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Trento, Archivio diocesano tridentino, Biblioteca capitolare, ms.41

Cartaceo, guardie cartacee; fascicoli legati; 1451-1500 data stimata; cc. XX + 200 + IV; numerazione antica in cifre arabiche con numerose lacune. Nel dare i fascicoli e il numero di carte di guardia si è seguita la numerazione antica che non considera il primo fascicolo costituito da 16 fogli. A questo si sono aggiunti i primi 4 fogli di guardia aggiunti in epoca moderna

Identifier
CNMD\0000256609
Dimensions
mm 222 x 72, (dimensioni rilevate sulla carta centrale del secondo fascicolo)
Watermark

La carta è piuttosto spessa e presenta una filigrana con un’ancora, simile al gruppo Briquet 378, 380 e 381. Questo tipo di carta è attestato principalmente in Francia negli anni 1440-1450.

Quire structure

1-616, 7-1612

Ruling
la rigatura a colore si alterna a pagine in cui lo schema di impaginazione è individuabile da filoni e vergelle. Ai ff. IVr-78r lo specchio di scrittura è rappresentato solo dai margini di giustificazione e pertanto risulta variabile.
Ruling pattern
15 [177] 30 × 12 [43] 17
Ruling
rr. 0 / ll. 43 variabili (ff. IV-78); rr. 2 / ll. 35 variabili (ff. 81-200).
Mise en page
a piena pagina
Catch words
orizzontali
Decoration
Decorato
Date: 1451-1500
Note to initials/friezes: Spazi riservati
Binding
Legatura presente
Date: 1978;
Material of boards : Assi in cartone
Material of cover: Coperta in pelle
History of manuscript
Transcription/description of historical information: Il manoscritto è stato realizzato da due copisti nella seconda metà del XV secolo. La mano A (corsiva gotica, regolare) ha copiato quasi tutti i testi del codice (ff. 15v-200v), mentre una mano B, successiva, con una scrittura corsiva, caratterizzata da un ductus molto veloce e poco accurato, ha aggiunto le prime pagine del De simplicibus di Arnaldo da Villanova (ff. 1r-15r), forse già mancanti, ha numerato i fogli (numeri arabi, nell’angolo in alto a destra sul recto di ogni foglio) e redatto un indice basato su questa numerazione all’inizio del volume (ff. IVr-XIr). Al momento della redazione dell’indice, il codice comprendeva probabilmente almeno una decina di fogli oggi perduti, poiché la numerazione antica dei fogli si interrompe all’attuale f. 224, mentre nell’indice si trovano voci che arrivano fino al f. 233. A f. IIr si veda un cartellino da precedente legatura di mano del sec. XV: "Spectat ad Capitulum Tridentinum". Il codice è attestato nella Biblioteca Capitolare dal 1873 ma sembrerebbe essere stato a disposizione dei canonici, per i quali molto probabilmente venne scritto, almeno dalla seconda metà del XV secolo.

Names linked to external description:
State of preservation and restoration
State of preservation: buono
Restoration: Underwent restoration: presso il Laboratorio di restauro del libro di S. Maria di Rosano (Firenze);
Contents
Language
Latino
Author
Titles
Titolo identificato: De simplicibus (Aureole).
Incipit/Explicit
inc. (testo): Cum non sit medicus nisi administrator rerum (f. 1r)
expl. (testo): et in hoc finitur tabula utilis medico volenti perficere secundum Arnaldum de Villa nova etc. (f. 77v)
Observations
Il De simplicibus è l'opera più antica di Arnaldo da Villanova sulla farmacologia, probabilmente scritta prima che avesse studiato la tradizione matematica araba. Si tratta di un testo di materia medica in cui i medicamenti semplici vengono classificati secondo tre criteri: le loro qualità complesse, la loro azione farmacologica generale e le loro operazioni specifiche. Il trattato inizia come una raccolta sistematica di tabelle che elencano i medicamenti semplici dotati di diverse forze qualitative, in un approccio derivato dal Liber aggregatus di Serapione, recentemente tradotto. Nella seconda parte, Arnaldo presenta brevemente un approccio alla farmacia che combina l'empirismo avicenniano con la teoria, ma è caratterizzato dalla convinzione che l'eccellenza dell'azione farmacologica derivi solo dalla giusta e armoniosa proporzione tra i medicamenti (McVAUGH 1975, pp. 108-109; GIL-SOTRES 1988, pp. 91-105).

La scheda di Sebastià Giralt nel Corpus digital d'Arnau de Vilanova (accesso 23/10/2024) dell'Università di Barcellona elenca 26 manoscritti che contengono tutto o parte del De simplicibus, ai quali bisogna aggiungere il cod. Trento, Biblioteca capitolare, 41. Il testo è preceduto dall’indice del contenuto ai ff. IVr-XIr.

Edizione di riferimento: Arnaldo da Villanova, Opera, a cura di Octavianus Scotus, Venezia, Bonetus Locatellus, 19.I.1505, ff. 271r-283r.

Bibliografia aggiuntiva: Michael R. McVAUGH, Arnaldi de Villanova. Opera medica omnia II. Aphorismi de gradibus, Barcelona, Universitat de Barcelona, 1975. —Perdo GIL-SOTRES, Luke DEMAITRE, Arnaldi de Villanova. Opera medica omnia IV. Tractatus de consideracionibus operis medicine sive de flebotomia, Barcelona, Edicions de la Universitat de Barcelona, 1988.
Language
Latino
Author
Titles
Titolo identificato: Tractatus de gradibus.
Incipit/Explicit
inc. (testo) (Lacking): veniri in quarto cum ullus de quattuor saporibus (f. 81r)
expl. (testo): nominata finitur sunt ergo plures sapores sed non sensu perceptibiles. (f. 81v)
Note: Segue la menzione: "Deo gratias. Explicit tractatur de gradibus magistri Bernardo de Gordonio decani studi medicorum insignis ville Montispessulani. Deo gratias." (f. 81v).

Observations
Il foglio 81rv del cod. Trento, Biblioteca capitolare, 41, contiene un brevissimo frammento del De gradibus di Bernard de Gordon, ovvero gli ultimi paragrafi e l'explicit. L'opera, scritta nel 1303, affronta il problema di determinare il probabile effetto di ogni specifico farmaco che un medico desiderava somministrare. Il principio tradizionale secondo cui 'i contrari curano' e la classificazione di ogni farmaco in base alle sue qualità primarie (caldo, freddo, secco, umido) e alle sue proprietà specifiche non aiutano a conoscere l'intensità o il grado di efficacia del farmaco. Bernard elaborò una dottrina della gradazione, precisa e dettagliata, basata su una quantificazione delle qualità medicinali. Nel suo trattato cita Galeno, al-Kindī, Averroè, e Arnaldo de Villanova, di cui difese le tecniche di calcolo (DEMAITRE 1980, pp. 20, 48-51).

