Nato a Stagira, nella Penisola Calcidica, lo stesso anno di Demostene, nel 384 a.C., da una famiglia di medici. Il padre Nicomaco, medico personale dei re di Macedonia, lo introdusse negli ambienti di corte macedone. Entrò a 17 anni nella scuola di Platone ad Atene e la frequentò sino alla morte del maestro (347 a.C.), quando andò via da Atene forse per motivi politici o per contrasti con il nuovo scolarca dell'Accademia platonica, Speusippo. Si recò con Senocrate, suo allievo, in Asia Minore, presso il tiranno di Atarneo, Ermia; si fermò qui per tre anni e sposò Pizia, nipote e figlia adottiva di Ermia. In questi anni fu insegnante presso le comunità platoniche di Scepsi e Asso. Per la sconfitta di Atarneo ad opera dei Persiani e per le insistenze di Teofrasto, suo allievo, trasferì il suo magistero a Mitilene, nell'isola di Lesbo. Nel 343-342 a.C. fu chiamato da Filippo II, re di Macedonia, come maestro del figlio, Alessandro. Caduto in disgrazia presso il suo alunno diventato re e conosciuto come Alessandro Magno, si trasferì ad Atene, dove fondò la sua scuola, il Liceo, nel 335-334 a.C. Alla morte di Alessandro Magno nel 323 a.C., fu accusato di empietà dal partito anti-macedone, che si era imposto ad Atene, ma riuscì a sfuggire al processo, scappando a Calcide, in Eubea, dove morì nel 322 a. C.
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