Allacci, in Napoli, per Sebastiano d’Alecci, 1661.


Ad oggi, il corpus delle rime di Antonio di Matteo di Meglio è costituito da 45 pezzi. I due casi più noti di attribuzione dubbia riguardano la canzone Donne leggiadre cui d’Amor la spera, contesa con Antonio degli Alberti, e il serventese Sovente in me pensando come amore, conteso col Saviozzo. Il primo testo è stato edito da ultimo nel 2002 da Germano Pallini, il quale, basando la sua edizione sul ms. BAV Vat. Lat. 3212 (testimone di fondamentale importanza per le rime dell’araldo), lo assegna senza dubbio al Megli (Dieci canzoni d’amore cit., p. 19). Più di recente è tornato sulla questione Giovanni Borriero nell’ambito dell’esaustivo studio sulla tradizione delle rime dell’Alberti (La tradizione delle rime di Antonio degli Alberti, in «Medioevo letterario d’Italia», 5 (2008), pp. 45-101: 47-8 e 57-8; le riflessioni sono riportate anche nella scheda dedicata al testo su Mirabile http://www.mirabileweb.it/title/donne-leggiadre-cui-d-amor-la-spera-(1)-antonio-de-title/36213). In sintesi, Borriero mostra che la canzone ha una tradizione perfettamente bipartita (sia per l’attribuzione sia per la lezione), perciò la paternità sarà più prudentemente da ritenere ancora dubbia. Per Sovente in me pensando come amore, benché la tradizione manoscritta – per cui si veda Flamini, La lirica, p. 695, e, con l’aggiunta del BML Acquisti e doni 759 (in cui il serventese è anonimo) e del ms. appartenuto a Baldassarre Castiglione (con attribuzione al Saviozzo), E. Pasquini, Il codice di Filippo Scarlatti (Firenze, Biblioteca Venturi Ginori Lisci, 3), in «Studi di filologia italiana», 22 (1964), pp. 363-580: 470-1 – rechi perlopiù il nome di Simone Serdini, non si può ignorare che l’autorevole Vat. lat. 3212 lo dia al Megli. Flamini censisce per l’appunto il testo tra le rime di Antonio di Meglio, Lanza invece non lo pubblica nei suoi Lirici. Pasquini lo esclude dall’edizione critica delle rime del Saviozzo e lo pubblica criticamente in un opuscolo per nozze nel 1963, preceduto da un’ampia riflessione sull’attribuzione, senza tuttavia esprimersi in maniera netta in favore di un autore o dell’altro. Date queste premesse, sia per Donne leggiadre cui d’Amor la spera sia per Sovente in me pensando come amore si è deciso di includere nel censimento delle testimonianze manoscritte e a stampa anche quelle che tramandano i due componimenti dubbi in questione. Altri problemi attributivi che coinvolgono Antonio di Matteo di Meglio riguardano quattro sonetti. Lanza nell’ed. dei Lirici pubblica in calce al corpus dell’araldo, come rima dubbia, il sonetto caudato Sempre si dice che un fa male a cento secondo il ms. BNCF Pal. 54, l’unico – a detta dell’editore – che attribuisce il pezzo al Nostro. Da un articolo di Fabio Carboni dedicato al sonetto (Un sonetto in cerca di autore: «Sempre si disse che ‘un fa male a cento’», in «Letteratura italiana antica», 13 (2012), pp. 405-41) e da una verifica sul codice, si evince che tale attribuzione deriva da fonti bibliografiche pregresse (cfr. Carboni, Un sonetto in cerca di autore cit., pp. 411 e 429): il Pal. 54 reca infatti il testo adespoto e anepigrafo. Il sonetto, divenuto popolare in virtù del tema del furto dei libri, ha avuto una vastissima diffusione, manoscritta e a stampa: la recente recensio di Carboni individua ben 76 testimoni manoscritti. Data la difficoltà nel ricostruire la storia della tradizione, lo studioso si concentra sulla delicata questione della paternità, proponendo, tra i due principali contendenti – Antonio Pucci e Andrea di Cione –, il nome del secondo autore. Alla fine dell’articolo Carboni pubblica il sonetto secondo il ms. BNCF Magl. VII.1168, con attribuzione all’Orcagna, e secondo il ms. BNCF II.IV.61, con attribuzione al Pucci. Segnalo infine che risulta ambigua la rubrica del ms. Rovigo, Biblioteca dell’Accademia dei Concordi, Silvestriano 289, dove il sonetto è attribuito a un non specificato «Antonio»: cfr. Carboni, Un sonetto in cerca di autore cit., pp. 437-8, nota 64. Naturalmente i testimoni individuati da Carboni non sono stati considerati nel censimento della nostra scheda. Roberto Ruini, all’interno della discussione sulle rime dubbie del Megli (Quattrocento fiorentino e dintorni cit., pp. 117-8), afferma che il sonetto Dove manca bontà, cresce ogni errore, attribuito al Nostro da alcuni manoscritti, è di paternità di Francesco d’Altobianco Alberti. Alessio Decaria, nei vari studi dedicati alle rime di quest’ultimo, ha ben dimostrato che il sonetto, originariamente responsivo dell’Alberti al sonetto di supplica inviato da Ludovico da Marradi a papa Eugenio IV (Fede, Speranza e Carità, Signore), potrebbe essere stato in seguito rimaneggiato da Antonio di Meglio «che, in ragione della sua funzione, potrebbe aver riusato e adattato il sonetto responsivo di Francesco per diffonderlo pubblicamente»: cfr. da ultimo Francesco d’Altobianco Alberti, Rime, a cura di A. Decaria, Bologna, Commissione per i Testi di Lingua, 2008, pp. cxxv-cxxvii e 52-4, dove si pubblica ovviamente il sonetto in prima redazione. Si è dunque deciso, in questa sede, di includere nel censimento solo i codici che attribuiscono il pezzo al Megli: BAV Barb. lat. 3679, BAV Barb lat. 3917, BAV Vat. lat. 4830 