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Venezia, <i>olim</i> Biblioteca del monastero di San Michele di Murano (SMM), Ms., S. MICHELE 32 [A] = PAN, N.A.L.1715

Cartaceo; fascicoli legati; mancano le cc.154-158; 3 cc. all'ultimo fasc.; mancano anche i fasc. 21-25 che completavano il ms., di questi solo i fasc. 22-25 si sono ritrovati e sono nella biblioteca Marciana di Venezia (lat. V, 60 (=2838) ; 1475-1494 data desumibile; cc. II + 190 + I; presente la sola num. antica per cc. "1-195" (con un salto da 153 a 159) a inchiostro nell'angolo sup. esterno della stessa mano che ha num. il ms. di Venezia; le cc.I e III risalgono all'epoca della legatura; bianche le cc. 194v-195v

Identificatore
CNMD\0000205906
Dimensioni
mm 276 x 210 (c. 96)
Fascicolazione
20 fasc. tutti quinioni tranne il sedicesimo che un quaternione (v. i singoli elementi). Mancano i fasc. 21-25 che completavano il codice. I fasc. 22-25 costituiscono il Marc. lat. V, 60 (=2838). Il fascicolo 21 (fino a oggi disperso) doveva essere un quaternione dal momento che il codice della Marciana comincia con la c. numerata 207. 20 fasc. tutti quinioni tranne il sedicesimo che un quaternione e da cui sono state tolte 5 cc.; l'ultimo, il XX fasc., è privo di 3 cc. I : quinione, cc. 1-10; II: quinione, cc. 11-20; III: quinione, cc. 21-30 IV: quinione, cc. 31-40 V: quinione, cc. 41-50 VI: quinione, cc. 51-60 VII: quinione, cc. 61-70 VIII: quinione, cc. 71-80 IX: quinione, cc. 81-90 X: quinione, cc. 91-100 XI: quinione, cc. 101-110 XII: quinione, cc. 111-120 XIII: quinione, cc. 121-130 XIV: quinione, cc. 131-140 XV: quinione, cc. 141-150 XVI: quaternione privato di 5 cc. (cc. 151-153) // 8-5c. XVII: quinione, cc. 159-168 XVIII: quinione, cc. 169-178 XIX: quinione, cc. 179-188 XX: quinione privo di tre cc., cc. 189-195 (-3c.)
Segnatura dei fascicoli
in numeri arabi vergati dalla medesima mano che ha numerato i fascicoli del ms. di Venezia.
Legatura
Legatura presente
Datazione: 1810-1893;
Origine: probabilmente è stata eseguita a Roma; infatti è pressocché identica a un gruppo di mss. di S. Michele che da qui furono trasferiti nel monastero romano di S. Gregorio al Celio
Materia delle assi o dei quadranti: Assi in cartone
Materia della coperta: Coperta in carta, marmorizzata in nero e rosso, angoli e dorso di pelle marrone
Decorazione della coperta: A secco, sul dorso.
Storia del manoscritto
Trascrizione/descrizione di elementi storici: sui tagli del ms. (superiore e laterale), in inchiostro, si legge: "Baconis Epistolae et alia". Sul dorso tassello di pelle verde con impresso in oro autore e titolo: "Rog. Bacconis Opus Maius", sotto altro tassello dello stesso colore su cui si legge in oro la datazione e la segnatura del ms. in S. Michele: "S. XV B. M. 32". Molte le annotazioni nei margini di più mani, qualcuna in inchiostro rosso. Scrive infatti MITTARELLI, col. 92: "Noster codex insuper plures notas habet ad latera, et alicubi prolixas, seu potius observationes, quas existimamus esse Dominici Grimani possessoris codicis, quos nos donatos esse voluit". Una parte delle postille marginali sono di una mano non identificata (ad es. a cc. 51v-58v), altre sono invece di Giovanni Pico della Mirandola, possessore del codice (nr. 235 dell' "Inventario delli libri de la bona memoria del Conte Ioanne de la Mirandola" del 1498) prima che finisse nella biblioteca di Domenico Grimani; del cardinale Grimani si vede ancora lo stemma dipinto a colori verde, rosso scuro e azzurro nel margine superiore di c. 1r, mentre nel margine inferiore sono ben visibili, anche se rifilate dal legatore, le armi di Pico, tracciate poco accuratemente, in inchiostro violaceo, che non sembrano autografe (TURA, Un incunabolo, p. 185). Dopo la morte di Domenico Grimani passò al nipote, cardinale Marino Grimani; successivamente, all'epoca di Mittarelli, il codice entrò nel monastero di S. Michele di Murano (MEROLLA, Codice 32, pp. 47-49). Mittarelli cita il ms. in più pagine: nell'introduzione menzionandolo tra i codici acquistati da lui stesso con altri di Francesco e Ermolao Barbaro: "Ex Dominici Grimani, alterius S.R.E. doctissimi Cardinalis & Patriarchae Aquileiensis Bibliotheca, ut fidem faciunt initiales literae, & insignia Grimanae familiae, obtinui Opus majus Rogerii Bacconis, Nicolai Cardinalis de Cusa Coniecturas; D. Thomae librum de essentiis essentiarum, & alterum de Sacramento Eucharistiae" e sub vocibus dei vari autori. Dopo la soppressione del monastero di S. Michele il codice fu smembrato: il volume oggi a Parigi passò a Roma nel monastero di S. Gregorio al Celio dove lo vide Ernest Renan all'epoca della sua mission scientifique et littéraire nelle biblioteche italiane effettuata negli anni 1849-1850, come egli stesso riferisce nel resoconto di quel viaggio (cfr. RENAN, Rapport adressé, p. 377). Da Roma, probabilmente all'epoca della soppressione delle corporazioni religiose, fu venduto e la Bibliothèque Nationale lo acquistò nel 1894; a c. Ir in basso, da mano moderna, infatti, è annotato: "Acq. 8948", al centro un'annotazione che risale all'epoca in cui il codice è stato acquistato: "Volume de 194 Feuillets. Manquent les Cotes 154-158. 1er Mai 1894". L'ultima opera passò invece alla Marciana intorno al 1811 (v. infra), mentre il fascicolo 21 (fino a oggi disperso, che doveva essere un quaternione dal momento che il codice della Marciana comincia con la c. numerata 207) conteneva un testo attribuito a s. Tommaso d'Aquino, stando a quanto riferisce Mittarelli, dal titolo "De Eucharistia"; questo titolo, insieme con quello dell'altra opera presente a cc. 159r-194r, si legge infatti nel margine superiore della c. 159r: "De Essentiis essentiarum. De Eucharistia" (MEROLLA, Codice 32, pp. 49-51).
Antiche segnature:
235 ,
S. Michele 32