Julius Pagel ha usato tre manoscritti per la sua edizione del testo:
–Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA 2° 236 (ff. 50v-52r)
–Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA 2° 237 (ff. 86r-87v)
–Berlin, Staatsbibliothek zu Berlin, Ms. lat. fol. 186 (ff. 84v-89v)
Luke Demaitre ha portato l'elenco a 20 manoscritti (DEMAITRE 1980, pp. 180-181):
–Cambridge, Gonville and Caius College, MS 373/593 (ff. 103r-104v)
–Cambridge, University Library, MS Ii.1.1 (ff. 1r-12r)
–København, Kongelige Bibliotek, Gl. kgl. S 229 fol. (ff. 58r-70r)
–Bernkastel-Kues, St. Nikolaus-Hospital, Cod. 308 (ff. 108-116r)
–Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA 4° 227 (ff. 304r-308r)
–Kassel, Universitätsbibliothek, 4° Ms. med. 16 (ff. 47v-54v)
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1183 (ff. 180r-182v)
–Leipzig, Universitätsbibliothek, Ms 1170
–London, British Library, Sloane MS 3096 (ff. 330v-335r)
–London, British Library, Sloane MS 217
–Oxford, Bodleian Library, MS Canon. Misc. 411 (ff. 180v-187r)
–Oxford, Bodleian Library, MS Canon. Misc. 455 (ff. 188r-192b)
–Oxford, Merton College, MS 225 (ff. 98v-101v)
–Paris, Bibliothèque de l'Arsenal, 708 (ff. 150r-153r)
–Paris, BnF, Lat. 16189 (ff. 195v-199v)
–Vaticano, BAV, Pal. lat. 1115 (ff. 138r-175v)
–Vaticano, BAV, Pal. lat. 1083 (ff. 273v-278v)
Si aggiungono il frammento nel cod. Trento, Biblioteca capitolare, 41, e i tre codici che seguono:
–Dublin, Marsh's Library, Z.4.4.4 (ff. 71vA-79rB, cfr. O'BOYLE e NUTTON 2003, pp. 121-122)
–Frankfurt am Main, Universitätsbibliothek, Ms. Praed. 151 (ff. 7r-15v)
–Seitenstetten, Benediktinerstift, Cod. 47 (ff. 61rA-72rA).

Edizione di riferimento: Julius PAGEL, "Über die Graden der Arzneien nach einer bisher ungedruckten Schrift des Bernhard von Gordon aus dem Jahre 1303", Pharmazeutische Post Wien 28 (1895), 65-67, 131-133 (cap. 1), 142-144 (cap. 1), 180-182 (cap. 2-5), 221-225 (cap. 6-9), 257-262 (cap. 9-12).

Bibliografia aggiuntiva: Lynn THORNDIKE, Pearl KIBRE, A Catalogue of Incipits of Mediaeval Scientific Writings in Latin, Cambridge, MA, The Mediaeval Academy of America, 1963, 460. —Luke DEMAITRE, Doctor Bernard de Gordon: Professor and Practitioner, Toronto, Pontifical Institute of Mediaeval Studies, 1980. —Cornelius O'BOYLE, Vivian NUTTON, "Montpellier Medicine in the Marsh Library, Dublin", Manuscripta 45-46 (2003), 109-132.
Language
Latino
Author
Titles
Titolo identificato: Liber pronosticorum (De crisis et de diebus creticis) V.1-7, V.9.
Incipit/Explicit
inc. (testo): Cursus est vehemens et velox motus morbi (f. 82r)
expl. (testo): Dies medicinalis est 23 horarum cum xiiij parte unius hore. (f. 97v)
Observations
Il trattato, redatto nel 1295, espone i principi fondamentali della prognosi, basandosi su opere di Ippocrate e Galeno.
Nel cod. Trento, Bibl. capitolare, ms. 41, troviamo solo la quinta e ultima parte del trattato. Questa parte riguarda la natura e la previsione delle crisi e dei giorni critici, cioè dei giorni in cui era probabile che la crisi si verificasse. In questa parte, Bernard si concentra sull'astronomia e riassume la teoria e la pratica dell'astrologia medica. Determina, ad esempio, i giorni critici sulla base del calendario lunare e fornisce le regole per calcolare la settimana e il mese medico ('mensis medicinalis', 'septimana medicinalis'). Potrebbe aver attinto i suoi materiali da fonti pseudo-ippocratiche e pseudo-tolemaiche o ermetiche, e aver anche tratto spunto dal Secretum secretorum o forse da Alberto Magno (DEMAITRE 1980, pp. 40-43; ALONSO GUARDO 2003, p. 58).
Nel manoscritto, la fine dell'ultimo capitolo (V.9) termina alla terza riga del f. 97v con le parole "et sic finitur istud capitulum", ed è seguita da una sorta di compendio di questo stesso capitolo. È assente dal manoscritto il capitolo 8 (De natura et complexione superiorum quantum pertinet medico), che descrive sommariamente l'influenza dei segni dello zodiaco e dei pianeti sul corpo umano. L’ultimo capitolo dell’opera (V.10) si trova più avanti nello stesso manoscritto (ff. 134v-139v).

Per la sua edizione, Alberto Alonso Guardo si è basato sui seguenti 15 manoscritti:
K: Bernkastel-Kues, St. Nikolaus-Hospital, Cod. 308 (ff. 117r-136v)
S: Bernkastel-Kues, St. Nikolaus-Hospital, Cod. 309 (ff. 2r-21r)
C: København, Kongelige Bibliotek, Gl. Kgl. S 1656 4° (ff. 109rA-126vA)
G: Kraków, Biblioteka Jagiellońska, Rkp. 818 (ff. 25r-58r)
J: Kraków, Biblioteka Jagiellońska, Rkp. 821 (ff. 139r-166v)
O: Oxford, Bodleian Library, Canon. misc. 455 (ff. 156r-181r)
P: Paris, BnF, Lat. 16189 (ff. 170vA-195vA)
U: Uppsala, Universitetsbibliotek, Ms. C 662 (ff. 28rA-39vB)
R: Vaticano, BAV, Pal. lat. 1083 (ff. 285v-308r)
M: Vaticano, BAV, Pal. lat. 1098 (ff. 187v-224r)
N: Vaticano, BAV, Pal. lat. 1116 (ff. 88r-109v)
V: Vaticano, BAV, Pal. lat. 1174 (ff. 73vA-103rA)
T: Vaticano, BAV, Pal. lat. 1235 (ff. 70vB-112vB)
A: Vaticano, BAV, Pal. lat. 1284 (ff. 130rA-137rB, 154rA-165vB).
B: Vaticano, BAV, Pal. lat. 1331 (ff. 198rA-216vB)

E ha occasionalmente consultato i seguenti 5 manoscritti:
–Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA 2° 275 (ff. 95r-117r)
–Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA 2° 237 (ff. 76r-84r)
–Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA 4° 227 (ff. 209v-229v)
–München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 26763 (ff. 22r-62r)
–München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 26908 (ff. 81v-91v)