e BNCF II.IV.250 (quest’ultimo, nella seconda copia del testo a c. 211v, con una rubrica che corrobora l’ipotesi di Decaria: «S(onetto) p(er) R(ispost)a a quel di sotto di Lodovicho da b(er)ghettino credo lo fecie mes(er) antonio araldo della Signoria o vero f(rancesco) Alberti»), latori anche di altre sue rime. La tradizione manoscritta testimonia talvolta il sonetto Giovanni, i’ mi parti’ non meno offeso – inviato dal Megli a Giovanni di Maffeo da Barberino, il quale gli rispose con L’avere e corpi d’uno umor compreso – con la variante «Amico» all’attacco. In questa veste si può leggere nell’infida stampa pseudolondinese (Sonetti del Burchiello cit., pp. 112-3) ed è inserito da Michelangelo Zaccarello nell’edizione critica della vulgata quattrocentesca dei sonetti di Burchiello (I sonetti del Burchiello cit., pp. 173-5). Per questo sonetto dell’araldo si può dunque ipotizzare una sorta di spersonalizzazione nei manoscritti latori di sillogi burchiellesche, esclusi dunque dal nostro censimento (alcuni dubbi attributivi emergono anche da I sonetti del Burchiello cit., p. cxxiv). Segnalo che tra i codici esclusi figura anche il tardo It. IX.134 (=7553) della Marciana, riportato da Flamini nel censimento delle rime di Antonio di Meglio, in quanto «copia dell’ed. Doni di Burchiello» (Flamini, La lirica, p. 692). Nell’edizione critica della vulgata quattrocentesca dei sonetti di Burchiello si legge anche il sonetto di argomento filomediceo Acciò che ʼl voto cucchiaio non imbocchi – responsivo al sonetto filoalbizzesco Non posso più che l’ira non trabocchi di Burchiello –, attribuito da Zaccarello ad Antonio di Meglio (I sonetti del Burchiello cit., p. cxxix). Al Megli lo dà solo il ms. BNCF Magl. XXI.87, che lo reca a c. 170r, mentre la restante tradizione manoscritta, quando non tace, si esprime nettamente a favore di Leon Battista Alberti, già in tenzone col Barbiere. Come si apprende da vari studi di Luca Boschetto (ad es. Incrociare le fonti: archivi e letteratura. Rileggendo la lettera di Leon Battista Alberti a Giovanni di Cosimo de’ Medici, 10 aprile [1456?], in «Medioevo e Rinascimento», n.s., 14 (2003), pp. 243-64 e Alberti, Florence et les Médicis: des relations ambivalentes, in Alberti: humaniste, architecte, Édition établie par Françoise Choay et Michel Paoli, Paris, Musée du Louvre, 2006, pp. 15-31), l’Alberti, intento a salvaguardare la propria autonomia culturale, ebbe un atteggiamento controverso verso il potere mediceo: talvolta favorevole, presumibilmente per cercare consensi, e altre volte decisamente critico. Già Grayson (Leon Battista Alberti, Opere volgari, a cura di C. Grayson, Bari Laterza, 1966, vol. II, p. 392), infatti, mostrava delle perplessità circa una possibile paternità albertiana e, anche sulla base dell’attribuzione di alcune stampe antiche a un non precisato araldo, proponeva di assegnare il sonetto ad Antonio di Meglio o all’araldo che lo affiancò dal 1442: Anselmo Calderoni, anche lui già corrispondente di Burchiello. Gorni si mostra convinto nell’attribuirlo al Calderoni, benché nessun testimone antico gli assegni chiaramente il pezzo, e nella sua edizione delle rime dell’Alberti fornisce il testo sulla base della stampa pseudolondinese, dove il sonetto corre sotto il nome di «Anselmo Araldo». Luigi Spagnolo, nella recensione all’edizione commentata dei sonetti di Burchiello curata da Zaccarello nel 2004, è dello stesso parere: la sua proposta attributiva al Calderoni si basa sul riscontro dei vv. 16-17 con i vv. 9-11 del sonetto Io ti rispondo Burchiel tartaglione, sicuramente scritto dall’araldo che subentrò al Megli (Luigi Spagnolo, recensione all’edizione commentata I sonetti del Burchiello (Torino, Einaudi, 2004), in «La lingua italiana», 2 (2006), pp. 162-74: 172). Date queste premesse, sintetizzate in parte da Ruini, Quattrocento fiorentino e dintorni cit., pp. 117-8, il sonetto è comunque attribuibile al Megli e si è perciò deciso di riportarne sia i testimoni manoscritti sia le edizioni moderne, rimandando invece per le numerose stampe antiche alla discussione di Grayson (Leon Battista Alberti, Opere volgari cit., p. 392) e alla recensio di Zaccarello (I sonetti del Burchiello cit., p. 276). Infine, Domenico De Robertis, nella descrizione del ms. 1496 della Biblioteca Statale di Lucca per il censimento delle rime di Dante [Censimento dei manoscritti di rime di Dante (VII), in «Studi Danteschi», 43 (1966), pp. 205-38: 212], avanza l’ipotesi che il capitolo Se alcun uomo mortal può render grazia sia da sottrarre ad Antonio di Meglio e da attribuire, dubitativamente, ad Antonio di Guido. I testimoni del capitolo noti ad oggi sono l’Acquisti e doni 759 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze (in cui il testo è introdotto dalla seguente rubrica: «M(aestr)o Ant(oni)o fiore(n)tino») e il 1496 della Biblioteca Statale di Lucca (Moücke 11), che lo trae proprio dal codice di Filippo Scarlatti. Emilio Pasquini, nello studio dedicato all’ex ms. Venturi Ginori Lisci 3, propone i nomi di Antonio di Guido, Antonio degli Alberti e Antonio di Meglio, notando però che Scarlatti per quest’ultimo usa sempre il nome per esteso in rubrica [Pasquini, Il codice di Filippo Scarlatti (Firenze, Biblioteca Venturi Ginori Lisci, 3) cit., p. 502].