Nomi legati alla descrizione esterna:
Contenuti
cc. 1-153
cartacea; mancano le cc. 154-158, 1487-1494 data desumibile (il 16 gennaio 1487 Pico pigliò in prestito dalla Biblioteca Vaticana l'Opus maius di Bacone (Vat.lat.4086) e lo trattenne fino al 5 marzo: forse fece copiare il ms. in quel tempo (TURA, Un incunabolo,186 n.26); ter. ante quem: anno di morte di Pico); cc. 153

Filigrane
corno da caccia (c. 31) del tipo Piccard, VII, nr. 215 <18x25 (hxb) mm), in folio [simile a Briquet nr. 7684: Padova 1416-1420, opp. Briquet nr. 7698: Napoli 1480]>
Fascicolazione
I -XV: quinioni (cc. 1-150); XVI: quaternione mancante di 5 cc. (cc. 151-153) <>
Segnatura dei fascicoli
in numeri arabi (ad es. il 3 a c. 21r, il 4 a c. 31r, il 5 a c. 41r, il 17 a c. 151r) scritti sul margine superiore interno del recto della prima carta di ogni fascicolo spesso rifilata dal legatore, non sembra vergata dalla stessa mano che ha numerato le carte.
Rigatura
assente; le carte sono state preparate mediante piegature (tre) del foglio in modo da dividere ciascuna carta in quattro liste di cui sono scritte sempre le ultime tre
Specchio di scrittura
lo specchio "non" rigato misura mm 222x145 (c. 96r) (c. 96r): A = mm 24 B = mm 246 C = mm 276 b = mm 53 h = mm 199 l = mm 207 il margine interno dello specchio è ottenuto per piegatura (c. 96r)
Disposizione del testo
a piena pagina, ll. 33 (c. 4)
Richiami
verticali, presenti nel margine inferiore interno, sul verso dell'ultima carta di ogni fascicolo
Scrittura e mani
Scrittura:
Descrizione: italica di una sola mano disposta a piena pagina, ll. 33 (c. 4)
Decorazione
Decorato
Datazione: 1487-1494
Iniziali: Presenza di iniziali semplici
Iniziali ornate: Presenza di iniziali ornate
Iniziali fitomorfe: Presenza di iniziali fifomorfe
Note alle iniziali/fregi: presenti disegni geometrici in inchiostro rosso scuro esplicativi del testo
Storia del manoscritto
Trascrizione/descrizione di elementi storici: più mani per le numerose annotazioni marginali, tra le quali alcune sono di mano di Pico della Mirandola.

