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History
Fondo Palatino L'annessione del Fondo Palatino, avvenuta il 7 agosto 1865 durante la direzione di Federico Odorici, costituisce l'incremento più cospicuo nella storia della Biblioteca Parmense. La raccolta di manoscritti e di volumi a stampa si era costituita a Lucca ad opera del duca Carlo Ludovico di Borbone (1799-1883) e del canonico Pietro Pera (1796-1846), suo bibliotecario, che ne descrisse l'origine e lo sviluppo nel discorso pronunciato alla Reale Accademia Lucchese il 27 febbraio del 1841. Quando Pera pronunciava questo discorso, a diciassette anni dalla sua nomina, la libreria palatina aveva già una sua precisa fisionomia, contava circa quarantamila volumi, di cui circa un migliaio di codici, acquistati sul fiorente mercato locale, ma anche fiorentino, romano ed estero; rispecchiava la personalità di Carlo Ludovico, bibliofilo appassionato, amante del bel libro, attratto dalle branche più disparate del sapere, dalla medicina alla musica, alle lingue straniere, ma soprattutto dagli scritti evangelici e teologici in genere, interesse che si riflette nella presenza nella biblioteca di duemila volumi appartenenti alla classe biblica, oltre a un nutrito numero di codici contenenti messali, breviari, pontificali, rituali, bibbie e a una preziosa raccolta di libri d'ore miniati da artisti italiani, francesi e fiamminghi. La biblioteca rifletteva anche l'interesse di Pera per i volumi di erudizione locale e per i testi di lingua e di classici in volgare, che portò all'acquisto di intere librerie private più o meno grandi, messe in vendita in quegli anni a Lucca, nel tentativo di mantenere sul posto il patrimonio culturale locale. Si spiegano in quest'ottica le acquisizioni delle raccolte dell'antiquario Tommaso Francesco Bernardi, dei giureconsulti Alessandro e Iacopo Paoli, del marchese Alessandro Mortara, dei volumi di logica e di metafisica dell'abate Domenico Bertini, della libreria di Lazzaro Papi e dei marchesi Buonvisi, della quale facevano parte il Corano ritenuto da Lucchesini dono dell'imperatore Leopoldo al cardinale Francesco, il Tetraevangelo greco del sec. XI, i manoscritti autografi di Giasone e Pietro De Nores. Un importante incremento di manoscritti si era realizzato nel 1837, quando erano state acquisite due importanti raccolte: l'archivio di monsignor Ludovico Beccadelli (1501-1572), che raccoglie relazioni, lettere e documenti di notevole interesse per la storia culturale del XVI secolo in generale e della Chiesa cattolica in particolare, e 193 manoscritti di proprietà di Felice Baciocchi (1762-1841), che avevano fatto parte della libreria del padre servita Luigi Baroni (1726-1809), figlio dell'erudito lucchese Bernardino. Nei codici del fondo Baciocchi è rappresentata gran parte della letteratura italiana del Duecento e del Trecento. Accanto alle opere di Dante, Petrarca e Boccaccio sono presenti testi di devozione e di meditazione, leggende di santi, miracoli e raccolte di prediche. Il fondo Baciocchi contiene anche 50 manoscritti latini. Nel febbraio del 1848 la biblioteca seguì a Parma Carlo Ludovico, quando il Duca, alla morte della duchessa Maria Luigia avvenuta nel dicembre del 1847, riprese possesso del ducato dei suoi avi. Nel 1865 la raccolta di Carlo Ludovico, alla quale si erano aggiunti i volumi della privata libreria di Ferdinando di Borbone (1751-1802), fu acquisita dalla Reale Biblioteca Parmense, attualmente Biblioteca Palatina, della quale costituisce, con i suoi ventimila libri a stampa, i testi di musica, le incisioni, le litografie, il carteggio, gli incunaboli e i manoscritti, uno dei nuclei più importanti. L'inventario compilato nel 1868 dall'abate Luigi Barbieri (1827-1890) indica 1034 numeri di segnatura per i manoscritti, circa 190 dei quali, di interesse locale, furono trasferiti nel 1934 alla Biblioteca Statale di Lucca per disposizione ministeriale. Bibliografia essenziale P. PERA, Discorso intorno all'origine progresso e utilità della R. Biblioteca Palatina di Lucca letto alla R. Accademia lucchese il 27 febbraio 1841, Lucca, Bertini, 1841. G. SCAROLA, La biblioteca di Carlo Ludovico di Borbone. Un esempio di collezionismo ottocentesco in Cum picturis yistoriatum. Codici devozionali e liturgici della Biblioteca Palatina, Catalogo della mostra (Parma, Biblioteca Palatina, 13 giugno-29 settembre 2001), Modena, Il Bulino, 2001, pp. 15-17). G. SCAROLA, Cenni storici sul Fondo Palatino in I manoscritti greci della Biblioteca Palatina di Parma, a cura di P. Eleuteri, Milano, Edizioni il Polifilo 1993, pp. XV-XVII. G. SCAROLA, La libreria di Elisa e Felice Baciocchi: un'ipotesi di ricostruzione, “Crisopoli. Bollettino del Museo Bodoniano”, 2007-2010, pp. 189-205. G. SCAROLA, I manoscritti di don Ferdinando di Borbone, “Archivio Storico per le Province Parmensi”, quarta serie, LX (2008), pp. 465-486.
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