BIBLIOGRAFIA:



  • Flamini, La lirica, ad indicem.

  • R. Bessi, Eugenio IV e Antonio di Meglio, in Firenze e il Concilio del 1439. Atti del Convegno di studi di Firenze (29 novembre - 2 dicembre 1989), a cura di P. Viti, Firenze, Olschki, 1994, pp. 737-50.

  • Lanza, La letteratura tardogotica cit., pp. 521-32.

  • M. Martelli, Il linguaggio ecclesiale nella poesia volgare fiorentina degli anni del Concilio, in Firenze e il Concilio cit., pp. 713-35.

  • Pallini, Dieci canzoni d’amore cit.

  • Bessi, Politica e poesia nel Quattrocento fiorentino cit.

  • Ruini, Quattrocento fiorentino e dintorni cit.

  • G. Borriero, La tradizione delle rime di Antonio degli Alberti, in ÂŤMedioevo letterario d’ItaliaÂť, 5 (2008), pp. 45-101: 47-8 e 57-8.

  • Marcelli, ÂŤA laude della gloriosa Annuntiata di FirenzeÂť cit.

  • Marcelli, Un reperto quattrocentesco cit.

  • L. Degl’Innocenti, ÂŤAl suon di questa cetraÂť. Ricerche sulla poesia orale del Rinascimento, Firenze, SocietĂ  Editrice Fiorentina, 2016, ad indicem.

  • B. Wilson, Singing to the Lyre in Renaissance Italy. Memory, Performance, and Oral Poetry, Cambridge (EN), Cambridge University Press, 2019, ad indicem.


SITOGRAFIA:


