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Membranaceo, guardie miste: 6 guardie cartacee moderne e 2 membranacee antiche; 3 guardie iniziali e 3 finali cartacee del secolo XX, non numerate; quarta guardia iniziale - non numerata - e prima finale - numerata 181 - del secolo XIV; fascicoli legati; 1201-1400 data desumibile (elemento 1: sec. XIV; elemento 2: sec. XIII in); cc. IV + 180 + IV; numerazione recente a matita
Identificatore
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CNMD\0000067806
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Dimensioni
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mm 220 x 156 (c. 14), (i due elementi presentano dimensioni identiche)
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Decorazione
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Decorato
Datazione: 1201-1400 (vedi Unità codicologiche)
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Legatura
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Legatura presente
Datazione: 1974;
Origine: rilegato in occasione del restauro dal laboratorio R. Salvarezza nel 1974 (da timbro all'interno del piatto posteriore)
Materia delle assi o dei quadranti: Assi in legno
Materia della coperta: Coperta in pelle
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Storia del manoscritto
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Trascrizione/descrizione di elementi storici: Il codice, costituito da due elementi, è stato composto nella biblioteca dell'Eremo di Camaldoli, in data imprecisata: il Salterio duecentesco, proveniente dalla Francia settentrionale, è stato unito ad un innario trecentesco camaldolese. Il luogo di provenienza è stato già erroneamente identificato con l'eremo francescano della Verna (cfr. CATALOGO, I, p. 339).
Il codice fu acquistato dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma nel 1873 da Gioacchino Stiavelli ed è stato restaurato nel 1974 da R. Salvarezza, Roma
Nomi legati alla descrizione esterna:
*Salvarezza, *Renato
, legatore, restauratore
*Eremo di *Camaldoli < Arezzo >
, provenienza
Stiavelli, Gioacchino
, provenienza
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Dimensioni
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mm 220 x 156 (c. 10)
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Fascicolazione
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un solo fascicolo: quinione (cc. 1-10)
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Rigatura
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a secco e a colore
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Righe
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ca. 24
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Disposizione del testo
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a piena pagina
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Richiami
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al centro del margine inferiore sul verso dell'ultima carta del fascicolo
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Scrittura e mani
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Scrittura:
Descrizione: gotica italiana di più mani
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Decorazione
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Decorato
Datazione: 1301-1400 (coeva)
Iniziali: Presenza di iniziali semplici
Note alle iniziali/fregi: Iniziali e didascalie rubricate
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Storia del manoscritto
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Titoli
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Titolo aggiunto: Ymnarium camaldulensis
Note: cfr. CATALOGO, I, p. 338 |
Incipit/Explicit
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inc. (testo): Primo dierum omnium quo mundus extat conditus (1r)
expl. (testo): prestet hoc nobis deitas beata patris (10v)
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Dimensioni
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mm 220 x 156 (c. 14)
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Fascicolazione
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manoscritto costituito da 22 fascicoli e precisamente:
I-XXI: quaternioni (cc. 11-176);
XXII: binione (cc. 177-180)
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Rigatura
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a mina di piombo
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Righe
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20 righe
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Disposizione del testo
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a piena pagina
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Richiami
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nel margine inferiore sul verso dell'ultima carta di ogni fascicolo, spesso rifilati
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Scrittura e mani
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Scrittura:
Descrizione: gotica francese; numerose annotazioni in gotica italiana del XIV secolo
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Decorazione
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Decorato
Datazione: 1201-1225
Iniziali: Presenza di iniziali semplici
Iniziali ornate: Presenza di iniziali ornate
Iniziali fitomorfe: Presenza di iniziali fifomorfe
Istoriate: Presenza di iniziali istoriate a cc. 17v, 46v, 69r, 70r, 84r, 115v, 131v
Scuola/Autore: Didascalie rubricate in rosso, con iniziali in oro e a inchiostro rosso e blu.