Il suo inventario include anche 39 manoscritti non utilizzati (ALONSO GUARDO 2003, pp. 85-92), a cui si deve aggiungere il cod. Trento, Bibl. capitolare, ms. 41, e i 6 codici seguenti, portando a 61 il numero di testimoni manoscritti noti del De crisi:
–Oxford, Magdalen College MS 173 (ff. 219v-220r; cfr. COXE pars II, p. 79)
–Dublin, Marsh's Library, Z.4.4.4 (ff. 238rA-265vB; cfr. O'BOYLE e NUTTON 2003, p. 128)
–Innsbruck, Universitäts- und Landesbibliothek Tirol, Cod. 455 (ff. 70vB-87vB)
–Luzern, Zentral- und Hochschulbibliothek, P 1 fol. (ff. 108rA-121vB)
–Seitenstetten, Benediktinerstift, Cod. 47 (ff. 1rA-48vB)
–Darmstadt, Universitäts- und Landesbibliothek, Hs 405 (ff. 289v-291v)

Sono conosciute anche tre edizioni a stampa del Quattrocento:
Practica seu Lilium medicinae etc., a cura di Andreas Belfortis, Ferrara, 18.V.1486 (x4b: De prognosticis), Hain 7796.
Practica seu Lilium medicinae etc., a cura di Antoine Lambillion e Marin Sarrazin, Lyon, 2.V.1491 (ff. 178r-204v), Hain 7797.
Practica seu Lilium medicinae, a cura di Bonetus Locatellus per Octavianus Scotous, Venezia, 22.XII.1498, Hain 7800.

A. Alonso Guardo definisce due famiglie testuali: la famiglia z (con i codici GJUBON, a cui si collegano le edizioni a stampa del 1486, 1491 e 1498) e la famiglia y (cod. ATVKCSRMP). Si veda lo stemma codicum, ALONSO GUARDO 2003, p. 102). Il manoscritto di Trento, che conserva solo una porzione del capitolo V, è difficile da collocare esattamente nello stemma, anche se condivide una lacuna (pacientem, V.1.2) con i manoscritti della famiglia z e con i codici T e K.

Una mano di poco successiva alla copia originale ha apportato alcune correzioni e aggiunto, nella parte inferiore di molti fogli, glosse con i termini chiave del testo soprastante, come già fatto nel De sterilitate mulierum e nel De pulsibus nello stesso codice. Questa mano ha inoltre colmato, in modo incompleto, una lacuna piuttosto ampia (V.6.24-29, ff. 89v-90r). Le correzioni apportate si allineano spesso al consensus codicum (ad es. V.9.56 manulevare] manuvalere cod., manulevare corr.).

Edizione di riferimento: Alberto ALONSO GUARDO, Los pronósticos médicos en la medicina medieval: el "Tractatus de crisi et de diebus creticis" de Bernardo de Gordonio, Valladolid, Universidad de Valladolid, 2003.

Bibliografia aggiuntiva: Luke DEMAITRE, Doctor Bernard de Gordon: Professor and Practitioner, Toronto, Pontifical Institute of Mediaeval Studies, 1980. —Luke DEMAITRE, "Alberto Alonso Guardo. Los pronosticos medicos en la medicina medieval: El "Tractatus de Crisi et de Diebus Creticis" de Bernardo de Gordonio" (review), Bulletin of the history of medicine 1 (2005), 119. —Michael R. McVAUGH, "Alberto Alonso Guardo. Los pronosticos medicos en la medicina medieval: El "Tractatus de Crisi et de Diebus Creticis" de Bernardo de Gordonio" (review), Speculum 80/3 (2005), 819-820. —Giuseppe DELL'ANNA, "Approcio bibliografico al tema dei dies critici nella letteratura medica occidentale tra il medioevo e l'età moderna", Rudiae 7 (1995), 151-189. —Michael R. McVAUGH, "Two Montpellier Recipe Collections", Manuscripta 20 (1976), 175-180.
Language
Latino
Author
Titles
Titolo identificato: Regimen sanitatis ad regem Aragonum.
Titolo aggiunto: Alius tractatus de regimine sanitatis. (f. 97v)
Incipit/Explicit
inc. (testo): Prima pars vel consideratio sanitis conservande pertinet aeris (f. 97v)
expl. (testo): inmersus ano suaviter quantum poterit intromittatur, et hoc est finis. (f. 134r)
Note: Segue la menzione: "Explicit regimine conservande sanitatis secundum a magistro arnaldo de villa nova. Deo gracias etc." (f. 134r).

Observations
Il Regimen sanitatis ad regem Aragonum, composto intorno al 1305-1308 da Arnaldo da Villanova, è un regime di vita scritto per mantenere la salute del re Giacomo II il Giusto (1267-1327), adattato alla complessione individuale e alle condizioni fisiche quotidiane del re. Contiene consigli igienici sui fattori che influenzano la salute (l'esercizio fisico, il bagno, il cibo, le bevande, ecc.) in diciotto capitoli.

Anche se era un regime di salute molto specifico per una persona, divenne, grazie al suo stile semplice e conciso, il testo più popolare e diffuso di Arnau de Vilanova. La scheda di Sebastià Giralt nel Corpus digital d'Arnau de Vilanova (accesso 29/10/2024) dell'Università di Barcellona elenca 77 manoscritti latini completi del testo (a cui va aggiunto il manoscritto di Trento) e 22 testimoni frammentari; sono anche elencate sette edizioni a stampa dell'ultimo quarto del XV secolo. Segno della vasta diffusione del testo, si conosce una traduzione francese del Quattrocento a cura di Pierre de Héronchel (OLIVIER 1944), una traduzione catalana realizzata intorno al 1310 da Berenguer Sarriera (CARRÉ 2017), due traduzioni in ebraico dei secoli XIV e XV (FELIU 2007, GARCÍA BALLESTER et al. 1990) ma anche in tedesco (VIVES 1951) e in italiano (BATTLORI 1947). Si conoscono inoltre due versioni abbreviate dell'opera in latino, di cui una, redatta intorno al 1310, è stata tradotta in catalano e in ebraico (CARRÉ 2015, CIFUENTES 2013).

L'edizione di L. García Ballester e M. McVaugh si basa principalmente sul testo del cod. Paris, BnF, Lat. 6978 (ff. 9r-21v), corretto con il cod. Valencia, Archivo Catedral, 123 (ff. 54rA-57vB).

Edizione di riferimento: Luis GARCÍA BALLESTER, Michael R. McVAUGH, Pedro GIL SOTRES, Arnau de Vilanova. Regimen sanitatis ad regem Aragonum, Barcelona, Universitat de Barcelona - Fundació Noguera (Arnaldi de Villanova Opera Medica Omnia, X.1), 1996.

