Storia del fondo
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La raccolta delle carte di Pio Spezi (1861 - 1940) documenta il lavoro dello studioso romano intorno alla figura e all'opera di Giuseppe Gioachino Belli. In particolare, figurano nella raccolta i manoscritti autografi di diverse conferenze sul Belli e i materiali preparatori per un'antologia di cinquecento sonetti romaneschi belliani, divisi per argomenti, che non giunse mai alla pubblicazione. Le carte sono state acquistate nel 1992 dagli eredi dello Spezi. Una parte del materiale acquistato, comprendente un gruppo di componimenti poetici, in parte autografi, del Belli, è stata scorporata, catalogata autonomamente e collocata a Vitt. Em. 1623. Nota biografica Pio Spezi (Roma, 1861 - ivi, 1940) collaborò fin da giovane a riviste come la “Cronaca bizantina”, la “Cultura”, il “Fanfulla della Domenica”. Laureatosi in Lettere all'Università di Roma nel 1885, fu professore liceale a Teramo, a Potenza e infine a Roma, prima all'Umberto e poi al Visconti. Arcade e socio onorario della Società Romana di Storia Patria, lo Spezi fu amico di Pirandello, di De Amicis, di Paul Heyse. Studioso dell'opera di Giuseppe Gioachino Belli, scoprì in un volume presso la Casa dei Canonici Regolari Lateranensi a S. Pietro in Vincoli, che era appartenuto a Monsignor Vincenzo Tizzani, amico del Belli, centoventuno sonetti romaneschi inediti che il grande poeta aveva affidato al Tizzani. All'opera del Belli lo Spezi dedicò numerose conferenze, tenute in varie città italiane, e diverse pubblicazioni, tra le quali possono essere ricordate: Il Belli e la sua poesia romanesca (Teramo, G. Fabbri, 1891); Il maggior poeta romanesco (“La Vita Italiana”, 25 novembre 1895); Il matrimonio secondo l'opinione del popolo di Roma tratta dai sonetti romaneschi del Belli (“Il Pensiero Italiano”, settembre 1897; poi ristampato autonomamente presso C. Aliprandi, Milano 1897); Il popolo di Roma e G. G. Belli (“La Vita Italiana”, 16 settembre 1897; poi: Roma, Società Dante Alighieri, 1897); Il giuoco del lotto in Roma (Roma, Tip. Nazionale di G.Bertero, 1912); I soldati del Papa nei sonetti del Belli. Con cenni storici sulla milizia pontificia dalla metà del secolo XVII al 1870 (Campobasso, Tip. Colitti, 1917); La madre nella poesia del Belli con oltre 80 sonetti sull'argomento (Roma, A. Signorelli, 1923). Lo Spezi lavorò anche al progetto di un'antologia, mai pubblicata, di cinquecento sonetti romaneschi del Belli. A proposito di tale progetto egli presentò una comunicazione al II Congresso Nazionale di Studi Romani, poi pubblicata negli Atti (Roma, P.Cremonese, 1931), dal titolo: Una edizione veramente popolare dei sonetti di G. G. Belli. Oltre agli studi belliani va ricordato poi il lavoro dello Spezi nel campo della storia e dell'archeologia cristiana, di cui sono testimonianza il volume dal titolo Le Chiese di Roma nei XX secoli del Cristianesimo. Topografia, toponomastica, bibliografia, (Roma, Biblioteca d'Arte Editrice, 1940) e numerosi saggi pubblicati in rivista. Bibliografia: Giulio R. Ansaldi, La figura romana di Pio Spezi, “Roma”, settembre 1940, pp. 294 - 303. Il carteggio Paul Heyse-Pio Spezi. Un'amicizia intellettuale tra Otto e Novecento, a cura di Italo Michele Battafarano e Claudio Costa, Roma, Biblioteca nazionale Centrale, 2009.
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