Nomi legati alla descrizione esterna:
Contenuti
Autore
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
Rog. Bacon, citato a c. 1r (dorso e, a inchiostro, sui tagli sup. e laterale)

Titoli
Titolo aggiunto: Baconis Epistolae
Note: c. 1r e sui tagli sup, e laterale del ms.

Titolo aggiunto: Rog. Bacconis Opus Maius
Note: dorso

Titolo identificato: Opus maius
Note: cfr. ed. J H. Bridges, 1897, v. 1, pp. 1-376.

Incipit/Explicit
inc. (testo): Sapientiae perfecta consideratio consistit in duobus videlicet (c. 1r)
expl. (testo): usquequo vestra reverentia requirat principalem scripturam (c. 141v)
Osservazioni
Quest'opera fu edita a Londra da Samuelle Jebb nell'anno 1733 e nuovamente a Venezia nel 1770 "typis Pitterianis ex exemplari Londinese" come già riferisce MITTARELLI, col. 90.
Autore
Altri nomi
Clemens < papa ; 4. > , dedicatario

Titoli
Titolo elaborato: Epistola a papa Clemente IV, in latino
Incipit/Explicit
inc. (lettera di dedica): Cun tantae reverentiae dignitas sapientiae (c. 142r)
expl. (lettera di dedica): et ab incompletis ad perfecta et a partibus ad tota (c. 153v)
Osservazioni
Il testo della lettera è preceduto dall'intestazione: "Sanctissimo patri domno Clementi Dei gratia summo Pontifici [IV] suae sanctitatis servus ad Pedrum obscula beatorum", la parola "Finis" lo chiude. Cfr. l'edizione di E. Bettoni, Milano 1964.
159-195
cartacea; 1476-1494 data desumibile (ultimo quarto del sec. XV); cc. 36; cc. num. "159-195"

Filigrane
volatile (papera) con coda di quattro penne inscritto in un cerchio di 42 mm di diametro (c.180); un altro volatile simile (ma non identico) si trova a c. II, entrambe le filigrane sono del tipo Briquet nrr. 12202-12204
Fascicolazione
XVII-XIX: quinioni (cc. 159-188); XX: quinione (cc. 189-195) privo di tre carte <>
Segnatura dei fascicoli
in numeri arabi (ad es. il 19 a c. 179r), si trova sul margine sup. interno del recto della prima carta di ogni fasc. per lo più rifilata dal legatore e non sembra vergata dalla stessa mano che ha numerato le carte
Foratura
fori guida nei margini visibili per le sole righe di giustificazione (ad es. c. 160)
Rigatura
a secco per le righe di giustificazione; assente per le linee di scrittura
Specchio di scrittura
(c.160r): A: 32 mm B: 222 C: 276 b: 22 h: 140 l: 207
Richiami
verticali presenti alla fine di ogni fascicolo
Scrittura e mani
Scrittura:
Descrizione: italica di una sola mano disposta a piena pagina, ll. 29 (c. 167) molto simile a quella del primo elemento
Decorazione
Decorato
Datazione: 1476-1494
Iniziali: Presenza di iniziali semplici
Iniziali ornate: Presenza di iniziali ornate
Iniziali fitomorfe: Presenza di iniziali fifomorfe
Note alle iniziali/fregi: spazi in bianco per le iniziali probabilmente ornate; titoli e colophon in rosso
Storia del manoscritto
Trascrizione/descrizione di elementi storici: più mani per le annotazioni marginali tra cui è riconoscibile la mano di Pico della Mirandola: in qualche caso sono precedute dal caratteristico segno di richiamo - un frego verticale sormontato da due o tre puntini - che precede le note stesse (ad es. c. 161v); a lui si deve anche il titolo a c.159r. A c. 194r il colophon in rosso: "Explicit tractatus Beati Thommae de aquino doctoris eximii de essentiis essentiarum. Deo gratias. Amen" dove è stato depennato il nome con un tratto di penna, forse dallo stesso Pico.