Bibliografia aggiuntiva: —Antònia CARRÉ, "La traducció catalana abreujada del Regiment de sanitat d'Arnau de Vilanova, és un abreujament de la traducció de Berenguer Sarriera?", L. Badia et al. (a cura di), Studia mediaevalia Curt Wittlin dicata, Alacant, Institut Interuniversitari de Filologia Valenciana (Symposia philologica 25), 2015, 103-115. —Lluís CIFUENTES, "La bibliografia mèdica catalana d'Arnau de Vilanova: estat de la qüestió i nous textos (amb una nota sobre la difusió a Catalunya d'una Vida d'Arnau)", Arxiu de Textos Catalans Antics 30 (2011-2013), 191-238. —Eugène OLIVIER, "Un régime pour garder santé donné au duc de Savoie par un gentilhomme vaudois il y a cinq cents ans", Gesnerus 1/4 (1944), 117-132. —Antònia CARRÉ, Arnau de Vilanova, Regiment de sanitat per al rei d'Aragó. Aforismes de la memòria, Barcelona, Universitat de Barcelona, 2017. —Eduard FELIU, "Les traduccions hebrees del Regiment de sanitat d'Arnau de Vilanova", Tamid 6 (2006-2007), 45-141. —Luis GARCIA BALLESTER et al., "Jewish appreciation of fourteenth-century scholastic medicine", Osiris, 2a s., 6 (1990), 85-117. —José VIVES, "Manuscritos hispánicos en bibliotecas extranjeras", Hispania Sacra 4 (1951), 467-475. —Miquel BATTLORI, "Notícia preliminar: les obres mèdiques catalanes d'Arnau de Vilanova", in M. Batllori (a cura di), Arnau de Vilanova, Obres catalanes, Vol. 2, Barcelona, Barcino, 1947, 53-91.
Language
Latino
Author
Titles
Titolo identificato: Liber pronosticorum (De crisis et de diebus creticis) V.10.
Incipit/Explicit
inc. (testo): Ut breviter tota ars et doctrina predicendi apprehendatur (f. 134v)
expl. (testo): nec altius nec inferius sed equaliter ante faciem indicantis. (f. 139v)
Note: Segue la menzione, aggiunta da un'altra mano: "Expliciunt Pronostica scripta per magistrum Bernardum de Gordonio" (f. 139v).

Observations
Si tratta dell’ultimo capitolo (V.10) del De crisi et de diebus creticis di Bernardo di Gordon, i cui capitoli V.1-7 e V.9 sono copiati ai ff. 82r-97v del manoscritto. Il testo edito da Alonso Guardo si interrompe, nel manoscritto, al f. 139r, r. 11 (expl. et senibus tardius [universaliter om.] curatur), seguito dalla frase "et hic finitur iste tractatus". Successivamente, sempre dalla stessa mano e in continuità con il trattato, si trovano aggiunte che non sembrano appartenere al testo di Bernardo di Gordon o che, in ogni caso, non fanno parte del testo edito da Alonso Guardo:
inc. Si aliqui post aliqua ascribunt scilicet visco(sitati)s in dentibus malum sunt
expl. debet teneri nec altius nec inferius sed equaliter ante faciem indicantis.
Si tratta di segni e pronostici supplementari che riguardano in particolare denti, bocca, occhi, affanno, sudore e urine. Il cod. Darmstadt, Universitäts- und Landesbibliothek, Hs 405 (ff. 289v-291v) contiene solo il capitolo V.10, in una versione molto simile a quella del cod. Trento, Bibl. capitolare, 41, ma con alcune varianti.

Edizione di riferimento: Alberto ALONSO GUARDO, Los pronósticos médicos en la medicina medieval: el "Tractatus de crisi et de diebus creticis" de Bernardo de Gordonio, Valladolid, Universidad de Valladolid, 2003.

Bibliografia aggiuntiva: Luke DEMAITRE, Doctor Bernard de Gordon: Professor and Practitioner, Toronto, Pontifical Institute of Mediaeval Studies, 1980. —Luke DEMAITRE, "Alberto Alonso Guardo. Los pronosticos medicos en la medicina medieval: El "Tractatus de Crisi et de Diebus Creticis" de Bernardo de Gordonio" (review), Bulletin of the history of medicine 1 (2005), 119. —Michael R. McVAUGH, "Alberto Alonso Guardo. Los pronosticos medicos en la medicina medieval: El "Tractatus de Crisi et de Diebus Creticis" de Bernardo de Gordonio" (review), Speculum 80/3 (2005), 819-820. —Giuseppe DELL'ANNA, "Approcio bibliografico al tema dei dies critici nella letteratura medica occidentale tra il medioevo e l'età moderna", Rudiae 7 (1995), 151-189. —Michael R. McVAUGH, "Two Montpellier Recipe Collections", Manuscripta 20 (1976), 175-180.
Language
Latino
Author
Other names
Titles
Titolo identificato: Capsula eburnea (Secreta Hippocratis) (§1-21).
Titolo presente: Sequitur secretum Ypocratis. (f. 140r)
Incipit/Explicit
inc. (testo): Pervenit ad nos quod cum Ypocras morti appropinquaret precepit (f. 140r)
expl. (testo): aerem frigidem et cibos frigidos desiderio vehementi etc. (f. 142v)
Note: Segue la menzione: "Explicit secretum Ypocratis" (f. 142v).

Observations
Il testo conosciuto sotto il nome 'Capsula eburnea' è un breve trattato tardoantico sulla prognosi di morte in base a eruzioni cutanee. Secondo la leggenda narrata nel prologo del testo, il titolo deriva dalla richiesta di Ippocrate, prossimo alla morte, di racchiudere lo scritto in un cofanetto d'avorio e di seppellirlo con lui. Dopo il prologo, il testo presenta un catalogo di circa due dozzine di paragrafi diagnostici.

Esistono due versioni latine di questo trattato. La più antica risale al V/VI secolo, si basa su un modello greco e attribuisce la traduzione a un Democrito (inc.peritissimum omnium rerum). La versione più recente è alto-medievale, proveniente da Toledo, e si richiama a Gerardo da Cremona come traduttore, derivando dalla versione araba in prosa (inc. Pervenit ad nos). Il testo è stato ampiamente diffuso, come testimoniano le diverse versioni latine e le traduzioni o adattamenti in lingua volgare: francese (SUDHOFF 1915, p. 116), medio inglese (KIBRE 1945, p. 391; PRIEBSCH 1915, p. 205; COLAFRANCESCO 2021; DI CLEMENTE 2022; COLAFRANCESCO 2023), italiano (KIBRE 1945, p. 391; KIBRE 1978, p. 195), alto tedesco (SUDHOFF 1915, pp. 111-113; DI CLEMENTE 2011), basso tedesco (SUDHOFF 1915, pp. 113-115; DI CLEMENTE 2011, p. 51; DI CLEMENTE 2014), ebraico (MUSCHEL 1932). Il testo è stato molto diffuso anche nei contesti di lingua araba (KUHNE BRABANT 1988).