Il Calendario (cc. 11r-16v) è illustrato da 12 disegni di rozza fattura, tracciati a penna e acquerellati, raffiguranti i mesi: ogni disegno presenta una figura virile intenta in un'occupazine legata al periodo dell'anno.
c. 11r: figura seduta a mensa in atto di levare un calice; davanti, un fuoco acceso (Gennaio);
c. 11v: figura con cero della Candelora in mano (Febbraio);
c. 12r: lo zappatore (Marzo);
c. 12v: figura con pianticella in mano (Aprile);
c. 13r: il falconiere (Maggio);
c. 13v: la potatura di un albero (Giugno);
c. 14r: la falciatura (Luglio);
c. 14v: la mietitura (Agosto);
c. 15r: la vendemmia (?) (Settembre);
c. 15v: la semina (Ottobre);
c. 16r: l'uccisione del maiale (Novembre);
c. 16v: il fornaio (Dicembre).
Il Salterio (cc. 17v-180r) contiene 9 iniziali miniate a pennello su fondo d'oro in foglia, 7 istoriate e 2 decorate a motivi vegetali, poste all'inizio delle partizioni dei salmi:
c. 17v: Beatus (Ps. I), iniziale istoriata B: in alto, Davide decapita Golia; in basso, Davide suona l'arpa;
c. 41v: Dominus (Ps. XXVI), iniziale istoriata D: martirio di San Lorenzo;
c. 56v: Dixi (Ps. XXXVIII), iniziale istoriata D: martirio di Santo Stefano;
c. 69v: Quid gloriaris (Ps. LI), iniziale istoriata Q: cavaliere;
c. 70r: Dixit insipiens (Ps. LII), iniziale istoriata D: cavaliere;
c. 84r: Salvum (Ps. LXXX), iniziale decorata a motivi fitomorfi;
c. 101r: Exultate (Ps. LXXX), iniziale decorata a motivi fitomorfi;
c. 115v: Cantate (Ps. XCVII), iniziale istoriata C: Erode ordina la strage degli innocenti;
c. 131v: Dixit Dominus (Ps. CIX), iniziale istoriata D: la strage degli innocenti.
Numerose iniziali I zoomorfe, formate dal corpo di un volatile in foglia d'oro e inchiostro rosso, nero e blu; quasi tutte le figure presentano la testa erasa.
Lo stile delle miniature riporta alla regione delle Fiandre e dell'Hainaut, al confine tra Francia e Belgio; le miniature sono databili all'inizio del XIII secolo (MOTTA 1982, p. 173),
cfr. Parigi, Bibliothèque Nationale, Lat.238, Salterio datato intorno al 1200
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Storia del manoscritto
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Trascrizione/descrizione di elementi storici: I santi citati nel calendario e nelle litanie indicano che il manoscritto proviene dalla regione delle Fiandre e dell'Hainaut, al confine tra la Francia di nord-ovest e il Belgio (MOTTA 1982, p. 173).
A c. 180v compare la nota di possesso che attesta come il codice fu donato nel 1294 per lascito ad un eremo dalla contessa Albiera, figlia del conte Guido di Porciano, insieme ad altri tre piccoli codici, e a 50 libre: "Hoc psalterium et tres alios parvos [libros] in quibus erat officium beate virginis cum VII psalmis et letaniis et libras L [re]liquit in heremo pro remedio anime sue Comitissa Albiera filia comitis Guidonis de porciano. Anno domini MCCLXXXXIIII [...]".
L'eremo, non meglio precisato nel testo, è con certezza identificabile con quello di Camaldoli (MAGHERI CATALUCCIO - FOSSA 1979, passim). Il Salterio è infatti identificabile con uno di quelli registrati nell'inventario "A" della biblioteca monastica (Arezzo, Biblioteca Comunale, ms.337, c. 4v) databile al 1406 (MAGHERI CATALUCCIO-FOSSA, p. 145, nr. 56) e in quello successivo (ivi, Inventario "C") del 1693 (p. 494, nr. 17), dove è citato come "Psalterium Comitisse Albierae Guidonii".
Numerose annotazioni del secolo XIV testimoniano l'adattamento del testo all'uso liturgico camaldolese.