Author
Titles
Titolo presente: Canzo(n) mo(r)ale deldecto mess(er) Ant(onio) facta p(er) uno i(n)namorato ebisogniava pa(r)tirsi dalla sua Amorosa et andare inaltri paesi (c. 69v)
Titolo identificato: O sire Amor, nelle cui fiamme acceso
Incipit/Explicit
inc. (testo): O sire amore nelle cui fiam(m)ose acceso (c. 70r)
expl. (testo): Senon riueggio lamia amata cosa (c. 71v)
Observations
Vedi SCHEDA FILOLOGICA.
Author
Titles
Titolo presente: Canzon morale deldetto mess(er) Ant(onio) facta p(er) ungiouinetto i(n)namorato duna fanciulla chiamata Alessandra (c. 71v)
Titolo identificato: Alma gentil, nelle piĂš belle membra
Incipit/Explicit
inc. (testo): Alma gentil nelle piĂš belle me(m)bra (c. 71v)
expl. (testo): Che gratia inobil cor sempre sitruoua (c. 74r)
Observations
Vedi SCHEDA FILOLOGICA.
Author
Titles
Titolo presente: Chanzo(n) mo(r)ale deldecto mess(er) Ant(onio) p(er)lo sopradecto giovinecto ep(er)ch(e) la sua amo(r)osa lavea aba(n)donato et era(n)si data adio e lani(m)a (c. 74v)
Titolo identificato: Andrà pur sempre mai co’ venti aversi
Incipit/Explicit
inc. (testo): Andra pur sempre mai couenti av(er)si (c. 74v)
expl. (testo): Esperso efuor dispeme loracq(u)ista (c. 77r)
Observations
Vedi SCHEDA FILOLOGICA.
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo deldecto Mess(er) Ant(onio) facto allaude del conte Franc(esco) sforza dun notabile acto che lui fece sendo intoschana (c. 77r)
Titolo identificato: Il gran famoso Publio Scipione
Names in the title:
Sforza, Francesco <duca di Milano ; 1. ; 1401-1466>
Incipit/Explicit
inc. (testo): Il gram famoso publio scipione (c. 77r)
expl. (testo): Taccolgha i(n)ghaudio detterna salute (c. 80v)
Observations
Vedi SCHEDA FILOLOGICA.
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo del decto Messer Antonio nel q(ua)le recita molte bellissime Istorie antiche adetestatione ebiaximo damore (c. 81r)
Titolo identificato: Sovente in me pensando come amore
Incipit/Explicit
inc. (testo): Souente inme pensando come amore (c. 81r)
expl. (testo): Se vuo qui fama enciel gloria acquistare (c. 84r)
Observations
La paternità del serventese è in predicato tra Antonio di Meglio e Simone Serdini. Viene attribuito al Megli dal Bilancioni (Frati, Carlo e Ludovico, Indice delle carte di Pietro Bilancioni, Bologna, Tipografia Fava e Garagnani, 1893, 97), dal Volpi (Volpi, Guglielmo, La vita e le rime di Simone Serdini detto il Saviozzo, "Giornale storico della letteratura italiana", 15 (1890), 46) e dal Flamini (Flamini, Francesco, La lirica toscana del Rinascimento anteriore ai tempi del Magnifico, Pisa, T. Nistri, 1891, 455-456 e 685); al Saviozzo è invece assegnato nel Codice Isoldiano (Frati, Ludovico, a cura di, Rime del Codice Isoldiano, Bologna, Romagnoli-Dall'Acqua, 1913, vol. 1, 61) e, sulla base di questo, anche nel database Mirabile (https://www.mirabileweb.it/title/sovente-in-me-pensando-come-amore-title/41103). Non figura tra le rime attribuite al Serdini nell'edizione critica di Pasquini (Serdini, Simone, Rime. Simone Serdini da Siena detto Il Saviozzo, a cura di Emilio Pasquini, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1965). Per ulteriori informazioni, si rinvia sopra alla scheda filologica.
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo duna fanciulla laquale fu tradita et i(n)gan(n)ata da unsuo amante et infine morta et fece sauiame(n)te lauctore dessa no(n)ci mectere il nome dalchun diloro perche fu gran Signore che co(m)misse tale errore (c. 84r)
Titolo identificato: O magnanime donne in cui biltate
Incipit/Explicit
inc. (testo): O magnianime don(n)e inchui biltate (c. 84r)
expl. (testo): E fu di questa vita illume spento (c. 97r)
Titles
Titolo presente: Capitolo di Madon(n)a Bartholomea a Charlo Chaualchabo Marchese di V(enezia) (c. 97r)
Titolo identificato: Inclito generoso e chiaro duce
Names in the title:
Carlo Cavalcabò
Incipit/Explicit
inc. (testo): Inclito generoso e chiaro duce (c. 97r)
expl. (testo): Elquale ipriego tuo virtu conserui (c. 102v)
Observations
Autore: Bartolomea Mattugliani
Author
Titles
Titolo presente: Sonecto di mess(er) Bonacco(r)so damo(n)te magno (c. 102v)
Titolo identificato: Freschi fior dolci e violette, dove
Incipit/Explicit
inc. (testo): Freschi fior roxe e violecte doue (c. 102v)
expl. (testo): Sol malimenta mi nutrica epasce (c. 103r)
Author
Titles
Titolo presente: Di mess(er) Bonaccorso damonte magnio (c. 103r)
Titolo identificato: Poi ch’a questi occhi el gentil lume piacque
Incipit/Explicit
inc. (testo): Pocha questocchi elgentil lume piacque (c. 103r)
expl. (testo): Elcor sadira estar meco non vuole (c. 103r)
Author
Titles
Titolo presente: Di mess(er) Bonaccorso damo(n)te magnio (c. 103r)
Titolo identificato: Io piango e ‘l pianger m’è sì dolce e caro
Incipit/Explicit
inc. (testo): I piangho el pianger me si dolce ecaro (c. 103r)
expl. (testo): ne per mille riuolte ancor son mosso (c. 103v)
Author
Titles
Titolo presente: Di mess(er) Bonaccorso da mo(n)te magnio (c. 103v)
Titolo identificato: Non bisogna piĂš filo o piĂš lavoro
Incipit/Explicit
inc. (testo): Non bisogna piu fune o piu lauoro (c. 103v)
expl. (testo): Gloria no(n) ue far dun prigion piu stratio (c. 103v)
Author
Titles
Titolo presente: Di S(er) Niccolo tinucci (c. 103v)
Titolo identificato: Gloria sopr’ogni gloria, eccelso lume
Incipit/Explicit
inc. (testo): Gloria soprogni gloria excelso lume (c. 103v)
expl. (testo): Dite lemuxe chantino et appollo (c. 104r)
Author
Names in the manuscript or added:
Bonaccorso, citato a