Pearl Kibre ha elencato di 37 manoscritti della versione anonima greco-latina e di 85 manoscritti, oltre a 8 edizioni stampate del quarto quarto del XV secolo, della versione latina di Gerardo da Cremona (KIBRE 1978). In assenza di un'edizione critica basata su un numero significativo di testimoni manoscritti, è difficile valutare con precisione il testo del cod. Trento, Biblioteca capitolare, 41. Rispetto all'edizione di Karl Sudhoff, il manoscritto trentino contiene tutti i paragrafi della versione di Gerardo da Cremona, eccetto il 14° (inc. quando fuerit post aurem sinistram pustula nigra); i paragrafi sono disposti nel seguente ordine: 1-11, 15, 12, 13, 16-20, 23, 22, 24, 21. Dopo il paragrafo 11 (expl. multum gravatur in sompno, f. 141v) si trova un paragrafo molto breve che non appare nell'edizione di Sudhoff: "Si in sudore auris et digiti sunt fri(gidi), malum; si sudor infra provocatur et non manet(?), malum; sudor circa capud et collum, f(act?)us nequissumum est." Questo aggiunta non si allinea né esattamente al tema della Capsula né con lo stile della traduzione di Gerardo, e potrebbe essere una glossa inserita nel testo. Secondo l'inventario di Pearl Kibre, sembra che il cod. Oxford, Bodleian Library, Bodl. 484 (S.C. 2063) (ff. 226v-228r), della metà del XV secolo, presenti un incipit molto simile a quello del codice di Trento, e termini anch'esso con il paragrafo 21 (expl. et signum illius est quod desiderat a principio aerem frigidem et cibos frigidos desiderio vehementi. Et sic est finis. Deo gracias. Explicit secretum (Ypocratis)" (KIBRE 1978, p. 205).

Edizione di riferimento: Karl SUDHOFF, "Die pseudohippokratische Krankheitsprognostik nach dem Auftreten von Hautausschlägen, "Secreta Hippocratis" oder "Capsula eburnea" benannt", Archiv für Geschichte der Medizin 9/1-2 (1915), 79-116.

Bibliografia aggiuntiva: Valeria DI CLEMENTE, "Vicende della letteratura medico-prognostica pseudoippocratea nell'Europa medievale: la cosiddetta Capsula Eburnea (Analogium Hippocratis, Liber Veritatis Hippocratis, Secreta Hippocratis, Secreta Democriti) e la sua ricezione in area alto-tedesca (XI / XII-XV sec.)", Itinerari 2 (2011), 49-74. —Pearl KIBRE, "Hippocrates latinus. Repertorium of Hippocratic Writings in the Latin Middle Ages (IV)", Traditio 34 (1978), 193-226. —Gundolf KEIL, "Capsula eburnea", in Kurt Ruh et al. (a cura di), Die deutsche Literatur des Mittelalters Verfasserlexikon, Band 11, Berlin/New York, De Gruyter [2004] 2010, coll. 310-314. —Pearl KIBRE, "Hippocratic Writings in the Middle Ages", Bulletin of the History of Medicine 18/4 (1945), 371-412. —Sonia COLAFRANCESCO, La Capsula eburnea nella tradizione inglese medievale, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2023. —Robert PRIEBSCH, "Deutsche Prosafragmente Des XII. Jahrhunderts. I. Bruchstücke des sog. Züricher Arzneibuchs Vermischt Mit Anderen Medicinischen Traktaten", The Modern Language Review 10/2 (1915), 203-221. —Jesaja MUSCHEL, "Die pseudohippokratische Todesprognostik und die Capsula eburnea in hebräischer Überlieferung", Sudhoffs Archiv für Geschichte der Medizin 25/1 (1932), 43-60. —Valeria DI CLEMENTE, "La ricezione della Capsula eburnea in bassotedesco medio", Filologia germanica 6 (2014), 67-89. —Rosa KUHNE BRABANT, "The Arabic Prototype of the Capsula Eburnea", Quaderni di Studi Arabi 5-6 (1987-1988), 431-441. —Valeria DI CLEMENTE, La ricezione della «Capsula eburnea» nell'Inghilterra medievale, Leonforte, Euno Edizioni, [2021] 2022. —Sonia COLAFRANCESCO, "Come le ginocchia divennero guance. Il caso del secondo pronostico della Capsula eburnea inglese medievale", Medioevo Europeo 5/1 (2021), 51-64.
Language
Latino
Titles
Titolo presente: Sequitur de flebotomia. (f. 143r)
Incipit/Explicit
inc. (testo): Nota [duplex est] tempus flebotomie [scilicet] necessitatis et electionis (f. 143r)
Note: Le parole "duplex est" e "scilicet" sono state aggiunte da un'altra mano.

expl. (testo): sic benignum exactu maligno et vulnus difficiliter consolidatur etc. (f. 144v)
Observations
Questo breve testo sulla flebotomia è anonimo nel manoscritto. Il testo combina versi medici sulla flebotomia, presenti con alcune varianti nella Collectio salernitana edita da DE RENZI 1859 (vv. 1819, 2677-79, 2703, 2705, 2707, 2721-22, 2762), e commenti di diversa lunghezza su regole da seguire, sintetizzate nei versi stessi. Queste regole riguardano il tempo da scegliere per la flebotomia: stagioni, date del calendario, segni zodiacali, posizione della luna. Non sembra esistere un'edizione di questo testo. Si può avvicinarlo a un testo attribuito a un certo Guglielmo nel cod. Leipzig, Universitätsbibliothek, Cod. 1179, ff. 129r-130v (inc. Tempus flebotomie est duplex, scil. necessitatis et electionis; cfr. SUDHOFF 1918, pp. 407-408 e THORNDIKE-KIBRE 1963, col. 1561.8). Sono stati individuati altri testi analoghi che possono essere messi in relazione con il cod. Trento, Biblioteca capitolare, 41:
–Kraków, Biblioteka Jagiellońska, 1859 (ff. 59v-64v, inc. Tempora fleubotomie invenire. Sciendum quod est duplex est tempus flebotomie, puta necessitatis et electionis)
–Innsbruck, Universitäts- und Landesbibliothek Tirol, Cod. 433 (f. 233v, inc. Nota quod ex praedictis potest quodammodo haberi tempus, quo flebotomia est facienda. Tempus autem flebotomiae est duplex)
–Darmstadt, Universitäts- und Landesbibliothek, Hs 674 (f. 233r, inc. De phlebotomia. Tempus flebotomie est duplex scilicet necessitatis et electionis)
–Innsbruck, Universitäts- und Landesbibliothek Tirol, Cod. 750 (f. 37v, inc. Nota duplex est tempus minutionis scilicet necessitatis et electionis)
–Melk, Benediktinerstift, Cod. 871 (f. 12v, inc. Circa tempus minutionis notandum quod duplex est tempus minutionis scilicet necessitatis et electionis)
–London, Wellcome Library, MS 549 (ff. 207r-209r, inc. Compendium de phlebotomia. Tempus flebothomie est duplex).
Il cod. Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, Cod. Guelf. 683 Helmst. (f. 12v) contiene alcuni dei versi citati nel testo.

Il testo è stato rivisto da una mano leggermente successiva rispetto alla copia originale, con modifiche apportate soprattutto all’incipit, e segni di lettura come manicule alle f. 143r e 144r; i versi sono evidenziati con sottolineature.

