Architetto e incisore, pittore e acquafortista. Nato a Ravenna e morto a Roma. Incisore comunemente indicato come erede di G. B. Piranesi. Si formò a Bologna all'Accademia di Belle Arti e nella bottega di Antonio Basoli. Si aggiudicò nel 1816 il premio annuale istituito da Antonio Canova presso l'Accademia di S. Luca, con tre progetti esaminati da Giuseppe Camporese e Raffaele Stern. E Canova fu l'iniziale nume tutelare di Rossini a Roma, aiutandolo ad ottenere lavori. Grande ammiratore di Piranesi, e probabilmente consapevole del fatto che l'illustrazione dei monumenti romani aveva un vasto mercato, sostenuto in questa scelta anche da Vincenzo Camuccini di cui era diventato amico, utilizzò in questa direzione le sue competenze da architetto, volgendosi al mestiere di incisore. La collaborazione tra Rossini e Bartolomeo Pinelli cominciò già nel 1817, dai primissimi lavori d'incisione del romagnolo: Rossini disegnava da architetto, descriveva da architetto e annotava da antiquario i monumenti raffigurati: le figurine pinelliane animavano la solennità antiquaria delle vedute, e le rendevano più gradite anche agli acquirenti non esperti, in particolare stranieri. Fu professore di architettura all'Accademia di san Luca, iscritto alla reale Accademia Albertina di Torino, all'Accademia di belle arti di Ravenna e alla Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Matrici, stampe e disegni del 'Fondo Rossini' sono oggi depositati all'Istituto Nazionale per la Grafica.
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