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Cartaceo; 1821-04-24 data espressa a c. 1r; (24 aprile 1821 è la data posta all'inizio del primo capitolo del romanzo; 17 settembre 1823 è la data posta alla fine dell'ultimo dei quattro tomi); cc. 776; per scrivere il romanzo il Manzoni si servì di fogli doppi (duerni o bifogli). tutti di egual misura numerando progressivamente ciascuno di essi sulla prima carta, in alto a sinistra
Identificatore
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CNMD\0000210740
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Dimensioni
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mm 304 x 207 (cc. 776)
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Filigrane
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La filigrana di ogni foglio, per i capitoli I-II del tomo I (+ la prima carta del III), così come per la prima introduzione è un corno da caccia, nella prima carta, e la firma A. Carcano nell'altra. In seguito la filigrana è una M.
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Disposizione del testo
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Su una colonna; il Manzoni scrive il suo testo nella sola metà di destra della pagina, lasciando bianca quella di sinistra per le eventuali aggiunte e correzioni da introdurre in fase di revisione. Così di norma per la prima minuta (FL). In seguito, quando darà mano alla seconda minuta (Gli Sposi Promessi), pur continuando con gli stessi criteri, deciderà in più casi di utilizzare fogli della prima stesura, trasferendoli nella seconda (--> SP) e continuando su di essi a elaborarne la lezione.
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Storia del manoscritto
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Data di entrata in biblioteca: 1886
Trascrizione/descrizione di elementi storici: “24 aprile 1821” è la data posta all'inizio del primo capitolo del romanzo; “17 settembre 1823”, quella in fine dell'ultimo dei quattro tomi di cui si compone. Due anni di lavoro o poco meno, dovendo togliersi dal conto i mesi, dal maggio al novembre del 1821, in cui, sospesa la narrazione appena avviata, il Manzoni si occupò di portare a compimento l'Adelchi e il connesso Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia: ancora incerto se rimettere mano, subito dopo, alla storia dei due sposi promessi o a una progettata terza tragedia, Spartaco. Da biglietti inviati all'amico Gaetano Cattaneo, databili ai primi mesi del 1821, sappiamo di richieste di libri in servizio della narrazione storica: “qualche libro della prima metà del secolo decimosettimo stampato in Milano, e che possa dare notizie sui fatti, sui costumi etc. di quell'epoca”, mentre se ne restituiscono altri, sulle gride e sull'argomento della peste. Letture che si fecero sempre più estese e approfondite, e per le quali dover fare continuo ricorso ai compiacenti prestiti del direttore del Gabinetto Numismatico o alla “grande Biblioteca” (Biblioteca Nazionale Braidense); tanto che il 21 maggio 1823, volendo il Manzoni spiegare al Fauriel le ragioni di un altro rinvio del viaggio in Toscana progettato in sua compagnia, lo giustificava con la necessità di liberarsi prima del “trop grand embarras” di “consulter à tout moment quantité de livres, de bouquins, de paperasses même, dont plusieurs rares, et même uniques, et que je n'ai qu'en prêt”. E parallelamente la lettura, a Brusuglio, di altri romanzi, dello Scott, del Cervantes eccetera.
Soltanto nel maggio del 1822 lo sappiamo “enfoncé”, come scrive al Fauriel, nel romanzo riavviato. Quattro
mesi più tardi, scrivendo di nuovo all'amico francese gli dà la notizia di essere giunto “à la moitié du 2.eme vol.e”. Nutre il timore di doverne scrivere altri due, ma spera di poterli ultimare entro il febbraio del '23. Previsione ancora una volta troppo fiduciosa: il terzo tomo porta la data d'inizio del 28 novembre 1822 e di fine dell'11 marzo 1823; il quarto e ultimo è suggellato, come si è detto, dalla data conclusiva del 17 settembre.
Desideratissimo ospite, ai primi di novembre giunge a Milano il Fauriel, il maestro e amico dei tempi inobliabili di Parigi e della Maisonnette. Attristato dalla perdita recente di Sophie de Condorcet, trova conforto nell'affettuosa accoglienza di tutti i Manzoni: i vecchi amici e insieme i loro figli in lunga scala d'età, che lo ascoltano incuriositi o incantati (soprattutto Pietro). Nel loro linguaggio infantile è chiamato familiarmente il Tolla. Qui gli è permesso di continuare senza imbarazzo nelle sue abitudini: “sempre sempre in casa”, osserva la Beccaria, “scrivendo e studiando”: lieto per parte sua, dopo il lungo scambio di notizie corso per le poste tra Milano e Parigi, di poter leggere il manoscritto del romanzo appena finito, l'amico di poterne finalmente discutere con lui. Una “cosa ammirabile”: questo il giudizio che il 14 gennaio 1824 donna Giulia riferisce orgogliosamente al Tosi, non senza vantargli l'autorevolezza di chi lo aveva emesso, “certamente uno dei più gran letterati” di Francia.