Nomi legati alla descrizione esterna:
Contenuti
Autore
Nomi sul manoscritto o aggiunti:
(nella prefazione)
Thomas de ordine praedicatorum capellanus, citato a c. 159r

Titoli
Titolo presente: Tractatus Beati Thommae de aquino doctoris eximii de essentiis essentiarum (c. 194r)
Note: Colophon

Titolo aggiunto: De essentiis essentiarum. De eucharestia
Note: c. 159r scritto da Pico; manca il 2. testo

Nomi presenti nei titoli:
Tommaso d'Aquino <santo>
Incipit/Explicit
inc. (prefazione): Cum igitur prima causa et summa (c. 159r)
expl. (prefazione): Nono de esse et essentia accidentium (c. 160r l. 3)
Osservazioni
L'autore è un certo frater Thomas capellanus tra il 1297 e il 1309 di Roberto d'Angiò (o d'Anjou), duca di Calabria come si legge nell'intestazione della dedica: "Magnifico Principi ac illustrissimo domino suo R. [Roberto], primogenito Regis Hierusalem et Siciliae, Dei gratia Duci Calabriae, ac in Regno Siciliae Vicario generali frater Thomas de ordine praedicatorum eius capellanus" (c. 159r). Su "Thomas capellanus" cfr. KAEPPELI-PANELLA, IV, pp. 355-356.
Non a stampa
PAN, N.A.F. ms. 11492, cc. 349r-350r, 352r nr. 89 (v. 57 di E. RENAN, Papiers).
A stampa
MITTARELLI, coll. 90-92, 300, 1123; E. RENAN, Rapport adressé à M. le Ministre de l'instruction publique et des cultes par M. Ernest Renan, chargé d'une mission scientifique et littéraire en Italie, conjointement avec le docteur Daremberg, "Archives des Missions Scientifiques et Littéraires", 1, 1850, p. 377; F. CALORI CESIS, Giovanni Pico della Mirandola detto la Fenice degli Ingegni. Cenni biografici con documenti ed appendice, "Memorie storiche della città e dell'antico ducato della Mirandola", 11 (1897), p. 72 nr. 235; A. TURA, Un incunabolo Grimani e due codici pichensi nella Bibliothèque Nationale di Parigi, "La Bibliofilia" 92, 1997, 2, pp. 184-186; KIBRE, The Library of Pico della Mirandola, nr. 422; KRISTELLER, Iter III, p. 274; T. KAEPPELI, IV, p. 356; L. MEROLLA, Il codice 32 di San Michele di Murano già di Pico della Mirandola e di Domenico Grimani, "Nuovi annali della scuola speciale per archivisti e bibliotecari", 13 (1999), pp. 41-57.
Fonti
SM 32A/1: R. BACON, The 'Opus Majus' of Roger Bacon, edited, with introduction and analytic table, by John Henry Bridges, Oxford, Clarendon Press, 1897, 2vv. (v. 3: Supplementary volume, Oxford 1900); R. BACON, Lettera a Clemente IV. Testo latino e traduzione italiana con introduzione e note di p. Efrem BETTONI, Milano, Biblioteca francescana provinciale, 1964 (Presenza di S. Francesco, 4), pp. 64-198. SM 32A/2: su "Thomas cappellanus" vedi KAEPPELI-PANELLA, IV, pp. 355-356.
Autore della scheda
Lucia Merolla
Ultima modifica
Lucia Merolla
Tipologia
Scheda di prima mano
Data di creazione
09/07/2012
Ultima modifica
10/02/2016
CNMS
CNMS\0000146266
Biblioteche Dettaglio
<i>olim</i> Biblioteca del monastero di San Michele di Murano (SMM) - Venezia