Titles
Titolo presente: Di messer Bonaccorso (c. 104r)
Titolo identificato: GlorĂŻosa onestĂ , somma virtute
Incipit/Explicit
inc. (testo): Gloriosa honesta som(m)a virtute (c. 104r)
expl. (testo): Adolcisce ogni crudo espezza ogni armi (c. 104r)
Author
Titles
Titolo presente: Di messer Bonaccorso (c. 104r)
Titolo identificato: Erano e mia pensier ristretti al core
Incipit/Explicit
inc. (testo): Erano emie pensier ristrecti alcore (c. 104r)
expl. (testo): Chi rimirassi allor cosa sibella (c. 104v)
Author
Titles
Titolo presente: Di messer Bonaccorso (c. 104v)
Titolo identificato: Non vide unque mai ‘l sol, che tutto vede
Incipit/Explicit
inc. (testo): Non vide unche mal sole che tucto uede (c. 104v)
expl. (testo): Atormi lalma ondelmio cor ne trema (c. 105r)
Author
Titles
Titolo presente: Di messer Bonaccorso (c. 105r)
Titolo identificato: S'i' consento al desio che mi molesta
Incipit/Explicit
inc. (testo): Si consento aldixio che mi molesta (c. 105r)
expl. (testo): Arder darazzi dun siuiuo sole (c. 105r)
Author
Titles
Titolo presente: Di messer Bonaccorso (c. 105r)
Titolo identificato: Fuggite, sospir lenti, al tristo core
Incipit/Explicit
inc. (testo): Fuggite sospir lenti al tristo core (c. 105r)
expl. (testo): E finir lamia vita inun baleno (c. 105v)
Author
Titles
Titolo presente: Di mess(er) Niccolo tinucci (c. 105v)
Titolo identificato: I’ fo con teco l’ultimo lamento
Incipit/Explicit
inc. (testo): I fo conteco lultimo lamento (c. 105v)
expl. (testo): Sara questo de miei lultimo verbo (c. 105v)
Author
Titles
Titolo presente: Di mess(er) Niccolo tinucci (c. 105v)
Titolo identificato: Soccorri, o signor mio, soccorri el servo
Incipit/Explicit
inc. (testo): Soccor(r)i signior mio soccori ilseruo (c. 105v)
expl. (testo): Dunque perdio signior misericordia (c. 106r)
Author
Titles
Titolo presente: Capitolo di Mess(er) Fra(n)c(esco) darezzo facto p(er) gismo(n)da figliuola di Tancredi p(er) la mo(r)te del suo guisca(r)do (c. 106r)
Titolo identificato: Poi che l’amato cor vide presente
Incipit/Explicit
inc. (testo): Poche lamato cor vide prexente (c. 106r)
expl. (testo): Et io con uoi finallextremo fiato (c. 109v)
Observations
Vedi scheda filologica.
Author
Titles
Titolo identificato: Quando l’esca del nostro inclito core
Incipit/Explicit
inc. (testo): Quando lescha deluostro inclito core (c. 109v)
expl. (testo): Lombra talora dellalto secol ueggio (c. 109v)
Author
Titles
Titolo identificato: Qual beato licor, qual teste apliche
Incipit/Explicit
inc. (testo): Qual beato liquor qual teste apriche (c. 110r)
expl. (testo): Quanti sospir ma sparsi oquanti affan(n)i (c. 110r)
Author
Titles
Titolo identificato: Spirto gentil, che nostra cieca etate
Incipit/Explicit
inc. (testo): Spirito gentil che uostra cecha etate (c. 110r)
expl. (testo): Estancha allombra tua chiara venirmi (c. 110v)
Author
Titles
Titolo identificato: Un pianger lieto, un lagrimar soave
Incipit/Explicit
inc. (testo): Un pianger lieto unlagrimar soave (c. 110v)
expl. (testo): Schura aspra erozza illustri ap(r)i edisolui (c. 110v)
Author
Titles
Titolo identificato: Non mai piĂš bella luce o piĂš bel sole
Incipit/Explicit
inc. (testo): Non ma piu bella luce o piu bel sole (c. 110v)
expl. (testo): troppa ardente fauilla asidolce esca (c. 111r)
Author
Titles
Titolo identificato: Pioggia di rose dal bel viso piove
Incipit/Explicit
inc. (testo): Pioggia diroxe dalbel uixo pioue (c. 111r)
expl. (testo): Chenfonde altrui sidolceme(n)te amore (c. 111r)
Author
Titles
Titolo identificato: Signor, nelle cui mani ha posto Amore
Incipit/Explicit
inc. (testo): Signior nelle cui mani a posto amore (c. 111r)
expl. (testo): Ricordiui dime signior mio caro (c. 111v)
Author
Titles
Titolo identificato: Signor, poi che da voi stetti lontano
Incipit/Explicit
inc. (testo): Signior poche dauoi stecti lontano (c. 111v)
expl. (testo): Spirto damor non puo viuer inpace (c. 111v)
Author
Titles
Titolo identificato: O sacri lauri, o verdeggianti mirti
Incipit/Explicit
inc. (testo): Osacri lumi ouerdeggianti mirti (c. 111v)
expl. (testo): Chascoltar facci lanimica mia (c. 112r)
Author
Titles
Titolo identificato: Fronde selvagge alcun tempo trasporta
Incipit/Explicit
inc. (testo): Fronde selvaggie alcun vento trasporta (c. 112r)
expl. (testo): Doue sospira apollo Hercole emarte (c. 112r)
Author
Titles
Titolo identificato: Se mentre quelle luce oneste e sante
Incipit/Explicit
inc. (testo): Se mentre quelle luce honeste esante (c. 112v)
expl. (testo): tra viua emorta egia stata an(n)i sei (c. 112v)
Author
Titles
Titolo identificato: Non perchĂŠ spesso allontanar mi sogli
Incipit/Explicit
inc. (testo): Non perche spesso allontanar misogli (c. 112v)
expl. (testo): pace speranza vita emorte mia (c. 113r)
Author
Titles
Titolo presente: di Niccolò Tinucci (c. 113r)
Titolo identificato: L’antica fiamma che d’un vivo amore
Incipit/Explicit
inc. (testo): Lanticha fiam(m)a che dun viuo amore (c. 113r)
expl. (testo): E formar ne begliocchi unuouo sole (c. 113r)
Author
Titles
Titolo identificato: Splendida luce, in cui chiaro si vede
Incipit/Explicit
inc. (testo): Splendida luce inchui chiaro siuede (c. 113r)
expl. (testo): Pieta strignier tidebba egentilezza (c. 113v)
Author
Titles
Titolo identificato: Virtute infusa dal possente segno
Incipit/Explicit
inc. (testo): Virtute infuxa dal possente segnio (c. 113v)
expl. (testo): Che tuo qual sempre fui signior non sia (c. 113v)
Author
Titles
Titolo identificato: Soccorri, o signor mio, soccorri el servo
Incipit/Explicit
inc. (testo): Socchorri osignior mio soccorri elseruo (c. 113v)
expl. (testo): Dunque perdio signior mixericordia (c. 114r)
Author
Titles
Titolo identificato: Che giova, anima stanca, ai nostri guai
Incipit/Explicit
inc. (testo): Che gioua anima stancha anostri guai (c. 114r)
expl. (testo): Ondi stoinpunto stremo etemo ilpeggio (c. 114r)
Author
Titles
Titolo identificato: Riprese Amore un dì uno stral d’oro
Incipit/Explicit
inc. (testo): Riprese amor undi uno stral doro (c. 114r)
expl. (testo): Vedro dalterzo colpo or darmi morte (c. 114v)
Author
Titles
Titolo identificato: Come per ibernal freddo ristretto
Incipit/Explicit
inc. (testo): Come per hibernal freddo ristrecto (c. 114v)
expl. (testo): Miscusin sio tistringo al non dovuto (c. 114v)
Author
Titles
Titolo identificato: Quanto piĂš il glorĂŻoso lume sguardo
Incipit/Explicit
inc. (testo): Quanto piu glorioso lume sguardo (c. 115r)
expl. (testo): Pria chessi viuo amor sispengha mai (c. 115r)
Author
Titles
Titolo identificato: Il verde mar sarà privo dell’onde
Incipit/Explicit
inc. (testo): Iluerde mar sara priuo dellonde (c. 115r)
expl. (testo): Se dopo morte allalma albitrio intero (c. 115v)
Author
Titles
Titolo identificato: VirtĂš supprema e ascendente eletto
Incipit/Explicit
inc. (testo): Virtu suprema eascendente electo (c. 115v)
expl. (testo): Convien chultimamente si contenti (c. 115v)
Author
Titles
Titolo identificato: Un suppremo valor che persuade
Incipit/Explicit
inc. (testo): Un suppremo valore che persuade (c. 115v)
expl. (testo): Diche tu solo enullaltro apossanza (c. 116r)
Author
Titles
Titolo identificato: I’ me ne vo, cacciato dalla pena
Incipit/Explicit
inc. (testo): Imene vo chacciato dalla pena (c. 116r)
expl. (testo): Che inamor piu chaltre cose piace (c. 116r)
Author
Titles
Titolo identificato: Vinto da quel disio che manda Amore
Incipit/Explicit
inc. (testo): Vinto daquel dixio chemanda amore (c. 116r)
expl. (testo): Euolgere inpiacere ogni tormento (c. 116v)
Author
Titles
Titolo identificato: Somma biltà d’alti costumi ornata
Incipit/Explicit
inc. (testo): Somma bilta dalti costumi ornata (c. 116v)
expl. (testo): Ne per leteo liquor prender oblio (c. 116v)
Author
Titles
Titolo identificato: Non margherite, non argento o oro
Incipit/Explicit
inc. (testo): Non margherite non argento o oro (c. 116v)
expl. (testo): Vien glorioso eluiuer el morire (c. 117r)
Author
Titles
Titolo identificato: I’ non posso fuggir, ch’i’ non ritorni
Incipit/Explicit
inc. (testo): I non posso fuggir chi non ritorni (c. 117r)
expl. (testo): Ma trionfar sopragli dei i(m)mortali (c. 117r)
Author
Titles
Titolo presente: Froctola di Mess(er) Batista alberti (c. 117v)
Titolo identificato: Venite in danza, o gente amorosa
Incipit/Explicit
inc. (testo): Venite indanza ogente amorosa (c. 117v)
expl. (testo): Qualun che e i(n)namorato (c. 123v)
Author
Titles
Titolo presente: Versi ecapit(olo) facto da M(eser)e Giovan(n)i rosselli p(er)la mo(r)te dipelleg(r)ino diNofri pare(n)ti al p(adre) ella mad(r)e (c. 123v)
Titolo identificato: Se mai divo furor famoso e degno
Names in the title:
Pellegrino di Nofri Parenti
Incipit/Explicit
inc. (testo): Se mai diuo valore famoso odegnio (c. 123v)
expl. (testo): Lemenbra dallospirito lontano (c. 125r)
Author
Titles
Titolo presente: Versi facti p(er) Niccolo da uzano lanno del 1432 predice(n)do lamutatione dello stato (c. 125r)
Titolo identificato: Antichi amanti della buona e bella
Incipit/Explicit
inc. (testo): Antichi amanti della buona ebella (c. 125v)
expl. (testo): Da quella nuoua gente che tralignia (c. 127r)
Philological analysis