Bibliografia aggiuntiva: Karl SUDHOFF, Beiträge zur Geschichte der Chirurgie im Mittelalter, Studien zur Geschichte der Medizin 11-12, Leipzig, Barth, 1918. —Salvatore DE RENZI, Collectio Salernitana, Tomo 5, Napoli, Tipografia del Filiatre-Sebezio, 1859. —Lynn THORNDIKE, Pearl KIBRE, A Catalogue of Incipits of Mediaeval Scientific Writings in Latin, Cambridge, MA, The Mediaeval Academy of America, 1963, 1561.
Language
Latino
Titles
Titolo presente: Tractatus de febris pestilentialibus. (f. 144v)
Incipit/Explicit
inc. (testo): Ffebris pestilencialis est calor externeus accensus (f. 144v)
expl. (testo): cum decoctionem florum supra dictorum et similium. (f. 175v)
Note: Segue la menzione: "et sic et finis" (f. 175v).

Observations
Questo trattato sulla febbre pestilenziale comprende un'introduzione (ff. 144v-145r) e quattro sezioni principali, dedicate rispettivamente alla preservacio (ff. 145r-152r), al regimen curativum (ff. 152r-155r), alla confortacio (ff. 155r-159r) e ai sintomi (ff. 159r-175v). Il testo è anonimo sia in questo manoscritto sia nell'altro manoscritto censito, conservato alla Biblioteca Nazionale di Francia, NAL 3035 (olim Fritzlar, Dombibliothek, Ms. 99), ff. 69v-80v. L'autore fa riferimento principalmente a due fonti: Avicenna, da cui adatta l'incipit del libro 4 del Canon medicinae e che menziona altre due volte, e Arnaldo da Villanova, citato due volte. Il testo non risulta segnalato da Karl Sudhoff (cfr. SUDHOFF 1910-1925).

Bibliografia aggiuntiva: Joël CHANDELIER et al., "Manuscrits médicaux latins de la bibliothèque nationale de France. Un index des œuvres et des auteurs", Archives d'histoire doctrinale et littéraire du Moyen Âge 73 (2006), 74. —Karl SUDHOFF, "Pestschriften aus den ersten 150 Jahren nach der Epidemie des schwarzen Todes 1348" I-XVIII, Archiv für Geschichte der Medizin 4-17 (1910-1925).
Language
Latino
Author
Titles
Titolo identificato: De sterilitate mulierum.
Titolo presente: tractatus de sterilitate compilatus a magistro B. de Gordonio quo ipse usus usus fuit in filia comitis Ruthenensis et tandem concepitur quia de causa calida tardius accepit cum impedimentum ideo incipiamus ab ea etc. (f. 175v)
Incipit/Explicit
inc. (prologo): Temperamentum complexionis est causa fecunditatis vel modicus lapsus (f. 176r)
expl. (prologo): fissura labiorum et similia (f. 176r)
inc. (testo): Si ergo corpus est plectoricum procedat flebotomia (f. 176r)
expl. (testo): que erat quasi stupida et sterilis de causa frigida et humida. (f. 186r)
Observations
La tradizione manoscritta attribuisce generalmente il De sterilitate mulierum a Bernard de Gordon, con un'eccezione significativa: il manoscritto più antico, il cod. Cambridge, Peterhouse College, MS 101, che lo presenta come anonimo. Questa attribuzione potrebbe quindi essere posteriore. Il trattato mostra una chiara relazione con il Lilium medicinae di Bernard de Gordon, da cui deriva in gran parte (soprattutto dai capitoli 1 e 14 della particula VII). Perciò, P. Conde Parrado e E. Montero Cartelle ipotizzano due ipotesi:
1) che l'autore sia un medico di secondo o terzo rango che, ispirandosi principalmente a Bernard de Gordon, ne abbia fatto un estratto, aggiungendo una sezione di origine sconosciuta, probabilmente basata sulla propria esperienza (l'opera ha infatti un carattere eminentemente pratico, privo delle basi teoriche presenti nel Lilium);
2) che, data la cronologia dei manoscritti, in particolare del più antico, databile intorno al 1307, e considerando che il Lilium fu completato all'inizio del 1305, il De sterilitate mulierum sia stato composto all'inizio del XIV secolo come opera derivata dal Lilium medicinae.

P. Conde Parrado e E. Montero Cartelle hanno identificato dieci testimoni manoscritti del testo:
B: Berlin, Staatsbibliothek, Ms. lat. fol. 466
K: Bruxelles, Bibliothèque Royale, II 1413 (ff. 148r-149v)
C: Cambridge, Peterhouse College, MS 101 (ff. 156r-157v)
J: Vaticano, BAV, Pal. lat. 1179 (ff. 111v-113v)
V: Vaticano, BAV, Pal. lat. 1083 (ff. 320r-321v)
E: Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA 2° 236 (ff. 223r-224r)
M: Metz, Bibliothèque Municipale, Ms 282 (ff. 70v-73v)
P: Paris, BnF, Lat. 6957 (ff. 55v-57v)
O: Paris, BnF, Lat. 7066 (ff. 28r-32r)
L: Leipzig, Universitätsbibliothek, 1216 (ff. 137r-138v)

A questi manoscritti va aggiunto anche il cod. Trento, Biblioteca capitolare, 41. Gli editori dividono i dieci manoscritti in due famiglie: i codici MBO da una parte (gruppo x) e i codici CELJVPK dall'altra (gruppo y). All'interno del gruppo y, tuttavia, il manoscritto C si distingue per alcune caratteristiche particolari. L'ordine dei capitoli è I-VI nel gruppo x, ma I-IV, VI, V nel gruppo y (L ha anche il capitolo V alla fine, ma con un testo piuttosto diverso; questo capitolo manca in P). Tra le 17 varianti dei gruppi x e y selezionate dagli editori (CONDE PARRADO e MONTERO CARTELLE 1999, p. 121), cod. Trento, Biblioteca capitolare, 41 (T) presenta le lezioni del gruppo y in 16 casi, mentre nell'ultimo caso si tratta di una variante piuttosto minore (II.35 cum] xT, in y). L'ordine dei capitoli è quello del gruppo y (I-IV, VI, V). La posizione del manoscritto di Trento nella tradizione manoscritta, sebbene chiaramente legata al gruppo y, sembra tuttavia abbastanza particolare. Si nota, per esempio, almeno un caso in cui T è più vicino ai manoscritti del gruppo x (III.19 quod sequitur] om. MOT), altri in cui il testo di T è diverso da tutti gli altri (es. VI.30 si autem in matrice fuerint ulcera] BOMEJLKVP, si autem in matrice ulcera fuerint C, si autem vulnera fiant in matrice T; I.10 purgetur] evacuetur T); si nota anche un'importante omissione per salto dallo stesso allo stesso (II.18-23: qualibet vice [...] media libra proiciatur om. T) et alcune aggiunte (per es. alla fine del capitolo I: "Item oleum de rosis valet ad conceptionem preparandum in ungendo matricem per uram desiccacionem. Item oleum de mastice valet confortando.")

