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Codice | IT - PA0064 |
Città | Palermo |
Denominazione | Biblioteca centrale della Regione siciliana |
Indirizzo | corso Vittorio Emanuele, 429-431, 90134 Palermo (PA) - Sicilia |
Tipologia amministrativa | Ministero per i beni e le attività culturali. Centrale |
Stima manoscritti medioevali | La Biblioteca conserva 146 manoscritti medievali, di cui 18 datati. |
Stima manoscritti moderni | La Biblioteca possiede circa 2000 manoscritti moderni. |
Stima carteggi | La Biblioteca conserva carteggi di notevole rilevanza documentaria tra cui i Carteggi di Michele Amari, di Ugo Antonio Amico, di Giovanni Alfredo Cesareo, di Francesco Crispi, di Niccolò Domenico Evola, di Mariano Stabile. |
Manoscritti appartenenti al fondo | Non definito |
Segnature registrate in Manus | 853 |
Schede in lavorazione | 84 |
Schede pubblicate | 755 |
Notizie storiche Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace” è la più recente denominazione di un istituto inaugurato, come Regia Biblioteca di Palermo, il 5 novembre 1782, regnante Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia, alla presenza del vicerè Domenico Caracciolo, nella sede cinquecentesca del Collegio Massimo dei Gesuiti.
Il suo fondatore Gabriele Lancellotto Castelli, principe di Torremuzza, incaricò della direzione il padre teatino Giuseppe Sterzinger e commissionò al celebre architetto Venanzio Marvuglia la trasformazione della grande sala dell'edificio nella sala di lettura principale. Nucleo storico della Biblioteca fu il patrimonio librario proveniente dai collegi dei Gesuiti della Sicilia occidentale, aboliti nel 1767. Successivamente arricchita sotto i diversi direttori, la Biblioteca assumeva, il 4 novembre 1860 con decreto prodittatoriale, la denominazione di Biblioteca Nazionale e ne richiamava alla guida Filippo Evola, che era già stato bibliotecario nel 1848, sotto il governo rivoluzionario siciliano. Unificata l'Italia, la Biblioteca Nazionale si arricchì nel 1867 delle raccolte librarie provenienti dai conventi palermitani dei disciolti ordini religiosi; qualche anno più tardi, nel 1871 (con l'abrogazione dell'art. 33 della legge 7 luglio 1866 n. 3036) del ricco fondo proveniente dall'Abbazia benedettina di San Martino delle Scale (mss. 89); nel 1935 di un piccolo nucleo (mss. 10) della collezione libraria assegnata in prima istanza alla Biblioteca del Museo Nazionale, successivamente versata in deposito presso la Biblioteca Nazionale di Palermo; nel 1939 del fondo del monastero di Santa Maria la Nuova di Monreale (mss. 33, oltre al Tabulario costituito da 345 documenti membranacei e cartacei), e nel tempo delle raccolte di concittadini illustri e degli esemplari depositati per legge. Nel 1977, a seguito del trasferimento delle competenze in materia di beni culturali dallo Stato alla Regione siciliana, la Biblioteca ha assunto la denominazione di Biblioteca centrale della Regione siciliana, configurandosi come il maggiore istituto bibliotecario siciliano, cui sono assegnati compiti di rilevanza regionale. |