AUTORE: Niccolò da Uzzano (Firenze 1359 - 1431?).


TITOLO DELL’OPERA: ‒


TESTI TRÀDITI DAL CODICE E LORO FORME METRICHE: Antichi amanti della buona e bella (capitolo ternario).


TESTI DATABILI: Antichi amanti della buona e bella, presumibilmente fu scritto nel 1426, anno in cui le fonti storiche ci informano che venne affisso anonimo alle porte del Palazzo della Signoria, in concomitanza con un’assemblea che si tenne in estate a Santo Stefano. Con ogni probabilità errata è la data «1432» riportata nella tavola e nella rubrica, comune anche ai mss. BML Plut. 90 inf. 35.1, BNCF II.VIII.23, BNCF Magl. VII.1084, Ricc. 2823 e St poet. et phil. qt. 10, dal momento che gli ultimi documenti ufficiali in cui si nomina Niccolò da Uzzano risalgono alla fine del 1430. Nel 1432 il celebre politico fiorentino potrebbe addirittura essere già morto.


NUMERO DI COMPONIMENTI: 1.


EDIZIONI CRITICHE:



  • M. Martelli, La canzone a Firenze di Francesco d’Altobianco degli Alberti, in ÂŤInterpresÂť, 6 (1985-1986), pp. 7-50: 33-7 [Antichi amanti della buona e bella collazione di BML Plut. 90 inf. 35.1, BNCF II.IV.250, BNCF Capp. 125, Ricc. 2815 e Ricc. 2823].

  • G. Pallini, Una nuova testimonianza del capitolo ÂŤAntichi amanti della buona e bellaÂť (con attribuzione a Bonaccorso Pitti), in ÂŤInterpresÂť, 21 (2002), pp. 247-52: 248-52 [ed. secondo il ms. Collezione privata al momento irreperibile (ex Sandra Hindman Collection; (Oslo) ex Schøyen Collection 900; ex Phillipps 8334)].