Il manoscritto presenta una lunga aggiunta al paragrafo III.11, che sembra comune con il manoscritto C, e che inizia con "pessarium mundificans matricem"; tuttavia, l'apparato critico degli editori non consente di avere l'intero passaggio "aggiunto". Nel manoscritto di Trento, questo passaggio presenta in particolare una frase in prima persona (ff. 179v-180r): "Et ego probavi in filia comitis que erat frigida et humida pinguis matritem habens lubricam saniosam [...], sicut scis pro filia comitis et specialiter fuit facta ad menstrua provocanda et mundifficacionem matricis et abiit." Il manoscritto di Trento è l'unico a menzionare la figlia del conte di Rodez sia nel titolo del trattato ("usus fuit in filia comitis Ruthenensis"), sia in questo passaggio nel capitolo III ("in filia comitis", "pro filia comitis") sia nel colophon ("hec ordinatio fuit facta pro filia comitis Ruthenensis que erat quasi stupida et sterilis de causa frigida et humida"). Alcuni manoscritti del gruppo y (EVJK) presentano all'inizio del capitolo V la frase che funge da colophon in T ma con una leggera variante: "Ordinatio facta pro comitissa ruthenensi que era quasi stupida et sterilis de causa frigida et humida" L'identità più probabile di questo conte di Rodez e di sua figlia sono Enrico II (ca. 1236-1303) e sua figlia Cecilia (nata dopo il 1274, morta nel 1313). Enrico II, conte di Rodez, non aveva eredi maschi; diede quindi in moglie la figlia Cecilia nel 1298 a Bernardo VI, conte d'Armagnac. Cecilia risultava incinta nel 1302 (non si sa se la gravidanza sia giunta a termine) e diede alla luce un figlio, Giovanni, nel 1305. Enrico II morì nel 1303 e Cecilia divenne contessa di Rodez, un titolo subito contestato (cfr. BARROIS 2004, pp. 16-20). La gravidanza tardiva di Cecilia, a circa 28 anni, quattro anni dopo il matrimonio, potrebbe essere stata motivo di preoccupazione nel contesto della successione complicata della contea di Rodez. Si può ipotizzare il ricorso a un medico, forse dall'università di Montpellier: è evidentemente lui a parlare in prima persona nel testo: "Et ego probavi in filia comitis...". Se l'autore del De sterilitate mulierum si è ispirato al Lilium medicinae di Bernardo di Gordon, datato 1305, potrebbe aver riportato il risultato della sua esperienza con Cecilia di Rodez pochi anni prima. Non è chiaro perché i riferimenti alla figlia del comes Ruthenensis compaiano solo parzialmente nel resto della tradizione manoscritta, quasi come se il trattato ne fosse stato epurato. Si potrebbe avanzare un'altra ipotesi, se si vuole credere al titolo del testo nel codice Trento, Arch. 41: Incipit tractatus de sterilitate compilatus a magistro Bernardo de Gordonio quo ipse usus fuit in filia comitis Ruthenensis, et tandem concepitur etc. (f. 175v). Questo breve trattato potrebbe essere stato composto dallo stesso Bernardo di Gordon (attivo a Montpellier già dal 1283) dopo aver assistito Cecilia di Rodez alla fine del XIII secolo o nei primi anni del XIV secolo; il testo potrebbe aver circolato indipendentemente, prima che Bernardo lo utilizzasse in parte per il suo Lilium medicinae nel 1305. È evidente che il testo del De sterilitate mulierum nel cod. Trento, Arch 41, nonostante sia più recente rispetto agli altri manoscritti, possa gettare nuova luce sia sull'edizione del testo sia sulla sua storia.

Una mano posteriore alla copia ha annotato, nella parte inferiore della maggior parte dei fogli, i termini chiave del testo soprastante, inserendo anche numerosi manicoli e apportando circa dieci correzioni. Tutte le modifiche effettuate concordano con il consensus codicum (ad es. II.36 calamite] card(...) T, calamite corr.; IV.25 debilitatem] sterilitatem T, debilitatem corr.; V.12 dyambra] de ambra T, dyambra corr.; VI.23 tortuosum] toruosum T, tortuosum corr.).

Edizione di riferimento: Pedro CONDE PARRADO, Enrique MONTERO CARTELLE, Maria Cruz HERRERO INGELMO, Tractatus de conceptu. Tractatus de sterilitate mulierum, Valladolid, Universidad de Valladolid, Secretariado de Publicaciones e Intercambio Editorial, 1999, 100-160.

Bibliografia aggiuntiva: Luke DEMAITRE, Doctor Bernard de Gordon: Professor and Practitioner, Toronto, Pontifical Institute of Mediaeval Studies, 1980. —Dominique BARROIS, Jean Ier, comte d'Armagnac, (1305-1373), son action et son monde, Thèse de doctorat, Université Lille 3, 2004.
Language
Latino
Titles
Titolo identificato: De pulsibus.
Incipit/Explicit
inc. (testo): Pulsus est mocio cordis et arteriarum. Tria autem sunt efficiencia pulsus (f. 186r)
expl. (testo): serventes colericosque melancolicos febricitate sunt. (f. 189r)
Observations
Questo breve trattato sul polso, anonimo nel manoscritto, è diviso in due parti. La prima (ff. 186r-188v, des. secundum naturam in corde et in omnibus suis partibus) si ispira largamente al De pulsibus attribuito a Filareto. Troviamo dapprima una sorta di digest dei paragrafi 3-8, 13-22, 44-45, 26-33, 49-50 di Filareto, dopodiché l'autore segue la struttura del trattato – a proposito delle dieci caratteristiche del polso definite nei paragrafi 59-80 – ma con numerosi aggiunte, che esplicitano o spiegano il testo di Filareto. Ad esempio, dopo il paragrafo 59 ("Primum genus secundum quantitatem dimensionem trium consideratur id est secundum longitudinem, latitudinem et profunditatem" [Phil. 59] = "Debet primo considerare longitudinem, latitudinem et profunditatem" cod. Trento), l'autore del testo del cod. Trento, Biblioteca capitolare, 41, aggiunge: "longitudinem si pulsatio sit longa et subtilis, latitudinem si grossa et sprissa, profunditatem si talis pulsatio venit a profundo arterie et d(icitur?) magna et cordialis" (f. 187r). Il termine pulsatio non è mai utilizzato nel De pulsibus di Filareto. La seconda parte (ff. 188v-189r), più breve, elenca varie caratteristiche del polso (citus, frequens, parvus, continuus, lenis ecc.) a le associa alle proprietà del cuore (caldo, umido, freddo, secco). Questa parte non sembra essere collegata al trattato attribuito a Filareto.

Una mano poco posteriore alla copia ha corretto il testo in alcuni punti e annotato, nella parte inferiore della maggior parte dei fogli, i termini chiave del testo soprastante, come già fatto nel De sterilitate mulierum, il testo precedente nel codice (ff. 175v-186r).

