Nacque nel 1792 a Parigi. Nel 1810 entrò nell’École Normale, dove nel 1813 fu incaricato di esercitazioni di filosofia e nel 1815 divenne supplente di Royer-Collard. Durante un viaggio in Germania (1817-18) conobbe Hegel, e stabilì con lui una durevole relazione di amicizia. Le sue dottrine filosofiche presero forma nei corsi di lezioni del 1815-20. Sotto l’influsso della filosofia tedesca, elaborò una concezione metafisica dell’attività spirituale, che individua nello spirito umano tre facoltà: l’attività volontaria, la sensibilità e l’intelligenza. Affrontò il problema del rapporto tra la filosofia e la religione partendo dall’idea di una religione naturale, ma in seguito cercando di qualificare la sua filosofia in senso cristiano. Con l’avvento di Luigi Filippo (1830), sospese il suo insegnamento ufficiale ed entrò nella vita politica militante. Fu nominato direttore dell’École Normale nel 1835 e nel 1840 ministro della Pubblica istruzione. La sua influenza sulla vita pubblica e culturale iniziò a declinare dopo la rivoluzione del 1848 e il colpo di Stato del 2 dicembre 1851; rinunciò a tutte le cariche che aveva, e nel 1852 si ritirò anche dall’insegnamento. Fu in relazione con filosofi, scrittori e uomini politici di ogni nazione, e in stretti rapporti con A. Manzoni e M. d’Azeglio. Morì nel 1867 a Cannes.
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