  • I. Falini, Il capitolo ÂŤAntichi amanti della buona e bellaÂť. Studio della tradizione e testo critico, in ÂŤMedioevo e RinascimentoÂť, 35, n.s. 31 (2021 [ma 2023]), pp. 41-78 [collazione di tutti i mss.].


 ALTRE EDIZIONI:



  • G. Lami, Catalogus codicum manuscriptorum qui in Bibliotheca Riccardiana Florentiae adservantur, Liburni, ex Typographio Antonii Sanctinii et Sociorum, 1756, pp. 299-300 [Antichi amanti della buona e bella secondo i mss. Ricc. 2815 e Ricc. 2823].

  • P. Bigazzi, Vita di Bartolomeo (di Niccolò di Taldo) Valori. Con documenti e note, in ÂŤArchivio storico italianoÂť, 4 (1843), pp. 233-300: 297-300 [Antichi amanti della buona e bella secondo il ms. BNCF Capp. 125].

  • Lirici toscani, vol. II, pp. 661-3 [Antichi amanti della buona e bella secondo i mss. BML Plut. 90 inf. 35.1, BNCF II.IV.250, Ricc. 2815 e Ricc. 2823].


 TRADIZIONE:


Manoscritti



  1. Firenze, Archivio di Stato, Carte Strozziane, I.360

  2. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 90 inf. 35.1

  3. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.IV.250

  4. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.VIII.23

  5. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Capponi 125

  6. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII.1084

  7. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano XXV.166

  8. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 1156

  9. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Panciatichiano 116, vol. II

  10. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2719

  11. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2815

  12. Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2823

  13. Stuttgart, WĂźrttembergische Landesbibliothek, Cod. poet. et phil. qt. 10


Manoscritti perduti o irreperibili



  1. Collezione privata al momento irreperibile (ex Sandra Hindman Collection; Oslo, ex Schøyen Collection 900; ex Phillipps 8334)


Come ha mostrato Germano Pallini, il capitolo Antichi amanti della buona e bella è isolatamente attribuito a Buonaccorso Pitti dal manoscritto che nel 2002 faceva ancora parte della Schøyen Collection, ma attualmente è irreperibile (se ne veda la descrizione nel catalogo di asta Philobiblon. One Thousand Years of Bibliophily, I. From the 11th to the 15th Century, senza luogo di pubblicazione ed editore, che si trova online  a questo link: https://static1.squarespace.com/static/5c748f03aadd346d92d68bd1/t/5c7b28c5fa0d60728a78db63/1551575243685/Philobiblon+Vol+1.pdf). Il codice lo tramanda in una versione che si discosta anche sostanzialmente da quella vulgata, nota secondo l’edizione critica curata da Mario Martelli. Ai cinque manoscritti sui quali si basava l’edizione, si possono aggiungere adesso il II.VIII.23, il Magl. VII.1084, il Magl. XXV.166, il Pal. 1156, il Panciat. 116, vol. II della BNCF, il Carte Strozziane, I.360 dell’ASFi e il poet. et phil. qt. 10 conservato a Stoccarda, che concordemente attribuiscono il testo a Niccolò da Uzzano. Una nuova testimonianza, seppur parziale (vv. 1-12), adespota e anepigrafa, è poi offerta dal Ricc. 2719. Si noti infine che la versione attribuita a Buonaccorso Pitti, composta da 100 versi, permette di sanare la lacuna sulla base dello schema metrico-rimico all’altezza del v. 75 del capitolo attribuito a Niccolò da Uzzano. Per quanto riguarda la paternitĂ , Martelli (p. 31, n. 5), sulla base di un’ipotesi sulla genesi della rubrica del ms. BNCF II.IV.250, aveva proposto il nome di Rinaldo degli Albizzi, personalitĂ  piĂš in linea con l’ideologia politica eversiva che domina il testo. L’orazione che tenne in occasione della radunata di Santo Stefano del 1426, che conosciamo attraverso la voce di Giovanni Cavalcanti (Istorie fiorentine, a cura di G. Di Pino, Milano, Martello, 1944, pp. 46-54), presenta in effetti molti passaggi affini al testo del capitolo.


BIBLIOGRAFIA:



  • Flamini, La lirica, ad indicem.

  • A. Dainelli, Niccolò da Uzzano nella vita politica dei suoi tempi, in ÂŤArchivio storico italianoÂť, 17 (1932), pp. 35-86 e 185-216.

  • Martelli, La canzone a Firenze di Francesco d’Altobianco degli Alberti cit.

  • Pallini, Una nuova testimonianza del capitolo ÂŤAntichi amanti della buona e bellaÂť cit.

  • R. Ruini, Quattrocento fiorentino e dintorni. Saggi di letteratura italiana, Firenze, Phasar Edizioni, 2007, pp. 59-66.

  • E. Ferretti, La Sapienza di Niccolò da Uzzano: l’istituzione e le sue tracce architettoniche nella Firenze rinascimentale, in ÂŤAnnali di storia di FirenzeÂť, 4 (2009), pp. 89-149.

  • I. Lazzarini, Niccolò da Uzzano, in Machiavelli. Enciclopedia machiavelliana, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2014, vol. II, pp. 638-40.

  • Falini, Il capitolo ÂŤAntichi amanti della buona e bellaÂť. Studio della tradizione e testo critico cit.


SITOGRAFIA: scheda Niccolò da Uzzano, in Mirabile < http://www.mirabileweb.it/author/niccolò-da-uzzano-author/231185 > (ultima consultazione: dicembre 2023).

