Il progetto MOL Liturgica Messali prende avvio nel gennaio 2023 promosso dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI (BCE) e dall’Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche del MIC (ICCU). Si prefigge in tre anni – entro dicembre 2025 – di censire, descrivere e digitalizzare sacramentari e messali manoscritti pretridentini conservati in enti (archivi, biblioteche, musei, parrocchie, conventi, monasteri ecc.) presenti nel territorio italiano di proprietà della Chiesa cattolica.
“Il libro liturgico è in grado di assurgere a comunicazione simbolica: rivela chi di fatto è la comunità orante, il suo patrimonio religioso e culturale, la sua sensibilità artistica evidenziata soprattutto da testi poetici, musicali e apparati iconografici, il suo vigore economico nel commissionare ai ‘migliori’ la confezione dei libri che divengono una delle più importanti carte d’identità comunitarie.“
Giacomo Baroffio
Il Concilio di Trento (1545-1563) ha fissato le forme della liturgia romana e dei libri per la celebrazione del culto. Il libro liturgico pretridentino, quindi, fotografa un punto nella linea di sviluppo della storia della liturgia e al tempo stesso esprime il contesto culturale nel quale quel punto si colloca. È testimone e crocevia di tempo e spazio, di fede e cultura, di forme del culto e testimonianze scritte che le attestano.
Vale davvero la pena di prendersene cura!
L’estrema varietà in ogni tipologia di libro liturgico rende complesso il lavoro di identificazione, descrizione e studio sotto il profilo liturgico, musicale e iconografico. È indispensabile procedere operando scelte precise e delimitando i confini di questo magmatico ‘territorio’ da esplorare.
Di qui prende le mosse il progetto MOL Liturgica Messali.
Il progetto nasce già dal 2017, quando la BCE e l’ICCU hanno cominciato a concentrare i loro sforzi per creare un modello di descrizione dei manoscritti liturgici ispirato ai principi dettati dal professor Giacomo Baroffio: se è vero che i codici liturgici rappresentano la parte più consistente del patrimonio manoscritto del passato, sono di fatto anche quelli le cui descrizioni restano maggiormente approssimative ed insufficienti, per non dire in alcuni casi fantasiose. Per colmare questa indubbia lacuna il progetto mira a fornire agli esperti del settore descrizioni scientificamente corrette e aggiornate, debitamente supportate dalla riproduzione digitale integrale dei codici, accessibili gratuitamente sul Web: per fare ciò si è scelto di operare alcuni interventi sulla base dati Manus Online (MOL), per adattarla alle specifiche necessità di questi testi particolari e complessi, eredità preziosa del passato e strumento indispensabile per poterlo meglio comprendere.
Il focus del progetto sono due tipologie di libri liturgici manoscritti, utilizzati fino al secolo XVI nella celebrazione della Messa lungo tutto l’anno liturgico: il Sacramentario e il Messale. Il primo raccoglie le orazioni della Messa pronunciate dal sacerdote che celebra; il secondo contiene tutta una serie di testi, che servono per la celebrazione della Messa festiva e feriale, cioè rubriche, orazioni, canti, benedizioni, Ordinario e Proprio della Messa.
In futuro, si spera di riuscire a realizzare in MOL maschere apposite per la descrizione analitica delle diverse tipologie di libro liturgico, al fine di ottenere una mappatura completa del corredo liturgico librario manoscritto, preservato in luoghi di conservazione di proprietà della Chiesa Cattolica.