Nacque a Firenze il 20 novembre del 1440, appartenente a una illustre famiglia fiorentina ma che nei primi decenni del sec. XV era in condizioni economiche relativamente modeste. Partecipò alle attività mercantili avviate con i fratelli e frequentò le fiere di Lione. Si sposò due volte: nel 1467 con Lisabetta di Francesco Amadori, e nel 1492 con Bartolomea di Ridolfo Giuntini e da questi due matrimoni gli nacquero dieci figli. Non svolse una attività politica di grande rilievo, ricopri soprattutto cariche di minor conto, che offrivano possibilità di guadagno. Fu podestà di Foiano (1471) e di Portico di Romagna (1476), capitano della cittadella di Arezzo nel 1475 e nel 1482, degli ufficiali dei Difetti nel 1474, console dell'arte della lana nel 1476 e nel 1484, provveditore del Bigallo nel 1484, membro della Signoria nel maggio-giugno 1479 e per sei mesi, nel 1493 del Consiglio dei cento. Fu seguace della filosofia platonica ed ebbe come maestro Marsilio Ficino. Fu amico di Lorenzo de' Medici, con il quale, ebbe rapporti molto stretti nella prima giovinezza. Tale amicizia giovanile venne alimentata nella comune passione per le lettere: il Corsini aveva ricevuto, una educazione molto accurata, e, pur senza essere un letterato di professione, era un tipico esponente di quegli ambienti nobiliari e mercantili fiorentini che sentirono profondamente il fascino dell'Umanesimo. Manifestò la sua passione per gli studi letterari trascrivendo alcuni codici nei quali copiò, in una corsiva umanistica talvolta molto accurata e in altri casi un po' frettolosa e sciatta, autori classici e contemporanei. Di questa sua attività di letterato amanuense, ci restano significative testimonianze in alcuni codici contenenti commedie di Terenzio (1458), la prima (1464) e la terza (1466) Deca di Livio, testi di Properzio e Tibullo con la Xandra del Landino e la Rhetorica ad Herennium di Cicerone. Morì il 6 settembre 1496 a Firenze.
|