Il testo del romanzo è anepigrafo: il titolo con cui si designa convenzionalmente, Fermo e Lucia, è desunto da un biglietto di Ermes Visconti a Gaetano Cattaneo del 3 aprile 1822: “Manzoni ha già da un pezzo finito l'Adelchi, con due cori [”¦]. Staremo a sentire che giudizio ne porterà il gran traduttore. Non ci manca altro se non che Walter Scott gli traduca il romanzo Fermo e Lucia quando l'avrà fatto.”Ma nel corpo della narrazione torna tre volte il sintagma “gli sposi promessi” che posto a titolo della seconda minuta è rimasto valido, come tale, fino alla stampa, nel 1825 del tomo I dell'edizione del Ferrario, per divenire solo in extremis I Promessi Sposi.
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Osservazioni
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Vedi anche: Manz.B.III - Manz.B.IV Gli Sposi Promessi
Manz.B.V I Promessi Sposi Copia per la Censura |
Autore
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Testo autografo
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Titoli
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Titolo elaborato: Fermo e Lucia
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Incipit/Explicit
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inc. (introduzione): <i>L'Historia si può veramente chiamare una guerra merauigliosa”¦</i> (c. 1r)
inc. (testo): Primo Capitolo
<i>Quel ramo del lago di Como d'onde esce l'Adda”¦</i> (c. 1r)
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Osservazioni
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Tomo I
Cap. I - VIII cc.83 complessive Cap. I ff.1-14a Cap. II ff.15-23a Cap. III ff.24-34 Cap. IV ff.35-46b Cap. V ff.47-58 Cap. VI ff.59-62; 62bis-68 Cap. VII ff.69-81c Cap. VIII ff.82-91 Tomo II Cap. I - XI cc.230 complessive Cap. I ff.1-11 Cap. II ff.12-23b Cap. III ff.23c-34 Cap. IV ff.35-45 Cap. V ff.46-53 Cap. VI ff.54-59 Cap. VII ff.62-74 Cap. VIII ff.75-87 Cap. IX ff.88-95; 95-99 Cap. X ff.100-110b Cap. XI ff.110c-116 Tomo III Cap. I - IX cc.227 complessive + 16 introduzione Dopo il cap I ci sono due fascicoli 1A e 1B che contengono l'introduzione composta da cc.12 e i fogli di scarto dell'introduzione cc.4. Cap. I ff.1-11b Cap. II ff.11c-24 Cap. III ff.25-37b Cap. IV ff.37b-50 Cap. V ff.51-64 Cap. VI ff.65-74d Cap. VII ff.74d-87b Cap. VIII ff.87c-92; 92bis-99 Cap. IX ff.100-113b Tomo IV Cap. I - IX cc. 220 complessive Cap. I ff.1-13 Cap. II ff.14-26a Cap. III ff.26a-37 Cap. IV ff.38-53a Cap. V ff.53b-66 Cap. VI ff.67-79a Cap. VII ff.79b-94c Cap. VIII ff.94d-109 Cap. IX ff.110-120 |
A stampa
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-Fermo e Lucia : prima minuta, 1821-1823 / Alessandro Manzoni, a cura di Barbara Colli, Paola Italia e Giulia Raboni, Milano, Casa del Manzoni, 2006, 2 v. : 1 ritr. ; 25 cm + Tavola dei sottoscrittori (14 p.).
-Fermo e Lucia / Alessandro Manzoni ; saggio introduttivo, revisione del testo critico e commento a cura di Salvatore Silvano Nigro ; collaborazione di Ermanno Paccagnini per la Appendice storica su La colonna infame, Milano, A. Mondadori, 2002, CXLV, 1402 p. ; 18 cm.
-Fermo e Lucia, 2v, in Tutte le opere di Alessandro Manzoni, a cura di Alberto Chiari, Fausto Ghisalberti, Milano, A. Mondadori, 1954, 3v.
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Autore della scheda
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Alberto Abis
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Ultima modifica
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Alberto Abis
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Tipologia
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Recupero
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Data di creazione
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06/11/2012
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Ultima modifica
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28/08/2017
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CNMS
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CNMS\0000149510
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Biblioteche | Dettaglio |
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Biblioteca nazionale Braidense - Milano
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