Printed
Giovanni Lami, Catalogus codicum manuscriptorum qui in Bibliotheca Riccardiana Florentiae adservantur..., Liburni, ex Typographio Antonii Sanctini et sociorum, 1756, 11, 66, 79, 198.
Inventario e stima della Libreria Riccardi. Manoscritti e edizioni del secolo XV, Firenze, s.e., 1810, 55.
Volpi, Guglielmo, La vita e le rime di Simone Serdini detto il Saviozzo, “Giornale storico della letteratura italiana”, 15 (1890), 1-78: 56.
Flamini, Francesco, La lirica toscana del Rinascimento anteriore ai tempi del Magnifico, Pisa, Tip. Nistri, 1891, 179, passim.
Messina, Michele, Francesco Petrarca o Francesco Accolti? La canzone "Tenebrosa, crudele, avara e lorda" nel testo critico), “Aevum”, 24 (1950), 467-485: 471.
Messina, Michele, Le rime di Francesco Accolti d’Arezzo umanista e giureconsulto del sec. XV, “Giornale storico della letteratura italiana”, 132 (1955), 173-233: 180 (=R2), passim.
Iacoboni, Elena, Le rime di Benedetto Accolti d'Arezzo detto anche Benedetto di Michele da Pontenano (1415-1464), “Studi di filologia italiana” 15 (1957), 241-302: 242, 246.
Pasquini, Emilio, Il capitolo dantesco del Saviozzo, “Studi danteschi”, 38 (1961), 143-155: 144 (=R17), 147, passim.
Kristeller, Paul Oskar, Iter Italicum. A finding list of uncatalogued or incompletely catalogued humanistic manuscripts of the Renaissance in italian and other Llbraries. I. Italy. Agrigento to Novara, London - Leiden, The Warburg Institute - Brill, 1963, 222.
Serdini, Simone da Siena detto il Saviozzo, Rime, edizione critica a cura di Emilio Pasquini, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1965 (Collezione di opere inedite o rare, 127), XLII-XLIII.
Le rime dei due Buonaccorso da Montemagno, introduzione, testi e commento di Raffaele, Spongano, Bologna, PĂ tron, 1970 (Rimatori inediti o rari, 1), XXVI.
Lirici toscani del Quattrocento, a cura di Antonio Lanza, Roma, Bulzoni, 1973 (Biblioteca di cultura, 37), 20.
Tinucci, Niccolò, Rime, edizione critica a cura di Clemente Mazzotta, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1974 (Collezione di opere inedite o rare dei primi tre secoli della lingua, 134), XXIV (=FR8), passim.
Kent, Dale, Cosimo de' Medici and the Florentine Renaissance: the Patron's Oeuvre, New Haven and London, Yale University Press, 2000, 420 n. 42, 431 n. 206.
Alberti, Leon Battista, Rime / Poèmes, suivis de la Protesta / Protestation, édition critique, introduction et notes par Guglielmo Gorni, traduction de l’italien par Marco Sabbatini, Paris, Les Belles Lettres, 2002, XXXVIII.
Bertolini, Lucia, Primo (e provvisorio) elenco di copisti e possessori di codici contenenti opere albertiane, in Leon Battista Alberti. La biblioteca di un umanista (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 8 ottobre 2005-7 gennaio 2006), a cura di Roberto Cardini, con la collaborazione di Lucia Bertolini e Mariangela Regoliosi, Firenze, Mandragora, 2005, 73.
Decaria, Alessio, Le rime di Francesco d’Altobianco degli Alberti secondo la silloge del codice BNCF II.II.39. Edizione critica. Parte I (censimento e classificazione delle testimonianze), “Studi di filologia italiana”, 63 (2005), 47-238: 65 (=Fr7).
Decaria, Alessio, Le Rime di Francesco d'Altobianco degli Alberti secondo la silloge del codice BNCF II.II.39. Edizione critica. Parte II. (testo critico e commento, “Studi di filologia italiana”, 64 (2006), 155-378: 339 (=Fr7), 341, 367.
Alberti, Francesco d'Altobianco, Rime, edizione critica e commentata a cura di Alessio Decaria, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 2008 (Collezione di opere inedite o rare, 165), XLI (=Fr7), passim.
Censimento dei commenti danteschi. 1. I commenti di tradizone manoscritta (fino al 1480), a cura di Enrico Malato e Andrea Mazzucchi, II, Roma, Salerno, 2011, 792 nr. 382 (scheda di Gennaro Ferrante).
Cartei, Stefano, La tradizone a stampa delle opere di Leon Battista Alberti, II, Firenze, Polistampa, 2017 (Edizione nazionale delle opere di Leon Battista Alberti), 738.
https://www.mirabileweb.it/manuscript/manuscript/229626 (sito consultato il 18.11.2021)
Reproductions
su microfilm (1961: positivo e negativo)
Sources
Di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, II, Pisa, 1888.
Project
PoetRi - Digitalizzazione di manoscritti Riccardiani. Testi poetici dei secoli XIV-XVI
Author of description
Nicoletta Marcelli
Ultima modifica = last modification
Silvia Litterio
Type
Scheda di prima mano (descrizione esterna, storia e bibliografia a cura di Michaelangiola Marchiaro. Descrizione interna e relativa bibliografia a cura di Alessandra Santoni. Scheda filologica di Niccolò Cieco a cura di Nicoletta Marcelli. Scheda filologica di Francesco Accolti a cura di Alessandra Santoni. Schede filologiche di Antonio di Meglio e Niccolò da Uzzano a cura di Irene Falini)
Date of creation
18/10/2021
Last modification
23/05/2024
CNMS
CNMS\0000222709
Libraries Details
Biblioteca Riccardiana - Firenze