Bibliografia aggiuntiva: Ivan GAROFALO, "Il De pulsibus di Philaretus e il Περὶ σφυγμῶν di Philaretos (con in appendice l’edizione del De pulsibus)", in M. T. Santamaría Hernández (a cura di), Textos médicos grecolatinos antiguos y medievales: estudios sobre composición y fuentes, Cuenca, Ediciones de la Universidad de Castilla-La Mancha, 2012, 55-94. [ripubblicato in Ivan GAROFALO, "Le "De pulsibus" de Philaretus et le "peri sphugmon" de Philarétos (avec en Appendice l'édition du De pulsibus)", N. Palmieri (a cura di), L'Articella dans les manuscrits de la Bibliothèque municipale de Reims: entre philologie et histoire, Saint-Étienne, 2016, 77-110.] —Concetta PENNUTO, "Pulsations du corps en médecine", Histoire, médecine et santé 11 (2017), 55-76. —Roberta GIACOMI; "Nuovi testimoni del De pulsibus Philareti", Galenos 7 (2014), 115-123. —Nicoletta PALMIERI, "I traduttori greco-latini dell'Articella e i loro lettori", Galenos 8 (2015), 13-33. —Alessandra SCIMONE, "Le traduzioni de pulsibus nella trasmissione universitaria del Galeno latino", in M. T. Santamaría Hernández (a cura di), Estudios sobre Galeno Latino y sus fuentes, Cuenca, Ediciones de la Universidad de Castilla-La Mancha, 2021, 75-103. —Nicoletta PALMIERI, "La science du pouls: textes d'initiation et commentaires (VIe-XIIIe siècles)" in L. Moulinier-Brogi, M. Nicoud (a cura di), Écritures médicales: Discours et genres, de la tradition antique à l'époque moderne, Lyon, CIHAM-Editions, 2019, 229-274.
Language
Latino
Titles
Titolo identificato: De urinis.
Incipit/Explicit
inc. (testo): Colores urine sunt 19, albus, lacteus, glaucus (f. 189v)
expl. (testo) (Lacking): tunc mortifficationem signat. Si autem prius fuerit (f. 200v)
Observations
Questo trattato sulle urine, anonimo nel manoscritto, è composto da tre parti:
1) uno sviluppo sui colori delle urine (ff. 189v-200r), composto da un’introduzione che presenta i 19 colori delle urine (albus, lacteus, glaucus, karopos, subpallidus, pallidus, subcitrinus, citrinus, subrufus, rufus, subrubeus, rubeus, subrubicundus, rubicundus, inopos, kyanos, viridis, lividis, niger), seguita da 12 brevi capitoli dedicati ciascuno a uno o due colori dell’urina: 1. de albo colore (f. 190r), 2. de colore glauco (f. 191r), 3. de lactea (f. 191v), 4. urina pallida vel subpallida (f. 192r), 5. de colore citrino (f. 193r), 6. urina rufa et subrufa (f. 194r), 7. urina rubea et subrubea (f. 195v), 8. urina inopos vel kyanos (f. 196r), 9. de colore viridi (f. 196v), 10. color lividus (f. 197v), 11. livida particulariter (f. 198r), 12. de urina nigra (f. 198v).
2) una tabella delle urine (ff. 200r), simile per esempio a quella del cod. Paris, BnF, Lat. 7138, f. 214r.
3) l’inizio di uno sviluppo intitolato De contentis in urina (f. 200rv) dove è presente solo il primo capitolo (de circulo).È probabile che il testo, interrotto a metà frase in fondo al foglio ("Si autem prius fuerit"), fosse originariamente più lungo. Secondo l'indice (ff. IVr-XIr) redatto dalla mano che ha annotato il testo, l'ultima sezione doveva proseguire per circa una decina di fogli oggi mancanti; la numerazione antica dei fogli, usata per l'indice, si ferma all'attuale f. 224, mentre nell'indice si trovano voci sul tema delle urine che arrivano fino al f. 233.

Bibliografia aggiuntiva: Laurence MOULINIER-BROGI, "La science des urines au Moyen-Âge, une matière plastique", in L. Moulinier-Brogi, M. Nicoud (a cura di), Écritures médicales: discours et genres, de la tradition antique à l'époque moderne, Lyon, CIHAM Editions, 2019, 179-228. —Laurence MOULINIER-BROGI, L'uroscopie au Moyen Âge: "lire dans un verre la nature de l'homme", Paris, Honoré Champion, 2012. —Michael STOLBERG, Uroscopy in Early Modern Europe, London, New York, Routledge, 2016. —Lisa DEVRIESE, "The Colorless History of Pseudo-Aristotle's De coloribus", Early Science and Medicine 26/3 (2021), 254-288.
Unpublished
Giuseppe STEFENELLI, Repertorium antiquae Bibliothecae capitularis Tridenti, [1873], Trento, Biblioteca capitolare, ms. s. n., nr. 243.
Ivo LEONARDI, Schedario per autori e opere dei manoscritti e degli incunaboli della Biblioteca Capitolare di Trento, [1981-1989], Trento, Archivio diocesano tridentino, ms. s. n.
Printed
Bibliografia relativa alla descrizione interna:
Alberto ALONSO GUARDO, Los pronósticos médicos en la medicina medieval: el "Tractatus de crisi et de diebus creticis" de Bernardo de Gordonio, Valladolid, Universidad de Valladolid, 2003.
Dominique BARROIS, Jean Ier, comte d'Armagnac, (1305-1373), son action et son monde, Thèse de doctorat, Université Lille 3, 2004.
Miquel BATTLORI, "Notícia preliminar: les obres mèdiques catalanes d'Arnau de Vilanova", in M. Batllori (a cura di), Arnau de Vilanova, Obres catalanes, Vol. 2, Barcelona, Barcino, 1947, 53-91.
Antònia CARRÉ, "La traducció catalana abreujada del Regiment de sanitat d'Arnau de Vilanova, és un abreujament de la traducció de Berenguer Sarriera?", L. Badia et al. (a cura di), Studia mediaevalia Curt Wittlin dicata, Alacant, Institut Interuniversitari de Filologia Valenciana (Symposia philologica 25), 2015, 103-115.
Antònia CARRÉ, Arnau de Vilanova, Regiment de sanitat per al rei d'Aragó. Aforismes de la memòria, Barcelona, Universitat de Barcelona, 2017.
Joël CHANDELIER et al., "Manuscrits médicaux latins de la bibliothèque nationale de France. Un index des œuvres et des auteurs", Archives d'histoire doctrinale et littéraire du Moyen Âge 73 (2006), 74.
Lluís CIFUENTES, "La bibliografia mèdica catalana d'Arnau de Vilanova: estat de la qüestió i nous textos (amb una nota sobre la difusió a Catalunya d'una Vida d'Arnau)", Arxiu de Textos Catalans Antics 30 (2011-2013), 191-238.
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Project
BiblioSMe - Bibliotheca Scientifica Mediaevalis
Author of description
Adriana Paolini
Ultima modifica = last modification
Olivier Defaux
Type
Recupero
Date of creation
22/07/2017
Last modification
25/03/2025
CNMS
CNMS\0000185588
Libraries Details
Archivio diocesano tridentino - Trento