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Roma, Biblioteca nazionale centrale, Sessoriano, Sess.16

Membranaceo, guardie cartacee; 0801-0900 data stimata (cfr. Morelli-Palma, Indagine); numerazione a penna nell'angolo sup. est. per cc. 57; saltata la carta ora numerata 28a

Identificatore
CNMD\0000214047
Dimensioni
mm 273 x 178
Decorazione
Decorato
Iniziali: Presenza di iniziali semplici
Legatura
Legatura presente
Datazione: ;
Materia delle assi o dei quadranti: Assi in cartone
Materia della coperta: Coperta in pergamena, Coperta in carta
Storia del manoscritto
Trascrizione/descrizione di elementi storici: Manoscritto originario dello scriptorium del monastero di S. Silvestro di Nonantola (Modena). Il codice compare nei seguenti antichi cataloghi dell'abbazia di Nonantola: in quello del 1166 con la segnatura 14; in quello del 1464 con il numero 59, in quello redatto a cavallo degli anni 1464-1490 con il numero 82 (cfr. Gullotta, pp. 40-41, 288, 406). Nel catalogo Ferrari (1663-1672) il codice porta il numero 63 (cfr. Palma, Sessoriana, p. 34). Il codice fa parte di quei manoscritti raccolti per iniziativa dell'abate Ilarione Rancati (1594-1663) a vantaggio della Biblioteca Sessoriana dei cistercensi romani di Santa Croce in Gerusalemme, il cui timbro è visibile alle cc. Ir e 1r. Da qui, l'intera biblioteca, in seguito alla soppressione del monastero avvenuta nel 1810, fu trasferita presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (1810-1817). L'8 marzo 1817 i manoscritti furono restituiti ai cistercensi del monastero di S. Bernardo alle Terme. Nel 1825 tornarono a S. Croce in Gerusalemme, dove rimasero (eccetto brevi periodi durante gli anni 1849 e poi 1870) fino alla consegna alla Biblioteca Nazionale di Roma. La consegna, stabilita in base alla legge sulla soppressione delle corporazioni religiose di Roma del 1873, avvenne in due tempi: nel 1875 e nel 1885. Per il fondo Sessoriano, sono testimoniate 12 serie di segnature, escludendo quelle che ogni codice aveva prima dell'immissione alla biblioteca di Santa Croce. In questo manoscritto abbiamo le seguenti segnature: "108" nell'angolo superiore esterno di c. IIr, assegnata da Franco Ferrari (bibliotecario di Santa Croce), risalente al periodo immediatamente precedente il 1727 e riferita alla disposizione per formato dei codici negli scaffali; "Codex 249" a c. IIr, apposta negli anni 1728-1737 da Gioacchino Besozzi (abate dal 1724) insieme all'indicazione del contenuto del codice; "XVI" a c. Iv, attribuita da Leandro de Corrieri (bibliotecario fino al 1834) e ripetuta a penna in alto sul dorso, preceduta dalla lettera D. Ancora nella parte inferiore del dorso, tracce del cartellino cartaceo di colore azzurro recante l'antica segnatura " G XVI", dove la lettera si riferiva alla sezione del pluteo. Alla fine del 1800, quando il fondo era già presente in BNC, venne assegnato il numero di catena "2101", che corrispondeva alla collocazione negli scaffali indipendentemente dalla provenienza dei diversi fondi. Nel margine superiore di c. 1r nota autografa di Leandro de Corrieri e varie probationes calami, come anche nel verso. Alle cc. 1v-2r una lezione dell'Apocalisse ed una sequentia sancti evangelii secundum Matheum (cfr. Giorgi), poco leggibili. A c. 2v mano del secolo XII ha trascritto la Retractatio al De animae quantitate di Sant'Agostino
Antiche segnature:
108

Nomi legati alla descrizione esterna:
Contenuti
Autore
Titoli
Titolo aggiunto: De qualitate vel quantitate anime
Note: aggiunto da mano posteriore sul margine superiore di c. 3r. Vd. immagine

Titolo identificato: De quantitate animae
Note: Cfr. C.S.E.L. 89, 129-231

Incipit/Explicit
inc. (testo): Quoniam video te abundare otio (c. 3r)
expl. (testo): sed etiam meipsum oportuniorem observabo (c. 44r)
Autore
Titoli
Titolo presente: De immortalitate animae (c. 44r)
Titolo identificato: Retractationum libri II. De immortalitate animae liber unus
Note: Cfr. CCh 57, pp. 15-17

Incipit/Explicit
inc. (testo): Post libros soliloquiorum iam de agro (c. 44r)
expl. (testo): Hic liber sic incipit si alicubi est disciplina (c. 45r)
Autore
Titoli
Titolo identificato: De immortalitate animae
Note: Cfr. C.S.E.L. 89, pp. 99-128

Titolo identificato: De immortalitate anime
Note: lungo il margine esterno, in senso verticale

Incipit/Explicit
inc. (testo): Si alicubi est disciplina necesse (c. 45r)
expl. (testo): De quo dictum est probatur (c. 57v)
Osservazioni
Nella seconda metà di c. 57v, preghiere e prove di penna
Autore
Titoli
Titolo identificato: Retractationum libri duo. De animae quantitate liber unus
Note: Cfr. CCh 57, pp. 21-23

Incipit/Explicit
inc. (testo): In eadem urbe scripsi dialogum (c. 2v)
expl. (testo): sic incipit quoniam video te abundare otio (c. 2v)
Non a stampa
(Giorgi, I.), Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele. Catalogo dei manoscritti. Fondo Sessoriano, p. 20
A stampa
Gullotta, Giuseppe, Gli antichi cataloghi e i codici della Abbazia di Nonatola, Città del Vaticano 1955 (Studi e testi, 182), pp. 40-41, 288, 406; Morelli, Mirella - Palma, Marco, Indagine su alcuni aspetti materiali della produzione libraria a Nonantola nel secolo IX, "Scrittura e civiltà" 6, 1982, 40, 68, 70, 72, 74, 76, 78, 80, 82, 84, 86; Oberleitner, Manfred, Die handschriftliche Uberlieferung der Werke des heiligen Augustinus, I, 1 in Sitzungsberichte der Osterreichischen Akademie der Wissenschaften. Philosophish-historische Klasse, 267. Band, Wien 1970 (Veroffentlichungen der Kommission zur Herausgabe des Corpus der lateinische Kirchenvater, 2), 218-219; Palma, Marco, L'origine del codice vaticano del Liber diurnus, "Scrittura e civiltà" 4, 1980, 306 n. 47; M. Palma, Sessoriana. Materiali per la storia dei manoscritti appartenuti alla biblioteca romana di S. Croce in Gerusalemme, Roma 1980 (Sussidi eruditi, 32), 34
Riproduzioni
Digitalizzazione integrale consultabile sulla TECA Digitale della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Microfilm
Autore della scheda
Rossella Modica
Ultima modifica
Valentina Longo
Tipologia
Recupero
Data di creazione
28/01/2013
Ultima modifica
25/11/2020
CNMS
CNMS\0000152512
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