Durante il periodo di permanenza presso l'eremo camaldolese, il Salterio è stato rilegato insieme ad un Innario frammentario, che attualmente costituisce la prima unità codicologica del codice
Nomi legati alla descrizione esterna:
Guidi, Albiera < contessa >
, possessore
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Albiera filia comitis Guidonis de Porciano, citato a 180v
*Eremo di *Camaldoli < Arezzo >
, provenienza
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Titoli
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Titolo elaborato: Salterio liturgico
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Osservazioni
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Il manoscritto contiene:
cc. 11r-16v: Calendario; c. 17r : Colletta "Suscipe digneris domine"; cc. 17v-163v: Salterio liturgico; cc. 163v-177v: Cantici Biblici; cc. 177v-180r: Litanie e Orazioni; seguono infine orazioni, formule di benedizioni e memoria di professioni religiose del secolo XIV |
Non a stampa
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Registro d'ingresso - acquisti, n. 670064; Biblioteca nazionale centrale
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A stampa
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P. TOESCA, Il Medioevo, II, Torino, UTET, 1927, p. 1084, n. 11;
Trésor des bibliothèques d'Italie, IV-XVI siècle (Exposition à la Bibliothèque Nationale), Paris, s.n., 1950, n. 80;
Mostra storica nazionale della miniatura, catalogo, Firenze, Sansoni, 1954, p. 276;
I luoghi della memoria scritta. Manoscritti, incunaboli, libri a stampa di Biblioteche Statali Italiane, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1994, pp. 94-95;
Pregare nel segreto. Libri d'Ore e testi di spiritualità nella tradizione cristiana, catalogo della mostra, direzione scientifica di Guglielmo Cavallo, coordinamento di Barbara Tellini Santoni e Alberto Monadori, Roma, De Luca, 1994, pp. 39-40;
G. BILLANOVICH, Giovanni del Virgilio, Pietro da Moglio, Francesco da Fiano, in "Italia medioevale e umanistica", 7 (1964), pp. 279-324, in particolare p. 307;
M. E. MAGHERI CATALUCCIO - U. FOSSA, Biblioteca e cultura a Camaldoli. Dal medioevo all'umanesimo, Roma, Ed. Anselmiana. 1979, pp. 72-73, 93, 145, 175-176, 179;
R. MOTTA, Un documento per la storia della miniatura duecentesca della Francia nord-orientale. Il ms. V.E.471 della Biblioteca Nazionale di Roma, "Mélanges de l'Ecole Francaise de Rome. Moyen age-Temps modernes", 94/1 (1982), pp. 171-190;
P. LICCIARDELLO, Lineamenti di agiografia camaldolese medievale (XI-XIV secolo), "Hagiographica", 11 (2004), pp. 1-65, in particolare p. 33;
M. VILLANI, I calendari tra astronomia, religione e percezione del tempo, in Visioni celesti: scienza e letture degli astri a Roma: Biblioteca Nazionale centrale, Roma 21 dicembre 2009-20 marzo 2010, a cura di Flora Parisi, Roma: Biblioteca Nazionale Centrale di Roma; Palombi, [2009], pp. 9-20, in particolare p. 15 n. 7
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Riproduzioni
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Digitalizzazione integrale consultabile sulla TECA Digitale della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Lastre fotografiche a colori di tutte le miniature e microfilm integrale consultabili presso la Sala Manoscritti e il Centro per lo Studio del Manoscritto della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
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Fonti
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Arezzo, Biblioteca Comunale, ms.337 (= inventari "A", "B", "C")
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Autore della scheda
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Livia Martinoli
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Ultima modifica
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Valentina Longo
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Tipologia
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Scheda di prima mano (scheda redatta da Giorgia Corso nel 2002)
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Data di creazione
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29/09/2008
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Ultima modifica
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25/11/2020
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Numero di inventario
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670064
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CNMS
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CNMS\0000041848
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Biblioteche | Dettaglio |
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Biblioteca nazionale centrale - Roma
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